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Secondo trionfo per l'Orizzonte: anche la Coppa Italia è sua

  Pubblicato il 12 Feb 2118  15:23
Giudice arbitro: Maurizio De Chiara
Arbitri: Stefano Alfi, Massimo Calabrò, Marco Ercoli, Vittorio Frauenfelder, Antonio Pascucci
 
Domenica 11 febbraio - finali
 
1-2 posto
 
SIS ORIZZONTE 6-12 (0-4, 1-2, 3-2, 2-4)
Sis Roma: Sparano, Tabani, Gual Rovirosa 1, Marani, Giovannangeli, Tankeeva, Picozzi 2, Sinigaglia, Galardi 1, Centanni 2, Giachi, Rugora, Brandimarte. All. Formiconi.
L'Ekipe Orizzonte: Johnson, Ioannou 1, Garibotti 3, Bianconi 3, Aiello 2, Grillo, Palmieri 2, Marletta, Van Der Sloot 1, Morvillo, Riccioli, Lombardo, Schillaci. All. Miceli.
Arbitri: Calabrò e Frauenfelder.
Superiorità numeriche: Roma 4/8 e Catania 3/6 + un rigore.
Note: nessuna è uscita per limite di falli.

OSTIA - I tuffi trionfali stagionali dell'Ekipe Orizzonte diventano due: dopo la Fin Cup entra nella bacheca rossoazzurra anche la Coppa Italia. In finale una Sis Roma troppo discontinua non riesce a fermare la marcia della squadra di Miceli, che vince con un rotondo +6.
Cronaca. Se il futuro dell'Orizzonte è sempre più roseo, l'inizio della finale di Coppa Italia è tutto azzurro. Lo 0-4 iniziale porta il timbro di atlete che come allenatore, oltre a Martina Miceli, hanno Fabio Conti: apre Aiello dal centro dopo soli 20", bissa Garibotti con uno dei suoi missili, il tris è di Bianconi in controfuga, il poker ancora di Garibotti. Grande Orizzonte nei primi otto minuti di gioco, nell'intervallo Martina Miceli dialoga amabilmente con le sue atlete: è il segnale che tutto va bene. Formiconi, invece, è una furia: Sis Roma non pervenuta finora.
Basta il primo gol giallorosso (segna Centanni con una bella conclusione con l'uomo in più) a cambiare l'umore di Miceli, che ne dice quattro alle sue. Ma in campo l'Orizzonte è ancora padrona della situazione: Bianconi, nuovamente in versione contropiedista, spara dentro il pallone dell'1-5. Ma poichè l'azzurra non si diverte se non segna anche da fuori, ecco la saetta in diagonale che allarga la forbice tra le due squadre: 1-6. Con questo risultato le squadre vanno all'intervallo più lungo.
Formiconi non si è fatto microfonare dalla Rai, altrimenti chissà cosa avremmo ascoltato. La Sis Roma, infatti, finora in questa finale è stata solo una comparsa. Picozzi (doppietta) prova a dare un ruolo diverso alla sua squadra e ci riesce con la collaborazione di una Centanni sempre più brava: la giocatrice napoletana manda una palombella nell'angolo alla sinistra di Johnson: 4-6, partita riaperta. Potrebbe diventare riapertissima, ma le capitoline non riescono a sfruttare l'uomo in più del possibile -1, e nell'azione successiva un "due mani" di capitan Giovannangeli rimanda l'Orizzonte a +3: Garibotti trasforma con sicurezza il rigore del 4-7. Poi Aiello, in superiorità, chiude nuovamente (e stavolta definitivamente) la partita.
Nella quarta frazione, infatti, l'Orizzonte non dà più spazio ai tentativi di rimonta della Sis. Anzi, van der Sloot (siluro), Palmieri (in beata solitudine al centro) e Ioannou (bellissimo lungolinea) portano a +6 il vantaggio etneo. Ormai la Coppa è già nelle mani delle giocatrici rossoazzurre, Formiconi giustamente dà una piccola soddisfazione alla giovane Brandimarte mandandola tra i pali. C'è spazio nel finale per un gran gol di Galardi, poi comincia la festa rossoazzurra.
 
IL COMUNICATO DE L'EKIPE ORIZZONTE
’Ekipe Orizzonte conquista il secondo trofeo stagionale, vincendo con grande merito la Coppa Italia di pallanuoto femminile e mettendola così in bacheca per la quarta volta nella storia della società rossazzurra, terza da quando esiste la nuova formula di questa competizione.
La rivincita della finale di Fin Cup è andata quindi ancora alle catanesi, che hanno battuto nettamente la Sis Roma di Pierluigi Formiconi anche in quella di oggi, ospitata dal Centro Federale di Ostia (ROMA).
Le rossazzurre hanno conquistato la finalissima odierna per 6-12, mettendo una seria ipoteca sul trionfo con lo 0-4 a proprio favore, nel primo tempo. Le etnee hanno vinto anche il secondo parziale, per 1-2, contenendo il tentativo di ritorno delle capitoline, avanti 3-2 nella terza frazione (aperta però con tre reti di vantaggio proprio dalla Sis Roma). L’Ekipe Orizzonte ha poi legittimato il successo nel quarto tempo, vinto 2-4.
Capitan Arianna Garibotti e Roberta Bianconi sono state le top-scorer assolute del match con tre gol a testa. Due reti ciascuno per Rosaria Aiello e Sabrina Van der Sloot, uno per Carolina Ioannou e Valeria Palmieri.
Al termine della finale, il coach dell’Ekipe Orizzonte ha manifestato grande felicità per il nuovo trionfo: “Per noi è un successo importante – dice Martina Miceli –  , ci tenevamo molto a conquistare questo trofeo, anche perché oggi siamo diventate l’unica squadra ad aver vinto tre edizioni della Coppa Italia da quando esiste la nuova formula di questa competizione. Tra l’altro, tutte e tre sono state vinte con tante delle ragazze che compongono la squadra di oggi, come Valeria Palmieri, Sofia Lombardo, Claudia Marletta, Rosaria Aiello e Arianna Garibotti. A maggior ragione per questo volevamo fortemente questo successo, anche se sappiamo che gli obietti più importanti sono quelli che ancora devono venire, ma ci faremo trovare pronte. Sono molto contenta di tutte le ragazze, anche di quelle che hanno giocato meno. Tutte le nostre giocatrici si sono sacrificate per la squadra e sono state molto brave, soprattutto perché non si sono innervosite quando sembrava che le avversarie stessero rientrando in partita. Anche in quella fase abbiamo continuato a gestire e a spingere, anzi è stato proprio in quel momento che sono arrivati dei gol importanti. Ci tengo a sottolineare che adesso siamo tornate ufficialmente ad alti livelli. La strada che ci ha portato fin qui è stata molto lunga ed è doveroso elogiare il lavoro che è stato fatto da parte di tutte noi, considerando soprattutto la determinazione, l’audacia e il bagno d’umiltà che siamo state in grado di fare, ripartendo dal nostro vivaio e dalle nostre forze. Un percorso compiuto soffrendo molto per alcuni anni, dopo i quali abbiamo avuto la grande fortuna di trovare chi ha creduto e crede in noi. Ecco perché non mi stancherò mai di dire che siamo tornate a questi livelli perché abbiamo finalmente una casa come Ekipe. E quindi ribadisco con orgoglio che siamo in tutto e per tutto ‘un’Ekipe’ che aspira a diventare veramente grande”.
Parole ricche di soddisfazione anche per il direttore sportivo dell’Ekipe Orizzonte, al termine della competizione: “Naturalmente anch’io sono molto contenta – ha detto Tania Di Mario – , non potrebbe essere altrimenti. Mi dispiace solo che ci siano le solite polemiche inutili di cui il nostro sport non ha proprio bisogno. In ogni caso, è stato bello e divertente vincere una competizione che dobbiamo considerare ‘quasi importante’. Martina Miceli sta facendo un grande lavoro e sicuramente si vedono i risultati, quindi questo mi rende molto felice. Però non ci basta e adesso dobbiamo concentrarci subito su tutto il resto, che conta veramente tanto”.
Antonio Costa
IL COMUNICATO DELLA SIS ROMA
Non riesce la SIS a realizzare il sogno di vincere la coppa Italia ad Ostia. Un Orizzonte Catania più cinico e voglioso ha meritato di portarsi a casa il secondo trofeo stagionale. La gara andata in scena oggi pomeriggio ha mostrato una SIS distratta e forse anche un pochino intimorita dall’avversario che dopo pochi minuti si trova subito in vantaggio per 4-0 con doppietta di Garibotti e gol di Bianconi e Aiello. Nel secondo quarto la musica non cambia; Centanni sorprende la Johnson – fin qui pressochè inattiva – e segna la rete del momentaneo 1-4 ma una doppietta di Bianconi permette alla formazione etnea di andare al riposo
in vantaggio di cinque reti, 1-6. Inizia la ripresa e la SIS ha una reazione veemente con Picozzi (doppietta) e Centanni fino al 4-6 di metà tempo. Le nostre ragazze hanno anche la palla per il 5-6 ma la sprecano e, sul capovolgimento di fronte, viene fischiato un rigore per un fallo del nostro capitano Giovannangeli. Garibotti si incarica del tiro e realizza. Il quarto si chiude con il gol di Aiello per il momentaneo 4-8. Nell’ultimo quarto la gara si chiude, di fatto, con i gol di Garibotti, Van Der Sloot e Palmieri. Formiconi sostituisce Sparano facendo esordire Brandimarte tra i pali. Gli unici sussulti del periodo sono di Gual e di Galardi. Vince l’Orizzonte, per la Sis comunque la soddisfazione di aver disputato un’altra finale.
Il capitano Giovannangeli a fine gara: “Il nostro sogno è sfumato purtroppo. Partire con un handicap di 6-1 condiziona inevitabilmente la gara. Abbiamo iniziato a giocare dal secondo tempo e questo non possiamo permettercelo mai. Arrivare seconde, comunque, è un buon risultato anche se, come dice il nostro allenatore, chi arriva secondo di fatto non ha vinto nulla. Questo ci serva per lavorare ancora più duramente per affrontare i prossimi impegni ufficiali”.

3-4 posto
 
CITTA' DI COSENZA-BOGLIASCO 7-5 (1-1, 4-1, 0-2, 2-1)
Città di Cosenza: Gorlero, Citino 3, Gallo, De Mari, Motta S 1, De Cuia, Kuzina 1, Nicolai 1, Di Claudio, Presta, Motta R 1, Nistico, Sena. Coach. Capanna
Bogliasco Bene: Falconi, Viacava 1, Zimmerman, Dufour, Trucco, Millo, Maggi 1, Rogondino, Boero, Rambaldi Guidasci 1, Cocchiere, Casey 2, Malara. Coach. Sinatra
Arbitri: Alfi ed Ercoli.
Superiorità numeriche: Cosenza 2/6, Bogliasco 1/7 + un rigore.
Note: nel Bogliasco in porta Malara con il numero 13. Nel terzo tempo, al minuto 1'06", espulse con sostituzione Silvia Motta (C) e Cocchiere (B). Nel quarto tempo ammonito per proteste l'allenatore del Cosenza Capanna.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Approccia meglio la gara il Bogliasco che nel primo tempo costruisce cinque chiare occasioni da gol realizzandone, però, una soltanto con Casey al minuto 4'18". Merito anche dell'azzurra Gorlero che in un paio di occasioni si supera (da applausi la chiusura su Cocchiere in controfuga). Poi Citino pareggia il conto per Cosenza e si va al secondo tempo. Bogliasco non punge più come prima, anche in superiorità, mentre Cosenza ritrova sicurezza e precisione: Nicolai e Silvia Motta in superiorità, Kuzina con una palomba e Citino dal centro allungano sul 5-1. Dopo dodici minuti Rambaldi Guidasci interrompe il digiuno ligure. Trascorre un minuto del terzo tempo e la partita cambia di nuovo; Silvia Motta e Cocchiere si strattonato ed escono per reciproche scorrettezze, Casey realizza il rigore, Citino trova il gol di potenza e Bogliasco rientra in gioco (5-4 e Gorlero che tiene avanti le calabresi con un'altra superparata con la mano sinistra). Nell'ultimo tempo cala il ritmo. Roberta Motta con un tiro dalla distanza e la vicecapitana Citino, che sorprende Malara, chiudono la partita; Maggi a tre minuti dalla fine riduce il gap ma Cosenza è brava a gestire il possesso.
 
IL COMUNICATO DELLA CITTA' DI COSENZA
Terzo posto importante, voluto e sicuramente meritato. Il Città di Cosenza raccoglie una medaglia di bronzo dal significato importante in Coppa Italia e lo fa ai danno del Bogliasco, battuto 7-5. È un risultato importante perché la squadra di Capanna ha dimostrato di poter vincere anche le gare pesanti e di poter infastidire anche le squadre più forti. Il terzo posto infatti non è solo il frutto di una gara vinta con merito contro le liguri, ma anche di una crescita che la società intera sta compiendo, grazie ai propri mezzi e al valore di Marco Capanna. La gara odierna è stata combattuta, spesso ai limiti del regolamento. Una partita in cui le rossoblu hanno difeso bene sull’avvio veemente di Bogliasco concendendo solo un gol a Casey. Il pari è arrivato nel primo tempo grazie a Citino, tra le giocatrici più in forma nella Final Four. Il secondo tempo è il momento in cui la gara prende una chiara direzione. È quella di Cosenza, che subisce un solo gol e va a segno con Nicolai, Silvia Motta poi espulsa insieme a Cocchiere per un contatto pesante, Kuzina e Citino. Nel terzo Cosenza si siede, Casey e Viacava accorciano, ma le rossoblu non si disuniscono e con Roberta Motta e Citino chiudono il conto nel quarto parziale. Bella e pesante tripletta per Citino, che con 6 gol, insieme a Bianconi, è la top scorer della fase finale. La squadra del presidente Manna torna quindi a casa con un bronzo che regala tanta soddisfazione e con la consapevolezza che il gruppo è in crescita e che un salto di qualità adesso potrebbe cambiare anche il volto del campionato in chiave final six.
Capanna è d’accordo. “Sono felice per la prestazione - confessa l’allenatore - e penso che per Cosenza società e città arrivare terzi in una competizione nazionale sia un bel risultato. Personalmente non sono troppo soddisfatto perché brucia aver perso ieri in una partita letta bene, preparata in modo preciso e persa per la scarsa continuità. Sarebbe stato bello provare a mettere in difficoltà la corazzata Orizzonte, e mi sarebbe piaciuto provare ancora il gusto di una finale. Prendo come sempre però il buono di questa esperienza. Una squadra cresciuta, fisicamente, nella mentalità ed in alcuni singoli che nelle due partite hanno messo in mostra i frutti del lavoro. Credo che ora godiamo di una credibilità maggiore, ci giochiamo partite che contano e siamo una squadra che può dare fastidio anche alle migliori. Da qui a vincere però manca qualcosa, e va messa in questo gruppo. Adesso testa al campionato che ci vedrà ancora giocare contro la Sis Roma in casa. In Coppa abbiamo perso e ora voglio vincere, perché abbiamo i mezzi per farlo”.
Per la cronaca proprio le capitoline hanno ceduto il passo all’Orizzonte Catania che con merito ha vinto la finale portando a casa la Coppa Italia.
 
IL COMUNICATO DEL BOGLIASCO BENE
Si conclude ai piedi del podio l’avventura delle ragazze del Bogliasco Bene nella Coppa Italia 2018. Dopo essere state piegate ieri sera in semifinale dall’Orizzonte Catania, le biancazzurre si sono dovute arrendere 7-5 anche al Cosenza nella finalina che metteva il palio la medaglia di bronzo.
Un risultato generale che lascia parecchio amaro in bocca alle levantine, soprattutto alla luce delle prestazioni messe in vasca nella due giorni di Ostia. A dir la verità la gara di oggi è stata meno brillante e meno continua rispetto a quella di ieri, con troppi errori commessi in fase di superiorità. Dopo un ottimo avvio Bogliasco è calato vistosamente nel secondo tempo subendo l’iniziativa delle calabresi e non riuscendo più a incalare la partita sui binari desiderati, nonostante il tentativo di rimonta operato nel terzo quarto. Arrivate a meno uno le biancazzurre hanno pagato lo sforzo profuso, venendo punite dalla squadra di Capanna che si è aggiudicata con merito la terza piazza nella seconda competizione nazionale.
“E’ chiaro che avremmo voluto tornare a casa con almeno una medaglia tra le mani – commenta coach Mario Sinatra – però tutto sommato posso essere soddisfatto per quanto mostrato dalle mie ragazze in queste fase finale di coppa. Contro Catania siamo state ottime, anche se alla fine il loro maggior tasso tecnico ha fatto la differenza; contro Cosenza, invece, è andata un po’ meno bene. Dopo un buon inizio, nel quale però abbiamo peccato di mancanza di cinismo non capitalizzando il gran gioco prodotto, ci siamo distratte nella seconda frazione, compromettendo la sfida. Nonostante questo non abbiamo mollato fino alla fine, rientrando in partita nel terzo quarto ma pagando la fatica di questo sforzo nell’ultimo. Peccato, meritavamo qualcosa di più. Ora comunque testa al campionato. Dobbiamo recuperare terreno e cercare di centrare la Final Six. Sebbene la classifica in questo momento non sia molto buona, abbiamo i mezzi per farcela e se continueremo a giocare così sono convinto che ce la faremo”.
***
 
Semifinali - Sabato 10 febbraio
 
ORIZZONTE-BOGLIASCO 7-4 (2-1, 1-1, 3-1, 1-1)
L'Ekipe Orizzonte: Johnson, Ioannou, Garibotti 1, Bianconi 3, Aiello 1, Grillo, Palmieri, Maletta 1, Van Der Sloot 1, Morvillo, Riccioli, Lombardo, Schillaci. All. Miceli.
Bogliasco Bene: Falconi, Viacava 1, Zimmerman, Dufour, Trucco 1, Millo, Maggi, Rogondino, Boero, Rambaldi Guidasci 1, Cocchiere 1, Casey, Malara. All. Sinatra.
Arbitri: Alfi e Frauenfelder.
Superiorità numeriche: Orizzonte 4/5 + un rigore, Bogliasco 1/5.
Note: nel Bogliasco in porta Malara con il numero 13. Uscita per limite di falli Zimmerman nel terzo tempo.
OSTIA - L'Orizzonte raggiunge in finale la Sis Roma rispettando il pronostico. Un pronostico al quale il Bogliasco si ribella giocando due tempi molti buoni e annullando il vantaggio iniziale (3-1) delle etnee con Trucco (superiorità) e una splendida conclusione vincente di Rambaldi che spedisce il pallone nell'angolino alla sinistra di Johnson (3-3). Siamo all'inizio del terzo tempo.
La partita però si chiude cinque minuto dopo: tre superiorità a favore dell'Orizzonte, tre gol (3-6). Sinatra subito dopo fa una ramanzina alle proprie ragazze: "Avete smesso di giocare bene in difesa con l'uomo in meno", ma non c'è molto da fare quando ti trovi a dover fare i conti con una giocatrice come Bianconi. Un braccio divino, con e senza l'uomo in più. Ottenuto il +3 la squadra di Miceli lo amministra mostrando tutta la forza della sua difesa, che non è solo Johnson. Domani ci vorrà una Sis Perfetta per impedire all'etnee di alzare il secondo trofeo stagionale.
 
IL COMUNICATO DE L'EKIPE ORIZZONTE
L’Ekipe Orizzonte centra la qualificazione alla finalissima di Coppa Italia, eliminando il Bogliasco Bene in semifinale.
Le catanesi hanno vinto 7-4 contro le liguri, conquistando il primo tempo per 2-1 e pareggiando il secondo per 1-1. La terza frazione si è aperta con il ritorno del Bogliasco sul pari, ma le rossazzurre hanno ripreso subito in mano la partita, vincendo la terza frazione 3-1 e concludendo l’ultima ancora per 1-1.
Roberta Bianconi è stata la miglior marcatrice del match con tre gol, mentre Capitan Arianna Garibotti, Rosaria Aiello, Claudia Marletta e Sabrina Van der Sloot sono andate a segno una volta a testa.
Com’è già accaduto in Fin Cup, quindi, l’Ekipe Orizzonte si giocherà la vittoria del trofeo in finale contro la Sis Roma, che sfiderà domani alle 16:00 sempre al Centro Federale di Ostia, e la partita verrà trasmessa in diretta su Rai Sport.
Questo il commento del coach delle catanesi al termine della semifinale di oggi: “Avevo detto alle mie ragazze che avrei voluto vincere 1-0 ogni tempo – dice Martina Miceli –  e mi hanno quasi preso in parola. Intendo dire che avevo chiesto loro di usare tutte le energie per difendere bene, senza preoccuparsi di quello che sarebbe accaduto in attacco. In realtà lo hanno fatto troppo, perché in attacco abbiamo sprecato davvero tanto. Mi rendo conto che probabilmente non siamo brillanti e che la condizione atletica non è assolutamente ottimale, soprattutto per quelle che sono state per tanto tempo in nazionale, però va bene cosi. Sapevamo che sarebbe accaduto e non siamo l’unica squadra ad aver avuto giocatrici con questo tipo di impegni. Secondo me, però, avremmo dovuto gestire meglio il risultato ed essere molto più ciniche in attacco. Abbiamo sprecato davvero tanto, con qualche tiro dal centroboa o qualche schema con cui abbiamo fatto ciò che non avremmo dovuto, portando male anche qualche contropiede di troppo. Il merito però va alle nostre avversarie, che storicamente hanno sempre difeso molto bene e lo hanno fatto anche oggi. Giocheremo una finale ancora contro la Sis Roma e sarà nuovamente un’emozione trovarci di fronte a Pierluigi Formiconi. Mi auguro che sia una partita bella, perché oggi non mi è piaciuto troppo lo spettacolo che abbiamo dato. Abbiamo fatto tanti schizzi e si è visto poco il gioco. Per chi ci vede come la squadra favorita e ci affronta è forse più facile giocare senza aver nulla da perdere. Però io mi aspetto grandi cose dalle mie giocatrici. Sono ormai tutte atlete adulte, con una notevole esperienza alle spalle, che hanno fatto tante finali come quella di domani. Devo ammettere poi che anche le nostre giocatrici più giovani, catanesi di nascita, hanno sudato e meritato di raggiungere questa finale. Quindi spero che la vivranno nel modo giusto, ma sono convinta che sarà così”.
 
IL COMUNICATO DEL BOGLIASCO BENE
Si interrompe in semifinale la speranza del Bogliasco Bene di mettere le mani sulla Coppa Italia femminile 2018. Ad infrangere il sogno delle biancazzurre di riportare alla Vassallo quel trofeo conquistato due anni fa è la corazzata Orizzonte Catania. Al polo natatorio di Ostia le siciliane si impongono infatti 7-4 rispettando in pieno quelli che erano i pronostici della vigilia, ma faticando forse più del previsto al cospetto di una formazione ligure determinata e concentrata ed in gara fino a pochi minuti dall'ultima sirena. 
Che le bogliaschine non abbiano intenzione di fare da vittime sacrificali di fronte alla formazione più forte del momento lo si capisce subito. Sono infatti le liguri le prime a passare in vantaggio con Giulia Viacava. La reazione catanese produce tre reti in serie, tra il primo ed il secondo tempo, alle quali Bogliasco risponde con l'acuto di Francesca Trucco prima del cambio vasca. All'inizio del terzo parziale Giulia Rambaldi riporta la sfida in parità ma poi Catania cala nuovamente il tris. A chiudere virtualmente i giochi è la segnatura della Van Der Sloot in apertura del quarto conclusivo, mentre l'acuto di Agnese Cocchiere serve a rendere meno amara una sconfitta comunque onorevole.
Domani si torna in vasca alle 14, contro Cosenza, per cercare la conquista della medaglia di bronzo.
 
CITTA' DI COSENZA-SIS ROMA 9-11 (2-2, 1-4, 3-1, 3-4)
Città di Cosenza: Gorlero, Citino 3, Gallo, De Mari 1, Motta S. 3, De Cuia, Kuzina 2, Nicolai, Di Claudio, Presta, Motta R., Nistico, Sena. All. Capanna.
Sis Roma: Sparano, Tabani, Gual 3, Marani, Giovannangeli, Tankeeva 2, Picozzi 1, Sinigaglia 1, Galardi 3, Centanni 1, Giachi, Ambrosini, Brandimarte. All. Formiconi
Arbitri: Ercoli e Pascucci.
Note: uscita per limite di falli Kuzina nel quarto tempo. Nel secondo tempo ammonito il tecnico della Roma Formiconi per proteste. Nel terzo ammonito il tecnico del Cosenza Capanna, sempre per proteste.
OSTIA - Sis Roma in finale. Con merito ma anche con un certo affanno. Merito di un'ottima Città di Cosenza, che parte sparata (2-0), ritorna in partita dopo il break giallorosso (3-6) e sul punteggio di 8-9 non sfrutta la superiorità che avrebbe potuto portarla al pareggio consentendo poi alla squadra di Formiconi di chiudere la gara con un "uno contro zero" di Picozzi e con una rete di Sinigaglia (8-11).
Sparano vince il confronto a distanza con Gorlero, finisce in parità quello tra Citino e Galardi, molto brave entrambe: bellissimo il botta e risposta in beduina tra i due centri all'inizio della quarta frazione. In evidenza in fase di realizzazione anche i tandem Gual-Tankeeva e Kuzina-Silvia Motta. Nel complesso di gran lunga meglio gli attacchi delle difese. Tra le segnature più belle la rasoiata a pelo d'acqua di Centanni con pallone alla sinistra di Gorlero.
 
IL COMUNICATO DELLA SIS ROMA
Non era facile e questo lo si sapeva. Ma la SIS va in finale di coppa Italia con merito, dopo aver dato vita ad una bella battaglia sportiva contro Cosenza. Parte subito forte la formazione calabrese con i gol di Citino e Silvia Motta cui replicano una positiva Tankeeva e Gual, autrice poi di tre reti in totale. Sono tanti gli errori commessi dalle nostre ragazze che in più di una circostanza non seguono i dettami dell’allenatore ma nel complesso, grazie anche alle reti di Gual (rigore), Tankeeva e Galardi, creano comunque gioco ed occasioni. Si va al riposo sul punteggio di 3-6 per la SIS.
Nella ripresa Cosenza entra in vasca con un altro piglio, riducendo sensibilmente le distanze fino al gol del 6-7 firmato da Svetlana Kuzina che sorprende Sparano con un pallonetto. Ultimo quarto da batticuore: la beduina di Galardi che buca Gorlero ed il gol di Citino su disattenzione della difesa capitolina fanno presagire ad un ultimo tempo molto equilibrato. Picozzi in controfuga e Sinigaglia mettono di fatto fine alla gara segnando il +3 Sis – 8 a 11 – ad 1.30″ circa dalla fine della gara. Finisce 9-11 con la Sis che può festeggiare la seconda finale stagionale dopo quella di Fin Cup.
Il CT Formiconi a fine gara commenta così il passaggio in finale: “Contava vincere e lo abbiamo fatto anche se gli errori, specialmente sotto porta, sono stati tantissimi e molti dei quali sicuramente evitabili. Ora attendiamo chi tra Bogliasco e Catania sarà la nostra avversaria di domani nella finalissima”.
 
IL COMUNICATO DELLA CITTA' DI COSENZA
Sfuma al termine di una gara combattutissima la finale per il Città di Cosenza. Passa Il turno la Sis Roma, che suda contro una formazione coriacea ma discontinua. Termina 11-9 per le capitoline, contro una squadra, quella di Capanna, che passa in vantaggio, viene superata, riesce a ricucire andando sotto di un gol e si addormenta nuovamente nel finale. Strana la squadra di Capanna, costretto a spremere le sue giocatrici migliori in una rosa con pochi tenori e troppe giocatrici non abituate ad una posta in palio pesante. Cosenza abbandona così i sogni di finale in Coppa Italia, fa i complimenti alla Sis e prende il buono di una gara in cui Roma ha dovuto sudare e lottare al massimo per centrare l'obiettivo. La cronaca: Cosenza parte a razzo e trova subito due gol con Citino e Silvia Motta. Sembra la giornata di gloria per le calabresi che però spengono l'interruttore e per 14 minuti non trovano il bersaglio subendo un parziale di 5-0. La gara sembra segnata, Citino accorcia sul 3-5 ma Galardi porta la Sis sul 6-3. Inizia il terzo tempo e Cosenza si sveglia. Due reti di Silvia Motta e Kuzina sul tabellone, e il tempo si chiude sul 6-7. Il quarto tempo è ricco di emozioni. Galardi segna per la Sis, Citino accorcia e il botta e risposta va avanti fino all'8-9 con i centroboa protagonisti e le difese ballerine. Cosenza ha la palla del pari, ma in meno di un minuto commette due errori pesantissimi e incassa i centri di Picozzi e Sinigaglia. Il gol di De Mari serve solo per il tabellino. Termina 11-9 con molti rimpianti.
Le rossoblu hanno giocato a sprazzi, in alcune fasi hanno dimostrato una identità vincente ma in altri frangenti hanno spento la luce. Capanna registra, si gode una Citino straripante, le prove positive di Kuzina, Silvia Motta e Gorlero, incisive nonostante qualche errore dovuto alla stanchezza, ma riflette sulle prestazioni di alcune giocatrici, forse non pronte a queste occasioni. Capanna dice la sua sul match. "Devo essere sincero, mi aspettavo qualcosa in più - afferma il tecnico ligure - perché in questi match devi tirare fuori tutto. Volevo più continuità nel fare quanto preparato e non la ho vista neanche nei momenti migliori. È mancata, così come non ho notato la ferocia che devi tirar fuori in partita secca di semifinale. Abbiamo fatto cose buone perché il valore della Sis Roma è alto, ma loro non hanno fatto niente di più di quanto ci aspettavamo. Questo significa che dovevamo esprimerci meglio per colmare quel gradino qualitativo e di consapevolezza che gli avversari hanno in più di noi. Certo la squadra ora ha una sua personalità, ha reagito, non molla mai e anche quando è in difficoltà con molte espulsioni sulle spalle, cerca di fare bene il suo dovere. In queste gare però non basta e devo lavorare in questa direzione. La finale terzo e quarto posto? Ogni gara si gioca per vincere, e anche domani sarà così". Appuntamento quindi alle ore 14 per la finalina. 
 

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