Archivio News

Una splendida Italia tira fuori l’attesa reazione di orgoglio, sfodera la voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo, interpreta una partita maiuscola in fase difensiva e batte 8-7 gli Stati Uniti nei quarti di finale del mondiale di Fukuoka. Ripercorriamo la prova delle azzurre, attese mercoledì dalla semifinale con l’Olanda, attraverso le nostre pagelle.

 

Condorelli: non entra in acqua ma offre il suo contributo alla causa durante gli allenamenti e nel perfetto affiatamento instauratosi con Banchelli. Doveroso sottolineare che quando è stata chiamata in causa da Silipo ha sempre risposto presente.

 

Tabani: è un leone in difesa: lotta con il coltello tra i denti contro le temibili attaccanti statunitensi senza cedere di un centimetro. Mette la ciliegina sulla torta alla sua prova con il capolavoro grazie a cui disegna il gol dell’8-6.

 

Galardi: Suo, insieme, a Palmieri, il compito più difficile. Si batte ai due metri, cerca di regalare profondità al gioco e di conquistare espulsioni ma deve faticare più del doppio perché la direzione arbitrale raramente premia l’attacco italiano.

 

Avegno: Non viaggia sulle sue abituali medie realizzative e allora si mette al servizio della squadra in difesa, si fa apprezzare per le sue qualità natatorie e nella costruzione.

 

Giustini: L’ingenuità con cui commette il terzo fallo grave è forse l’unica pecca di una gara spettacolare. Miglior marcatrice della sua squadra, dal perimetro lascia partire autentici traccianti che s’illuminano nella corsa verso la porta americana e ha la personalità enorme di capovolgere nuovamente l’inerzia del match gettando le basi della vittoria.

 

Bettini: non timbra il tabellino dei marcatori ma è uno dei motorini della squadra. Difesa o attacco che sia lotta, nuota e non si nasconde quando bisogna andare a concludere.

 

Picozzi: giocatrice di notevole intelligenza tattica. Prestazione di grande sostanza e generosità. Tenta per prima la soluzione della palomba per sorprendere Johnson e al quarto tentativo fa centro siglando il punto del definitivo vantaggio azzurro.

Bianconi: giocatrice dalla classe cristallina. Conferma di essere la saggia del gruppo e, con personalità, insacca, con altrettante rasoiate, reti  che indicano la strada alle compagne.

 

Palmieri: così come Galardi cerca di tenere impegnata la difesa staunitense. Sfortunata in fase conclusiva, deve soffrire anche i pochi fischi del duo arbitrale.

 

Marletta: Sfodera il suo destro al fulmicotone per siglare il punto che regala alle azzurre il primo vantaggio. Grinta da vendere, non si risparmia neanche quando deve marcare il centro.

 

Cergol: L’icona che esprime la voglia di lottare di una squadra che vuole gettare il cuore oltre l’ostacolo. Nuota, difende, tenta il tiro e non si ferma neanche per un secondo.

 

Viacava: si conferma una delle colonne dell’organizzazione difensiva del Setterosa ma, come sempre, si fa trovare pronta anche in avanti sia come secondo centro che quando deve assumersi la responsabilità del tiro.

 

Banchelli: La prova del collettivo è davvero stellare ma lei è l’assoluta protagonista di giornata. Sfodera interventi decisivi in serie ed erige un muro invalicabile davanti ai tentativi delle tiratrici americane che vanno ad infrangersi sulle sue mani Vince, con pieno merito, il premio di mvp della gara.

 

Carlo Silipo: ha avuto l’umiltà, confermando per l’ennesima volta di essere campione in vasca e fuori, di fare autocritica per gli errori commessi nella partita contro la Grecia. In quattro giorni, compreso l’intermezzo con la Nuova Zelanda, ha saputo ricostruire il morale di un gruppo che oggi ha sfoderato una maiuscola prova di squadra eliminando una rivale che ha scritto la storia di questo sport negli ultimi anni. Nel giro di poco più di un anno ha portato la squadra per tre volte tra le prime quattro in altrettanti grandi eventi internazionali, la risposta più significativa sulla bontà del suo lavoro.

Credit: Andrea Staccioli/DBM