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Rovetta:” la Lazio non ha vinto a caso. Soddisfatta e orgogliosa del lavoro di un gruppo meraviglioso.”

  Pubblicato il 23 Giu 2124  17:27

Un traguardo inatteso, un sogno trasformato in splendida realtà grazie ad una passione senza confini di uno staff tecnico altamente qualificato e alla dedizione quotidiana di un gruppo straordinario che non ha mai lesinato energie in ogni singolo allenamento. Una squadra costruita per vivere un’annata serena nella quale concentrarsi sulla crescita dei prodotti del vivaio ha invece innalzato esponenzialmente il livello delle prestazioni nel corso dei mesi, ha assunto la piena consapevolezza dei propri mezzi e ha firmato il suo capolavoro con un percorso straordinario nei playoff promozione vincendo le due serie decisive nella terza gara giocata in trasferta. Ripercorriamo le tappe della storica promozione in serie A1 della Lazio Nuoto femminile nelle parole di Alessandra Rovetta, difensore che rappresenta una delle pedine chiave dello scacchiere di Iacopo Spagnoli, una delle colonne di un gruppo granitico ma soprattutto la testimonianza vivente di ciò che significa passione per lo sport e attaccamento ai colori biancocelesti.
 
A distanza di qualche settimana quali emozioni provi quando pensi alla gara 3 di finale playoff?
Sicuramente provo una sana gioia. Dico sana perché la voglio distinguere dall'euforia. Certo i video dei festeggiamenti potrebbero dire il contrario ma si sa che quei momenti sono attimi di goliardia e unione del gruppo. Non abbiamo vinto a caso anche se non era scontato. Abbiamo vinto con la consapevolezza della nostra crescita. Mi sento soddisfatta e orgogliosa del nostro lavoro...mi piace vedere che tanti piccoli passi hanno fatto una vera e propria strada. C'è stabilità in questo percorso nato dalla follia di un grande desiderio.
 
Quale è stata la chiave che vi ha permesso di vincere le due serie di playoff rimontando lo svantaggio della gara iniziale ed il fattore campo avverso?
La chiave della vittoria credo sia stata la concentrazione, la presenza e la lucidità. Siamo un gruppo meraviglioso. Ci sono stati momenti di difficoltà nelle ultime settimane. La squadra è fatta di esseri umani che provano stanchezza, paure e molto altro. Mi tremano ancora un po' le mani a pensare a quei momenti ma farsi travolgere dalle emozioni e staccarsi la testa dal corpo sarebbe stato deleterio. Abbiamo riconosciuto queste sensazioni e siamo riusciti a rientrare subito nel focus, abbiamo ripreso il timone in mano raggiungendo il nostro traguardo.
 
Che cosa significa per un club storico come la Lazio arrivare in serie A1 con la formazione femminile?
Credo che ogni pedina facente parte di questo meccanismo non sia stata messa a caso. Nonostante questo penso che il risultato sia stato inaspettato perché il nostro lavoro è stato silenzioso e lontano dagli occhi di molti. Comunque non posso che aspettarmi la gioia del club che crede moltissimo nei valori dello sport.
 
 
Quanto ti inorgoglisce essere definita come una delle icone della lazialità di questa squadra?
Intanto ringrazio chi lo pensa..non prendiamoci in giro, fa piacere quando qualcuno si accorge della passione che metto e che mi piace trasmettere. Ho 31 anni di età e 19 di questi anni li ho passati con il pallone giallo in mano..lo faccio perché questo sport mi da tante risposte a livello personale, mi fa confrontare con i miei limiti e mi fa conoscere persone e strade incredibili... è impegnativo ma davvero necessario per chi, come me non ama la vita tiepida!
 
Se devi definire questa promozione con tre aggettivi quali scegli?
Con tre parole direi: perseveranza, divertimento e spontaneità
 
Quale è stata la difficoltà maggiore che avete dovuto superare?
Le maggiori difficoltà sono le incomprensioni finché non si acquisisce una buona comunicazione e gli spazi acqua di alcune piscine.
 
Quando avete capito che la promozione era un traguardo alla portata?
Credo che la vittoria di gara 3 contro il Bologna, ci abbia fatto capire il nostro valore. Una partita di carattere. Una partita che si era messa davvero male all’inizio ma che abbiamo avuto il coraggio di ribaltare con grande determinazione.
 
Da quali certezze ripartirà il vostro cammino?
L' unica grande certezza è quella di rimanere ancorati per terra ma con lo sguardo verso grandi orizzonti. Un concetto un po' filosofico, mi rendo conto ma per quanto riguarda la parte concreta, mi affido alla polisportiva S.S. LAZIO.

Credit: Marika Torcivia-Sport Reporter
 

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