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Ventotto anni fa moriva Massimo Galante, ma lui è sempre con noi

  Pubblicato il 14 Feb 2118  19:00
Predestinato.
Non esistono tante definizioni per questo termine. 
Un termine che, però, ha insiti due significati simili ma diametralmente opposti tra loro. L'accezione che diamo, molto spesso, alla parola predestinato è positiva; pensate, ad esempio, a quando ci si ritrova al cospetto di un giovane atleta promettente oppure a quando il giovane atleta promettente diventa un grande campione. "Era un predestinato".
Etimologicamente parlando, però, il vocabolo 'predestinato' sta a significare 'colui il cui destino è già stabilito in precedenza'.
Massimo Galante, giocatore del Posillipo scomparso a causa di un incidente stradale la notte tra il 13 ed il 14 Febbraio 1990, rappresenta la sintesi perfetta di questi due concetti. Aveva solo 19 anni.
Con la calottina del Posillipo, oltre ai trionfi giovanili, ha conquistato due scudetti: nella stagione 1987/88 contro i rivali cittadini della Canottieri Napoli e nel 1988/89 contro il Pescara nella storica serie di finali in cui, in gara 2, il magiaro Gerendas inanellò ben 11 rigori consecutivi.
Quello fu l'ultimo scudetto vinto da Massimo Galante ed il fato volle che la rete finale del 10-8 in Gara 4, quella che assegnò il titolo ai rossoverdi, fosse siglata proprio da lui. Un modo elegante per congedarsi da quel pubblico meraviglioso, da quei compagni di squadra che vedevano in lui un talento cristallino oltre che un prezioso alleato, dalla tanta gente che a Massimo voleva davvero bene.
Purtroppo non ho avuto la fortuna di conoscerlo Massimo, nè di vivere quella fantastica epopea pallanuotistica degli anni '80 e '90 dove Posillipo, Canottieri Napoli, Pescara, Roma, Volturno, Recco e Savona si davano battaglia per salire sul trono ed indossare lo scettro e la corona di regine d'Italia.
Massimo, però, è come se l'avessi conosciuto attraverso i racconti e gli aneddoti delle persone che con lui, quel giovane ragazzo di Via Epomeo, hanno condiviso diversi momenti.
Paolo Iacovelli, coach della Carpisa Yamamay Acquachiara, a nome dell'intero gruppo posillipino nati '75-'76, lo ricorda: "Massimo era un gran signore, oltre ad essere un vero fuoriclasse. Persone del suo spessore morale servirebbero tanto alla pallanuoto di oggi. Abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo; nel nostro gruppo giocava suo fratello Gianluca, a cui rivolgiamo un affettuoso saluto. Il ricordo di quella terribile notte è ancora nitido nelle nostre menti. Volevamo omaggiarlo nell'anniversario della sua scomparsa".
Un ricordo che non sbiadirà mai dai nostri cuori.
Gianluca Leo
 
Il gruppo del Posillipo '75/'76: Iacovelli, Antonino, Capuano, Durante, Mastrogiovanni, Fabris, Cacace, Galante, Canale, D'Abundo, Di Martire, Greco.
 
iL RICORDO DI ANTONELLO POSTIGLIONE: "Eravamo io e lui da soli in controfuga e un attimo dopo quel goal ci abbracciammo, guardammo il tabellone: non ci avrebbero più raggiunto. Quarto scudetto!! Rivedo raramente quella scena ed ogni volta fa male molto male! Ciao Massimo".
 
IL RICORDO DI FRANCO PORZIO: "Ricordo come fosse ora: mi svegliarono in pirna notte e mi comunicarono la notizia della morte di Massimo. Un ragazzo d'oro, un giocatore che somigliava tantissimo a Mario Fiorillo come caratteristiche tecniche e di gioco. Sarebbe diventato un campione, non ho dubbi in proposito. E' stato giusto e bello ricordarlo nell'anniversario della sua scomparsa con questo articolo".
 
IL RICORDO DI LUCIANO CIMMINO: "Il vostro è un bellissimo ricordo che mi riporta indietro nel tempo in un lampo. Ricordo con commozione Galante ancora vitalissimo al culmine della sua potenza fisica e la Chiesa gremita dove lo salutammo per l'ultima volta.  Piangevamo tutti perché la drammatica morte di un giovane sportivo , bravo e generoso rappresenta un evento che razionalmente non si può accettare. Vi ringrazio tutti per averlo ricordato con tanto affetto. Lo Sport ancora una volta ci riunisce intorno a valori autentici.  A tutti il mio caloroso saluto".
 
IL RICORDO DI MAURO OCCHIELLO: "Ci tenevo anche io ad esprimere il mio pensiero su questa grande persona che ci ha lasciato troppo presto. Sportivamente parlando, non ho mai visto un atleta così forte, un vero fuoriclasse, ed adesso che sono allenatore mi rendo sempre più conto di quanto era formidabile. Con lui ho condiviso un percorso giovanile importante, vincendo anche qualche scudetto. Ero molto legato a lui. Stiamo parlando di un ragazzo eccezionale, con la testa sul collo, di ottima famiglia...insomma, un vero amico. Voglio pubblicamente ringraziare l'associazione Waterpolo People per averlo ricordato. Mi avete fatto emozionare".
 
IL RICORDO DI MARCO DURANTE: "Massimo è stato un ragazzo che ha dedicato alla pallanuoto ogni attimo della sua vita. Uno dei più grandi professionisti che abbia mai conosciuto: professionale, umile, sempre concentrato negli allenamenti e con una gran voglia di emergere. Sono onorato di averlo conosciuto ed aver condiviso con lui un percorso importante della mia vita: dalle vittorie giovanili a quelle con la prima squadra. Ricordo con piacere la vittoria ai Giochi della Gioventù al Foro Italico di Roma con la Campania dopo 30 anni che la nostra regione non alzava quel trofeo ai successi allievi e juniores con le giovanili. Abbiamo esordito insieme a 15 anni portando i palloni ai grandi campioni dell'Original Marines Posillipo, a mio avviso la squadra più forte di sempre. Siamo cresciuti con il mito dei Porzio, Fiorentino, Postiglione: oltre che idoli sportivi, persone dalle quali abbiamo imparato i meccanismi di quella macchina perfetta creata da Mino Marsili, Mino Cacace e Paolo De Crescenzo, uomini che hanno contribuito alla nostra crescita sportiva ed umana. Massimo Galante era un fuoriclasse: sempre determinante nei momenti decisivi, sempre pronto a mettere in primo piano il gruppo rispetto a se stesso. Il ricordo di Iacovelli è la sincera testimonianza di quanto Massimo sia stato un ragazzo splendido e di quanto il nostro sport, seppur dilettantistico e con pochi ritorni economici, sia fatto di valori umani imprescindibili. Ciao Massimo!".
 
Un forte abbraccio all'indimenticabile Massimo!
Mario Lauro

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