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Settebello, niente bronzo (la rassegna stampa) - Oro alla Serbia

  Pubblicato il 08 Set 2015  10:12
LE CIFRE FINALI DEGLI AZZURRI NEI MONDIALI
VEDI IMMAGINE ALLA FINE DELL’ARTICOLO

Baraldi è l’azzurro che vanta la migliore percentuale (57%), seguito da Gitto (50%), Velotto (42%) e Giorgetti (41%), che però rispetto agli altri tre ha tirato un numero di volte in porta nettamente superiore.
Luongo è il giocatore che ha tirato di più: 29 volte. Seguono Di Fulvio (26), Figlioli (25) e Giorgetti (24).
 
LA RASSEGNA STAMPA
LA GAZZETTA DELLO SPORT (articolo di Stefano Arcobelli)
Rigori (ancora) fatali. La Grecia si prende il bronzo e ci prende anche il pass olimpico. Il Settebello resta 4° come a Barcellona 2013 dopo un percorso di rinnovamento deciso da Sandro Campagna per una prospettiva mirata proprio su Rio: persa le medaglia non è persa la speranza per approdare ai Giochi, ma solo nel 2016, tra Europei ed eventuale torneo supplementare. Un modo per complicarsi la vita: non succedeva dal 2007, dalla Nazionale allora allenata da Paolo Malara che poi raggiunse Pechino via Oradea.
Pari La Grecia stavolta non «batte» l' Italia in acqua come nella sfida d' apertura per 11-10 ma solo dal dischetto. E tuttavia riesce lo stesso a confondere i piani degli azzurri: sembra un Settebello camuffato, e in certi momento persino più cinico. Se non ha giocato male, di sicuro ha sprecato le troppe occasioni in superiorità: e quando ogni azione può essere decisiva, sbagliare è fatale come farsi parare il tiro dal dischetto (Di Fulvio) o mandarlo sul palo (Velotto).
Coda Ai penalty ci sta, ma è proprio alla spietata coda che quest' Italia non avrebbe dovuto arrivare, soprattutto quando nel cuore del match s' è trovata a inseguire anche gol, ancora in affanno ad arginare il gioco avvolgente, quei ritmi bassi che consentono agli ellenici di addormentare il match per colpire. Dopo due sfide fisicamente durissime, contro l' Ungheria iridata uscente e la super Serbia, questa Grecia sembrava l' avversaria giusta per riprenderci il maltolto nella fase iniziale. E invece il Settebello è ricascato nella trappola, ha subito il maggior dinamismo degli avversari: perché se fosse stato quello visto contro i magiari, si sarebbe imposto, sarebbe stato più efficace, non avrebbe rischiato di finire ai rigori.
Delusione La doppietta di Aicardi nel finale di 3° tempo sembrava aver messo una toppa al risultato, ma lo slancio nel 4° parziale non è stato sufficiente, anzi i greci tendevano a spegnere i nostri adori, ed è finita male dopo essere rimasti inchiodati definitivamente sul 7-7. Incastrati, delusi e sconfitti per due errori: il bilancio di crescita è positivo, i 7 debuttanti avranno fatto una grande esperienza e tesoro degli sbagli, ma non basta a consolarsi. Soprattutto complica il progetto olimpico che condizionerà tutto il movimento e la prossima stagione di campionato. A questo Settebello mancava un mancino, e la difesa era stata modellata per diventare il punto di forza: è vero che anche la Grecia non aveva il mancino, ma ha disputato un torneo sempre positivo.
Indizi Purtroppo il 4° posto sembra inesorabile: gli indizi della World League sono stati confermati anche dalle difficoltà mostrate nella 1 a fase. Il Settebello resta in crescita in un biennio mondiale-olimpico nel quale gli esperimenti non trovano spazio. Il bel gioco s' è visto a sprazzi. Dalla prima contro la Grecia all' ultima ancora coi greci: in mezzo questo Settebello ha rischiato persino la bocciatura, ha trovato l' orgoglio per reagire, ha raddrizzato le cose contro i magiari ma dalla semifinale s' è involuto, ha pagato la stanchezza dei big e l' inesperienza dei deb. Punto e capo, a Campagna il compito di ricompattare il giovane Settebello.
Stefano Arcobelli
 
TUTTOSPORT (articolo di Emanuele Mortola)
Settebello flop: ai rigori ma pur sempre flop. Sconfitta di nuovo dalla Grecia, l' Italia si deve accomodare ai piedi del podio iridato, come era successo due anni fa a Barcellona, dopo l' oro di Shanghai 2011.
Il Settebello chiude così con un bilancio piuttosto deludente, tre vittorie e tre sconfitte, più questa decisiva ai rigori.
In festa la Grecia che eguaglia il miglior risultato mondiale, nel 2005 a Montreal quando a guidarla c' era proprio Alessandro Campagna. Così adesso si potrà discutere all' infinito sulla scelta coraggiosa del nostro ct che, a sorpresa, ha scelto di non portare a Kazan un mancino preferendo inserire un difensore in più. E se l' Italia giunge ancora una volta tra le prime quattro di una grande manifestazioni internazionale (Giochi, mondiali ed europei), è di poco conforto per un piazzamento che lascia il Settebello a mani vuote e lo costringe a guadagnarsi altrove il pass per Rio, a cominciare dall' Euro 2016 (un posto), poi eventualmente dal torneo di qualificazione, che sarà a Firenze.
La partita con la Grecia non sarà certo fra quelle da ricordare da un punto di vista tecnico, ma è stata emozionante come poche, anche se giocata dalle due squadre in modo tattico e su ritmi bassi. Ed il torto forse più grosso da parte dell' Italia è stato quello di essersi adeguata al ritmo dei greci, sempre lento. Così la gara è stata in salita per il Settebello che si è trova reto ben cinque volte in doppio svantaggio, sul 3-1, sul 4-2, sul 5-3, sul 6-4 e sul 7-5. Peraltro, va dato atto all' Italia di aver sempre reagito con grande carattere, sospinta dalla crescita di Aicardi, fino a raggiungere il definitivo pareggio sul 7-7 con un rigore di Figlioli; pareggio che al Settebello mancava dall' 1-1, ottenuto poco dopo l' inizio del secondo tempo. Nella prima frazione invece l' 1-1 lo aveva fallito Giorgetti, tirando un rigore contro la tra versa a portiere abbondantemente battuto. Ai rigori, mentre la Grecia ha fatto 4-4, l' Italia ne ha falliti due, con Velotto (palo) e poi Di Fulvio (grande parata di Flekgas).
Insomma, il Sette bbello non ha giocato all' altezza delle sue possibilità. Quanto ai singoli, meritano una buona valutazione soprattutto Ai cardi e poi Di Fulvio, Figlioli e Giacoppo. Un po' sotto tono gli altri.
Il ct Campagna ammette: «Sono deluso, la squadra ha prodotto tanto e concluso poco. Una partita così importante e persa ai rigori lascia per forza amaro in bocca. La prestazione è stata buona, avremmo potuto vincere nei tempi regolamentari con un po' di cattiveria e cinismo in più. Paghiamo l' inesperienza, lo sapevamo. Ma la spedizione non è un fallimento, i ragazzi hanno fatto esperienza in un torneo che per noi è stato sempre molto duro. E proprio questo li aiuterà a crescere e sarà importante che ne facciano tesoro in vista del 2016. l' Europeo di Belgrado e poi Rio, che dobbiamo conquistarci».
Figlioli la vede così: «Forse con decisioni meno affrettate staremmo commentando un altro risultato. Abbiamo avuto molto cuore, ma abbiamo anche commesso errori individuali. Alla fine non abbiamo avuto abbastanza lucidità e, malgrado il recupero, abbiamo perso ai rigori».Giorgetti si autoaccusa. «Bravi i compagni, io invece non avevo grinta da trasmettere».
 
CORRIERE DELLO SPORT (articolo di Paolo de Laurentiis)
Quattro tempi a inseguire la Grecia: l'aggancio arriva a pochi minuti dalla fine. Ai nostri avversari, perfetti fino a quel momento, viene il braccino e l'Italia a 14 secondi dalla sirena ha la palla buona per passare per l'unica volta in vantaggio, quella decisiva. Il tiro di Di Fulvio batte sull' incrocio dei pali e cade sulla linea. 7-7, si va i rigori e la festa è della Grecia.
Sfuma così il bronzo e la qualificazione per Rio, rimandata ai prossimi tornei. Il Settebello un po' si mangia le mani e un po' si arrende all' evidenza: la Grecia è terza nel Mondiale senza perdere una partita e dopo averci battuto nel girone eliminatorio.
«Complimenti a loro - dice il ct Campagna - sono stati bravi. Noi dobbiamo proseguire il nostro percorso di crescita. Lo sport è così, fosse entrato quel tiro sarebbe stata un' altra storia. Ma arrivati a un certo punto, sap piamo che possono decidere gli episodi. E' stato un Mondiale tutto in salita, non c' è stata una sola partita facile.
Anche su questo dobbiamo lavorare».
BLOCCATA. La Grecia ci fa subito capire che non si sente appagata per aver raggiunto la finale per il terzo e quarto posto. L' Italia ci mette tanto, troppo a sbloccarsi, se è vero che chiudiamo il primo tempo senza mai segnare e faticando le pene dell' inferno per andare al tiro. In difesa reggiamo e infatti la Grecia segna soltanto una volta. Siamo comunque in partita, ancora di più quando pareggia di Fulvio nel secondo tempo.
L' uno-due della Grecia ci ricaccia ancora una volta indietro. Non c' è verso di prendere di petto una partita, fatta eccezione per il quarto di finale contro l' Ungheria cam pione del mondo. Campagna si infuria quando vede errori che non vorrebbe mai vedere in un Mondiale, si sbraccia, urla verso la panchina cercando conforto quando la palla circola male e ogni conclusione finisce sulle braccia alzate dei nostri avversari anche in superiorità numerica: «Ho cercato di spronarli nei momenti più difficili». E' Figlioli a tenere il Settebello in corsa alla fine del secondo tempo: c' è un gol da recuperare, sempre meglio della Serbia, che era scappata avanti di quattro.
DESTINO. Il tira e molla continua: segna la Grecia (Mylonakis) reagisce l' Italia (Velotto) risegna la Grecia. Il tempo passa e il bronzo si allontana. Anche perché i nostri avversari prendono sempre più coraggio. E, bisogna ammetterlo, giocano anche bene facendo girare la palla con i tempi giusti: il gol di Gounas (6-4) arriva alla fine una superiorità numerica gestita alla perfezione. Ci tiene in piedi Aicardi: segna in rovesciata e poi di nuovo a un secondo dalla fine del terzo tempo, giocato da tutte e due le squadre con le difese più aperte, anche per via della stanchezza: l' Italia è di nuovo a -1 e a 4'26 dalla fine pareggia con Figlioli su rigore. Ma non si segna più: due pali della Grecia, poi quell' ultimo tiro di Di Fulvio: incrocio dei pali e riga. E' il segno del destino.
Paolo de Laurentiis
 
Finali - Sabato 8 agosto
 
GLI ORARI SONO ITALIANI
 
1-2 posto
CROAZIA-SERBIA 4-11 (Prlainovic 3)

3-4 posto
GRECIA-ITALIA 11-9 d.t.r (1-0; 2-2; 4-4; 0-1)
Grecia: Flegkas, Mylonakis 1, Dervisis, Genidounias, Fountoulis, Pontikeas, Afroudakis 1, Delakas, Mourikis 1, Gounas 1, Kolomvos, Vlachopoulos 3, Galanopoulos. All. Vlachos.
Italia: Tempesti, F. Di Fulvio 1, Velotto 1, Figlioli 2, Giorgetti, A. Fondelli 1, Giacoppo, N. Presciutti, Gitto, Luongo, Aicardi 2, Baraldi, Del Lungo. All. Campagna.
Arbitri: Alexandrescu (Rou), Koryzna (Pol).
Superiorità numeriche: Grecia 4/10, Italia 2/8 + 2 rigori di cui uno fallito da Giorgetti (I) che colpisce la traversa a 3'07 del 1° tempo, sullo 0-0.
Note: usciti per limite di falli Fountoulis (G) a 0"31 e Niccolò Gitto (I) a 4'25 del 4° tempo.
Sequenza dei rigori (4-2): Figlioli (I) gol, Afroudakis (G) gol; Velotto parato, Fountoulis (G) gol; S. Luongo gol, Mylonakis gol; F. Di Fulvio parato, Vlachopoulos gol.
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Una lunga rincorsa, sofferta, generosa, ma vanificata ai tiri di rigore. L'Italia è sconfitta dalla Grecia 11-9 dopo il 7-7 dei regolamentari (parziali 0-1, 2-2, 4-4, 1-0) con gli azzurri mai in vantaggio.
Per il Settebello è il secondo quarto posto iridato consecutivo dopo il titolo conquistato a Shanghai. A Barcellona furono determinanti le sconfitte per 10-8 con il Montenegro e con la Croazia, a Kazan con la Serbia 10-6 e la Grecia.
Resta la dimensione della squadra che si è confermata tra le semifinali delle più importanti manifestazioni internazionali negli ultimi cinque anni: argento olimpico del 2012 a Londra, argento europeo del 2010 a Zagabria seguito dal bronzo europeo del 2014 a Budapest ed intervallato del quarto posto a Eindhoven 2012. Titolo iridato a Shanghai 2011 e due quarti posti consecutivi.
L'Italia di Kazan ha un'età media di 26,5 anni; senza capitan Tempesti scende a 25,5 anni e si abbassa ulteriormente se consideriamo il gruppo di 22-23 giocatori che fanno parte del "progetto Campagna" a medio termine. Sette azzurri erano al primo mondiale; in cinque non hanno neanche 50 presenze.
Peccato, perché l'inseguimento del risultato stava per esaltare la personalità di una squadra che solo a tratti è riuscita ad esprimere un bel gioco, ma che ha sempre dimostrato carattere e dererminazione.
L'Italia non segna per quasi 11 minuti, fallisce un rigore con Giorgetti e due superiorità numeriche, ma difende bene e non consente alla Grecia di allungare oltre all'1-0 di Afroudakis nel primo tempo. A 2'52 del secondo periodo pareggia Di Fulvio, ma Vlachopoulos porta gli ellenici sul +2. Figlioli tiene in scia gli azzurri (3-2), così come Velotto (4-3), coi primi due gol in 7 azioni in più (contro 4/7), Fondelli in controfuga (5-4) e Aicardi due volte dal centro (6-5 e 7-6). Nel quarto tempo Figlioli, su rigore, dà il pari all'Italia che non prende gol ma non trova lo spunto risolutivo. Ai rigori decidono gli errori di Velotto e Di Fulvio, i cui tiro sono respinti dal portiere Flegkas mentre Tempesti non riesce ad intercettare alcuna conclusione.
REPORT. L'inzio ricalca la partita del girone, con i greci che tengono i ritmi bassi, ma poi passano col primo uomo in più: Afroudakis, due anni al CN Posillipo, segna dal lato sporco. Sul ribaltamento Aicardi prende fallo da rigore che Giorgetti però tira sulla traversa. Poi gli azzurri continuano a sprecare l'uomo in più con Giorgetti e Aicardi da sotto e nel mezzo Luongo sbaglia in controfuga. Sciupa anche la Grecia che con Gounas non riesce a concretizzare una doppia superiorità che chiude il parziale.
Dopo quasi undici minuti l'Italia si sblocca con Di Fulvio, bravo con l'alzo e tiro a sfondare centralmente per l'1-1. La Grecia fallisce la quinta superiorità e l'Italia fa il paio (0/3). Poi si scatena Vlachopoulos, che si rivelerà determinante. Prima scambia bene con Afroudakis e insacca alla sinistra di Tempesti (2-1); poi si libera alla grande e porta la Grecia al doppio vantaggio (3-1). A dieci secondi dal termine ci pensa Figlioli a riportare l'Italia sotto con il diagonale in superiorità (1/5) del meno due (2-3).
La difesa regge, ma a volte va in confusione e Mylonakis solo soletto insacca il 4-2, dopo che gli azzurri falliscono la settima superiorità. Al quinto Velotto raccoglie un pallone sporco e la mette dentro sugli sviluppi di un altro errori (4-3; 2/8). Ma la Grecia gioca meglio e si riporta sul + 2 grazie a Mourikis in superiorità (2/5). L'Italia torna in scia con Fondelli che conclude una controfuga aperta da un intercetto di Di Fulvio (4-5). La partita si accende; le difese mollano un po' e arrivano gol. Giacoppo commete fallo grave e Gounas va a segno; risponde Aicardi con una sciarpata (6-5). In chiusura Vlachopoulos va in tripletta con l'uomo in più e Aicardi gli risponde girando in rete l'assist di Giacoppo (7-6).
Nel quarto tempo gli azzurri sbagliano l'ottava superiorità e i greci la nona. A metà tempo la scintilla: Aicardi si gira al cento e prende il rigore che Figlioli trasforma alla sinistra del portiere per il 7-7. Ci sarebbe il tempo per vincere. Gitto esce per tre falli ma Gounas spara sul palo il possibile vantaggio. Idem Fountoulis, stesso palo, stessa sorte. Che poi bacia la Grecia con la traversa di Di Fulvio allo scadere.
Le dichiarazioni del cittì Campagna: "La prestazione è stata buona, avremmo anche potuto vincere nei tempi regolamentari con un po' di cattiveria e cinismo in più. Paghiamo l'esperienza. Ma lo sapevamo. Siamo in fase di costruzione e comunque siamo arrivati tra i primi quattro al mondo. Abbiamo realizzato bei gol ad uomini pari; alla fine c'è mancato un pizzico di fortuna".
Le dichiarazioni di Figlioli: "Forse con decisioni meno affrettate staremmo commentando un altro risultato. Abbiamo avuto molto cuore, ma abbiamo anche commesso errori individuali. Alla fine non abbiamo avuto abbastanza lucidità e, malgrado il recupero, abbiamo perso ai rigori. Purtroppo questo è lo sport, non si può mai prevedere il risultato".
Le dichiarazioni di Aicardi: "Avremmo dovuto gestire meglio la partita. La colpa è solo nostra. Siamo partiti male; poi abbiamo recuperato il punteggio e negli ultimi minuti saremmo dovuti essere più cinici".
Le dichiarazioni di Giorgetti: "Desidero rivolgere i complimenti ai miei compagni di squadra più giovani. Invece c'è rammarico per la mia prestazione. Non avevo grinta da trasmettere agli altri e non ho giocato come avrei dovuto e voluto. Abbiamo iniziato male; siamo riusciti a recuperare la partita. Poi, si sa, i rigori sono una lotteria. Comunque penso che la Grecia abbia meritato il bronzo. Non ha perso una partita se non ai rigori".
 
LA PARTITA VISTA DA MINO MARSILI
Analizziamo Grecia-Italia con l’aiuto di Mino Marsili.
Meritato il successo dei nostri avversari…
Non c’è dubbio. Voglio subito dire una cosa: questa partita non l’ha persa l’Italia, l’ha vinta la Grecia. Gli azzurri hanno fatto la loro partita, ma si sono trovati di fronte un’avversaria fortissima, che ha suggellato il suo splendido Mondiale con un’altra prestazione magnifica. La formazione di Vlachos è cresciuta moltissimo, oggi è un mix perfetto di giocatori esperti e di giovani, una squadra che gioca a pallanuoto con grande attenzione in difesa e con una freddezza impressionante in attacco.
Quindi l’Italia non deve avere rimpianti…
Quando si perde ai rigori, i rimpianti ci sono sempre.  Però io credo che, dopo aver commesso qualche errore di troppo nella prima parte del match, il Settebello abbia fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità per aggiudicarsi questa gara. Se non c’è riuscito, ripeto, è stato perché la Grecia ha giocato una gara davvero straordinaria.
Non si può dire altrettanto degli arbitri: Alexandrescu e Koryzna hanno compiuto errori grossolani penalizzando a turno le due formazioni…
Gli errori ci sono stati, ma la direzione di gara non ha influito sull’esito dell’incontro. Ha vinto la squadra che ha meritato di più.
L’azzurro che ti ha convinto maggiormente?
Aicardi, non c’è dubbio. E’ stato soprattutto lui a permettere all’Italia di raggiungere il pareggio e quindi i rigori. E’ il miglior centro al mondo, oggi l’ennesima conferma.
Che voto dai al Settebello per il suo Mondiale?
Un voto alto. So già che si scateneranno le polemiche, che qualcuno scriverà che Campagna ha fatto male a non portare Gallo, ma col senno di poi sono bravi tutti. E poi se quel tiro di Di Fulvio nel finale fosse entrato, invece di colpire il palo, adesso l’Italia sarebbe terza con tutti a lodare il Settebello per il bronzo e per la qualificazione alle Olimpiadi. Non si possono fare processi per un tiro che non è entrato.
Mario Corcione
 
5-6 posto
MONTENEGRO-UNGHERIA 10-9
(Ivovic 3)
http://waterpolo.sportresult.com/pdf/WCH2015/M46.pdf
 
7-8 posto
AUSTRALIA-USA 6-10 (Azevedo 4)
 
 
***
 
Semifinali - Mercoledì 5 agosto

1-4 posto
ITALIA-SERBIA 6-10 (0-4; 2-4; 2-1; 2-1)
Italia: Tempesti, F. Di Fulvio 1, Velotto, Figlioli, Giorgetti 1, Fondelli 2, Giacoppo, N. Presciutti, Gitto, Luongo 1, Aicardi, Baraldi 1, Del Lungo. All. Campagna.
Serbia: G. Pjetlovic, Mandic 1, Gocic 1, Randelovic, Cuk 1, D. Pjetlovic 1, Nikic, Aleksic 1, Jaksic 1, Filipovic, Prlainovic 1, S. Mitrovic 3, B. Mitrovic. All. Savic
Arbitri: Koryzna (Pol) e Margeta (Ita)
Superiorità numeriche: Italia 2/12, Serbia 4/7.
Note: in porta alla Serbia il n. 13 B. Mitrovic. Ammonito Campagna (cittì Italia) nel terzo tempo. Uscito per limite di falli D. Pjetlovic (S) a 3'27 del quarto tempo.
LA PARTITA VISTA DA MAGGI
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Appare troppo forte la Serbia. Anche per demerito dell'Italia che sbaglia approccio, va sotto 4-0 in cinque minuti, ed esce sconfitta nella seconda semifinale del campionato mondiale, in svolgimento a Kazan, per 10-6 (parziali 4-0, 4-2, 1-2, 1-2).
Gli azzurri - in gol per la prima volta con Giorgetti in superiorità numerica (1/4) per il 4-1 dopo 9'40 - non riescono a ricucire lo strappo iniziale, gestito dai serbi con allunghi perfino sul +6 (8-2, 9-3, 10-4).
Il Settebello si giocherà bronzo e accesso alle Olimpiadi contro la Grecia (con cui ha perso all'esordio 11-10 / 4-4, 2-1, 3-2, 2-3), battuta dalla Croazia ai tiri di rigore per 15-13 (3-1, 2-3, 3-2, 2-4; 5-3). Palla al centro sabato alle 19.30.
La finale, alle 21, sarà inedita e tutta slava con la Croazia per la quinta volta consecutiva sul podio (oro 2007, bronzo 2009, 2011 e 2013). L'Italia si è piazzata solo una volta al terzo posto in un campionato mondiale: nel 1975, a Cali, con Gianni Lonzi cittì; poi tre ori (1978, 1994 e 2011) e due argenti (1986 e 2003).
REPORT. Inizio shock. Quattro azioni e quattro gol della Serbia. Prlainovic in superiorità, Cuk in appoggio sul secondo palo, Stefan Mitrovic dal centro e il baby fenomeno Mandic col mancino per il 4-0 in cinque minuti. Il pressing serbo è asfissiante e l'Italia non riesce a concludere se non da lontano. Il primo gol azzurro lo realizza Giorgetti in superiorità numerica: fulmina Mitrovic (in porta col n. 13) per l'1-4 azzurro (1/4) ma sono passati già 9'49. Gli risponde subito Stefan Mitrovic seguito da Gocic che trasforma in controfuga il 6-1. Di Fulvio riporta gli azzurri sul -4 con un bell' alzo e tiro dal perimetro, ma Jaksic e Mitrovic allungano sul +6, massimo vantaggio a metà partita (8-2). 
Nel terzo tempo la Serbia mantiene il +6 fino al 9-3 con Dusko Pjetlovic che risponde con una grande girata dal centro al tiro dal perimetro di Fondelli. Poi gli azzurri cominciano a risalire ed almeno rendono meno amaro il passivo. Baraldi, sempre dai due metri, segna il 9-4 che nel quarto tempo diventa 10-6 con le reti in sequenza di Aleksic in superiorità numerica (4/7), Fondelli e Luongo in più (2/12). 
Il commento del cittì Campagna: "In questo momento la Serbia è più forte ma mi sarebbe piaciuto giocarmela in altra maniera. Nel primo tempo i ragazzi non c'erano. Abbiamo preso quattro gol abbastanza semplici, con errori probabilmente dettati dall'emozione per la semifinale mondiale. Prendiamo il buono che c'è; ovvero il terzo e quarto tempo. Resta un bronzo da conquistare che peraltro significa accesso olimpico".
Il commento di Andrea Fondelli: "Avrei preferito non segnare ma vincere. Non abbiamo affrontato la partita nel modo giusto. Ci servirà per il futuro. Siamo giovani. Non è una scusa, ma partite come queste ti fanno crescere e ti fanno capire quanto c'è ancora da lavorare. I serbi sono fortissimi, ma non sono imbattibili".
Il commento di Francesco Di Fulvio: "Siamo partiti male; ci hanno messo subito le mani addosso e non siamo riusciti a reagire. Abbiamo giocato un primo tempo da dimenticare. Siamo andati sotto quattro gol. Poi abbiamo provato a rimontare. Ma arrivavamo sempre due secondi dopo di loro. Ora dobbiamo resettare per arrivare terzi".
 
CROAZIA-GRECIA 15-13 d.t.r (Vlachopoulos 3)
LA PARTITA VISTA DA MAGGI
 
5-8 posto
MONTENEGRO-AUSTRALIA 11-8 (Janovic M.)
LA PARTITA VISTA DA MAGGI
 
UNGHERIA-USA 13-9 (ha diretto Caputi)
LA PARTITA VISTA DA MAGGI
 
 
***
 
QUARTI DI FINALE: RISULTATI, TABELLINI, COMMENTI, STATISTICHE
 
 
***
 
OTTAVI DI FINALE: RISULTATI, TABELLINI, COMMENTI, STATISTICHE
 

FASE PRELIMINARE

LA TERZA GIORNATA: RISULTATI, TABELLINI, COMMENTI, STATISTICHE

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