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E' la piscina perfetta. Nessun altro impianto in Italia presenta le caratteristiche ideali per una partita di pallanuoto che può vantare la "Monumentale" di Torino: perpendicolarità degli spalti ottimale, illuminazione che non crea alcun problema per le riprese televisive, condizioni di pulizia e strutturali eccellenti, servizi degni di essere chiamati tali e anche un aspetto architettonico molto gradevole. Insomma, un piccolo gioiello.

Tra l'altro la "Monumentale" di Torino vanta una capienza ideale per le attuali esigenze della pallanuoto di club, che non richiede un numero particolarmente alto di spettatori. La capienza della "Monumentale" è di 590 spettatori.

Sul tabellino della Fin, però, sta scritto che ieri sera alla partita Torino 81-Canottieri Napoli hanno assistito 1000 persone. Le altre 410 dove le hanno messe? Ricordiamo che - e questo è un altro pregio, tutti i posti della "Monumentale" sono provvisti di sediolino. Quindi è impossibile stringersi.

Pur considerando che altri appassionati hanno potuto occupare posti in piedi, è davvero difficile credere che 1000 spettatori abbiano assistito ieri sera al debutto in A1 della squadra di Simone Aversa, fermo restando che il pienone di mecoledì sera (ma a Torino non è una novità) è di grande conforto in un momento in cui altre piscine (vedi Scandone) continuano a perdere spettatori partita dopo partita.

Ma la domanda conclusiva è questa: perchè, nell'era della precisione, continuiamo a fornire numeri sbagliati a chi poi li fa girare ovunque? Non ce la possibilità di fare statistiche attendibili. Ingrossare i numeri delle presenze di spettatori alle partite di pallanuoto non è mai una scelta condivisibile, e anche per un altro motivo: si cerca di nascondere una situazione (quella della carenza di pubblico) che invece ha bisogno di essere esposta per poter trovare una giusta soluzione.

Mario Corcione