Italia: Tempesti, F. Di Fulvio 3, N. Gitto, Fondelli, Nora 1, Bodegas 1, Giacoppo, Gallo, C. Presciutti 3 (1 rig.), Luongo, Aicardi 1, Figari, Del Lungo. All. Campagna.
Croazia: Bijac, Macan, Petkovic 4 (1 rig.), Loncar 1, Jokovic 1, Milakovic, Muslim, Buslje, Fatovic 1, Pavlovic, Setka 2, Vukicevic, Marcelic. All. Tucak.
Arbitri: Buch (Esp), Ivanovski (Mne).
Superiorità numeriche: Italia 4/12 + 1 rigore, Croazia 4/8 + 3 rigori.
Note: usciti per limite di falli Milakovic (C) nel terzo e Buslje (C) nel quarto tempo. Nel secondo tempo Tempesti para un rigore a Jokovic. In tribuna per l'Italia Nicholas Presciutti e Renzuto Iodice.
Rigori: Gallo gol, Muslim gol, Luongo gol, Petkovic gol, Fondelli gol, Jokovic gol, Presciutti gol, Setka parato, Di Fulvio gol.
LE STATISTICHE NELL'IMMAGINE ALLEGATA IN FONDO ALL'ARTICOLO
L'ARTICOLO DI CARRELLA SU "LA GAZZETTA DELLO SPORT " DI OGGI
La vittoria arriva ai rigori, la qualificazione ancora prima. A Siracusa, nell'ultima giornata
dei preliminari, il Settebello è già sicuro di accedere alle finali di World League quando la sfida con la Croazia si chiude sul 99: perché alla squadra vincente vanno due punti e non tre, quindi il primato è salvo. C'è comunque pure la soddisfazione del successo, nell'appendice, con la firma dei migliori in campo: Tempesti para il tiro di Setka, Di
Fulvio sigla il definitivo 14-12. Era stato proprio il talento abruzzese, a 1'33 dalla sirena, a realizzare il pareggio che scacciava gli incubi, davanti ai 3.000 della piscina Caldarella. Sul 9-8 per gli azzurri si era chiusa la partita disputata nella terza giornata a Dubrovnik, il
primo dicembre.
ASSENZE - Big match nervoso e con qualche assenza forzata: Giorgetti (dopo il caso della mancata reperibilità a tre controlli antidoping, ma sarebbe stato convocabile) e Figlioli (ferito al mento da un pregiudicato, domenica mattina) nell'Italia; Sukno, Paskvalin e Obradovic tra i campioni olimpici (saltarono senza giustificazione un allenamento, il mese scorso, e sono stati sospesi). Tucak era privo anche del portiere titolare Pavic, impegnato nello sprint stagionale con i greci dell'Olympiacos. Due mancini per Campagna (Gallo e Nora) e avvio promettente, ma il 3-1 è l'unico doppio vantaggio in tutta la gara, caratterizzata dalla pessima percentuale italiana in superiorità numerica (3 su 11). Tre gol croati a uomini pari (splendida la palombella di Petkovic, cannoniere della Sport Management) ribaltano la gara nel secondo tempo, e si va all'intervallo lungo sul 3-4. «Lì siamo stati disattenti in difesa, per fortuna abbiamo conservato nervi saldi» commenta Campagna.
BRIVIDI - Si procede in equilibrio (Milakovic e Buslje fuori per limite di falli) fino alle contestazioni per un piccolo giallo a 3' dal termine, sull'8-8. Dopo un'espulsione contemporanea di Muslim e Giacoppo, dal tavolo della giuria viene sventolata anzitempo la bandierina per il rientro del siciliano (33 anni ieri): l'arbitro Ivanovski assegna frettolosamente un assurdo rigore alla Croazia, il delegato marocchino El Allam gli fa cambiare idea. Petkovic con l'uomo in più riaccende le speranze slave (8-9), Di Fulvio dalla posizione 5 infila l'angolo più lontano. Una prodezza vera. Poi l'abruzzese libera Christian Presciutti, tutto solo in controfuga: la palla scivola dalla mano del bresciano e il gol della tranquillità non arriva, però Tempesti ci salva sull'ultimo assalto croato. Quindi i tiri dai cinque metri, con Tucak che alterna vanamente i portieri Bijac e Marcelic.
Franco Carrella
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Spettacolo fantastico. La vittoria dell'Italia, sia pure ai rigori, è il giusto premio per i tifosi siracusani, che hanno offerto uno spettacolo fantastico alla "Paolo Caldarella". Immagini bellissime.
Superfinal. La qualificazione del Settebello alla Superfinal di World League è invece il giusto premio per gli azzurri. Hanno dato l'anima per conquistarla, hanno sofferto ed alla fine ce l'hanno fatta. Senza Pavic, Sukno, Obradovic e Paskvalin è scesa in acqua una Croazia rimaneggiata, ma una squadra come quella biancorossa, anche se le togli quattro giocatori importanti, conserva sempre la sua identità di gioco. E batterla è sempre un'impresa. E comunque anche l'Italia lamentava le assenze di Baraldi, Giorgetti e Figlioli. Gli ultimi due, in particolare, sarebbero stati utilissimi con l'uomo in più. Il Settebello ne ha ottenuti 12, ma ne ha sfruttati soltanto 4. E' questo ha fatto sì che la Croazia più volte andasse avanti nel punteggio: sempre con un solo gol di vantaggio, ma sufficiente (se la squadra di Tucak avesse vinto) per strappare agli azzurri il pass per la Superfinal di Huizhou.
Di Fulvio. Mai come stasera Dario Di Gennaro e Francesco Postiglione si sono trovati in difficoltà, impossibilitati a repererire nuovi aggettivi per definire Francesco Di Fulvio. Ha segnato i primi due gol del Settebello, consentendo all'Italia un ottimo approccio, ha conquistato palloni in difesa, ha servito palloni vincenti ai compagni e, soprattutto, ha segnato il gol del 9-9 (il suo terzo personale) che ha portato gli azzurri a Huizhou. Servito da Presciutti in posizione 5, Di Fulvio ne ha fatta un'altra delle sue inventandosi un diagonale che non ha dato scampo a Bijac.
Tempesti. Il pareggio nei tempi regolamentari ha reso del tutto inutile, ai fini della qualificazione alla Superfinal, la successiva fase dei rigori. E comunque Tempesti, che aveva già parato un rigore nei tempi regolamentari, si è ripetuto consentendo poi (guarda caso) proprio a Di Fulvio di segnare il rigore decisivo, quello che ha dato la vittoria agli azzurri per 14-12.
Arbitri. Gara non certo facile da dirigere per Buch e Ivanovski. Quattro i rigori assegnati, c'erano tutti. E di questi tempi, con gli arbitri che spesso confondono i falli da rigore con quelli da espulsione, è già un bel risultato. I due fischietti hanno visto giusto, secondo noi, anche in occasione del gol convalidato ad Aicardi: il pallone, grazie anche ad un intervento maldestro di Bijac (bravissimo in altre circostanze), era entrato del tutto.
Petkovic. Ha giocato stasera la sua migliore partita con la calottina biancorossa segnando 4 gol, compreso quello dell'8-9 che a due minuti e mezzo dal termine ha rischiato seriamente di far salire la Croazia al posto degli azzurri sull'aereo per Huizhou. Ma Tony prenderà un volo ben più importante, quello per Rio. Dopo la prestazione di stasera non possono esserci più dubbi.
Mario Corcione
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Batte la Croazia 14-12 dopo i tiri di rigore e prenota il volo per la Cina. Siracusa si stringe attorno agli azzurri e gli azzurri regalano la vittoria agli oltre duemilacinquecento della Cittadella dello Sport. Partita viva, bella e nervosa come una finale. Italia prima avanti, poi a rincorrere. Il 9-9 dei tempi regolamentari già basterebbe per essere ancora primi nel girone ma vincere ai rigori allunga lo spettacolo e raddoppia la festa. Tra gli azzurri convocati è assente Pietro Figlioli e vanno in tribuna Nicholas Presciutti e Renzuto Iodice. Nella Croazia sono assenti Sukno, Paskvalin, Obradovic e il portiere Pavic.
La partita. Doppio Di Fulvio nel primo tempo, due gol simili, con tiri tesi, prima dalla destra e poi dalla sinistra dello schieramento offensivo. All’inizio non funziona l’uomo in più (0 su 3) ma funziona bene la difesa. La Croazia segna solo su rigore con il capitano Jokovic per il momentaneo pareggio. Italia avanti 2-1 e sfortunata sulla girata di Presciutti che centra la traversa a 7’52”. Christian è dappertutto nel secondo periodo: dopo 40 secondi interrompe il digiuno in superiorità numerica, passano due minuti e dalla difesa lancia in controfuga Di Fulvio che, però, viene stoppato dal portiere Bijac e infine si va a prendere la sesta espulsione a favore che Icardi non riesce a schiacciare in rete. Tempesti para il secondo rigore della Croazia (secondo fallo Di Fulvio e ancora al tiro Jokovic) ma non può evitare la doppietta di Petkovic che riaccende i croati. A 15’04 il gol di Loncar per il primo vantaggio dei campioni olimpici (3-4). Nel terzo tempo sorpasso azzurro in due minuti e mezzo con Nora e Aicardi e controsorpasso croato negli ultimi due minuti con la doppietta di Setka in superiorità (5-6). Ultimo periodo ad altissima tensione. Sale il boato del pubblico che accompagna tutte le azioni. Il Settebello non molla, rimane sempre attaccato al match; gioca per vincere ma alla fine guadagna un pareggio che porta ai rigori ma che soprattutto vale il biglietto aereo per la Cina. Presciutti è sempre nelle azioni principali, segna altri due gol che potevano essere tre se non avesse sbagliato l’ultima controfuga; Di Fulvio straripante a 1’35” dalla sirena per il gol che vale il 9-9. Dall’altra parte la Croazia faceva di tutto, proteste della panchina comprese, per metterla sulla bagarre. Si va ai rigori con la qualificazione alla Superfinal già acquisita; 5 su 5 dai cinque metri e Tempesti ancora una volta super a respingere il tiro di Setka. Di Fulvio chiude i contri 14-12.
Il commento del CT Campagna. “Siamo partiti bene. Abbiamo giocato male nel secondo prendendo tre gol a uomini pari e un rigore, poi abbiamo sistemato la difesa e infatti siamo andati subito avanti nel terzo. Ci è mancato il +2 che potevamo fare ma quando siamo tornati sotto siamo stati bravi a mantenere la calma, la concentrazione, e alla fine potevamo anche vincere perché abbiamo sbagliato il terzo uno contro zero della partita. I ragazzi devono essere un po’ più freddi, più decisi, quando arrivano sotto porta. La percentuale con l’uomo in più non mi soddisfa ( ). Tolte queste due cose, la squadra ha giocato bene, in difesa soprattutto. Un po’ di difficoltà nel servire al centro ma i difensori della Croazia sono molto forti. Alla fine ne ho messi due in acqua, Bodegas e Aicardi insieme, e infatti siamo andati meglio. Dobbiamo lavorare anche su questo”.
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