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Spalenza plaude Napoli e le Universiadi: "Buona organizzazione, ora attenzione agli impianti"

  Pubblicato il 27 Lug 2019  01:03
Profondo conoscitore dello sport e delle sue dinamiche, Giuseppe Spalenza da atleta ha mosso le prime bracciate nella RN Brescia distinguendosi dapprima nel nuoto, ottenendo diverse convocazioni in nazionale maggiore, poi nella pallanuoto. Dopo aver appeso la calottina al chiodo ha indossato giacca e cravatta studiando come dirigente sportivo. Dal 1985 al 2006 è stato il ‘deus ex machina’ delle formazioni pallanuotistiche di Brescia, la sua città, prima di approdare, nel 2007, alla Pro Recco. Nelle quattro stagioni da direttore generale dei ‘galacticos’ ha contribuito alla vittoria di quattro scudetti, quattro Coppe Italia, tre Coppe dei Campioni e tre Supercoppe LEN. Dal 2010 entra, poi, nel mondo del calcio: diventa Amministratore Delegato dello Spezia Calcio (fino al 2013) con cui ottiene la storica promozione in Serie B, prima di passare al Nova Gorica (Serie A slovena) per poi far ritorno in Italia con le esperienze alla Folgore Caratese ed alla Darfo Boario.

L’estate 2019 ha portato Spalenza all’ombra del Vesuvio; per la multinazionale Microplus ha avuto il ruolo di Web Master e coordinatore, nell’ambito della 30ma edizione dell’Universiade estiva di Napoli.
 
Qual è stato il Suo bilancio al termine della prestigiosa kermesse?
“Senza ombra di dubbio bilancio positivo. Bene l’organizzazione anche se all’inizio qualche problema c’è stato, dovuto principalmente da fatto che la scelta di Napoli e della Campania è avvenuta con pochi mesi di preavviso dopo la defezione di Brasilia. Ovviamente non è un evento può essere improvvisato, viste le tante discipline e le dislocazioni delle aree in cui si è svolta la manifestazione. Tutto sommato è andata bene e grosse criticità non si sono avute. I problemi occorsi, sono stati risolti in maniera esemplare da tutti coloro che si sono impegnati. A tal proposito voglio ringraziare tutti coloro i quali ci hanno affiancato ed hanno collaborato affinché l’evento riuscisse perfettamente: è stata, per me, una fantastica sorpresa e grazie a questi ragazzi si è  potuto lavorare con serenità ed al meglio”.
 
Da amante della pallanuoto, come analizza tecnicamente i due tornei disputati?
“Il torneo maschile non è stato di altissimo livello, forse il torneo femminile presentava maggiore incertezza nel risultato delle squadre di fascia alta. L’Italpallanuoto, sia maschile che femminile, ha comunque dimostrato il proprio valore con un gruppo di ragazzi e ragazze che hanno entusiasmato il pubblico della nuova Scandone. Questa, al di là delle ottime medaglie conquistate, è stata la vittoria più importante”.
 
L’Universiade partenopea lascia alla regione una grande eredità, quella relativa agli impianti sportivi…
“Da uomo di sport la cosa che mi preoccupa maggiormente è che dopo aver ristrutturato diverse strutture sportive, queste vadano in decadimento per una non corretta gestione o una carente manutenzione. Sarebbe un vero peccato; si pensi alla Scandone: il lavoro svolto dall’architetto Fontana è stato impeccabile e, ad esempio, sono stati rifatti completamente spogliatoi, impianto audio, luci, ecc. La fortuna è che oggi Napoli si trova ad avere una batteria di impianti in grado di ospitare manifestazioni internazionali di alto livello”.
 
Questione maxischermo alla Scandone: resterà o no?
“Resterà uno solo dei due maxischermi istallati per le Universiadi non appena avremmo concluso e discusso con l’ARU  - Agenzia Regionale Universiadi ma posso dire con certezza che la Scandone sarà dotata di un ledwall. Questo rappresenta il fiocco sopra il pacco regalo fatto ai napoletani”.
 
Dopo le diverse esperienze sportive che ha fatto in carriera e dopo aver fatto parte dell’organizzazione di un evento così importante, cosa pensa che manca alla pallanuoto per fare quel passo in avanti nel panorama sportivo generale?
“Alla pallanuoto manca un sistema di comunicazione importante, un’emittente televisiva che possa far vedere questo sport spettacolare. Bisogna, inoltre, trovare un periodo diverso in cui giocare, sfruttando lo stop di altre discipline ma sempre cercando di creare intorno al singolo evento un vero e proprio spettacolo. Da amante di questo sport non mi piace che la pallanuoto venga tenuta in considerazione dl grande pubblico solo in occasione di manifestazioni internazionali quali mondiali ed Olimpiadi. Io credo che basta lavorare con coscienza ed intelligenza per rendere una semplice partita di pallanuoto, un vero e proprio evento”.
 
La Microplus, dunque, ci ha visto bene scegliendoLa quale web master…
“La Microplus è un’invenzione di Mauro Cedrani che ringrazierò sempre per questa opportunità concessami. E’ un’azienda che ha i numeri per poter crescere ed affrontare manifestazioni ancora più importanti. Prima di iniziare il mio percorso con loro ero curioso di capire quali erano i meccanismi che regolavano l’organizzazione di un evento del genere. Sono dei veri e propri esperti di timing, scoring, cronometraggi, speaker, audio, video. Sono rimasto davvero impressionato. E’ stato entusiasmante aver preso parte ad uno dei più grandi eventi sportivi mai svolti in Italia”.

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