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Ungheria-Italia: la Top Five di Francesco Postiglione

  Pubblicato il 30 Giu 2122  17:41
Un Settebello a dir poco sontuoso batte 11-10 l’Ungheria nel match che chiude il programma dei quarti ed entra tra le prime quattro del torneo. Gli azzurri torneranno in acqua domani per affrontare la Grecia nel match che mette in palio l’accesso alla finalissima. Andiamo a rivivere l’impresa dell’Italia attraverso la Top Five scelta per noi da Francesco Postiglione. La premessa necessaria è che tutti i tredici a referto meriterebbero l’ingresso nella graduatoria dei migliori perché si è vista una squadra veramente compatta che con grande autorevolezza è riuscita a giocare una partita maiuscola in un contesto tutt’altro che facile con Campagna che, conoscendo alla perfezione l’ambiente, ha preparato, magistralmente, i ragazzi a superare tutte le difficoltà che potevano frapporsi tra loro e l’ingresso in zona medaglie.
 
Francesco Di Fulvio
È lui il trascinatore e il disegnatore di traiettorie quasi impossibile. Vince, o meglio, stravince il duello a distanza con l’ungherese Varga che questa volta si deve inchinare allo strapotere del pescarese che è semplicemente perfetto. Da manuale del pallanuotista la parabola che incanta tutti gli spettatori della Alfred Hajos.
 
Gonzalo Echenique
Come un motore diesel attende la partita più importante per garantire al Settebello l’accesso alla semifinale iridata. Al di là delle due perle che Vogel sta ancora cercando di decifrare si sacrifica in tutta la vasca alzando il ritmo con nuotate e ripartenza da manuale. Siamo tutti convinti che il Chalo possa incantare nelle prossime partite.
 
Marco Del Lungo
Dopo essersi scaldato contro l’Australia entra a regime il Del Lungo che tutto il mondo della pallanuoto conosce: sicuro negli interventi, infonde tranquillità a tutto il solido reparto difensivo che soltanto nel finale, a partita chiusa sul + 4, si rilassa leggermente. Super Marco però non stacca la spina e continua a mettere a referto parate decisive: quella sulla controfuga di Manhercz, lanciato in uno contro zero, a fine partita o quella su Zalanki nel secondo tempo, giusto per ricordarne qualcuna.

Edoardo Di Somma
Uno di quei giocatori che in ogni gara lascia la sua traccia e non si smentisce nemmeno contro i magiari. Dove lo metti ne trai benefici: difesa sul centroboa o a supporto degli uomini ai due metri. Timbra due segnature da giocatore consapevole della sua crescite esponenziale degli ultimi anni: la prima staccandosi dal marcatore nella posizione di centroboa puro e la seconda da cecchino infallibile.
 
Vincenzo Dolce
Un giocatore “prezioso” che ogni allenatore vorrebbe nel proprio roster. Sostanza, qualità e lavoro sporco, come si dice in gergo, sono le caratteristiche di un elemento che si sacrifica e si mette, in silenzio, a disposizione di un gruppo coeso che si muove in blocco con automatismi difensivi, specialmente nelle situazioni con l’uomo in meno, che dimostrano che essere campioni del mondo non è una caso.
 

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