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Sigis, elaborato il protocollo sanitario che sarà presentato alle istituzioni

  Pubblicato il 22 Apr 2120  21:45
COMUNICATO STAMPA
 
Sigis vuole esprime la posizione del sindacato in riferimento alla ripresa dell’attività agonistica dopo il 4 maggio, data del presunto avvio della fase 2. Pertanto Sigis sottolinea che, attualmente, è impensabile poter mettere a disposizione gli impianti con costi ante coronavirus data l’impossibilità a utilizzare la polivalenza degli stessi. Una proposta in tal senso potrebbe essere quella di sensibilizzare la Fin (Federazione Italiana Nuoto) a mettere a disposizione dei settori agonistici i propri centri federali e gli impianti natatori gestiti direttamente dalla federazione. L’augurio del Sigis è quello che, dal 15 giugno, si possa pensare all’apertura delle sole attività esterne di tutti gli impianti sportivi (piscine, tennis, campi da calcio a 5 ecc. ecc.). Attività che saranno fatte completamente utilizzando gli spazi esterni compresi il servizio spogliatoi e il servizio docce. Nelle prossime ore sarà pubblicato il protocollo elaborato attraverso l’ultima call odierna e relativo alla riapertura degli impianti dal punto di vista igienico sanitario.
 
Una delle aree nelle quali Sigis opera è quella relativa alla tutela delle fasce di popolazioni più deboli (come anziani o disabili) e l’accesso alle strutture da parte di queste categorie è stato motivo di discussione nelle ultime riunioni. A tal proposito Sigis sottolinea la sua vicinanza alle iniziative portate avanti dalla Fondazione Cristiano Tosi (ente no profit che si occupa di integrazione sociale sito web: www.fondazionecristianotosi.org) e che, in occasione del Coronavirus ha raccolto offerte per gli ospedali italiani e si è adoperata per distribuire generi di prima necessità a Napoli e provincia.
 
CREDITO
Gli istituti bancari per dare accesso al credito hanno bisogno di business plan credibili per i prossimi 2-3 anni. Questo attualmente risulta impossibile, perché le società non hanno dati relativi alla riapertura e agli afflussi che si registreranno all’interno degli impianti, pertanto pensare attualmente a un business plan risulta difficile. Si parla di rimborso abbonamenti, ma dobbiamo tenere presente che i costi di gestione alla riapertura saranno molto superiori rispetto a quelli pre coronavirus, pertanto anche gli abbonamenti dovranno mutare il loro valore e bisognerà tenere conto di quest’aspetto. I moduli per l’accesso al credito previsti dal credito sportivo saranno disponibili a partire da venerdì 24 aprile.
 
RESPONSABILI REGIONALI 
Si amplia la platea di responsabili regionali del Sigis che ora è presente con un referente locale in quasi tutte le regioni d’Italia. Si sono aggiunti alla lista di referenti regionali già elencati in precedenza anche Mario Giugliano (Basilicata), Enrico Cremonesi (Lombardia), Gianni Averaimo (Liguria), Luciano Rigatti (Trentino Alto Adige), Luciano Rigazzi (Trentino Alto Adige) e Tiziano Lulani (Molise). Per tutti i dettagli è possibile visualizzare la sezione contatti del sito web del sindacato all'indirizzo: www.sindacatosigis.it/contatti
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Le giovanili devono riprendere,abituate a giocare sempre, poi pagano tutto da sempre,e infine i giovani adolescenti soffrono piu di tutti,ma nessuno ne parla,.Si parla solo di costi profitti e ricavi
Giuseppe
 
Le societa" sportive,tutte anche quelle di serie A ,hanno nel loro statuto il punto : sviluppo e crescita e promulgazione dello sport in genere nelle fascie Adolescenziali.Dove" questa applicazione,si pensa solo ai soldini, inoltre esiste un comitato scientifico della Fin che organizza la ripresa.Ma che stanno facendo? Ma chi sono??
Enrico
 
Dott. Grillone, io mi trovo allineato al suo intervento, meno al comunicato stampa. Se non erro lei e' ligure, le faccio alcuni esempi: Recco e Quinto non hanno piscina di proprieta' si allenano in altri impianti sia con 1a squadra sia con giovanili; i gudagni dei Gestori credo siano ingenti (sarebbe interessante vedere a fine anno le entrate di Albaro o di Sori). Probabilmente senza Pro Recco qualche piscina o gestore andrebbe a bagno se si basasse solo su amatori. Quindi questo dimostra che l'interesse delle due entita' (Gestore e Societa' Sportiva) DEVE essere comune, . Bogliasco e' entrambe (sia Gestore sia SS). Se togliessimo l'agonismo dubito che la piscina sarebbe in grado di rimanere aperta. Se io fossi Gestore le mie priorita' devono essere: 1. garantire sicurezza 2. ottimizare il max dei guadagni (principalmente con una strategia che non penalizzi ne' agonisti ne' l'amatoresia e magari riduca i costi (anche se ammetto questi saliranno se non si sfrutta al max le attivita'collaterali) e in ultimo attraverso i quattrini che arriveranno dal governo ). 3. farlo il prima possibile (quindi se Conte desse il via libera al 4 a ragione veduta, io come Gestore dovrei avere gia' tutti i protocolli pronti per riaprire l'attivita') senza perdere tempo (piu perdo tempo meno guadagno piu rischio di non aprire piu') Credo che ora sia il momento di rimboccarci le maniche e lavorare a testa bassa anziche' piangere o lamentarci per accedere a fondi che magari non arriveranno mai. (e se arrivassero io come Gestore li considererei un di piu') Relativamente ad atleti di interesse nazionale non abbiamo solo gli olimpionici, ma anche gli Esordienti o Ragazzi delle varie discipline (che magari un giorno diventeranno olimpinici loro stessi). Quindi e' limitato e ironico (per non dire io Gestore non voglio prendermene la responsabilita' ne' i costi annessi) affermare che si allenino negli impianti federali a spese della FIN. Chiaro Pellegrini e Peltrinieri lo possono fare, il ragazzino o ragazzina di 15 anni del nuoto/pnuoto/sincro/tuffi no. Ben vengano chiaramente i collegiali (spesso a spese del Recco) e non tutti a gravare sulla FIN. La ringrazio per le sue precisazioni, sperando che tutti i commenti dei lettori siano letti in maniera propositiva e con spirit costruttivo (questo e' il mio modo di dare una mano per evidenziare eventuali problematiche o limitazioni); un grazie al dott. Corcione per la possibilita' di esprimerci.
Nick
 
Mi riferisco al commento del Signor "Nick" (perchè scrivere senza metterci la faccia?). Probabilmente dovrebbe saper distinguere fra GESTORE e SOCIETA' SPORTIVA. Sono due entità totalmente differenti. Ma è abitudine ormai del nostro mondo quello di fare "ammucchiate" tanto per dare fumo negli occhi. E’ fin troppo chiaro che un Gestore pensi solo all’aspetto economico: la piscina per lui è come un’azienda che dare profitto. Qualora una Società Sportiva avesse anche in gestione un impianto, invece, è fuor di dubbio che l'attività agonistica della stessa viene finanziata dai guadagni che lo stesso impianto le porta con l'attività "commerciale". Quindi mi sembra logico che l'interesse primario di entrambi sia quello economico. Per quanto riguarda invece il discorso di "attività federali" è palese che atleti del calibro della Pellegrini o Paltrinieri siano ospitati dalla stessa FIN. Ciò non sempre accade invece con i collegiali della nazionale di pallanuoto, spesso "ospite" in toto da chi mette a disposizione l'impianto. Infine sulla riapertura dopo il 4 maggio penso che salvaguardare la salute di chi entrerà in una piscina sia un'aggravante di spese per chi gestisce l'impianto e sopratutto sia improponibile aprire una vasca per far nuotare solo una persona per corsia. Chi pagherebbe il surplus di costi? E’ mia convinzione che dopo il 4 maggio saranno parecchie le piscine che si fermeranno, che verranno svuotate: tenerle in attività sarebbe solo un costo, quindi un’ulteriore perdita.
Francesco Grillone

Esprimo le mie perplessità su quanto comunicato nell'articolo. Sembra (man parlo per me e magari ho capito male) che si badi all interesse prevalente della gestione della piscina (soprattutto per quelle all aperto o con spazi all aperto per garantire i guadagni della stagione estiva, ma tanto se non si possono fare assembramenti......). Secondo punto, mi pare passi completamente in secondo piano l'attività agonistica, ma evidentemente i gestori delle piscine avranno fatto i loro conti e reputaranno tale attività poco redditizia anche se mi sembrerebbe strano). Com'e' possibile affermare che gli agonisti di interesse nazionale vengano allenati nelle strutture federali? Stiamo parlando forse di una percentuale inferiore all 1%. Ipotizzando non ci siano piscine federali vicine, diciamo che i figlioli di turno preparano baracca e burattini e si trasferiscono nella citta più vicina dove si trova tale piscina o a roma. Per i minorenni facciamo lo stesso? E per il restante 99% ....amen. Cerchiamo in maniera proattiva di trovare protocolli di sicurezza validi per tutti e per una apertura magari a meta maggio (se il DCPM di Conte prevede apertura dal 4 maggio di tutte le attività) dei servizi garantendo allenamenti sia per utenti agonisti che non.
Nick

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