Finali - Venerdì 19 agosto
1-2 posto
USA-ITALIA 12-5 (4-2, 1-2, 4-0, 3-1)
Usa: Hill, Musselman 1, Seidemann 1, Fattal 2, Clark, Steffens 1, Mathewson 1, Neushul 3, A. Fischer, Gilchrist, M. Fischer 2, Craig 1, Johnson. All. Krikorian.
Italia: Gorlero, Tabani, Garibotti, Queirolo, Radicchi 2, Aiello, Di Mario 1, Bianconi 1, Emmolo 1, Pomeri, Cotti, Frassinetti, Teani. All. Conti.
Arbitri: Alexandrescu (Rou) e Buch (Esp).
Superiroità numeriche: Italia 0/3, USA 1/2.
Note: negli Usa in porta dall'inizio la n. 13 Johnson. Nel terzo tempo, al minuto 3'21", Johnson para rigore a Bianconi. Nel quarto tempo, al minuto 5'28", cambio di portiere negli Usa: entra Hill.
LE PERCENTUALI AL TIRO DELLE AZZURRE CONTRO GLI USA E LE PERCENTUALI FINALI
LA PARTITA VISTA DA ROBERTO VESTUTO
Analizziamo Usa-Italia con il consueto aiuto del nostro opinionista Roberto Vestuto.
C’è poco da dire: Stati Uniti troppo forti per noi.
E non soltanto per noi. Quella di Krikorian è la squadra femminile più forte di tutti i tempi: la perfezione assoluta. Una formazione costruita dal tecnico statunitense con un lavoro maniacale, giovandosi della forza di un gruppo di atlete non solo forti fisicamente, ma anche sul piano tecnico, a cominciare dal formidabile portiere Johnson.
Non possono esserci rimpianti per l’Italia…
Assolutamente. E’ stata già una grande impresa arrivare a questa finale. Le ragazze di Conti hanno battuto squadre molto più attrezzate sul piano fisico con la furbizia, con la tecnica, con il cuore. Ma contro gli Stati Uniti davvero non c’era nulla da fare: è una squadra di un altro pianeta.
Siamo in chiusura di manifestazione. Scegli la tua azzurra di queste Olimpiadi…
Sono state tutte bravissime, dalla prima all’ultima. Se proprio devo fare un nome, dico Radicchi. E’ una giocatrice di grande rendimento e oggi si è tolto lo sfizio di spiazzare Johnson, il portiere più forte al mondo, con due conclusioni formidabili.
E’ stata l’ultima partita di Tania Di Mario…
Il suo gol, quello che ha chiuso la partita e questa bellissima Olimpiade, mi ha fatto tenerezza. Grazie Tania per tutto quello che hai regalato al nostro sport. Giocatrice immensa, un mito della pallanuoto italiana.
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Di Mario. Cominciamo dal finale. Non poteva essere più indovinato. E' Tania di Mario, con un gol magnifico, a chiudere il torneo femminile olimpico e la sua meravigliosa carriera. Dario Di Gennaro dice: "E' un onore per me aver commentato le gesta di una giocatrice come lei". Ed è stato un onore, un grande onore - aggiungiamo noi - per tutti i giornalisti che scrivono di pallanuoto.
Meravigioso Setterosa. Ed è stato un piacere per gli occhi vedere giocare le ragazze di Conti a Rio, sia pure non dal vivo. Hanno fatto un torneo magnifico, porteranno in Italia un argento pesantissimo.
E mancata soltanto la ciliegina sulla torta, ma il finale non può e non deve essere amaro per queste ragazze. Sono state battute da una squadra in questo momento forse imbattibile, che gioca una pallanuoto stellare con atlete stellari.
Johnson. Se non fosse una giocatrice di pallanuoto, ma di volley, Ashleigh Johnson sarebbe sulle prime pagine dei più importanti rotocalchi sportivi. Bravissima, bellissima. Una perla nera nell'acqua clorata. Stasera ha parato tutto, o quasi.
Radicchi. Dopo il vantaggio iniziale di Mathewson, Federica Radicchi fa partire dal suo magnifico braccio destro una conclusione da fuori sulla quale non può far nulla nemmeno un portiere come Johnson. Poi Federica concederà il bis (punteggio 2-4) inducendo Francesco Postiglione a lanciare alle azzurre il seguente messaggio: "Forza ragazze, potete farcela!".
Precisione. Ma, Johnson a parte, la precisione delle azzurre stasera non è quello che può indurre a sperare. L'Italia chiuderà con un 5 su 28 complessivo (17%) contro il 12 su 27 statunitense (44%). Cifre che non possono alimentare rimpianti.
Rigore. "Poteva cambiare qualcosa se sul punteggio di 7-3 Bianconi non si fosse fatta parare il rigore da Johnson?", si chiede Postiglione a fine gara. "Non lo sapremo mai", è lui stesso a dare la risposta. Ma, per quello che poi si è visto in campo dal 7-3 in poi, possiamo tranquillamente dire che neppure Roberta Bianconi deve avere rimpianti. Si goda questa splendida medaglia d'argento assieme alle sue meravigliose compagne di squadra.
Mario Corcione
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Le tredici leonesse d'acqua di Fabio Conti riportano l'Italia della pallanuoto femminile sul podio olimpico dodici anni dopo il primo, storico, successo del Setterosa allenato da Pierluigi Formiconi, con Tania Di Mario capocannoniere del torneo con 14 gol. Oggi per il capitano azzurro sono 378 presenze e l'onore dell'ultimo gol del torneo, realizzato a 26 secondi dalla sirena. Nella finale del torneo di pallanuoto della XXXI Olimpiade di Rio 2016 perdono 12-5 con le campionesse olimpiche e mondiali degli USA ma Giulia Gorlero, Chiara Tabani, Arianna Garibotti, Elisa Queirolo, Federica Radicchi, Rosaria Aiello, Tania Di Mario, Roberta Bianconi, Giulia Emmolo, Francesca Pomeri, Aleksandra Cotti, Teresa Frassinetti e Laura Teani meritano gli applausi di tutto lo sport italiano.
LA PARTITA. L'avvio è buono e il 4-1 del primo tempo non intimorisce le azzurre. La zona italiana funziona e sventa il primo affondo statunitense. Radicchi con un tiro potente e preciso replica al gol di Methewson. Il Setterosa alterna la difesa M a alla zona totale e cerca di limiatare la Steffens. Gli Stati Uniti pressano alte e per le azzurre è difficile far arrivare la palla al centro. Neushul con una facile palomba al termine di una ripartenza, Craing e Fischer in 49 secondi per il 4-1 nordamericano. Dopo due tempi l'Italia è in partita (5-3): Radicchi con un'altra bomba dalla distanza e Bianconi che prende in controtempo tutta difesa, Johnson compresa, rialzano la testa; Usa in gol con Fattal, in grande giornata. Nella seconda metà di gara esce fuori tutto lo strapotere fisico delle statunitensi, che unito alla tecnica individuale e alla qualità delle conclusioni, segna il solco decisivo. Ma le azzurre non si tirano indietro, nenache dopo che Bianconi si vede respingere il rigore da Johnson. Nel terzo periodo vanno a segno Fattal, Neushul, Seideman e Steffens (quest'ultimo il primo e unico gol in superiroità numerica della partita); per l'Italia ruggisce Emmolo. Nel quarto periodo il massimo vantaggio degli USA 12-4 e poi c'è l'ultimo gol azzurro, del match e della carriera di Tania Di Mario.
3-4 posto
RUSSIA-UNGHERIA 18-19 d.t.r. (3-3; 3-4; 3-1; 3-3) (6-7)
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
RIO DE JANEIRO - Arbitra Gomez e dimostra con la sua bravura e la sua imparzialità (doti che dovrebbero essere in possesso di ogni direttore di gara) che avrebbe meritato la finale per l'oro maschile, ma ormai difficilmente gli verrà assegnata. Partita ricca di gol, con difese allegre e un equilibrio costante, che si spezza soltanto nel quarto parziale, con l'unico doppio vantaggio della gara (9-11 per l'Ungheria). Finale dalle emozioni incredibili: la bravissima Glyzina (5 gol) raggiunge nuovamente le magiare (11-11) a 78" dal termine, Keszthely realizza su rigore la rete del nuovo vantaggio magiaro 15 secondi dopo e, quando sembrava che l'Ungheria avesse ormai la medaglia di bronzo al collo, a fil di sirena arriva il pareggio di Simanovich (12-12) con l'uomo in più. Ai rigori, dopo 13 conclusioni vincenti, Karnaukh para il tiro di Hanna Kisteleki e la Russia sale sul terzo gradino del podio.
5-6 posto
AUSTRALIA-SPAGNA 10-12 (5-4; 2-3; 1-3; 2-2)
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
7-8 posto
BRASILE-CINA 5-10 (2-2; 0-2; 0-2; 3-4)
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
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RASSEGNA STAMPA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Conti, il c.t. della calma olimpica (di Franco Carrella)
Il Settebello venuto fuori da una dura selezione, cambiando volto in ogni grande evento; il Setterosa dall'ossatura consolidata, alternando pochissime pedine soltanto in caso di forza maggiore. Sandro Campagna il sergente, più bastone che carota; Fabio Conti il c.t. dalla calma olimpica (è il caso di dirlo). Filosofie e abitudini diverse hanno prodotto lo stesso risultato, che va al di là della caccia alle medaglie: l'Italia è l'unica nazione ad aver portato nelle semifinali di pallanuoto sia gli uomini sia le donne, a dispetto di una
concorrenza terribile che in alcuni casi fa leva su preziosi collegiali permanenti. E a dispetto pure della proverbiale litigiosità che
caratterizza questo nostro piccolo grande mondo delle piscine: ci fosse stata una volta in cui la formula del campionato sia stata gradita da tutti... Non sia mai.
Risultati che vengono da lontano, perché negli ultimi anni le nazionali giovanili si sono sempre comportate egregiamente: per limitarci ai ragazzi, l' Under 20 ha vinto l'oro mondiale nel 2013 e l' argento un anno fa. Alessandro Velotto, Andrea Fondelli, Nicholas Presciutti, Francesco Di Fulvio hanno fatto incetta di podi da azzurrini, lottando sempre alla pari con le fucine di campioni di ex Jugoslavia e Ungheria. E il Centro federale di Ostia è diventato una casa insostituibile.
È una risposta anche a chi sostiene che in A1 giocano troppi stranieri: se sono bravi (e da noi ce ne sono di superlativi) non possono che essere un modello da imitare. E la Fin, in ogni caso, ha saputo imporre l' obbligo del numero minimo di italiani in acqua, anche a costo di finire nel mirino dell' Unione Europea. Per Campagna e Conti, infine, il valore aggiunto di due staff eccelsi. Senza citarli uno per uno, bastano i nomi dei vice c.t.: Amedeo Pomilio nell' ultima stagione ha pure guidato la Pro Recco monitorando costantemente gli azzurri; Paolo Zizza (che allena la Canottieri Napoli) ha dato a Conti un apprezzato contributo sul piano tattico.
Abbiamo i migliori allenatori del mondo.
Franco Carrella
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Fabio Conti presenta la grande sfida per l'oro (di Stefano Arcobelli)
Non s'infuria, non sbraita, usa toni diversi rispetto a Formiconi, ma incide allo stesso modo dell'ex c.t. che vinse tutto. Fabio Conti è romano come Pierluigi, ha 44 anni, una moglie russa ex pallanotista, Tatiana Lvova, e un figlio, Alexander che fremono da San Pietroburgo. Guida questo Setterosa chiamato oggi alla finale olimpica più complicata ed avvincente. Oggi festeggia le 200 panchine e rimanda i bilanci: ma può raccontarci da dentro il Setterosa già sul podio.
Conti, partecipa pure lei al diario segreto di questa avventura finora perfetta e a 32 minuti dalla gloria?
«No, sono robe custodite dalle ragazze».
Come ha fatto ad oscurare il primo mitico Setterosa?
«Quelle ragazze sono state pioniere, hanno fatto un ciclo irripetibile. Non l'ho vissuto come un peso».
E come sta vivendo il confronto con Formiconi?
«Sono nella pallanuoto dal '96, ho allenato anche gli uomini e quando serve mi arrabbio anch'io, ma per sgridare le donne devi avere argomenti convincenti perché loro sono più avanti, sanno prima di cosa parli».
Qual è la filosofia di Conti?
«Sono un selezionatore, agevolatore dei sogni di queste ragazze che devo sempre mettere nelle migliori condizioni».
Come si battono gli Usa?
«Abbiamo studiato a fondo il loro punto debole: le abbiamo battute nel girone eliminatorio dei Mondiali 2015 (109, ndr), stavamo per batterle nel preolimpico se non fossero crollate nel finale, e sappiamo della forza del loro collettivo, della loro esplosività e velocità al tiro, non a caso ci quotano a 1.10. Ma noi finora non abbiamo sbagliato nulla».
Stavolta cosa servirà in più?
«Gli Usa sono un incubo e non si affrontano singolarmente ma con il supporto di tutte e 13, dovrò alternarle per il ritmo elevatissimo. Nel perimetro abbiamo diverse soluzioni, e dobbiamo farle tamponare dal lato sbagliato. Con Tabani e Radicchi avremo ottime marcatrici».
Una Tabani come con la Russia?
«La mia squadra è composta da esperte e giovani imprevedibili: da Chiara, la più giovane, mi aspetto la carica in più.
Federica è un difensore che fa il lavoro oscuro, deve fare a botte ma ha la mano calda in certe fasi, la conosco da una vita, è scanzonata e trova sempre un jolly, poi le dico "puoi tornare ai fornelli"».
E' la partita giusta per...?
«La Pomeri è del '93, per fisico e tiro è una di quelle che dovrà essere più utile ed imprescindibile in partite come questa: dovrebbe ripetere la stessa partita con l'Australia».
La sfida in porta tra la Gorlero e la pantera Ashleigh Johnson?
«L'americana è molto brava, considerata la più forte del mondo, ma Giulia ha qualche torneo in più sulle spalle».
Bianconi-Garibotti: da chi si aspetta più reti?
«Roberta ha avuto il giusto approccio al torneo, si è messa al servizio della squadra e sa spaziare in libertà al tiro in modo positivo. Arianna ha qualità al tiro che in questi 2 anni ha migliorato, s'è strutturata fisicamente e può fare gol anche con la mano sbagliata. E' una che punzecchia sempre, se la lasciano libera non perdona ed in più ha un carattere freddo, non vive le partite con tensione. Sta disputando un super torneo».
Anche la Emmolo sembra un'altra...
«Giulia ha iniziato subito nel modo giusto, e sta sfruttando l'esperienza greca insieme alla Bianconi. C'è bisogno della sua solarità: quando ha gli occhi che brillano in acqua siamo tutti più sereni e tranquilli».
La Di Mario è l' unica in vasca che ha già vissuto una finale.
«Tania fa sempre la differenza sia in acqua che da seduta. Le americane lo sanno bene e pure loro cercheranno di limitare le sue giocate, ma Tania è troppo intelligente per fasi bloccare».
Con l'aiuto di Frassinetti e Aiello?
«Giocano 16 minuti a testa, si dividono il lavoro più alto, schiacciano e subiscono, hanno sempre le mani addosso delle avversarie. Saranno le più tartassate».
Quale avversaria teme di più?
«La capitana Steffens aveva 19 anni quando vinse la Londra e ha più esperienza. La Makenzie Fischer è durissima, Musselman e Seidemann sono pericolosissime».
Le sue mosse e quelle che s'aspetta da Krikorian?
«Adam vive la nazionale come se fosse un club, tiene le ragazze chiuse a tempo pieno in un centro militare a Los Alamitos e le ha straamalgamate, io le ho avute da 2 mesi. Ma tornare a casa ogni tanto non ha danneggiato le mie ragazze».
E' già orgoglioso di aver ricostruito un gruppo che approda alla prima finale 12 anni dopo?
«E' stato un viaggio pieno di emozioni particolari, potremmo ripartire subito per un altro mese tant'è la serenità. Questa finale è una ragione di vita»
Stefano Arcobelli
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Semifinali - Mercoledì 17 agosto
1-4 posto
RUSSIA-ITALIA 9-12 (2-2, 2-4, 0-2, 5-4)
Russia: Ustyukhina, Glyzina 1, Prokofyeva 1, Karimova, Borisova, Lisunova 2, Simanovich, Timofeeva, Soboleva 1, Ivanova 2, Grineva 1, Karnaukh, Gorbunova 1. All. Gaidukov.
Italia: Gorlero, Tabani 2, Garibotti 5, Queirolo 1, Radicchi 1, Aiello, Di Mario 1, Bianconi 2 (1 rig.), Emmolo, Pomeri, Cotti, Frassinetti, Teani. All. Conti.
Arbitri: Buch (Esp) e Koganov (Aze).
Superiorità numeriche: Russia 3/7, Italia 2/7 + 2 rigori.
Note: in porta con la Russia il n. 13 Karnaukh, poi sostituita da Ustyukhina nel terzo tempo. Uscita per limite di falli Grineva (R) nel quarto tempo.
LE STATISTICHE DELLE AZZURRE AL TIRO CONTRO LA RUSSIA E GLOBALI
LA PARTITA VISTA DA ROBERTO VESTUTO
Analizziamo Russia-Italia con il consueto aiuto del nostro opinionista Roberto Vestuto.
Siamo in finale, un traguardo meritatissimo…
Devo dire innanzitutto che sono emozionato. Prima come italiano, è chiaro, e poi anche come tecnico perché molte di queste ragazze che adesso lotteranno per la medaglia d’oro io le ho viste crescere sui vari campi in cui le ho affrontate da avversario. Se il Setterosa è arrivato in finale, i meriti sono di tutti, staff compreso ovviamente, ma non si può non mettere in prima fila Fabio Conti, colui che con grande maestria ha dato un’organizzazione di gioco davvero esemplare a questa squadra. Ma permettetemi di dire che una parte di merito spetta anche ai tecnici delle squadre, che hanno dato al Setterosa atlete formidabili. Faccio un nome per tutti: Mario Sinatra, che a partire dalle giovanili ha dato un grande contributo alla crescita di molte di queste ragazze.
Parliamo della gara.
E’ stata più difficile del previsto perché l’Italia si è trovata di fronte una Russia ben diversa da quella che aveva battuto nel girone preliminare. Una squadra completamente trasformata da Gaidukov, che ha predisposto contromosse efficaci contro tutte le armi tecniche e tattiche azzurre, a cominciare dalla “zona M”. Perciò questa vittoria del Setterosa è stata ancora più bella: ha saputo domare e battere nettamente una formazione che ha giocato una grande partita.
C’è riuscita anche perché, rispetto alla Russia, l’Italia può vantare un portiere di grande valore e una batteria di tiratrici al perimetro numerosa e straordinaria: se qualcuna va in tilt, ecco che subentra subito una compagna con conclusioni micidiali e vincenti…
Verissimo. Oggi è stata la grande giornata di Garibotti, ma in fase di conclusione si sono fatte valere alla grande anche Tabani e Radicchi. E che dire di Aiello, oggi formidabile ai due metri… ecco, senza nulla togliere alle altre, queste quattro azzurre oggi sono state già da medaglia d’oro.
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Una Ferrari in finale. Tutto e cominciato con l'Australia, partita chiave. Battendo una delle squadre più forti al mondo nella fase preliminare, il Setterosa ha trovato davanti a sè un'autostrada verso la finale che ha percorso come una Ferrari. Guidata benissimo dal suo pilota, Fabio Conti.
Candele sporche. Nei primi due tempi contro la Russia, però, la Ferrari azzurra non viaggia a pieni giri. Ha le candele sporche, in difesa l'Italia lascia a desiderare. Non è da Setterosa andare sotto 2-0 in avvio, non è da Setterosa farsi rimontare (4-4) dopo essere stato avanti di due gol (4-2), non è da Setterosa prendere quattro gol a uomini pari in 14 minuti di gioco.
Linfa vitale. L'unica che ha carburato sin dall'avvio e Garibotti. Dopo aver realizzato nel primo tempo gli importantissimi due gol che hanno annullato il 2-0 iniziale della Russia, Arianna fa tris alla fine della terza frazione (con l'aiuto di una deviazione che mette fuori gioco Karnaukh) e riporta in testa il Setterosa (4-5). "Questa ragazza è per noi linfa vitale", commenta Dario Di Gennaro.
Radicchi. La Russia oggi è ben diversa dalla squadra che le azzurre hanno battuto nella terza ed ultima partita del girone preliminare. La squadra di Gaidukov sta giocando molto bene soprattutto in attacco ed è davvero una minaccia seria al progetto azzurro di conquistare la finale. Ci vuole qualcosa di forte, di esplosivo per far abbassare la cresta alle nostre avversarie, e parte dal braccio destro di Radicchi. Un gol da favola, da favola olimpica. 4-6 per l'Italia alla fine del secondo parziale.
Percentuale super. Un fattore vincente che l'Italia possiede, a differenza di tante altre squadre che giocano questa Olimpiade, è la possibilità di disporre di una batteria di tiratrici formidabili. Oggi, pur non giocando da Setterosa per quasi due tempi, l'Italia a fine gara ha chiuso con un 12 su 25 al tiro! Stiamo parlando di 48%, non di bazzecole.
Di Mario. Al quasi 50% in fase di conclusione contribuisce anche Tania Di Mario. Il suo diagonale vincente in controfuga è da applausi, così come la quarta rete personale di Garibotti (palomba vincente). "Arianna è davvero in giornata di grazia", commenta Francesco Postiglione mentre sul tabellone compare un risultato davvero rassicurante: 4-8. Russia doppiata.
Gorlero e Karnaukh. Un'altra differenza sostanziale tra l'Itaia e altre squadre è la qualità del portiere. Gorlero garantisce sempre un livello di rendimento medio-alto, Karnaukh no. E Gaidukov la manda in panchina sostituendola con Ustyukhina, sperando che cambi qualcosa.
"Siamo in finale!". Nella quarta frazione, però, cambia poco o nulla. Si, la Russia ritrova più volte il gol ("Dopo un digiuno di 12 minuti", precisa Di Gennaro), ma l'Italia non smarrisce la via della porta avversaria: Tabani concede il bis, Garibotti fa pokerissimo, Bianconi bissa pure lei trasformando un penalty conquistato da Aiello. Il punteggio è 8-11 a 100 secondi dall fine. Postiglione, sempre misurato, stavolta può sbilanciarsi: "Siamo in finale, soltanto un miracolo può consentire alla Russia di raggiungerci".
Sigillo. Lo mette Elisa Queirolo con l'ennesima splendida conclusione azzurra da fuori. Adesso non resta altro che attendere il nome dell'altra finalista.
Mario Corcione
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Show del Setterosa che conquista la finale olimpica a dodici anni di distanza dall'oro di Atene 2004. Cinque reti della Garibotti schiantano una Russia che era partita forte fino al 2-0. Poi due break di quattro reti hanno portato il Setterosa sul 4-2 e poi sull'8-4. Paura nell'ultimo tempo quando la Grineva ha riaperto le ostilità a due minuti dal termine riportando la Russia sul meno due. Il rigore della Bianconi e il super gol della Queirolo da centrovasca hanno chiuso le ostilità e aperto le porte al sogno. L'attesa per l'altra semifinale Usa-Ungheria che deciderà l'altra finalista olimpica.
IL CT FABIO CONTI. "E' il sogno di ogni atleta ed ogni tecnico arrivare nella propria carriera a giocarsi la finale olimpica. Festeggeremo per un quarto d'ora e poi testa bassa per giocarsi la sesta finale di questa edizione di Rio. Sarà la mia 200esima partita in panchina e per questo ringrazio tutte le ragazze che mi hanno regalato qualcosa di straordinario, grazie ad una prestazione di qualità. Sapevamo che la Russia non sarebbe stata quella incontrata la settimana scorsa. Abbiamo gestito bene la pressione dopo il loro doppio vantaggio iniziale, e siamo tornati bene nel punteggio dominando alcune fasi di gioco. Ho preferito impostare più una gara accorta che sfruttare l'attacco spumeggiante, e la mia difesa mi ha premiato considerando che le russe hanno segna in extraplayer solo nel quarto tempo. La dedica è a tutti quelli che ci scrivono e soprattutto ai bambini e lo staff dell'ospedale Gemelli di Roma, che abbiamo visitato prima della partenza, e che sentiamo vicini particolarmente".
REPORT. Diciassette secondi e la Ivanova dal perimetro punisce le azzurre con un preciso fendente (1-0). La Bianconi prova il tiro a schizzo sul palo ma sull'azione seguente, la Gorbunova in controfuga tira forte sul primo palo e trova il 2-0 per le russe. Reagisce il Setterosa con la Garibotti che si allarga da posizione cinque e piazza la colomba sul palo opposto per l'1-2. L'attaccante ligure è in palla e,nel giro di un minuto, piazza la doppietta per il pareggio dalla stessa posizione stavolta con un tiro preciso sul primo palo (2-2). La Grineva esce per fallo grave ma la Di Mario non riesce a trovare il primo vantaggio. La Simanovich commette fallo grave in ripartenza, ma anche la Emmolo col mancino non trova l'angolo giusto. La difesa prende le contromisure e neanche la Russia trasforma il primo uomo in più.
Al terzo tentativo in extraplayer il Setterosa passa: la palla gira sciolta sul perimetro e l'inserimento della Tabani è fondamentale per il 3-2 da sotto e primo vantaggio azzurro. La Aiello lotta come un leone al centro e la Prokofyeva deve commettere fallo da rigore per fermarla. La Bianconi è fredda e trasforma spiazzando il portiere per il quarto gol consecutivo dell'Italia (4-2). Aumenta il pressing russo e la Gorbunova lancia la controfuga stoppata dalla stessa Bianconi in collaborazione con la Gorlero che ipnotizzano la Glyzina. Le squadre falliscono due superiorità ma è la Russia che passa sfruttandoun calo del pressing azzurro. La Lisunova ripulisce un pallone innocuo e fulmina da 5 la Gorlero per il nuovo meno uno. La Russia è in palla e il difensore Glyzina trova il pareggio dal lato corto a due minuti dal termine. E' un fuoco di paglia perche il Setterosa c'è, e con due bombe da fuori della Garibotti (tripletta) e della Radicchi si riporta sul +2 (6-4) in meno di quaranta secondi. Si va al riposo.
La Garibotti ha il braccio caldissimo e dopo un minuto inventa una nuova colomba da sinistra a destra che entra dolcemente per il nuovo +3 azzurro e il quarto centro dell'attaccante del Messina. Il Setterosa spinge e capitan Di Mario griffa la sua seconda semifinale olimpica con un tiro che beffa la la Karnaukh per il massimo vantaggio Italia (8-4). Cambio in porta delle avversarie con la Ustyukhina dentro. Esce fuori per fallo grave capitan Di Mario, ma la Russia non segna più stoppata per la terza volta in superiorità dalla Gorlero. Bianconi fallisce la quinta chance in più ma le difese congelano il risultato che ride alle azzurre ad un tempo dal termine.
Otto giri di lancette al sogno. La Lisunova spara sul palo la quinta possibilità in extraplayer. Il pressing russo dà i suoi frutti e alla quinta superiorità segna il 5-8 dopo dodici minuti di digiuno delle ex sovietiche. La Soboleva commette secondo fallo grave ma la Di Mario non trasforma. Prosegue l'azione e la Tabani pennella la terza colomba azzurra per la sua doppietta e il nuovo +4 (9-5). La difesa ad M non scala bene e la Ivanova punisce il Setterosa adal lato corto per il 6-9 con 4.46 da giocare. Si lotta. La Prokofyeva guadagna l'espulsione della Di Mario e insaccca in un lampo il meno due russo a 3 minuti dal termine. La Aiello lotta sotto le plance e prende fallo grave che la Garibotti trasforma con la bomba del nuovo + 3 (10-7) e quinto centro personale. La Russia non ci sta e la Grineva riporta le compagne sul -2 con due minuti sul cronometro (8-10). La Aiello però è sovraumana e si carica il terzo fallo grave della Grineva per il secondo rigore trasformato dalla Bianconi per l'11-8 che spalanca le porte della finale.
UNGHERIA-USA 10-14 (2-3; 3-5; 3-4; 2-2)
TABELLINO E CRONACA DELLA GARA MINUTO PER MINUTO SU
RIO DE JANEIRO - L'uragano a stelle e strisce si abbatte sull'Ungheria, che pure gioca una buona gara chiudendo degnamente il suo ottimo torneo olimpico. La squadra di Krikorian manda in gol ben nove giocatrici dando un'ulteriore dimostrazione della sua forza straripante. Le magiare, quasi sempre costrette a inseguire (l'unico vantaggio è il 2-1 di Hanna Kisteleki), finiscono a -4 gia al termine della seconda frazione (4-8), recuperano metà del gap (6-8) grazie alla solita Keszthely (che Olimpiade la sua!), poi subiscono il definitivo allungo degli Stati Uniti, spinti dal tandem Steffens-Neushul.
5-8 posto
AUSTRALIA-BRASILE 11-4 (2-1; 3-1; 4-1; 2-1)
TABELLINO E CRONACA DELLA GARA MINUTO PER MINUTO SU
SPAGNA-CINA 11-6 (2-2; 2-0; 4-2; 3-2)
TABELLINO E CRONACA DELLA GARA MINUTO PER MINUTO SU
***
Quarti di finale - Lunedì 15 agosto
ITALIA-CINA (1-1; 3-1; 4-2; 4-3)
Italia: Gorlero, Tabani, Garibotti 2, Queirolo, Radicchi 1, Aiello 1, Di Mario 2, Bianconi 3, Emmolo 2, Pomeri, Cotti, Frassinetti 1, Teani. All. Conti.
Cina: Yang, Ma 2, Mei, Xiong, Niu, Sun, Song, Zhang Cong 3, Zhao 2, Zhang Weiwei, Wang, Zhang Jing, Peng. All. Azevedo.
Arbitri: Alexandrescu (Rou) e Stavridis (Gre).
Superiorità numeriche: Italia 2/6 + un rigore, Cina 1/2.
Note: uscita per limite di falli Mei nel quarto tempo. Ammonito il tecnico azzurro Conti per proteste nel quarto tempo.
LE STATISTICHE DELLE AZZURRE AL TIRO CONTRO LA CINA E GLOBALI
LA PARTITA VISTA DA ROBERTO VESTUTO
Analizziamo Italia-Cina con il consueto aiuto del nostro opinionista Roberto Vestuto.
La squadra di Conti ha spazzato via anche l’ostacolo cinese…
Si, e lo ha fatto mostrando ancora una volta quella sicurezza, quella padronanza già manifestate nelle precedenti gare di questo torneo olimpico. Oggi il Setterosa è una grande realtà e - non me ne vogliano le azzurre, che sicuramente faranno gli scongiuri - io sono certo che batterà anche la Russia in semifinale e giocherà per l’oro contro gli Stati Uniti.
Anche se il primo tempo si è concluso sul punteggio di 1-1, il Setterosa non ha mai dato l’impressione di poter perdere contro la Cina…
Nel primo tempo è mancata soltanto la precisione al tiro, ma la squadra di Conti ha creato numerose opportunità per andare a segno. Poi, a partire dalla seconda frazione, le azzurre sono diventate implacabili in fase di conclusione e la Cina non ha avuto scampo, anche perché la difesa - già molto efficace con la M sin dall’avvio della gara - ha continuato a concedere poco alle nostre avversarie.
L’azzurra che ti è piaciuta di più?
Su tutte Gorlero: enorme la differenza di rendimento tra il nostro portiere e quello cinese. Molto bene anche Di Mario, sta crescendo di partita in partita e sarà per noi, come sempre, un punto di riferimento importantissimo anche contro le russe.
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Postiglione. Il Setterosa chiude il primo tempo sul punteggio di 1-1 e con un bilancio di 1 su 8 al tiro (12%). Dice Francesco Postiglione: "Se vogliamo battere la Cina, le azzurre devono essere più cattive, più incisive in fase di conclusione".
Olympiakos. Nel secondo tempo tre gol azzurri tutti targati Olympiakos, due di Emmolo, uno di Bianconi: il primo in controfuga, gli altri due dal perimetro. Tutti a uomini pari. Postiglione è stato accontentato, la percentuale azzurra al tiro sale (3/8, 37%), ma quello che pù contano sono il risultato (4-2) e la grande sicurezza, attenzione, determinazione che il Setterosa mostra ancora una volta in ogni zona del campo, e in particolare in difesa, dove contro la "M" azzurra la Cina si trova in grande difficoltà. In altre parole, si capisce chiaramente che la squadra di Conti vincerà anche questa partita, la quarta consecutiva a Rio.
Dettagli. E' talmente rassicurante questo Setterosa che diventano dettagli sia la rete del 4-3 realizzata da Zhang con un tiro da fuori sia il rigore non concesso subito dopo per un fallo su Frassinetti. La squadra di Conti, come se nulla fosse, allunga nuovamente e vola sull'8-4 con Bianconi (superiorità) e altre tre conclusioni vincenti a uomini pari. Segnano Radicchi, Garibotti e Di Mario. Dice Di Gennaro: "E' il secondo gol di Tania nel torneo olimpico, il capitano si è sbloccato".
Percentuale. Nela terza frazione cresce ulteriormente la percentuale di realizzazione azzurra: 4 su 8, ovvero il 50%. Cresce anche la frustrazione delle cinesi, che trovano nella "M" azzurra e in Gorlero un muro quasi invalicabile.
Finale. Calo di tensione azzurra nella prima parte della quarta frazione, la Cina ne approfitta per ridurre il passivo a -3 (9-6). Ma, ripetiamo, non c'è alcun segnale che possa far pensare ad un cambiamento di rotta di questa gara, che punta decisamente verso una semifinale Italia-Russia. Anzi, il finale si tinge di un azzurro ancora più carico grazie alle prepotenti (e meritate) realizzazioni di Frassinetti e Aiello dal centro. Italia 12, Cina 7. Un +5 che ci sta tutto.
Mario Corcione
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FASE PRELIMINARE
Classifica finale girone A: Italia 6; Australia 4; Russia 2; Brasile 0
Classifica finale girone B: Usa 6; Spagna 4; Ungheria 2; Cina 0
Terza giornata - Sabato 13 agosto
RUSSIA-ITALIA 5-10 (2-3, 1-2, 1-3, 1-2)
Russia: Ustyukhina, Glyzina 1, Prokofyeva, Karimova, Borisova, Gorbunova, Lisunova 1, Simanovich, Timofeeva, Soboleva, Ivanova 1, Grineva 2, Karnaukh. All. Gaidukov.
Italia: Gorlero, Tabani, Garibotti 2, Queirolo 2, Radicchi, Aiello, Di Mario, Bianconi 3, Emmolo 2, Pomeri, Cotti 1, Frassinetti, Teani. All. Conti.
Arbitri: Alexandrescu (Rou) e Peila.
Superiorità numeriche: Russia 3/6, Italia 5/8.
Note: nel primo tempo, al minuto 4'10", Di Mario ha fallito un rigore (parato). A 2'40" dalla fine della partita esordio olimpico di Teani, in porta al posto di Gorlero.
LE STATISTICHE DELLE AZZURRE AL TIRO CONTRO LA RUSSIA E GLOBALI
LA PARTITA VISTA DA ROBERTO VESTUTO
Analizziamo Russia-Italia con il consueto aiuto del nostro opinionista Roberto Vestuto.
Ancora una bella prestazione della squadra di Conti…
Ottima prova corale, nella quale fanno spicco le superlative prestazioni di Bianconi e Gorlero. Quest’ultima, in particolare, ha mostrato una sicurezza eccezionale. Da segnalare soprattutto un intervento davvero da applausi su una conclusione a parabola. Mi è piaciuta ancora una volta Queirolo: questa ragazza ha assunto un ruolo di protagonista anche nel Settebello, oltre che nel Plebiscito.
Entriamo nel dettaglio della prestazione globale…
Conti ha optato per la “M” e la sua scelta si è rivelata indovinata. Il dispositivo tattico azzurro ha reso inoffensiva una squadra come la Russia che, pur non essendo all’altezza della formazione di qualche anno fa, vanta molte atlete polivalenti, in grado di saper fare tutto. Ebbene, contro il Setterosa non hanno fatto praticamente niente, debellate dalla difesa italiana. Ma il Setterosa oggi non ha giocato bene solo in difesa, è stato eccelente in ogni zona del campo. Questa squadra ha acquisito una sicurezza disarmante: la si vede non solo nel gioco, ma anche sul volto delle atlete di Conti.
E ora ci attende la Cina nei quarti di finale…
Ho visto giocare le cinesi contro gli Stati Uniti: non c’è stata partita, ma a tratti le statunitensi hanno dovuto impegnarsi a fondo per rendere inoffensive le avversarie. Il Setterosa può farcela sicuramente, a patto di non subire cali di tensione. Quando l'Italia li accusa, da squadra da prima fascia qual è diventa una formazione normale.
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Russia. Massacrata dall'Australia, la Russia perde nettamente anche contro l'Italia. Vittoria nettissima, ma che non esprime a nostro avviso tutta la differenza di valori che in questo momento esiste tra le due squadre. Il Setterosa è una formazione con la F maiuscola: gioca bene in ogni zona del campo, convince quasi sempre, diverte spesso e volentieri. La Russia è solo la controfigura della squadra di un anno fa. Non ha un portiere decente, la difesa è un colabrodo, "in attacco oggi non è riuscita - questo il commento di Francesco Postiglione - ad imbastire nulla di concreto".
Italia. Merito anche e soprattutto della "M" ordinata da Conti e dell'attenzione con la quale le azzurre hanno saputo applicarla sapendo di avere alle spalle un portiere come Gorlero, che in queste Olimpiadi può fare davvero la differenza. Nessun altra squadra può vantare un estremo difensore altrettanto forte. Legittima la gioia che Giulia ha manifestato davanti ale telecamere quando, a pochi minuti dalla fine, è uscita per lascare il suo posto a Teani, al debutto olimpico.
Cifre. Più di ogni altra cosa parlano le cifre del match: la Russia ha chiuso con un 5 su 27 complessivo a tiro (18%), l'Italia con 10 su 21 (47%). In altre parole, al Setterosa sono bastati soltanto 21 tiri per doppiare la Russia nel risultato finale (10-5).
Il gol più bello. Dario Di Gennaro durante la telecronaca ha scelto la seconda rete personale di Emmolo, scelta che condividiamo: pallone da Di Mario al centro, "scarico" di Aiello e rasoiata vincente di prima intenzione della mancina.
Queirolo. Da segnalare, sul piano della bellezza dell'esecuzione, anche la doppietta di Elisa Queirolo: gran tiro in diagonale nel primo tempo (rete importantissima, 2-3 per l'Italia che non verrà più raggiunta) e splendida palombella nel quarto parziale (rete del 4-10).
Bianconi. Tre gol al suo attivo, ma i complimenti maggiori da Di Gennaro e Postiglione li prende in occasione dell'assist con il quale manda in gol Cotti nella terza frazione (4-8). Dice Postiglione: "Bianconi fatto una partita sontuosa: di presenza, di quantità, di qualità".
Emmolo e Garibotti. Due gol, due salvataggi consecutivi in difesa con l'uomo in meno in un momento importante della gara, all'inizio della terza frazione. II punteggio era 3-6, subito dopo è diventato 3-7 grazie alla conclusione vincente di Garibotti con l'uomo in più. Ecco, questo è un altro particolare importante: con l'uomo in più e con l'uomo in meno il Setterosa ha confermato le ottime percentuali fatte registrare contro l'Australia.
Di Mario. Oggi ha sbagliato un rigore e in questo momento è l'azzurra che vanta la peggiore percentuale globale al tiro: 1 su 17 (5%). "Vuol dire Tania - conclude Di Gennaro - i gol se li sta conservando per le partite più importanti".
Mario Corcione
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Seconda giornata - Giovedì 11 agosto
ITALIA-AUSTRALIA 8-7 (4-2, 0-1, 2-3, 2-1)
Italia: Gorlero, Tabani 1, Garibotti 3, Queirolo 1, Radicchi, Aiello, Di Mario, Bianconi 1, Emmolo 1, Pomeri 1, Cotti, Frassinetti, Teani. All. Conti.
Australia: Yanitsas, Beadsworth, Buckling, Lincoln-Smith, Gofers, Knox 1, Webster 2, Mcghie, Arancini 1, Southern 2, Bishop 1, Zagame, Wakefield. All. McFadden.
Arbitri: Margeta (Slo) e Molnar (Hun).
Superiorità numeriche: Italia 6/9, Australia 3/8 + 1 rigore.
Note: in porta per l'Australia la numero 13 Wakefield. Uscite per limite di falli Beadswort e Radicchi nel quarto tempo ed espulsa per proteste Southern a 55 secondi dalla fine.
LE PERCENTUALI DELLE AZZURRE AL TIRO CONTRO L'AUSTRALIA E GLOBALI
LA PARTITA VISTA DA ROBERTO VESTUTO
Analizziamo Italia-Australia con l'aiuto del nostro opinionista Roberto Vestuto.
Grande vittoria contro una delle squadre più forti al mondo...
Davvero una gran partita delle azzurre. Straordinario soprattutto il finale di gara: raggiunte e superate dalle avversarie, Gorlero e compagne hanno trovato la forza per effettuare il contro-sorpasso nonostante tutte le botte prese. L'Australia ha messo la gara sul piano fisico "maltrattando" soprattutto Di Mario e Bianconi, ma era prevedibile.
Determinante la gestione delle superiorità e delle inferiorità...
Esatto. L'Italia ha giocato molto bene con l'uomo in più e con l'uomo in meno, a differenza dell'Australia che soprattutto in inferiorità è stata un disastro. Merito anche delle azzurre, ovviamente, che hanno eseguito perfettamente gli schemi di Conti. Il nostro c.t. ha letto molto bene la partita e ha fatto un figurone contro il collega McFadden, che ha perso nettamente il confronto sul piano tattico.
Qualche aspetto negativo?
I tre contropiedi presi del Setterosa nella seconda parte della gara, ma poi le azzurre hanno rimediato con un finale di gara - ripeto - davvero sensazionale.
La migliore tra le azzurre?
Garibotti è stata eccezionale in fase di conclusione, mi sono piaciute molto anche Queirolo e Aiello. Quest'ultima ha saputo arginare meglio, rispetto a Frassinetti, la pesante marcatura al centro delle australiane facendo leva sul movimento e non sulla fisicità.
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Chi dorme... prende tre gol. Nel primo tempo c'è una sola squadra in campo, l'Italia. L'Australia è rimasta negli spogliatoi. Il Setterosa è bravo a sfruttare l'avvio soporifero delle avversarie mettendo alle spalle della non eccezionale Wakefield tre palloni uno dietro l'altro. Segnano Garibotti, Emmolo ("Ha trovato un angolo meraviglioso", dice Dario Di Gennaro) e Queirolo, tutte con l'uomo in più. "Che bel Setterosa!", esclama Francesco Postiglione, ma la migliore Italia oggi si è vista soprattutto nel finale, quando c'è stata in acqua la vera Australia.
Gol e assist. Arianna Garibotti oggi ha fatto una partita davvero super. Non si è limitata a fare tre gol (e contro una squadra come l'Australia è già tanto), ma si è distinta anche in fase di rifinitura, come testimonia l'assist a Pomeri in occasione del gol del 4-2 che ha chiuso il primo parziale. Per la giocatrice del Cosenza primo tiro in queste Olimpiadi e primo gol.
L'Australia si sveglia ma... Nei due tempi centrali si vede in acqua un'Australia completamente diversa. Innanzitutto più presente. Il pressing delle gialloverdi tiene lontano le azzurre dalla porta di Wakefield e costringe Di Mario e compagne a conclusioni soprattutto dala lunga distanza. Il predominio dell'Australia in questa fase del match è netto, ma fortunatamente la difesa azzurra regge molto bene: vuoi per gli errori in fase di conclusione delle nostre avversarie (8 i pali complessivi colpiti dalle aussies), vuoi per le parate di una Gorlero sicuramente più brava (ma non è certo una sorpresa) di Wakefield, vuoi per il grande rendimento delle azzurre con l'uomo in meno. Fatto sta che la squadra di McFadden raccoglie molto meno rispetto a quanto ha seminato. La terza frazione si chiude sul 6-6, di fondamentale importanza è - dopo il primo e unico vantaggio australiano (5-6, Southern) - il successivo gol di Garibotti con un gran tiro da fuori che finisce nel sette. "La specialità della casa", commenta Postiglione.
Finale super. Grandissima Italia nella quarta frazione. La prima occasione importante è per l'Australia, ma Arancini prende il palo con l'uomo in più. Ben diverso è l'esito della successiva superiorità azzurra: segna Tabani, ancora su assist di Garibotti. Italia nuovamente in vantaggio (7-6) e nuovamente protagonista in campo dopo le due frazioni centrali di grande sofferenza.
Sfortunata deviazione. Nuovo uomo in più per l'Australia. Tira Webster, il pallone incoccia il palo, sbatte sul braccio di Gorlero e finisce in rete. E' di nuovo parità: se la gara finisse così, sarebbe ugualmente un gran risultato per il Setterosa, ma un risultato inutile perchè in virtù della miglior differenza reti generale il primo posto del girone sarebbe quasi sicuramente delle australiane, anche in caso di vittoria azzurra contro la Russia.
Il momento giusto. Uomo in più azzurro. Roberta Bianconi batte Wakefield e regala il successo al Setterosa a 49" dalla sirena conclusiva. Dice Postiglione: "Finora era rimasta a secco in questa gara. Ha scelto il momento giusto per segnare".
Mario Corcione
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Prima giornata - Martedì 9 agosto
ITALIA-BRASILE 9-3 (1-1, 2-0, 3-0, 3-2)
Italia: Gorlero, Garibotti, Tabani, Radicchi 1, Queirolo 1, Aiello 1, Di Mario 1, Bianconi 3 (1 rig.), Emmolo 1, Pomeri, Cotti, Frassinetti 1, Teani. Al. Conti.
Brasile: Oliveira T., Abla 1, Zablith, Canetti, Barroncas, Chiappini 1, Oliviera A. 1, Carvalho, Pedrosa, Bahia, Duarte, Mantellato, Chamorro. Coach. Oaten
Arbitri: Dutilh-Dumas (Ned) e Willis (S.A.).
Superiorità numeriche: Italia 2/8 +1 rigore, Brasile 1/8.
Note: espulsa Mantellato (B) per gioco violento.
LE PERCENTUALI DELLE AZZURRE AL TIRO
LA PARTITA VISTA DA ROBERTO VESTUTO
Analizziamo Italia-Spagna con l'aiuto del nostro opinionista Roberto Vestuto.
La tua panoramica sulla gara?
Cominciamo dal Brasile. E' cresciuto molto, si vede la mano di un tecnico esperto come Oaten, ma la differenza di valori rispetto all'Italia è ancora notevole. E' una squadra che lamenta soprattutto la carenza di tiratrici. Il Brasile, tuttavia, ha cominciato molto bene in difesa, le ragazze di Oaten hanno chiuso bene ogni varco aiutate da un'Italia che in fase di conclusione nella prima parte della gara non è stata all'altezza della situazione. Ma era prevedibile: si trattava dell'esordio olimpico, per giunta in un ambiente completamente sfavorevole. Conti è stato bravo a capire la situazione, ha cambiato spesso le giocatrici in acqua, ha impedito che si gravassero di falli e piano piano ha dato loro quella sicurezza necessaria per superare il primo ostacolo di questo torneo. Avrei voluto vedere in questa gara qualche contropiede in più, ma c'è tempo: l'importante era mettere in classifica i primi due punti.
L'azzurra che ti ha convinto di più?
Mi sono piaciuti soprattutto i due centri. Potevano e dovevano essere serviti di più dalle compagne, ma i pochi palloni che Aiello e Frassinetti hanno ricevuto sono stati amministrati con buoni risultati. Bene anche Gorlero, una sicurezza: con il suo ottimo senso della posizione ha reso facili anche conclusioni che non lo erano.
E tra le brasiliane?
Di gran lunga il portiere Oliveira. Piccolina ma davvero in gamba. Mi ha ricordatto Silvia Moriconi.
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Di Gennaro. A fine primo tempo il risultato è 1-1. Dice Dario Di Gennaro: "L'emozione ha bloccato l'Italia, è mancata la fluidità nel gioco". Piuttosto, aggiungiamo noi, è mancata la precisione al tiro. Il Setterosa nel primo ha creato un buon numero di occasioni, ma le ha fallite quasi tutte chiudendo con un 1 su 9 complessivo assolutamente insufficiente. E' Roberta Bianconi a firmare il primo gol azzurro a Rio, poi ne farà altri due.
A porta vuota. C'è un rigore su Frassinetti, il sudafricano Willis lo ignora. Teresa non si arrende, prosegue l'azione, si libera di Tess Oliveira e mette il pallone in rete a porta vuota. Il Setterosa torna in vantaggio (2-1) e non verrà più raggiunto.
Di Mario. Dopo tre pali consecutivi Tania fa centro (3-1) sugli sviluppi di una superiorità numerica regalata all'Italia. Ma in questa partita è stato sicuramente il Brasile la squadra che ha ricevuto più aiuti dalla coppia arbitrale. E' la legge assurda della pallanuoto mondiale: giochi in casa una grande manifestazione internazionale e devi per forza essere aiutato.
Gorlero e Oliveira. Battuta da Amanda Oliveira nella prima frazione, Giulia Gorlero si rifà con gli interessi. A fine gara chiuderà con 13 parate (molte d'ordinaria amministrazione) e nessuna responsabilità sui tre gol subiti.
Brutalità mancata. La brasiliana Mantellato tratta Radicchi come un punching-ball e prende dal modesto Willis il rosso per gioco violento, ovvero con sostituzione. "Probabilmente era brutalità", esclama Postiglione. Sicuramente lo era, e il Brasile doveva giocare per quattro minuti effettivi di gioco con l'uomo in meno.
Allungo. Visto che il Brasile in avanti non morde con l'uomo in più, gli arbitri la smettono di fare regali alla squadra di Oaten e cominciano a premiare in attacco chi effettivamente lo merita, cioè l'Italia. La squadra di Conti continua a lasciare a desiderare in fase di conclusione (chiuderà con un modestissimo 9 su 36, 25%), però riesce comunque ad allungare portandosi sul +6 (7-1): segnano Bianconi (rigore), Queirolo (controfuga), ancora Bianconi e Radicchi, quest'ultima "finalmente con una conclusione da Setterosa", esclama Postiglione.
Abla ed Emmolo. Torna al gol il Brasile con Abla (2-7) "dopo un digiuno di 22' e 45", precisa Di Gennaro. Il finale di gara è solo una formalità per l'Italia, c'è da segnalare soltanto il primo gol di Giulia Emmolo a 5" dalla sirena. Rete inutile ma importante: le darà fiducia in vista della partita contro l'Australia.
Mario Corcione
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