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Tosi: "No allo streaming, ci vuole la tv (e facilitazioni per i viaggi delle squadre)"

  Pubblicato il 28 Apr 2120  10:12
Prosegue il nostro dibattito con i presidenti sugli argomenti emersi negli ultimi giorni, riguardanti soprattutto la ripresa dell'attività pallanuotistica. E' il turno di Sergio Tosi, massimo dirigente della Banco Bpm Sport Management.

Può bastare l'intervento di Paolo Barelli, che ha recuperato dal bilancio federale 4 milioni per le società?
"E' stato bravo il presidente federale, ma ci vuole ben altro per affrontare una situazione non grave, gravissima. Si parla di riaprire gli impianti, ma molti ignorano cosa c'è dietro questa parola "riapertura". Da gestore di impianti posso assicurare che in questo momento è un salto nel buio, anche perchè non sappiamo quale possa essere la reazione degli utenti: quanti di essi, dopo aver visto la morte in faccia in questi giorni, vorranno mandare i propri bambini in piscina? Ma questo è solo il dopo, c'è tutta la fase che prevede la sanificazione degli impianti attraverso una serie d'interventi particolarmente onerosi, e che comunque non potranno garantire la loro piena utilizzazione da parte dell'utenza, nè in vasca nè fuori, con perdite ingenti da parte dei gestori in termini economici. Tutto ciò, purtroppo, non potrà non ricadere sulla gestione delle squadre di pallanuoto, e anche i giocatori dovranno adeguarsi: per forza di cose non potranno prendere gli stessi compensi di prima. Dovranno esserci forme di remunerazione altenative. Noi della Sport Management nel limite delle nostre possibilità cercheremo di offrire ai nostri atleti posti di lavoro, ma quante società potranno farlo? Ecco perchè sostengo che il pur lodevole intervento di Barelli non è assolutamente sufficiente: occorrono da parte della federazione altre iniziative che possano sostenere i club nella gestione dell'attività agonistica. Mi riferisco anche e soprattutto ai viaggi: ci vogliono autostrade gratis, voucher per gli atleti nei posti di ristoro, convenzioni per gli spostamenti in treno, in aereo e in nave".

Ci vuole, per ripartire, anche quell'unità tra le componenti della pallanuoto che oggi non c'è. Malchiodi, presidente del Brescia, sostiene che il ripristino della Lega per motivi economici oggi non è proponibile.
"Ha ragione. Oggi non è possibile, ma un tempo lo era e la pallanuoto non ne ha saputo approfittare. Nel 2016 fui il promotore di un Consorzio della Pallanuoto che aveva raggiunto anche accordi vantaggiosi con Sky per la trasmissione di partite e rubriche, ma portarlo avanti è diventato impossibile per la mancata adesione delle società. Brescia e Pro Recco, tanto per fare un esempio, chi le ha mai viste alle riunioni del Consorzio?!".

Gli sponsor sono una fonte di sopravvivenza importante per la pallanuoto. Adesso occorrono, oltre a facilitazioni governative in termini di defiscalizzazione, iniziative per attirare il loro interesse nei confronti della pallanuoto. Stefano Piccardo suggerisce la realizzazione di un canale streaming, gestito dalla Fin, sul quale trasmettere 24 ore su 24 partite, rubriche e contenuti che possano anche aiutare le società, oltre alla stessa federazione, a diffondere il marchio delle aziende che investono nella pallanuoto.
"Io non sono un amante dello streaming, opinione avvalorata anche dall'insufficiente qualità delle trasmissioni streaming offerte da quando non c'è più la Rai per le partite della regular season. Io sono per la tv, è l'unico mezzo che possa dare agli sponsor il ritorno d'immagine necessario".
Mario Corcione
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Se I decreti prevedono con la Fin apertura palestre e piscine per il 18 maggio, è lo sport management, importante societa" con 50 piscine anche esterne dice solo che pensa solo ai costi alle utenze e agli utili tralasciando migliaia di ragazzi tesserati Fin, penso che la stessa Fin dovrebbe intervenire, non possono pensare solo agli ombrelloni e incassi. Ci sono migliaia di disperati compreso lavoratori che ASPETTANO...
Andrea Salera
 
Se I costi di apertura sono alti sicuramente la Fin aiutera"le societa" ma comunque strutture grandi e importanti come lo sport management, in base alle disposizioni del comitato scientifico permettono un flusso adeguato almeno per coprire le spese, anche perche" non tutti i centri sono agonistici ed infine l" utile arrivera" dalla balneazione esterna, quindi effettivamente le ragioni di una possibile Non Apertura da parte del Prof. TOSI saranno ben altre
Gabriella Scala
 
Dott. Corcione legga i vari comunicati Sigis e del Presidente si parla di balneazione dal 18/6 solo piscine all'aperto, gia'i nuotatori dal 4/5 non potranno usufruire degli impianti e Tosi ha chiesto di far usare i centri Federali. Solo dei costi parla
Vincenzo
 
Le eventuali scelte che ogni presidente fara" per la serie A sono lecite e non sindacabili, ma il non proseguire le attivita' di base in 48 piscine e non fare ritornare migliaia di atleti giovani in tutte le parti d'italia non e' bello sapendo che il quasi sicuramente tutte le piscine riapriranno con protocolli FIN .Non si possono solo chiedere aiuti a tutti FIN,, COMUNI,,e poi aprire solo alla balneazione di divertimento incassando tanti soldi.
Vincenzo
RISPONDE MARIO CORCIONE: Tosi non ha mai detto che non riaprirà le piscine da lui gestite.
 
In questa fase di ripartenza si deve fare uno sforzo e provare a trovare le energie fisiche, mentali ed economiche per ridare vita alla realtà della pallanuoto. Credo sia un atto dovuto verso le generazioni future e per le quali dobbiamo dare segno di resilienza e coraggio. I ragazzi, che sono la vera spina dorsale della nostra società non devo veder buttato al vento tanto impegno e sacrificio. Il coraggio a loro e a noi non manca ma si deve avere la capacità riaprire gli impianti, rispettare le distanze sociali fuori dall’acqua e delle regole dettate dal buon senso. A voi l’onere e l’onore di essere d’esempio.
Davide
 
Ho scelto lo sport management di Busto per i miei figli per la serieta' e la professionalita' ma se tutta l'Italia riaprira' e la societa' dara' solo la possibilita'di andare alle piscine all' aperto, lasciando migliaia di atleti a casa senza più dare quel servizio per cui e' nata pensando solo ai costi e non ai ragazzi, tanti andranno via con rammarico ma via,
Alessandro
 
Ma se le societa' hanno bisogno di incassare, lo stato dice di riaprire, le famiglie pagano e invece si va a prendere il sole con assembramenti di anche centinaia di persone? C' e' qualcosa che non quadra......
Giuseppe
 
Bisogna aprire gli impianti e dare un segnale di fiducia agli italiani , bisogna pur far rincominciare gli atleti da qualche parte! Cosa faranno migliaia di adolescenti quando sarà finita la scuola ? Lo sport è un punto di riferimento per molte famiglie. Un colosso come sport management deve dare un esempio positivo al mondo dello sport.
Ramona Ravizza
 
Buongiorno, ok gli interessi economici delle squadre e i relativi problemi ma ci sono anche famiglie ed atleti che avendo pagato rette alle società attendono di tornare quanto prima ad allenarsi! I giovani vogliono tornare in vasca!
Antonella Scalzo
 
Presidente riapra con le disposizioni vigenti le tante piscine, migliaia di ragazzi e famiglie sono in crisi senza acqua e senza sport. Continueranno a versare i soldi delle rette nonostante i problemi economici creatisi.
Francesco
 
Sia in Italia che in Europa le piscine come lo Sport Management dovrebbero riaprire per prime in quanto, come sempre hanno fatto, le famiglie continueranno a pagare le dovute rette sempre onorate. Una società con tanti impianti dovrebbe essere più forte di una piccola. Differente è il discorso della A1, non si può mischiare con le giovanili di pallanuoto o nuoto o sincro o master.  Ognuno farà le proprie scelte ma non riaprire a causa dei costi non è plausibile, si farà il male a tutte le famiglie e ai lavoratori.
Eraldo

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