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Setterosa di bronzo: riecco le "Tigri d'Italia" (di Franco Carrella)

  Pubblicato il 25 Gen 2116  18:28
DA "LA GAZZETTA DELLO SPORT" DI OGGI" (articolo di Franco Carrella)
 
Riec­co le tigri d’Ita­lia: anche sta­vol­ta sono la­cri­me, però l’epi­lo­go è di­ver­so. Il Set­te­ro­sa torna dalla Ser­bia con un bron­zo che non vale il pass per Rio ma la­scia ben spe­ra­re per le qua­li­fi­ca­zio­ni di fine marzo. «Il giu­sto pre­mio per un grup­po abi­tua­to a lot­ta­re», com­men­ta Fabio Conti dopo il 10-9 con cui le az­zur­re bat­to­no la Spa­gna, al ter­mi­ne di un match straor­di­na­ria­men­te in­ten­so. A ven­ti­quat­tr’ore di di­stan­za dalla de­lu­sio­ne nella se­mi­fi­na­le con l’Un­ghe­ria, ar­ri­va lo splen­di­do acuto. «Per la prima volta, non ab­bia­mo pre­pa­ra­to la par­ti­ta tat­ti­ca­men­te. Ho pre­fe­ri­to tra­scor­re­re la vi­gi­lia con una sem­pli­ce chiac­chie­ra­ta, ri­cor­dan­do alle ra­gaz­ze che dal 2011 a oggi siamo usci­ti dalle prime quat­tro sol­tan­to ai Gio­chi di Lon­dra e ai Mon­dia­li di Bar­cel­lo­na. Non do­ve­va­no te­me­re quest’altra sfida da me­da­glia», con­ti­nua il c.t.
BRI­VI­DI La neve fuori, il fuoco den­tro. Nel gelo di Bel­gra­do, il Set­te­ro­sa mo­stra gli ar­ti­gli con­tro le cam­pio­nes­se uscen­ti. Va sotto di due reti all’ini­zio del se­con­do tempo (2-4), ma trova la forza di rea­gi­re in uno scin­til­lan­te terzo quar­to. È Tania Di Mario a suo­na­re la ca­ri­ca(me­ra­vi­glio­so l’as­si­st a Te­re­sa Fras­si­net­ti per il 6-5), men­tre Giu­lia Gor­le­ro tra i pali si esal­ta, ma è di Alek­san­dra Cotti il pe­san­tis­si­mo gol che ci manda all’ul­ti­mo in­ter­val­lo sull’8-7 (ser­vi­zio di Elisa Quei­ro­lo), a 1” dallo sca­de­re. Ro­ber­ta Bian­co­ni firma il primo dop­pio van­tag­gio al 26’ con l’uomo in più, poi Bea­triz Ortiz e Maria Pena ap­pro­fit­ta­no di due sva­rio­ni per rie­qui­li­bra­re il match in ap­pe­na 20” (9-9). Il gol della vit­to­ria è fir­ma­to da Bian­co­ni, a 1’22” dal ter­mi­ne, in su­pe­rio­rità nu­me­ri­ca.
LA GIOIA «Un ag­get­ti­vo per que­sta squa­dra? Cat­ti­va», sus­sur­ra Di Mario. «Ecco il vero Set­te­ro­sa», ga­ran­ti­sce la ri­tro­va­ta Cotti. «Ho fatto tre falli gravi in 13’ e ho sof­fer­to da matti in pan­chi­na. Non po­trei mai fare l’al­le­na­tri­ce», li­be­ra la ten­sio­ne Arian­na Ga­ri­bot­ti. «Ab­bia­mo gio­ca­to di­ver­ten­do­ci», sot­to­li­nea Chia­ra Ta­ba­ni. Ai mi­cro­fo­ni della Rai con Dario Di Gen­na­ro, poi, è uno show: le az­zur­re, as­sie­me al fi­glio­let­to di Conti (Ale­xan­der), in­to­na­no una can­zo­ne neo­me­lo­di­ca scher­zan­do con l’as­si­sten­te Paolo Zizza, na­po­le­ta­no ve­ra­ce. Ita­lia e Spa­gna si erano af­fron­ta­te pure in chiu­su­ra del gi­ro­ne pre­li­mi­na­re (9-8). Anche nel 2014, a Bu­da­pe­st, le az­zur­re di­spu­ta­ro­no la fi­na­le di con­so­la­zio­ne, vinta 10-9 dall’Un­ghe­ria.
IL FU­TU­RO Ades­so l’at­ten­zio­ne si spo­sta sul pre­o­lim­pi­co in pro­gram­ma a Gouda, nell’Olan­da me­ri­dio­na­le, dal 21 al 28 marzo. Ieri, sca­du­ti i ter­mi­ni per even­tua­li ri­nun­ce, la Fina ha po­tu­to uf­fi­cia­liz­za­re le 12 squa­dre: Olan­da, Ita­lia, Spa­gna, Gre­cia, Rus­sia, Fran­cia, Stati Uniti, Ca­na­da, Cuba, Nuova Ze­lan­da, Su­da­fri­ca e Giap­po­ne. Le prime quat­tro an­dran­no a Rio, non ci sa­ran­no altre op­por­tu­nità. In Bra­si­le par­te­ci­pe­ran­no otto for­ma­zio­ni, nu­me­ro che po­treb­be sa­li­re a Tokyo 2020 se pas­sas­se una delle mo­di­fi­che al va­glio della Fina: liste da 11 gio­ca­to­ri (e gio­ca­tri­ci) an­zi­ché 13. Dice ca­pi­tan Di Mario: «L’au­men­to delle Na­zio­na­li donne, ai Gio­chi, sa­reb­be evi­den­te­men­te au­spi­ca­bi­le. Però do­vreb­be­ro an­dar­ci real­men­te le mi­glio­ri. Quan­do in­ve­ce pre­va­le il cri­te­rio della di­stri­bu­zio­ne tra i con­ti­nen­ti, i va­lo­ri sono ine­vi­ta­bil­men­te al­te­ra­ti».
Come si fa a darle torto?
Franco Carrella
 
RIVEDI QUI SPAGNA-ITALIA
 
COSI' NELLE QUALIFICAZIONI OLIMPICHE
Torneo femminile, Gouda (Ned), 21-28 marzo
Squadre partecipanti: Olanda, Francia, Italia, Spagna, Grecia, Russia, Stati Uniti, Canada, Cuba, Nuova Zelanda, Sud Africa, Giappone.
 
CLASSIFICA CANNONIERI FINALE: TRIONFA KESZTHELYI, BIANCONI AL 2° POSTO
 
TUTTE LE STATISTICHE AL TIRO DELLE SINGOLE AZZURRE CONTRO LA SPAGNA
E LE CIFRE GLOBALI DEFINITIVE
 
Finali - Venerdì 22 gennaio
 
1-2 posto
OLANDA-UNGHERIA 7-9 (3-3; 2-1; 2-3; 0-2)
Olanda: Aarts, Smit 2, Genee D. 3, van der Sloot 1, Genee A., Stomphorst, Nijhuis, Sevenich, Megens 1, van Toorn, Klaassen, van der Molen, Willemsz. All. Havenga.
Ungheria: Gangl, Czigany, Antal 1, Kisteleki 2, Szucs, Takacs 1, Illes 1, Keszthelyi, Toth 2, Bujka 2, Csabai, Garda, Kaso. All. Biro.
Arbitri: Naumov (Rus) e Putnikovic (Srb).
BELGRADO - Con due gol dal centro di Ildiko Toth nella quarta frazione l'Ungheria sale sul gradino più alto del podio. Un successo esaltante se si considera soprattutto che ai Mondiali di Kazan la squadra magiara era arrivata nona. Per l'Olanda di Havenga grande amarezza: la maledizione continua, terzo argento nelle ultime tre grandi competizioni.
LE FOTO DEL MATCH

3-4 posto

SPAGNA-ITALIA 9-10 (3-2; 2-2; 2-4; 2-2)
Spagna: Ester, Bach, Espar A., Ortiz B. 2, Ortiz M., Pareja 1, Espar C., Pena 2, Forca, Tarrago 3, Garcia 1, Lopez, Herrera. All. Oca.
Italia: Gorlero, Tabani 1, Garibotti, Queirolo 1, Radicchi, Aiello, Di Mario 1, Bianconi 3, Emmolo 1, Cotti 1, Pomeri 1, Frassinetti 1, Teani. All. Conti.
Arbitri: Kun (Hun) e Stavridis (Gre).
Superiorità numeriche: Spagna 5/12, Italia 5/9.
Note: uscita per limite di falli Garibotti (I) a 4'46 del secondo tempo.
LE FOTO DEL MATCH
 
SPAGNA-ITALIA VISTA DA ROBERTO VESTUTO

Analizziamo Spagna-Italia con l'aiuto di Roberto Vestuto.

Gran bella partita, innanzitutto...
Partita molto fisica, una vera e propria battaglia navale, un match degno di una finale per il bronzo.
Partita di grande carattere del Setterosa...
Si, perchè ha saputo sempre uscire fuori nel migliore dei modi da situazioni delicate: ad esempio il 4-2 iniziale della Spagna. Grande carattere anche nel finale: dopo aver regalato il pareggio alle iberiche prendendo due gol evitabilissimi sul 7-9, la squadra di Conti ha saputo fare sua la gara replicando il successo ottenuto sulla Spagna nel girone preliminare.
La più brava tra le azzurre?
Gorlero, confermando la maturità raggiunta, è stata determinante in più di un'occasione e anche sfortunata in alcune circostanze. Molto brava anche Bianconi: ha segnato il gol del 7-9 e anche quello decisivo, e nella parte conclusiva dell'incontro ha anche recuperato un pallone molto importante in difesa. Ma tutte le azzurre hanno giocato con grande cuore, con la giusta aggressività.
L'arbitraggio?
Assolutamente insufficiente. Ho visto espulsioni non date e superiorità regalate, i direttori di gara hanno penalizzato entrambe le squadre. Inesistente, poi, il terzo fallo fischiato a Garibotti che ci ha fatto perdere una giocatrice molto importante in fase di conclusione. Ma le azzurre sono state brave a farcela lo stesso.
Qualche rimpianto per la semifinale persa con l'Ungheria?
Non me ne voglia Conti, ma se avesse portato a Belgrado un centroboa in più forse l'Italia sarebbe riuscita a debellare in maniera più efficace il pressing dell'Ungheria, che non è certo l'Australia. E, se dico questo, non me ne vogliano le azzurre: tutte, nessuna esclusa, hanno dato un grande contributo per la conquista di una medaglia di bronzo importante e meritata.
 
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Forza Elisa! Siamo all'inizio del secondo tempo, è un momento molto delicato, l'Italia è sotto di due gol (4-2) ed ha rischiato seriamente anche di finire a -3 (palo di Anna Espar in superiorità). C'è un uomo in più per le azzurre, il pallone è in mano a Queirolo e Dario Di Gennaro la esorta: "Forza Elisa, abbiamo bisogno di un tuo gol"! Nemmeno il tempo di pronunciare la frase e il pallone è alle spalle di Ester.
Controfuga e pareggio. Passa un minuto e l'Italia finalizza una controfuga con Pomeri, ben servita da Di Mario. E' la rete del pareggio (4-4) e Postiglione dice: "Controfuga condotta in maniera perfetta. Ma per il raggiungimento del pareggio è stato determinante anche il fatto che l'Italia è passata alla "zona M". Una scelta che sta mettendo in difficoltà la Spagna".
Finalmente Di Mario! Dopo 11 conclusioni consecutive senza fortuna (8 contro l'Ungheria e 3 finora contro la Spagna) Tania Di Mario torna al gol. E lo fa nel momento più opportuno, replicando cioè al nuovo vantaggio spagnolo di Pareja. "E lo fa - aggiunge Postiglione - in maniera splendida, trovando il suo angolo preferito" (all'incrocio dei pali alla destra di Ester, ndr).
Gorlero e la nostra Teresona. Giulia Gorlero, tra le protagoniste del match, fa il suo intervento migliore deviando sul palo una conclusione di Beatriz Ortiz molto simile a quella con la quale Di Mario aveva riportato in parità il Setterosa. Poi, con una splendida deviazione vincente, Frassinetti (ben servita da Di Mario) trasforma una superiorità e porta avanti le azzurre (5-6): "Bravissima la nostra Teresona", esclama Di Gennaro.
Controsorpasso. Il vantaggio azzurro dura pochissimo, con le reti di Tarrago e Pareja la Spagna si riporta avanti (7-6). E' un altro momento molto delicato dell'incontro per le azzurre.
Pareggio, nuovo sorpasso e break. Ma anche stavolta, mostrando grande carattere, il Setterosa reagisce alla grande: pareggio di Emmolo con un tiro in superiorità all'incrocio dei pali, vantaggio di Cotti che schiaccia in rete (sempre con l'uomo in più) un passaggio di Queirolo (finora 8 reti azzurre con 8 marcatrici diverse) e cannonata di Bianconi che non lascia scampo ad Ester. Spagna 7, Italia 9.
20 maledetti secondi. Ma nel giro di appena 20" il Setterosa rovina tutto regalando il pareggio alla squadra di Oca, complice anche un pallone perso banalmente. Segnano Beatriz Ortiz e Pena: 9-9, tutto da rifare a poco più di due minuti dalla sirena onclusiva.
Mano di bronzo. E' quella di Roberta Bianconi. A 82" dal termine, con un'altra conclusione delle sue, l'azzurra fulmina nuovamente Ester in superiorità. La Spagna cerca di rimediare in extremis, ma la difesa italiana resiste. Il Setterosa è nuovamente, e meritatamente, sul podio.
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Il Setterosa torna sul podio europeo a distanza di quattro anni dall'oro di Eindhoven. Dopo il successo nel girone per 9-8, batte ancora una volta la Spagna campione uscente nella finale per il bronzo col risultato di 10-9 (2-3, 2-2, 4-2, 2-2). Sotto 4-2, le azzurre si sono portate sul 9-7 a 6'07 da giocare con una difesa eccellente, malgrado le 12 superiorità numeriche contro (5 subite), alcune in momenti decisivi. Ottima anche la percentuale in più (5/9) e la propensione al tiro da fuori nonostante l'uscita dalla partita di Garibotti per limite di falli nel secondo tempo. Bianconi chiude con tre gol, tra cui quello del successo, a 1'28 dalla sirena sulla scia di una superiorità numerica; Tabani, Queirolo, Di Mario, Emmolo, Pomeri, Cotti e Frassinetti con uno. La Spagna resta in partita soprattutto grazie a Tarrago, autrice di una tripletta e spesso chiamata alla conclusione dal perimetro come via di uscita alla perfetta sincronia della difesa azzurra. L'ultima palla, però, le è pesata troppo, schiacciata senza convinzione sull'acqua. I tiri di rigore sarebbero stati una beffa. 
Per l'Italia - almeno semifinalista dalla prima edizione a cui ha partecipato, nel 1989 - si tratta della nona medaglia continentale (5 ori, 2 argenti, 2 bronzo), tra cui ricordiamo il secondo posto nell'edizione di Belgrado 2006 con in acqua Tania Di Mario, già campionessa olimpica, mondiale ed europei Teresa Frassinetti e Arianna Garibotti, alla prima medaglia in nazionale. 
In quell'occasione le ragazze salirono sul podio della Bazen Banjica, la piscina scoperta del Partizan. Questa volta c'è da prendersi gli applausi della Kombank Arena con oltre 2.000 presenze sugli spalti.
La partita. Apre Tabani dopo 1’38” servita da Bianconi, al primo attacco in superiorità numerica. Quasi immediata la replica di Garcia (2’09”), poi un gol per parte in fotocopia: Bianconi a 3’45” forte e teso alla destra del portiere e Tarrago (5’05”) con tutte le azzurre ferme a guardare. Di Mario ci prova (palo), Beatrice Ortiz ci riesce tirando forte ai due metri (Gorlero non riesce a trattenere). Senza esito il timeout a 37” da giocare. Il primo quarto è della Spagna (3-2).
Si riparte e Maria Pena, appena fischiata l’espulsione a Pomeri, sorprende tutte per il primo break. Gorlero urla e rimprovera le compagne. L’espulsione per limite di falli di Garibotti dopo 11 minuti complica tutto (i suoi tiri potenti mancheranno fino alla fine). Il Setterosa accelera, chiude bene in difesa, Queirolo (13’34”) e Pomeri (15’20”) fanno 4-4 ma all’improvviso, sul finire dell’ultima azione spagnola, Tarrago pesca il secondo jolly personale.
Allora ci pensa il capitano. Di Mario prima vince lo sprint al centro e poi va a concludere con alzo e tiro dopo venti secondi. Ancora Di Mario protagonista al minuto 20’29”, quando serve Frassinetti al centro che batte Ester con una deviazione al volo (seconda superiorità sfruttata). Neanche il tempo di esultare che Tarrago è fortunata nel battere a rete e Perea la mette nel sette da media distanza per il nuovo vantaggio iberico dopo 21 minuti. Il Setterosa è vivo e adesso anche più “cattivo”: il tiro mancino di Emmolo (23’13”) e la schiacciata di Cotti (23’58”) valgono il controsorpasso a tre quarti di gara (8-7).
Inizia il quarto periodo. Ogni azione potrebbe risultare decisiva. La palla si fa sempre più pesante con il trascorrere dei secondi. Bianconi rimedia ad un errore collettivo in fase di circolazione palla in superiorità numerica e fa 9-7 (25’53”). Gli arbitri ci mettono il carico con le espulsioni temporanee. La difesa azzurra resiste per quasi due minuti di azione prolungata. Alla fine Beatrice Ortiz rimette in gioco la Spagna (29’36”) e poi passano altri trenta secondi e Pena pareggia (9-9). Ma Bianconi, di nuovo lei, a 30’’32” riporta avanti l’Italia e sarà il gol decisivo. Scorrono gli ultimi 40 secondi, palla azzurra; alla Spagna ne rimangono 17 ma Tarrago, sulla pressione azzurra, stavolta la spedisce fuori. Stand up Setterosa!
Il commento del cittì Conti. "Per la prima volta non abbiamo preparato tatticamente la partita; ma abbiamo fatto una lunga chiacchierata. A parte le Olimpiadi di Londra 2012 e i campionati mondiali di Barcellona 2013, dai campionati mondiali di Shanghai 2011 abbiamo sempre giocato per una medaglia. Ho chiesto alle ragazze di sfruttare al meglio l'esperienza, il minutaggio, in vista del preolimpico. Le ragazze sono state brave e hanno dato tutto ciò che era rimasto. Ci prendiamo la medaglia, che fa morale, senza dimenticare che dobbiamo lavorare per migliorare e contrastare la crescita degli avversari. L'obiettivo resta la qualificazione olimpica".
Il commento di capitan Di Mario. "E' proprio vero che c'è sempre la prima volta, non avevo mai conquistato un bronzo europeo e ci sono riuscita a 36 anni; sono proprio contenta. Dopo la sconfitta con l'Ungheria abbiamo avuto la forza di rialzarci. Ci siamo riuscite molto bene. L'ultimo minuto, sul 9-9, lo porteremo dentro a lungo e servirà a crescere a tante ragazze. Abbiamo ripreso una partita contro una grande squadra che in altri momenti avremmo perso. Abbiamo giocato da Setterosa. Penso che queste siano le vittorie più costruttive che una squadra possa portarsi dietro".
 
 
***
 
Semifinali - Giovedì 21 gennaio

UNGHERIA-ITALIA 10-5 (2-1; 3-2; 3-0; 2-2)
Ungheria: Gangl, Czigany 1, Antal, Kisteleki 2, Szucs, Takacs, Illes 3, Keszthelyi 2, Toth, Bujka 2, Csabai, Garda, Kaso. All. Biro.
Italia: Gorlero, Tabani, Garibotti 2, Queirolo, Radicchi 1, Aiello, Di Mario, Bianconi 1, Emmolo 1, Cotti, Pomeri, Frassinetti, Teani. All. Conti.
Arbitri: Alexandrescu (Rou) e Koganov (Aze).
Superiorità numeriche: Ungheria 2/8, Italia 1/13.
Note: nessuna uscita per limite di falli
 
LA PARTITA VISTA DA BARBARA DAMIANI
Analizziamo Ungheria-Italia con l'aiuto di Barbara Damiani...

E' sembrato di rivedere la gara del Settebello contro il Montenegro: troppi gol concessi a uomini pari, un solo gol azzurro sulle tantissime superiorità conquistate...
Il Setterosa purtroppo oggi non è mai entrato in partita. Credo che abbia sentito troppo l'importanza della gara: si è visto durante la presentazione delle squadre che le azzurre erano particolarmente emozionate. Fatto sta che mai hanno dato l'impressione di poter cambiare la tendenza di una gara che l'Ungheria ha vinto nettamente e meritatamente. Ha fatto una gran partita la squadra di Biro, esattamente come il Montenegro contro il Settebello. Inoltre secondo me, proprio come è avvenuto per gli azzurri, il Setterosa ha pagato il fatto di non aver giocato nel torneo, prima di questa, partite veramente decisive o particolarmente difficili: la Grecia è una squadra troppo debole oggi per poter essere considerata un'avversaria difficile da superare.

La migliore tra le azzure?
Direi Frassinetti. Si è battuta molto bene al centro. Non ho visto, invece, una Gorlero all'altezza delle precedenti esibizioni. Già nella prima parte della gara ha palesato qualche incertezza, magari poteva essere giocata la carta Teani...
 
Aarbitraggio non all'altezza di una partita così importante...
Si, ma la direzione di gara non ha influito sul risultato finale. Abbiamo avuto tante superiorità a disposizione ma purtroppo soltanto una volta il pallone è finito alle spalle di Gangl con l'uomo in più. Il portiere ungherese è stato molto bravo, ma nella sua ottima partita ci abbiamo messo molto del nostro.

E adesso c'è la partita con la Spagna per il bronzo...
Gara molto difficile. Contro l'Olanda ho visto un'ottima Spagna: non si è mai arresa. E poi, rispetto al passato, questa squadra mi sembra meno Garcia-dipendente. In ogni caso, per batterla, ci vorrà un Setterosa molto diverso da quello visto oggi.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Setterosa affonterà la Spagna nella finale per conservare il bronzo. Le azzurre non sono riuscite a superare l'Ungheria in semifinale; è sfumato anche il pass olimpico messo in palio dai campionati europei. Si andrà al torneo di qualificazione per Rio de Janeiro che dovrebbe svolgersi a Gouda, in Olanda, dal 21 al 28 marzo. Il condizionale è d'obbligo perché proprio le "orange" vice campioni del mondo giocheranno la finale dopo aver superato ai tiri di rigore le iberiche campionesse uscenti. Comunque sia ci saranno in palio 4 pass olimpici per 12 squadre.
Le azzurre, che hanno già battuto la Spagna 9-8 nel girone preliminare, sono andate sotto 2-0 e progressivamente fino al 10-4, pagando la pessima percentuale in superiorità numerica (1/11) e lo scarso movimento contro la zona avversaria.
La partita. Si parte male. L’Italia subisce due gol nel primo minuto e mezzo. Keszthelyi dalla linea dei cinque metri e Kisteleki in controfuga cinque contro sei (per la Spagna era fuori Bujka) dopo che la conclusione di Garibotti in superiorità numerica era finita tra le mani di Gangl. Ci provano Bianconi e Di Mario ma è Garibotti (4’33”) a segnare il primo gol azzurro.
Azzurre sotto di due gol, 5-3, a metà partita, ma aggressive. Simbolico il fatto che in chiusura di secondo tempo le ungheresi, in superiorità, non siano neanche andate al tiro. Per l’Ungheria doppietta di Illes e gol di forza di Bujka; per l’Italia Radicchi la mette nel sette da distanza siderale e Emmolo capitalizza la prima delle sei superiorità numeriche a favore (di cui una doppia). Era fuori Garda al secondo fallo personale.
Dopo ventidue minuti Ungheria sul +5. Czigany fa gol al terzo tentativo, Keszthelyi in contro fuga e Illes pesca il jolly sul filo dei trenta secondi. La differenza la fanno i gol in parità numerica. Di Mario e Queirolo ci provano senza fortuna.
Nel quarto tempo serve l’impresa. A Garibotti (27’23”) replica Bujka (28’43”). Il cuore non basta. L’impegno è massimo ma la media gol in superiorità numerica è imperdonabile (1/12). Mentre la difesa in meno è ottima (2/8 per le magiare). Kisteleki ancora in controfuga chiude definitivamente la partita al minuto 28’53”. L’orgoglio azzurro nel gol di Bianconi che fissa il risultato e nel pressing fino all’ultimo secondo.
Il commento del cittì Conti. "Congratulazioni all'Ungheria che ha disputato un'ottima partita. L'incontro è stato molto fisico e non siamo riusciti ad opporci nella giusta maniera. Le ragazze si sono innervosite col passare dei minuti e hanno sbagliato troppe superiorità, preferendo soluzioni individuali. Ho provato a invertire la rotta attraverso i timeout ma non ci sono riuscito. Abbiamo anche avuto l'occasione per rientrare in scia, soprattutto sul 5-3. Può accadere in una semifinale e contro una squadra evidentemente più in forma di noi in questo momento. La difesa ha tenuto abbastanza bene, anche se ha concesso qualche gol evitabile in parità. Invece il nostro attacco ha faticato a tenere le posizioni ed è mancata lucidità al tiro, ma soprattutto in fase di preparazione. Ora dobbiamo tenere alta la concentrazione. C'è un bronzo europeo da conquistare e poi ci sarà il preolimpico".
Le dichiarazioni di Emmolo. "Questa sconfitta ciserva da lezione per le prossime partite, a cominciare dalla finale per il bronzo di domani con la Spagna e le prossime delle qualificazioni olimpiche. Domani dobbiamo tirare fuori tutto quello che ci è mancato oggi".
 
OLANDA-SPAGNA 15-14 d.t.r (4-3; 2-3; 2-1; 1-2)(6-5)
Olanda: Aarts, Smit 2, Genee D., van der Sloot 2, Genee A., Stomphorst 1, Nijhuis 1, Sevenich 1, Megens 1, van Toorn, Klaassen 1, van der Molen, Willemsz. All. Havenga.
Spagna: Ester, Bach, Espar A. 2, Ortiz B. 2, Ortiz M., Pareja, Espar C., Pena, Forca 1, Tarrago 3, Garcia 1, Lopez, Herrera. All. Oca.
Arbitri: Dalli (Malta) e Stampalija (Cro).
BELGRADO - Olanda tre volte avanti di due lunghezze, ma tre volte la Spagna raggiunge la squadra di Havenga. Nelle battute finali una superiorità a testa, primaa favore delle iberiche poi delle olandesi. Niente da fare, si va ai rigori e la spunta l'Olanda.
Rigori: Klassen palo, Espar A. gol, van der Sloot gol, Forca gol, Sevenich gol, Tarrago gol, Geene A. gol, Espar C. parato, Smit gol, Lopez gol, Klaassen gol, Espar A. gol, van der sloot gol, Forca traversa.
 
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Quarti di finale - Mercoledì 20 gennaio
 
GRECIA-ITALIA 4-10 (0-1, 0-3, 2-2, 2-4)
Grecia: Kouvdou, Tsoukala, Chydirioti, V. Diamantopoulou, Avramidou, Asimaki, Roumpesi 3 (1 rig.), Kotsia, Manolioudaki 1, E. Plevritou, M. Plevritou, Xenaki, C. Diamantopoulou. All. Kechagias.
Italia: Gorlero, Tabani, Garibotti 2, Queirolo 1, Radicchi 3, Aiello, Di Mario 3, Bianconi 1, Emmolo, Cotti, Pomeri, Frassinetti, Teani. All. Conti.
Arbitri: Dalli (Mlt) e Buch (Esp).
Superiorità numeriche: Grecia 2/7 + un rigore realizzato, Italia 3/7.
Note: nessuna uscita per limite di falli.
 
GRECIA-ITALIA VISTA DA FRANCO CARRELLA

DA "LA GAZZETTA DELLO SPORT" DI OGGI
E sono pure pochi, sei gol di scar­to. Con­tro la Gre­cia, nella prima sfida senza ri­tor­no, il Set­te­ro­sa sfo­de­ra una par­ti­ta quasi per­fet­ta e si gua­da­gna trion­fal­men­te la se­mi­fi­na­le. «Una prova di ma­tu­rità» la de­fi­ni­sce Fabio Conti, il c.t. che agli Eu­ro­pei non esce mai dalla zona me­da­glie. Oro a Ein­d­ho­ven 2012 (bat­ten­do pro­prio le gre­che), ai piedi del podio a Bu­da­pe­st 2014, dove il match di con­so­la­zio­ne fu con­qui­sta­to dall’Un­ghe­ria, la stes­sa av­ver­sa­ria nella se­mi­fi­na­le di oggi. È un’Ita­lia che in­can­ta e di­mo­stra di me­ri­ta­re le cre­den­zia­li della vi­gi­lia. Tra le az­zur­re e i Gio­chi di Rio, ades­so, ci sono due vit­to­rie.
MO­NO­LO­GO Senza sto­ria il quar­to con la squa­dra di Ke­cha­gias, il tec­ni­co chia­ma­to a so­sti­tui­re Mor­fe­sis (oro mon­dia­le 2011), alle prese con una ri­co­stru­zio­ne dif­fi­ci­le. Zona to­ta­le e zona M fanno da scudo da­van­ti a una stel­la­re Gor­le­ro, e dopo un tempo di stu­dio (1-0 di Ga­ri­bot­ti, tra le mi­glio­ri ti­ra­tri­ci del tor­neo) si ca­pi­sce che la stra­da è in di­sce­sa: 4-0 a metà match, primo gol greco dopo ben 17’ (su ri­go­re), prima rete su­bi­ta in in­fe­rio­rità nu­me­ri­ca al 20’ (dopo quat­tro ten­ta­ti­vi sven­ta­ti), l’unica in­cas­sa­ta in parità nu­me­ri­ca al 28’. Una di­fe­sa d’ac­cia­io è la vera chia­ve, con Ra­dic­chi che gi­gan­teg­gia sulla te­mu­tis­si­ma Asi­ma­ki e si to­glie pure la sod­di­sfa­zio­ne di una tri­plet­ta. Va tre volte a segno anche Di Mario, per la quale non ci sono più ag­get­ti­vi: da an­to­lo­gia il 3-0 (pa­lom­bel­la) e il 9-2, en­tram­bi allo sca­de­re dei 30” da di­stan­ze si­de­ra­li. «È come il vino. In­vec­chian­do, mi­glio­ra» sin­te­tiz­za l’ex az­zur­ro Fran­ce­sco Po­sti­glio­ne, vi­ce­pre­si­den­te fe­de­ra­le e com­men­ta­to­re Rai. Una gior­na­ta spe­cia­le per Bian­co­ni ed Em­mo­lo, con­tro sei com­pa­gne di club: Ro­ber­ta ha vinto l’anno scor­so scu­det­to ed Eu­ro­le­ga con l’Olym­pia­cos, in que­sta sta­gio­ne è stata rag­giun­ta da Giu­lia che è tes­se­ra­ta come stra­nie­ra di coppa. «Quan­do le af­fron­to, non può es­se­re una gara come le altre» am­met­te Bian­co­ni, abile a ge­stir­si col peso di due falli gravi già a ini­zio del terzo pe­rio­do. Ta­ba­ni, altra fe­ro­ce mar­ca­tri­ce su Asi­ma­ki, ad­di­rit­tu­ra ne ri­me­dia due in ap­pe­na 9’, riu­scen­do a con­clu­de­re il match in vasca.
L’ALTRA SQUA­DRA Com­men­ta Ro­sa­ria Aiel­lo: «Il no­stro ap­proc­cio ha fatto la dif­fe­ren­za. Loro hanno go­du­to del gior­no di ri­po­so e noi no, ma in acqua non si è no­ta­to». Tra le più in palla anche Elisa Quei­ro­lo, spes­so il ter­mi­na­le in con­tro­fu­ga e in su­pe­rio­rità: «Più che l’at­tac­co è fon­da­men­ta­le una buona di­fe­sa» spie­ga. Oggi, dun­que, ecco l’Un­ghe­ria. Nei quar­ti, ha pas­seg­gia­to con la Fran­cia. «Ci co­no­scia­mo be­nis­si­mo, siamo pure nello stes­so gi­ro­ne di World Lea­gue e sap­pia­mo quan­to val­go­no: pa­rec­chio» av­ver­te Conti. Che tiene a ri­mar­ca­re il la­vo­ro del suo staff a Bel­gra­do: «Vo­glio rin­gra­ziar­li sin da ora, uno per uno, per i ri­sul­ta­ti che stia­mo ot­te­nen­do. En­co­mia­bi­li». Sono gli as­si­sten­ti Zizza e Man­zet­ti, il pre­pa­ra­to­re atle­ti­co Co­ti­ni, il vi­deoa­na­li­sta Russo, la fi­sio­te­ra­pi­sta Toz­zet­ti, la psi­co­lo­ga Sfer­ra­gat­ta, la team ma­na­ger Bu­far­de­ci, il me­di­co Ciac­cio.
Franco Carrella
 
GRECIA-ITALIA VISTA DA STEFANO POSTERIVO

Analizziamo Grecia-Italia con l'aiuto di Stefano Posterivo.

Un giudizio globale sulla gara...
E' andata a grandi linee come mi aspettavo. Il risultato finale, infatti, rispecchia fedelmente la situazione delle due squadre: da un lato una Grecia decisamente in calo rispetto a qualche anno fa, dall'altro un Setterosa in continua crescita, sempre più convinto delle proprie possibilità. In questo momento forse soltanto l'Olanda ci è superiore in questo Europeo, con tutte le altre formazioni la squadra di Conti se la può giocare con grandi possibilità di farcela. E, anche se non riuscirà a vincere il titolo e quindi ad ottenere il pass per Rio, non ho dubbi: sicuramente potrà farcela nelle qualificazioni olimpiche.
Entriamo più nel dettaglio della gara...
Il Setterosa ha giocato con grande sicurezza in difesa e in attacco quasi ha sempre avuto le idee chiare, a differenza della Grecia. Unico neo qualche errore di troppo con l'uomo in più, al quale le azzurre hanno rimediato brillantemente realizzando ben 7 reti a uomini pari. Un dato importante.
La più brava tra le azzurre?
Oggi è proprio difficile fare classifiche di merito, sono state tutte all'altezza della situazione, a cominciare da Gorlero tra i pali e da Di Mario, che ha il grande merito di aver messo dentro nella prima parte della gara palloni importanti, che hanno galvanizzato tutto il Setterosa e creato ulteriori ansie nelle nostre avversarie. Gran lavoro hanno fatto anche i centri, molto bene Radicchi e Garibotti in fase di conclusione. Sono contento anche per Queirolo, che ha segnato un gol molto importante nella seconda frazione.
L'arbitraggio?
In linea generale questi Europei non stanno andando bene, ma oggi la netta superiorità del Setterosa ha reso del tutto ininfluente la direzione di gara di Buch e Dalli, che pure di errori ne hanno commessi.
 
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Percentuali. Nelle due gare contro Spagna e Grecia il Setterosa ha fatto registrare globalmente al tiro un 19 su 47, vale a dire il 40,4%. Percentuale positiva, considerando soprattutto il valore delle avversarie e l'importanza degli incontri. Il Setterosa, in altre parole, ha risposto molto bene alle aspettative di Conti in fase offensiva.
Gorlero e la difesa. 22 parate ieri contro la Spagna, altre 14 oggi. Fanno 36 per Giulia Gorlero, di gran lunga il miglior portiere dell'Europeo. Piovono su di lei, per tutta la durata della telecronaca di Grecia-Italia, gli elogi di Dario Di Gennaro e Francesco Postiglione, che esaltano anche la compattezza della difesa azzurra. Le cifre sono eloquenti, del resto: contro Spagna e Grecia il Setterosa ha preso complessivamente 12 gol su 64 tiri, vale adire il 18,7%
Garibotti. E' la giocatrice del Messina ad aprire le marcature contro la Grecia con una fucilata che non dà scampo a Kouvdou. "Le sue conclusioni che erano mancate contro la Spagna se l'era conservate per oggi". sottolinea Dario Di Gennaro.
Ci vuole più movimento in attacco, dice Francesco Postiglione al termine di un primo tempo che le azzurre, molto brave in difesa, chiudono in vantaggio 0-1. Il vice presidente federale viene accontentato immediatamente nella seconda frazione: Queirolo raddoppia in superiorità, Di Mario arrotonda (0-4) con una palomba che lo stesso Postiglione giudica "tecnicamente perfetta" e con una conclusione imprendibile in controfuga.
Quanti pali. La Grecia colleziona pali: 6 nelle prime due frazioni di gioco. Nel terzo tempo, dopo 17 minuti effettivi di digiuno, arriva la prima rete ellenica (1-4), realizzata con un tiro di rigore che non è certo il massimo sul piano della regolarità. Roumpesi, prima di battere Gorlero, avanza abbondantemente entro i cinque metri seguita da Radicchi, che doveva invece rimanere ferma. Ma è davvero il minimo, in questo Europeo finora gli arbitri il regolamento lo hanno praticamente stracciato.
Radicchi segna in superiorità un gol molto importante "perchè - spiega Postiglione - consente al Setterosa di tornare a realizzare con l'uomo in più dopo tre errori consecutivi". Poi la giocatrice del Messina ne farà altri due chiudendo con un ottimo 3 su 4 al quale va aggiunto un eccellente lavoro difensivo in questa gara.
Non ho più aggettivi dice Francesco Postiglione quando Tania Di Mario realizza il suo terzo gol personale. "Questa giocatrice non sbaglia una partita da tempo immemorabile, forse da sempre", aggiunge il vice presidente federale. Il Setterosa è in semifinale, dove attende l'Ungheria. Con grande fiducia.
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Setterosa in zona medaglie. Battuta 10-4 la Grecia, lasciata senza segnare per quasi venti minuti. Difesa impeccabile, cinismo e precisione in parità, qualcosa da rivedere in superiorità numerica (3/7). Passaggio del turno mai in discussione, col massimo vantaggio raggiunto sul 9-2 di inizio quarto tempo, poi ribadito sul 10-3.
Le azzurre dominano, già sul 4-0 a metà partita, e colpiscono con capitan Di Mario e Radicchi, autrici di una tripletta, Garibotti, doppietta, Queirolo e Bianconi. Nella Grecia, schiacciata in tutti i frangenti di gioco, emerge solo il capitano Roumpesi, che realizza tre gol pieni di orgoglio ed esperienza.
In semifinale - giovedì alle 17.15 - le azzurre affronteranno la vincente del quarto di finale tra Ungheria e Francia, in programma alle 15.45. Potrebbe essere la rivincita della finale per il bronzo disputata a Budapest 18 mesi fa e vinta dalle magiare.
La partita. La prima superiorità è azzurra ma senza esito; dopo 1’15” c’è il vantaggio di Garibotti con il tiro che le riesce meglio, la botta dai cinque metri. Pali e conclusioni sbagliate da una parte e dall’altra. Di Mario e Bianconi provano a sorprendere Kouvdou.
Inizia il secondo tempo e Tabani commette il secondo fallo personale. Successivamente escono Radicchi e Bianconi per venti secondi. La difesa copre gli spazi anche in meno e lascia alle elleniche solo i tiri oltre la linea dei cinque metri. L’attacco funziona: Queirolo in più e Tania Di Mario prima con una palomba e nel finire di tempo con un tiro nel sette alla sinistra del portiere firmano il break. Frassinetti lavora molto e prende botte al centro e almeno una volta meriterebbe il rigore.
Il rigore, invece, lo fischiano subito alla Grecia (secondo fallo di Bianconi) e lo trasforma il capitano Roumpesi (17’15”). Il primo gol su azione le elleniche lo realizzano dopo 19’54” con Manolioudaki in superiorità numerica (è anche la prima che segnano dopo quattro consecutive neutralizzate dalle azzurre). Radicchi in più (19’11”) e Garibotti alla sua maniera (22’05”) replicano a Roumpesi e Manolioudaki e impattano il terzo periodo: parziale 2-2, totale 6-2 Italia.
ll Setterosa ha la partita in pugno ma non si distrae, anzi al contrario, dilaga: Radicchi con una doppietta, Bianconi in superiorità, Di Mario quasi da metà campo. Delle elleniche si fa notare Roumpesi (2 gol) che da bravo capitano non si arrende mai. Finisce con l’abbraccio collettivo sulla panchina azzurra e la testa già alla semifinale.
Partita speciale per Bianconi, contro alcune delle sue compagne di squadra all'Olympiakos. "Non è facile giocare contro di loro. Mi conoscono, sanno come mi muovo, ma anche io conosco loro. Questa partita la sento sempre tanto. Oggi ha segnato chi doveva segnare". Le azzurre si presentavano all'appuntamento con una media gol/tiri del 51,7& (91/176) nel girone preliminare e le elleniche con il 45,8% ( 77/168).  
Il commento del cittì Conti. "Brave le ragazze; hanno disputato una partita di grande concentrazione. In difesa sono riuscite a limitare il centroboa Asimaki e tiratrici importanti come Roumpesi, Tsoukala e Manolioudaki. In attacco hanno colpito in superiorità ed in parità, senza adattarsi al ritmo lento delle elleniche. Sono soddisfatto anche della maturità dimostrata; piazzato il break di metà partita, le ragazze hanno staccato le mani e controllato la gara con intelligenza".

RUSSIA-SPAGNA 8-12 (2-2; 0-5; 2-1; 4-4)
Russia: Karnaukh, Tankeeva 1, Prokofyeva, Karimova, Iarondaikina 1, Krimer, Lisunova 3, Simanovich, Timofeeva, Soboleva 2, Ivanova 1, Grineva, Verkhoglyadova. All. Gaidukov.
Spagna: Ester, Bach, Espar A. 3, Ortiz B. 2, Ortiz M., Pareja 1, Espar C. 1, Pena 1, Forca 1, Tarrago, Garcia 1, Lopez 2, Herrera. All. Oca.
Arbitri: Kun (Hun) e Schwarts (Isr).
 
UNGHERIA-FRANCIA 18-6  (6-1; 5-3; 2-2; 5-0)
Ungheria: Gangl, Czigany 2, Antal 3, Kisteleki 1, Szucs, Takacs 3, Illes 1, Keszthelyi 3, Toth 1, Bujka 2, Csabai 1, Garda 1, Kaso. All. Biro.
Francia: Derenty, Millot, Bachelier 1, Sacre 1, Guillet 1, Mahieu, Barbieux 1, Tardy 1, Sacre, Jaskova 1, Clerc, Daule, Chabrier. Al. Sakellis.
Arbitri: Kunikova (Svk) e Dutilh-Dumas (Ned).
 
OLANDA-GERMANIA 19-2 (8-0; 3-1; 5-0; 3-1)
Olanda: Aarts, Smit 3, Genee D. 2, van der Sloot 2, Genee A. 2, Stomphorst 5, Nijhuis 1, Sevenich 1, Megens, van Toorn 1, Klaassen 2, van der Molen, Willemsz. All. Havenga.
Germania: Ahrens, Vosseberg, Kreis, Seyfert B., Blomenkamp 2, Deike, Seyfert A., Kern, Stiefel, Adamski, Gelse, Ebell, Reinhart. All. Sekulic.
Arbitri: Severo (ita) e Toygarli (Tur).
 
***
 
FASE PRELIMINARE
Classifica finale girone A: Olanda 15; Ungheria 12; Russia 9; Grecia 6; Portogallo 3; Turchia 0
Classifica finale girone B: Italia 15; Spagna 12; Francia 9; Germania 6; Serbia 3; Croazia 0
 
LE PARTITE DEL 19 GENNAIO
 
LE PARTITE DEL 18 GENNAIO
 
LE PARTITE DEL 17 GENNAIO
 
LE PARTITE DEL 16 GENNAIO
 
LE PARTITE DEL 15 GENNAIO
 
 
LE PARTITE DEL 13 GENNAIO
 
LE PARTITE DEL 12 GENNAIO
 
LE PARTITE DELL'11 GENNAIO
 
LE PARTITE DEL 10 GENNAIO
 

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