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Un'altra tegola sulla pallanuoto: Sport e Salute nega il bonus di giugno ad alcuni collaboratori sportivi

  Pubblicato il 07 Ott 2120  12:48
L'1 ottobre, sulla sua Pagina Facebook, il ministro Spadafora ha annunciato: "E' stato firmato il nuovo decreto per le indennità di giugno del bonus collaboratori sportivi e presto verrà avviata l'erogazione. Lunedì Sport e Salute farà sapere come procederà con l'erogazione. Stanno istruendo anche le richieste per chi ha fatto domanda solo per giugno, ne ho avuto la massima rassicurazione dal presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli".
Sport e Salute, invece, ha fatto sapere che non verserà il bonus di 600 euro di giugno e si riserva di chiedere la restituzione dei bonus finora versati (per marzo, aprile e maggio, totale 1800 euro) ai collaboratori sportivi per i quali è stata accertata disparità tra la cifra dichiarata nella domanda e quella effettivamente percepita.
Molti di questi collaboratori sportivi appartengono al mondo della pallanuoto e adesso si trovano in una situazione delicata, per alcuni anche drammatica. Ecco una delle mail in oggetto inviate da Sport e Salute ai collaboratori sportivi: "Al riguardo, si precisa che a seguito di riscontro effettuato con l’Agenzia delle Entrate è risultato che Lei ha dichiarato al suddetto Ente compensi per l’anno 2019 superiori a euro 10.000 mentre in sede di presentazione della domanda sulla piattaforma Lei ha dichiarato alla scrivente Società, ai sensi del D.P.R. 445/2000, di aver percepito nell’anno 2019 compensi per un importo inferiore a euro 10.000. Considerato quanto sopra e tenuto conto che l’art.75 del D.P.R. 445/2000, rubricato “decadenza dai benefici” prevede che in caso di non veridicità del contenuto della dichiarazione il dichiarante decada dai benefici conseguenti o siano revocati gli eventuali benefici già erogati, si comunica che la Società non potrà procedere alla erogazione automatica dell’indennità per il mese di giugno 2020, fatta salva ed impregiudicata ogni azione che la Società medesima si riserva di intraprendere per il recupero delle somme precedentemente erogate in suo favore e ferma restando la responsabilità per indebita percezione di contributi pubblici".
Perchè, si chiedono coloro che hanno ricevuto questa mail - e ce lo chiediamo anche noi - Sport e Salute adesso nega il compenso di giugno (e si riserva di chiedere la restituzione dei precedenti) se la stessa Sport e Salute ha previsto il bonus anche per coloro che nel 2019 hanno percepito più di 10.000 euro? Nel Decreto sta scritto: "È inoltre espressamente prevista una priorità per i collaboratori sportivi che nel periodo d’imposta 2019 non abbiano percepito compensi superiori a 10.000 euro complessivi". Ovvero non c'è esclusione per coloro che percepiscono più di 10.000 Euro, soltanto precedenza per coloro che ne percepiscono di meno.
Per giunta l'inclusione di coloro che nel 2019 hanno percepito più di 10.000 euro tra gli aventi diritto al bonus è stata ribadita dallo stesso ministro Spadafora in questo video: clicca su https://www.facebook.com/watch/live/?extid=0&v=546938039337893&ref=watch_permalink e vai al minuto 3,30
Inoltre la richiesta per accedere al bonus fatta dai collaboratori sportivi a Sport e Salute è stata accompagnata dal Cud 2019, che ovviamente è a cura della società d'appartenenza. Eventuali errori nella compilazione del Cud non dipendono dal collaboratore sportivo.
La domanda che adesso si pongono i collaboratori sportivi è la seguente: cosa dobbiamo fare per tutelare i nostri diritti? A chi dobbiamo rivolgerci?
Per quanto riguarda la pallanuoto, la risposta non può essere che una: Paolo Barelli, presidente della Fin nonchè senatore. Il 5 settembre scorso è stato confermato ai vertici della federazione, adesso si dia da fare per aiutare i propri tesserati.
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Buongiorno, mi chiamo Stefano , al momento della domanda si chiedeva di indicare i dati relativi ad una sola società con cui si stava lavorando in quel momento, ed esclusivamente con i dati in proprio possesso, e si dava un sussidio perché a causa della pandemia NON SI STAVA LAVORANDO nei mesi di marzo aprile e maggio, non perché nel 2019 si era lavorato per più o meno di 10.000 euro. Chi vive di solo compensi sportivi, come il sottoscritto, spesso sottopagati perché in assenza di normative che tutelino i lavoratori sportivi, i quali spesso devono sottostare per necessità ai ricatti di certe società sportive, che si fanno grandi perché conoscono questo o quel dirigente sportivo importante, ma che poi invece di fare sport pensano solo alle quote, e che ti ricattano ("se ti va bene accetta questo importo altrimenti ciao, sai che fila che c'è per prendere il tuo posto?"); dicevo, chi vive di solo compensi sportivi ha avuto in quei mesi, come nel mio caso, una perdita pari al 100%, e cioè non poter più fare la spesa, non pagare le bollette, nè le rate dei prestiti nè gli assegni di mantenimento nè la benzina e l'assicurazione per la propria auto etc etc, e non puoi chiedere prestiti a finanziarie o banche perché con i contratti sportivi nessuno ti da niente... Tra l'altro io, come credo molti altri, ho anche dichiarato onestamente che nel mese di giugno e luglio, se anche con orari ridotti, ho lavorato superando la quota dei 600 euro e quindi dichiarando di NON aver diritto ad un ulteriore sussidio. Detto questo, se anche ci fosse stato un errore nella compilazione per mancanza di dati perché la società nel frattempo ha cambiato nome e quindi ha dimenticato di inviare immediatamente entrambi i cud, e se il sussidio prescindeva dal fatto se uno aveva più o meno incassato 10.000 euro nel 2019, non vedo perché si debba richiedere indietro un sussidio ricevuto in aiuto per il SOLO PERIODO DI NON LAVORO. Non stiamo parlando di pensioni a vita FALSE di invalidità, di redditi di cittadinanza a delinquenti o persone che hanno ville e negozi, nè di persone che hanno case davanti al Colosseo e dichiarano zero euro, parliamo di lavoratori sportivi, che da anni sono vessati, ricattati, sottopagati, mai tutelati, precari, che mantengono una o due famiglie senza mai una certezza per il futuro, che amano fare sport, che amano trasmettere la passione per lo sport che insegnano, che regalano sorrisi e salute ai più o meno giovani, che insegnano il rispetto, l'uguaglianza, il socializzare, il sacrificarsi per gli altri, il saper accettare la sconfitta trovando in essa le cose buone fatte per poi lavorarci sopra e migliorare, che aiutano a crescere i più giovani puntando su valori che sempre più spesso vengono dimenticati. Ora il fatto che lo Stato abbia stanziato per tutti (chi guadagnava di più o di meno) lo stesso sussidio, è stato un atto molto positivo perché in quel momento bisognava dare velocemente un aiuto a TUTTI e in egual misura... Non c'era tempo per verificare i compensi di ognuno... Quindi c'è stato chi ci ha "guadagnato" e chi ci ha "perso" ma lo scopo era AIUTARE IL POPOLO ITALIANO CHE IN QUEI MOMENTI ERA SENZA LAVORO NE' SOLDI!!! Adesso dopo l'aiuto si pensa di affossare, annientare (ti tendo una mano per uscire fuori dalle sabbie mobili (create da me Stato perché non ho mai fatto una riforma a tutela dei lavoratori sportivi) e poi quando sei quasi fuori ti lascio ricadere giù, e ti guardo pure affogare!!!)... chi ancora non ha ricominciato a lavorare, chi comunque percepisce di meno perché tutte le attività sportive viaggiano con il 40% di frequentatori in meno, chi non sa ancora se nei prossimi mesi si potrà ancora lavorare o meno, come può accettare questo? Credo sia più importante che si siano pagate per intero le tasse, che il dato giusto sia quello dell'agenzia delle entrate piuttosto che un flegghino inserito male o aver commesso un errore nella compilazione per aver male interpretato quello che era scritto su un modulo di domanda alquanto contorta...
Piuttosto spero che il ministro Spadafora riesca a portare avanti con successo la sua riforma per la tutela dei lavoratori sportivi e anche delle società (almeno termineranno i trattamenti vergognosi e vessatori fin qui utilizzati da molti gestori, anche se fortunatamente non da tutti) io spero soprattutto per i più giovani (io ormai sono in là con l'età e ne ho dovute sopportare tante), in modo che in futuro possano lavorare con le giuste tutele come tutti i lavoratori di ogni settore devono avere.
Stefano
 
 
Sig Corsaro quest'anno molte e società anche importanti già a fine febbraio hanno chiuso i cancelli, i contatti con i collaboratori erano impossibili, gli uffici competenti non rispondevano e i famosi CUD sono usciti ed arrivati anche a giugno. Le domande con lo specifico importo per la domanda a sport e salute sono del 20 aprile. Poi cmq le società non solo potrebbero gonfiare ma anche abbassare i compensi. Ma il problema principale è questo: perchè dire sia se fosse sotto i 10.000 o sopra i 10.ooo cmq lo stato aiuterà tutti. Ora per incongruenze Varie non solo stop a giugno ma indietro tutti gli aiuti? Lo sa che ci sono società che non pagano dal 28 febbraio??? Ci aiuterà Lei???
Vincenzo
 
Da come si evince dalla mail il sig.collaboratore ha dichiarato il falso in quanto se come dice lei la domanda doveva essere accompagnata dal CUD (cosa difficile perchè non c'erano i tempi per la produzione del cud) il collaboratore doveva dichiarare quanto riportato sul CUD (non era difficile). Nel caso in cui invece il cud non fosse necessario si evince che la dichiarazione del collaboratore va in contrasto con quanto successivamente comunicato dalle società all'agenzia delle entrate con il cud. Ricordo che la responsabilità del collaboratore è, come tutti, accertare immediatamente quanto riportato sul CUD dalle società e richiederne la modifica proprio per evitare problemi fiscali. La terza cosa, e spero che non sia così, è che il CUD le società li gonfino in accordo con i collaboratori per non so quale motivo per cui alla fine le dichiarazioni comunque differiscono. in tutti i casi ritengo che sia assolutamente corretta la restituzione delle somme percepite
Antonio Corsaro
 
 

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