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Pro Recco campione. E sono 33, 14 di fila! Ma il Brescia sfiora il pari nel finale (10-11)

  Pubblicato il 27 Mag 2119  06:20
Finale scudetto - Domenica 26 maggio

BRESCIA-PRO RECCO 10-11 (3-4, 2-2, 2-4, 3-1)
Brescia: Del Lungo, Garrozzo, C. Presciutti 2, Figlioli 2, Gallo 2, Rizzo 1, Muslim, Nora 1, N. Presciutti 1, Bertoli, M. Janovic 1, Vukcevic, Morretti. All. Bovo.
Pro Recco: Tempesti, F. Di Fulvio 2, Bodegas, Bukic 1, G. Molina, Velotto 1, Aicardi, Echenique 2, Figari, Filipovic 2, Ivovic 3, Renzuto Iodice, Bijac. All. Rudic.
Arbitri: Gomez F. e Severo.
Superiorità numeriche: Brescia 4/10 + un rigore, Pro Recco 5/8.
Note: espulso Rizzo (B) dopo essere uscito per limite di falli al 3' del quarto tempo. Usciti per limite di falli Bertoli (B) a 6'51 e Aicardi (R) a 7'13 del quarto tempo. Bijac (R) in porta dall'inizio.

TRIESTE - "Questo è l'uomo in più! Dobbiamo fare gol!", urla Alessandro Bovo ai suoi giocatori dopo aver chiamato time out. Il Brescia è sotto di un gol, mancano 44" alla sirena conclusiva e i lombardi hanno a disposizione la superiorità che può portarli al pareggio e ai tiri di rigore. Alla ripresa del gioco il Brescia gira il pallone, che perviene a Figlioli, l'uomo dal braccio d'oro, in posizione centrale. E' la sua "mattonella", ma la conclusione dell'ex recchelino si stampa alla sinistra di Bijac. Pro Recco campione d'Italia per la 33a  volta, la 14a consecutiva. E' il primo scudetto di Ratko Rudic, e fa tenerezza vedere uno come lui, il tecnico n. 1 al mondo, emozionarsi come un ragazzino.
Vittoria meritata. Per tutta la gara il Brescia non è mai stato in vantaggio. La squadra di Bovo, però, ha il grande merito di aver riportato in vita, con un finale da leoni, una partita che i biancocelesti avevano ucciso nel finale del terzo tempo quando Ivovic, in assoluto il migliore in acqua (tre gol e una difesa sul centro perfetta) dopo aver rubato palla in difesa se n'è andato come un treno verso Del Lungo per poi mettere alle sue spalle il pallone del 6-10 concludendo il break recchelino partito sul 5-6 con i gol di Filipovic (controfuga), Echenique (pescato da un lancio sul lato cattivo), e dello stesso Ivovic con un gran tiro all'incrocio dei pali da posizione 4.
Sotto di quattro gol, Bovo ordina pressing a tutto campo - o la va o la spacca - e i suoi uomini approfittando di un rilassamento in difesa della Pro Recco (e anche della giornata di scarsa vena di Bijac, stasera irriconoscibile) accorciano le distanze con Nora in chiusura di terza frazione (7-10), si portano in apertura di quarto tempo a -2 con Rizzo (che poi prenderà il rosso per proteste dopo essere stato espulso per tre falli), ribadiscono il doppio svantaggio con Gallo (9-11) dopo il nuovo +3 recchelino di Di Fulvio (a segno in tutte le partite del campionato e graziato dagli arbitri nel primo tempo per un colpo proibito a Christian Presciutti, https://www.facebook.com/waterpolodevelopment/videos/521466288386288/ ) e infine arrivano ad un soffio dagli avversari (10-11) con l'ottimo Nicholas Presciutti, servito da uno Janovic che fa un gran finale di gara dopo una partita più ombre che luci. Manca un minuto e mezzo alla fine. La Pro Recco sbaglia l'uomo in più che potrebbe chiudere la gara (traversa di Di Fulvio) e - come detto - il Brescia si vede negare dal palo la possibilità di giocarsi lo scudetto ai rigori.
"Hanno pesato molto su questa gara - dice Bovo - il nostro brutto terzo tempo e la grande qualità dei giocatori della Pro Recco. Ma ai miei non ho nulla da rimproverare".
Determinanti anche i sei gol a uomini pari della squadra di Rudic, che dice: "Sono felice, la mia squadra ha fatto un’ottima prestazione. Potevamo vincere con un risultato più ampio, ma non importa vincere con uno o quattro gol di scarto. I miei ragazzi hanno fatto vedere qualità di gioco e mostrato un carattere forte. Adesso pensiamo alla Final 8 di Hannover, il terzo obiettivo di stagione: ai ragazzi darò un giorno di riposo, due – scherza - sarebbe troppo”.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Trentatreesimo scudetto, 14esimo consecutivo, a 60 anni esatti dal primo vinto proprio a Trieste nel 1959. La Pro Recco è ancora campione d'Italia. Battuta l'AN Brescia nell'ottava finale consecutiva per il titolo per 11-10.
Nella prima parte di partita risulta decisiva la pulizia in superiorità numerica; nella seconda le gesta dei campioni a uomini pari. La Pro Recco è sempre stata avanti nel punteggio. Piazza il primo strappo dopo 12 minuti per il 6-4; poi coi gol in parità di Filipovic, Ivovic ed Echenique raggiunge +4 al 20' (9-5), ribadito sul 10-6. Il Brescia rientra con un mini break di 4-1 e ha l'ultimo possesso in superiorità numerica, ma la conclusione di Figlioli si spegne sul palo..
Cronaca. Capitani subito protagonisti. Dopo 57 secondi colpisce Ivovic, servito in controfuga da Aicardi che ruba palla in ripiegamento su Bertoli. Pareggia Christian Presciutti, a 3'14, trasformando la prima superiorità numerica della partita. L'equilibrio permane pochi secondi. Di Fulvio, già in evidenza con un'azione personale, segna dal centro del perimetro con un preciso tiro a schizzo; replica Nicholas Presciutti per il 2/2 con l'uomo in più. L'AN Brescia potrebbe ribaltare il risultato, ma Muslim non finalizza il terzo extraman (2/3). Invece torna avanti la Pro Recco con Bukic (1/1), ripresa da Gallo (3/4). Poi è il mancino italoargentino Echenique, a -26" dalla sirena, a chiudere sul 4-3 (2/2) un frizzante primo tempo con ben 7 falli gravi.
Nel secondo tempo la Pro Recco raggiunge il doppio vantaggio dopo 12 minuti effettivi. Prima Figlioli pareggia (4/5); poi Filipovic (3/3) e Velotto (4/4) segnano il 6-4. Il Brescia però tiene. Del Lungo salva due volte il -3. Figlioli trasforma il rigore del -1 a 6'16 (6-5). Il risultato resta attaccato. Le difese stringono e spingono. Tre controfalli in un fazzoletto di tempo dimostrano le difficoltà di manovra con la palla che gira poco. Si continua a segnare solo in superiorità numerica dal 2-1 e i campioni d'Italia cominciano a sbagliare (4/6 contro 4/5 + un rigore) prima dell'intervallo lungo.
Sbaglia anche il Brescia alla ripresa (4/6). Ci vogliono i gol a uomini pari per fare la differenza e li segnano i campioni: i mancini Filipovic (7-5) dall'esterno; Echenique servito da un passaggio illuminante di Di Fulvio (8-5); Ivovic in avanzamento (9-5) al 12'. Il Brescia accorcia con Janovic, ma poi sbaglia altre due superiorità numeriche consecutive (4/8). Così il capitano della Pro Recco sfonda centralmente per il nuovo +4 (10-6).
I lombardi accorciano con un minibreak (10-8) a cavallo dell'ultimo tempo grazie alle reti di Nora e Rizzo (10-8). Ma Di Fulvio trasforma settima superiorità numerica (11 minuti dopo la sesta sanzionata) per l'11-8 a 3'17. Nell'occasione espulso per proteste Rizzo, cui era stato fischiato il terzo fallo grave. La partita però è ancora aperta. Gallo la tiene viva (11-9) a 3'21 dal termine e Presciutti la riapre con un diagonale sottomisura in azione di controfuga a 1'32 dopo che la traversa si era frapposta a Figlioli (4/9) con l'uomo in più. Gli ultimi secondi sono palpitanti. Prima la Pro Recco e poi il Brescia falliscono l'ultimo uomo in più. Pro Recco campione d'Italia.
Ratko Rudic. Quattro ori olimpici da allenatore della Jugoslavia (1984 e 1988), dell'Italia (1992, poi bronzo nel 1996) e della croazia (2012); tre ori mondiali con la Jugoslavia (1986), l'Italia (1994) e la Croazia (2007); tre ori europei con l'Italia (1993 e 1995) e la Croazia (2010). Tutto ciò per citare solo i successi in panchina di chi sta scrivendo la storia della pallanuoto e dopo 35 anni di nazionali ha accettato per la prima volta in carriera di allenare una società: la Pro Recco che ha guidato alla vittoria di coppa Italia e scudetto e alle finals di Champions league a punteggio pieno. Il 7 giugno Ratko compirà 71 anni; inserito nel 2007 nella International Swimming Hall of Fame, da giocatore militò nello Jadran Spalato e nel Partizan Belgrado, società della sua città, con cui vinse 8 titoli nazionali consecutivi (dal 1972 al 1979), sei coppe di jugoslavia e due coppe dei campioni (1975-1976). Disputò 297 partite con la nazionale con cui conquistò l'argento alle Olimpiadi (1980), una medaglia di bronzo ai campionati mondiali (1973) e due medaglie di bronzo (1970 e 1974) e una d'argento (1977) ai campionati europei.
Stefano Tempesti. C'era già nel 2006, quando la Pro Recco tornò allo scudetto, aprendo la striscia ancora in corsa che prosegue col 14esimo titolo consecutivo conquistato oggi. Compirà 40 anni il prossimo 9 giugno e insegue il sogno di partecipare alla sesta olimpiade della carriera. In carriera oltre 400 presenze in nazionale con, tra l'altro, un argento (2012) e un bronzo olimpici (2016), un oro (2011) e un argento mondiali (2013), un argento (2010) e un bronzo europei (2013). Con la Pro Recco anche 5 champions e 13 coppe Italia. In precedenza il successo in coppa delle coppe nel 2001 con la RN Florentia, società dov'è cresciuto e che lo prelevò dalla Futura Prato, club della sua città di origine.
 
 
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Finale 3° posto - Sabato 25 maggio
 
POSILLIPO-SPORT-MANAGEMENT 9-11 (1-5, 2-0, 2-3, 4-3)
Posillipo: Sudomlyak, Kopeliadis 1, M. Di Martire 1, Picca, G. Mattiello, G. Di Martire 2, Marziali 2, Rossi 1, Papakos, Scalzone, Manzi 1, Saccoia 1, Negri. All. Brancaccio.
Banco Bpm Sport Management: Lazovic, Dolce 1, Rosanò, Alesiani 1, A. Fondelli 1, E. Di Somma 1, Drasovic 2, Bruni 2, C. Mirarchi 2, S. Luongo 1, Casasola, Valentino, Nicosia. All. Baldineti.
Arbitri: D. Bianco e Stampalija (Cro).
Superiorità numeriche: Posillipo 5/13, Sport Management 9/16.
Note: espulso per proteste Alesiani (S) a 7'39 del primo tempo. Ammonito per proteste il tecnico Baldineti (S) a 6'35 del terzo tempo. Usciti per limite di falli Scalzone (P) a 6'59 del terzo tempo, Valentino (S) a 2'26, Marziali (P) a 4'54 e Mattiello (P) a 5'53 del quarto tempo. Negri (P) in porta dall'inizio.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
La Sport Management si conferma terza forza del campionato, per la quarta volta negli ultimi cinque anni, e conquista il pass per accedere alla Champions League della prossima stagione. Battuto per 11-9 il CN Posillipo, che in semifinale aveva fatto soffrire l'AN Brescia. I rossoverdi, fuori dal podio nazionale dal 2014, giocheranno l'Euro Cup.
Decisivo l'approccio alla partita con la Sport Management sul 4-0 dopo 5 minuti col Posillipo incapace di rispondere in superiorità numerica (0/3). I mastini poi amministrano il vantaggio, superando indenni anche lo 0-2 del secondo parziale, e tornano più volte sul +4 (5-1, 9-5, 10-6) fino a raggiungere il massimo vantaggio sull'11-6. In gol otto giocatori di movimento con doppiette di Drasovic, Bruni e Mirarchi per il 9/16 in superiorità numerica contro 5/13.
 
IL COMUNICATO DEL POSILLIPO
Una final six scudetto da incorniciare. Quarto posto per la squadra di Waterpolo A1 del Posillipo che ieri ha chiuso la stagione 2018/19 con un risultato in netto miglioramento rispetto alla precedente. A tessere le lodi della squadra è stato in primis il vicepresidente Sportivo Vincenzo Triunfo: “Il grande exploit di quest'anno della squadra di A1 di pallanuoto, che ha raggiunto un obiettivo impensabile solo un anno fa, combattere in una final six alla pari con società come il Brescia e la BPM, ci ha confermato che il percorso, frutto di una visione ben precisa, di puntare sui giovani, unire le discipline sotto la bandiera rossoverde ricreando un grande senso di appartenenza, è a buon punto.
Oggi, grazie ad una squadra con un organico giovanissimo, nato quasi totalmente al Posillipo e con dei senatori che hanno saputo guidare al meglio i giovani si è dimostrato di non essere secondi a nessuno.
Questa è sempre stata una mia priorità, condivisa sin dall'inizio con tutti coloro che ci hanno creduto, e in meno di 2 anni, possiamo dire con orgoglio che il solco è tracciato. Un solco che, alla luce dei nuovi sviluppi di cambio governance, il sottoscritto vuole continuare a percorrere per avere ancora 
ragazzi pronti a conquistare uno spazio nel gota dello sport mondiale, colorando di rossoverde, come in 94 anni hanno fatto tanti loro predecessori, medaglieri olimpici, campionati mondiali e tanti altri trofei”. “Sono orgoglioso dei ragazzi e del risultato raggiunto”, il commento dell’allenatore Roberto Brancaccio: “E' stato un campionato impegnativo e ricco di emozioni e soddisfazioni“.
 
IL COMUNICATO DELLA BANCO BPM SPORT MANAGEMENT
Vittoria come da copione per il Banco BPM Sport Management che chiude nel migliore dei modi l’avventura alle Final Six di Trieste, con i Mastini guidati da mister Marco Baldineti che superano (per la terza volta in altrettante sfide stagionali) il CN Posillipo 11-9, in una partita dominata dall’inizio alla fine e conquistano così il terzo posto in campionato. Un traguardo che significa anche qualificazione alla prossima Len Champions League per la formazione del presidente Sergio Tosi che dimostra ancora una volta tutte le sue qualità giocando un’altra partita spettacolare nonostante fosse il terzo match in tre giorni. Ora testa e cuore alla Len Champions League in vista delle Final Eight del prossimo mese di giugno.
SERGIO TOSI (Presidente Banco BPM Sport Management): “Non posso che fare i complimenti a questi ragazzi perché anche oggi sono stati fantastici e hanno dimostrato tutte le loro qualità controllando la partita dall’inizio alla fine. Abbiamo conquistato un ottimo terzo posto così come terzi eravamo arrivati in Coppa Italia. Questa però per noi è stata una stagione a dir poco fantastica probabilmente la migliore della società perché oltre ai due terzi posti abbiamo fatto qualcosa di incredibile qualificandoci alle Final Eight di Len Champions League. Mi ricordo ancora quanti lo scorso settembre parlavano male di noi dicendo che perdendo tanti campioni e con una squadra così giovane ci fossimo indeboliti, ma i risultati hanno parlato per noi e hanno sottolineato l’ottimo lavoro della squadra, dello staff e di tutti quanti hanno a cuore le sorti della nostra realtà. L’anno prossimo faremo ancora la Champions in barba a tutti quelli che ci dicevano all’inizio della stagione che non avremmo superato neanche il primo turno e invece tra pochi giorni andremo a giocarci le Final Eight. Se mi posso permettere l’unica vera nota stonata di oggi è stata la telecronaca federale troppo faziosa, ma alla fine quello che conta è il risultato”.
Roberto Nardella
 
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Semifinali - Venerdì 24 maggio
 
PRO RECCO-SPORT MANAGEMENT 11-3 (4-0, 3-1, 2-2, 2-0)
Pro Recco: Tempesti, F. Di Fulvio 1, Bodegas, Bukic 1, G. Molina 1, Velotto 1, Aicardi 1, Echenique 3, Figari 1, Filipovic 1, A. Ivovic, Renzuto Iodice 1, Bijac. All. Rudic.
Banco Bpm Sport Management: Lazovic, Dolce, Marchetti, Alesiani, A. Fondelli 1, E. Di Somma,  Drasovic 1, Bruni, C. Mirarchi, S. Luongo 1, Casasola, Valentino, Nicosia. All. Baldineti.
Arbitri: Lo Dico e Petronilli.
Superiorità numeriche: Pro Recco 4/8, Sport Management 1/11.
Note: uscito per limite di falli Renzuto Iodice (R) a 6'01 del quarto tempo. Ammonito per proteste il tecnico Rudic (R) a 2'51 del quarto tempo. Bijac (R) in porta dall'inizio, sostituito da Tempesti a 5'18 del quarto tempo.

TRIESTE - Che arrivi primo o secondo nella regular season, l'effetto non cambia: è sempre quella della Pro Recco la semifinale meno equilibrata. Anche se dall'altra parte del campo c'è la terza forza del campionato, la Sport Management.
Dopo tre minuti di gioco, sul punteggio di 3-0 per i campioni d'Italia, Baldineti chiama time out e dice ai suoi: "Abbiamo regalato tre gol su tre, non stiamo giocando".
Verissimo, ma contro la Pro Recco di oggi non c'era molto da fare. Partita stellare della squadra di Rudic.
Primo gol biancoceleste  dopo soli 18", realizzato da Aicardi con l'uomo in più. Il bis è di Velotto, il tris di Echenique, che poi fa poker con un gol semplicemente fantastico, annullato però per palla sotto. Poco male per la squadra biancoceleste, il quarto gol è soltanto rimandato, lo segna Molina. La prima rete della Sport Management (Fondelli in controfuga, su passaggio di Drasovic) arriva soltanto in apertura di secondo tempo dopo il gol del 5-0 messo a segno da Renzuto.
La squadra di Baldineti sbaglia poi l'uomo in più del possibile -3 e piomba a -6 (7-1)  in chiusura di seconda frazione. Segnano ancora Echenique (passaggio di Bukic) e Filipovic su assist di Francesco Di Fulvio, che in questa gara non è ancora andato a segno, lui che ha "timbrato il cartellino" in tutte le partite dell campionato.
Echenique, invece, arriva a quota 3 in apertura di terzo periodo: è il sesto gol a uomini pari della squadra biancoceleste (8-1). Baldineti è sconsolato, Rudic invece si arrabbia per l'altruismo di Velotto, che non mette dentro il pallone del 9-1 per passarlo al centro a Renzuto. Luongo, capocannoniere del campionato riabilitato in questa gara dopo la squalifica arrivata con due mesi di ritardo, prima vede Bijac togliere dalla porta un suo gran tiro da fuori, poi batte il portiere più forte del mondo dal lato buono (9-2). Siamo alla fine del terzo tempo e arriva anche il primo gol dei Mastini con l'uomo in più, per mano di Drasovic. Finora 1 su 8 per la Sport Management in superiorità.
Eccolo, Di Fulvio. Sassata con l'uomo in più da posizione 4 e anche stavolta il pescarese entra nelllo score. Era ormai l'unico motivo d'interesse di una semifinale che scivola via verso la conclusione. Echenique, miglior giocatore di questa gara, è determinante anche in difesa, dove oggi la squadra di Rudic ha fatto una partita quasi perfetta. Vedremo domani cosa accadrà nell'ennesima finale contro il Brescia. Nel finale Tempesti prende il posto di Bijac tra i pali, subito dopo Bukic fissa sul tabellone della "Bianchi" il punteggio finale: 11-3.
 
IL COMMENTO DI MARCO BALDINETI (allenatore della Banco Bpm Sport Management, intervista di Roberto Nardella): “Stasera purtroppo non è andato nulla, abbiamo sentito molto l’assenza di Damonte. Abbiamo pagato molto la partita giocata ieri in otto e anche mentalmente la questione legata a Stefano Luongo ha un po’ distolto la nostra attenzione. Ci dispiace, perché avevamo preparato la partita per fare cose diverse, ma purtroppo per colpe nostre siamo partiti col piede sbagliato e siamo andati subito sotto 4-0 e quando vai sotto 4-0 con loro non recuperi più. O si riesce a stare in partita oppure diventa molto difficile. Forse è una sconfitta che per certi versi ci fa anche bene è brutto da dire, ma questa partita ci rimette con i piedi per terra a pensare a cosa servirà fare meglio per le Final Eight di Len Champions League. Sulla partita di domani contro il Posillipo è una gara che dovremo provare a vincere a tutti i costi. Loro sono con il morale alle stelle per la semifinale fatta contro il Brescia, noi in questo momento abbiamo il morale molto basso dopo questa sconfitta. Dovremo però cercare di fare la partita e di riuscire a strappare la vittoria per chiudere questo campionato al terzo posto”.
 
IL COMUNICATO DELLA PRO RECCO
La Pro Recco non cade nella trappola Sport Management e stacca il pass per la finale Scudetto: 11-3 il punteggio a Trieste e atto conclusivo, domenica alle 16, contro il Brescia, vincitore sul Posillipo per 9-7.
Pro Recco che si presenta alla “Bianchi” in versione carro armato e dopo appena 17 secondi è in vantaggio con il gol di Aicardi in superiorità. Trascorre un minuto e il centroboa lancia Velotto in controfuga – nata su rinvio difettoso di Lazovic – per il secondo gol biancoceleste. La squadra di Rudic non concede ripartenze e fa tris con il mancino di Echenique deviato da Dolce. Il numero 8 di Rosario veste i panni dell’assist man e serve Molina per il 4-0, quando sono passati meno di quattro minuti e mezzo, risultato con cui si chiude il primo tempo.
Pro Recco che riparte forte e fa cinquina con Renzuto Iodice, bravo a sfruttare la sosta nel pozzetto di Drasovic. La Sport Management prova a scuotersi con Fondelli in gol per il 5-1 dopo 150 secondi dal via del secondo quarto. Ivovic e compagni però non si scompongono e piazzano altri due gol mancini: Echenique imbeccato da Bukic e Filipovic, con diagonale chirurgico in situazione di superiorità. Dominio nel gioco e nel punteggio: al cambio campo è 7-1 per i campioni d’Italia.
Distanze che rimangono invariate nei successivi otto minuti perché ai gol di Echenique da posizione 2 e Figari, replicano Luongo e Drasovic, a segno all’ottavo tentativo con l’uomo in più. Il sipario del quarto tempo si alza così sul 9-3 per la Pro Recco. La parola ‘gestione’ non esiste nel vocabolario di Rudic e allora ecco arrivare la rete del solito Di Fulvio, dopo 90 secondi, in superiorità. La squadra di Baldineti sbatte su Bijac – che lascia poi gli ultimi minuti a Tempesti – e subisce il gol numero 11 siglato da Bukic, con diagonale imparabile per Lazovic.
“Abbiamo giocato una pallanuoto organizzata, anche se potevamo sfruttare meglio alcune occasioni – commenta mister Rudic -. Abbiamo di cercato costruire bene in fase offensiva senza scoprire il fianco agli attacchi della Sport Management. Adesso testa alla finale di domenica: sarà dura, il Brescia è una grande squadra, con esperienza internazionale, ottimi giocatori e un fuoriclasse come Figlioli”.
 
BRESCIA-POSILLIPO 9-7 (2-2, 2-1, 3-2, 2-2)
Brescia: Del Lungo, Garrozzo, C. Presciutti 1, Figlioli 1, Gallo 1, Rizzo 1, Muslim 1, Nora 2, N. Presciutti 1, Bertoli 1, M. Janovic, Vukcevic, Morretti. All. Bovo.
Posillipo: Sudomlyak, Kopeliadis, M. Di Martire, Picca, G. Mattiello 1, G. Di Martire, Marziali 1, Rossi, Papakos, Scalzone, Manzi 3, Saccoia 2, Negri. All. Brancaccio.
Arbitri: Ercoli e Paoletti.
Superiorità numeriche: Brescia 8/15,  Posillipo 6/12.
Note: usciti per limite di falli Saccoia (P) a 1'35, Janovic (B) a 1'58, Figlioli (B) a 5'03 e Bertoli (B) a 6'00 del quarto tempo. Ammoniti per proteste il tecnico Bovo (B) a 5'44 del secondo tempo e Brancaccio (P) a 2'24 del quarto tempo. Negri (P) in porta dall'inizio.

TRIESTE - Non finisce di stupire il Posillipo di Brancaccio. I rossoverdi, dopo aver conquistato la semifinale e l'Europa, fanno tremare il Brescia con un'altra partita di grandissima qualità, giocata alla pari con i vice campioni d'Italia e persa per un uomo in più: quello che nel concitato  finale della gara, sul punteggio di 8-7,  i rossoverdi non sono riusciti a sfruttare e Nora sì.
Cronaca. Nel primo tempo il Posillipo va in vantaggio e, dopo il sorpasso lombardo, rimette il match in equilibrio con un gran diagonale di Saccoia (2-2), giocatore sempre più bravo ogni anno che passa.
Gli altri tre gol dei primi otto minuti di gioco sono mancini (Manzi, Gallo e Nora) e tutti con l'uomo in più. Due ne conquista Vukcevic, al rientro dopo l'infortunio.  Brescia opaco, l'unico riscontro positivo finora è il 100% in superiorità.
Nella seconda frazione torna avanti (2-3) il Posillipo con Marziali, che nel finale del tempo si gira al centro ma non riesce a concludere a tu per tu con Del Lungo. I napoletani sbagliano anche due superiorità (la prima sul 2-3, importantissima) e subiscono il contro-sorpasso (4-3) del Brescia, a segno in superiorità con Figlioli (palombella) e Nicholas Presciutti.
Anche nel terzo tempo continua ad essere l'uomo in più  l'arma più efficace della squadra di Bovo: esecuzione perfetta con scarico di Nicholas Presciutti per Rizzo e primo doppio vantaggio della gara (5-3). Il Posillipo, però, non molla la presa e - dopo tre superiorità fallite - torna al gol con l'uomo in più con una cannonata di Giuliano Mattiello, altro giocatore fondamentale per la squadra di Brancaccio, da posizione centrale (5-4).
Del Lungo nega il pareggio a Manzi (gran tiro da fuori) e Gianpiero Di Martire (beduina da posizione angolata). Il Brescia così può tornare a +2 (6-4) con una bella deviazione di Bertoli in superiorità, ma sempre con l'uomo in più Saccoia tira fuori un'altra magistrale conclusione vincente da posizione 2. Ci vuole una beduina di Muslim (finora è il gol più bello della gara) per permettere al Brescia di chiudere la terza frazione in vantaggio di due lunghezze (7-5): è il primo gol della squadra di Bovo a uomini pari, il secondo dell'incontro dopo quello di Saccoia.
In apertura di quarta frazione il Posillipo non sfrutta l'uomo in più che potrebbe riportarlo nella scia degli avversari e finisce a +3: doppia superiorità per il Brescia, Nicholas Presciutti (il migliore dei suoi) serve al fratello Christian il pallone dell'8-5. I rossoverdi perdono Saccoia per tre falli.
Anche stavolta, però, il Posillipo non si arrende: Manzi, un ex, con un gran diagonale dal lato cattivo sfrutta bene l'uomo in più e accorcia le distanze (8-6). Il Brescia spreca due superiorità consecutive e permette alla squadra di Brancaccio di rimanere in partita. Si accendono gli animi, aumenta il nervosismo in acqua via via che si avvicina il traguardo. Manzi dal lato cattivo è una sentenza e con il suo terzo gol, sempre con l'uomo in più, riporta i rossoverdi nella scia degli avversari (8-7). Il Posillipo a due minuti e mezzo dal termine ha a disposizione anche il pallone del pareggio, ma stavolta non riesce a sfruttare l'uomo in più e sul capovolgimento di fronte prende l'uomo in meno che porta Nora al gol decisivo (9-7). Oggi è il suo 32° compleanno, non poteva festeggiarlo in modo migliore.
 
IL COMUNICATO DEL BRESCIA
Quattro tempi di sofferenza ma, alla fine, l’ottava finale consecutiva c’è: contro un Posillipo quadrato e ben deciso a far valere le proprie ragioni, l’An Brescia prevale per 9 a 7 nella semifinale del campionato 2018-2019, al termine di una gara davvero dura e risolta grazie alla capacità di mantenere il sangue freddo in alcuni passaggi chiave. Con una serie di infortuni non ancora recuperati del tutto, le difficoltà dell’incontro erano state messe in preventivo, ma senz’altro le aspettative dei biancazzurri erano di poter faticare molto di meno; il merito del grande equilibrio va, sì,  alla compagine partenopea, grintosa e concreta fino alla fine, ma anche le condizioni non ottimali del gruppo di Sandro Bovo hanno avuto il loro peso. Dopo la metà del secondo tempo, con le reti di Pietro Figlioli e Nicholas Presciutti (entrambe in superiorità), l’An mette la testa avanti dopo aver recuperato dal meno uno (2-3); da lì, in avanti, il Posillipo è costretto a rincorrere, ma le fatiche son tutt’altro che concluse. In ogni caso, il sette bresciano tiene botta e, tra la fine del terzo quarto e l’avvio dell’ultima frazione, si porta sul più tre (8-5) grazie alle marcature in sequenza di Petar Muslim (da boa e unico gol a uomini pari) e di capitan Presciutti (preciso nel finalizzare, dalla mano buona, un uomoin più); il massimo vantaggio raggiunto risulterà decisivo ma notevole è la reazione dei rossoverdi che, oltre a tornare sotto di uno (8-7), costringono la difesa biancazzurra a fare gli straordinari. Infatti, nel quarto periodo, finiscono fuori per tre falli, MladjanJanovic, Figlioli e Zeno Bertoli. A chiudere i conti è Alessandro Nora che non cede alla tensione e, in superiorità, firma la nona segnatura dell’An.
Obiettivo raggiunto e, ora, la testa va tutta all’ennesima sfida con il Recco, il tutto sfruttando al massimo la giornata di pausa per recuperare le energie, quelle fisiche, senza dubbio, ma anche quelle mentali. Il grande appuntamento è per domenica, alle 16.
«Dalle condizioni in cui partivamo – commenta il tecnico bresciano, Bovo -, era importante vincere, e il traguardo è stato conquistato. Sapevamo che sarebbe stato difficile, nelle ultime settimane abbiamo fatto pochi allenamenti con la rosa al completo; poi, in acqua, abbiamo trovato un Posillipo determinato e che si è espresso in maniera molto intelligente, badando al sodo e con qualità. Da parte nostra, in più frangenti abbiamo effettuato scelte sbagliate, con la palla che sembrava pesare il doppio; varie volte ci siamo mossi senza voglia di faticare, cercando delle scorciatoie. Comunque, ora vediamo di riordinare le idee recuperando la giusta carica».4
 
IL COMUNICATO DEL POSILLIPO
Finisce 9-7 per il Brescia la semifinale di pallanuoto delle Final Six che chiude la corsa per il Posillipo che ieri aveva superato Ortigia nei quarti e che domani disputerà invece la gara per il terzo e quarto posto. Quattro tempi che raccontano di un Posillipo sempre in partita superato di quei gol poi decisivi tra il terzo e il quarto tempo: 2-2/2-1/3-2/2-2 i risultati dei parziali. La stagione dei rossoverdi non termina con la gara di oggi e quella di domani sarà la gara conclusiva di una stagione che ha regalato emozioni e belle partite al Posillipo, pur nella gestione di un’infermeria spesso chiamata in causa. A guidare la classifica marcatori della squadra di Posillipo, Edo Manzi con i suoi tre gol, due per Capitan Saccoia e seguono con un gol a testa Mattiello e Marziali. “Complimenti a tutti i ragazzi, sono orgoglioso di loro per quanto hanno fatto”, questo il commento dell’allenatore Roberto Brancaccio che conclude: “domani ci aspetta un’altra battaglia, l’ultima di questa bella stagione“.
 
***
 
Quarti di finale - Giovedì 23 maggio
 
POSILLIPO-ORTIGIA 10-7 (2-0, 4-2, 1-1, 3-4)
Posillipo: Sudomlyak, Kopeliadis 1, M. Di Martire 2, Picca, G. Mattiello 1, G. Di Martire 1, Marziali 3, Rossi 1, Papakos, Scalzone, Manzi, Saccoia 1, Negri. All. Brancaccio.
Ortigia: Caruso, Cassia, Abela, Jelaca 2, Di Luciano, Farmer 3, M. Giacoppo, Espanol 1, Rotondo, Giribaldi, Susak, Napolitano 1, Pellegrino. All. Piccardo.
Arbitri: Bianco L. e Stampalija (Cro).
Superiorità numeriche: Posillipo 6/12, Ortigia 5/14 + due rigori parati da Negri (P): a Jelaca a 4'01 del primo tempo, sull'1-0, a Giacoppo a 7'05 del terzo tempo, sul 7-3.
Note: espulso con sostituzione Giacoppo (O) a 7'57 del terzo tempo. Usciti per limite di falli Picca (P) a 1'56, Rotondo (O) a 2'31 e Scalzone (P) a 7'05 del terzo tempo, Saccoia (P) a 3'31 del quarto tempo. Ammonito il tecnico Piccardo (O) a 5'05 del terzo tempo per proteste. Ammonizione di squadra all'Ortigia per simulazione a 7'30 del primo tempo. Negri (P) in porta dall'inizio.

TRIESTE - La sconfitta della Roma Nuoto manda in Europa Ortigia e Posillipo prima dello scontro diretto che vale un posto in semifinale, dove approda meritatamente la squadra di Brancaccio suggellando il suo eccellente campionato. Ribadite, finora, le posizioni di classifica stabilite dalla regular season.
Cronaca. Tommaso Negri dimostra ancora una volta che se gli dessero una calottina azzurra non sarebbe una bestemmia. Nel primo tempo è lui che permette al Posillipo di andare all'intervallo con due reti di vantaggio: prima dice no a Napolitano su una conclusione a botta sicura da brevissima distanza, poi neutralizza un penalty conquistato dallo stesso centro biancoverde e tirato da Jelaca.
L'Ortigia sbaglia anche tre superiorità, il Posillipo con l'uomo in più non fallisce un colpo. Segnano Marziali, su passaggio di Massimo Di Martire, e Saccoia con un tiro da posizione centrale (2-0).
L'altro Di Martire, Gianpiero, in apertura di seconda frazione dal lato cattivo batte Caruso tra palo e portiere: 3-0. L'Ortigia continua a sbagliare con l'uomo in più (0 su 5), il Posillipo continua a mantenere il 100% (4 su 4) con un'esecuzione perfetta dello schema finalizzata nuovamente da Marziali, altro rossoverde che ha fatto un grande campionato. Sul 4-0 si sblocca l'Ortigia, dopo 12 minuti di digiuno, con un "alzo e tiro" di Espanol. Ma la squadra di Piccardo non dà seguito al suo tentativo di recupero e torna a -4 per mano di Massimo Di Martire: palomba vincente da applausi, che purtroppo non possono essere molti vista la scarsa presenza di spettatori. Il 5-1 diventa poi 6-2 con il primo gol dell'Ortigia in superiorità (Jelaca) e il quarto (su cinque opportunità) della squadra di Brancaccio con Kopeliadis.
Dopo il cambio campo il Posillipo peggiora la sua percentuale in superiorità (4 su 8) sbagliando tre opportunità con l'uomo in più. Tre superiorità anche per l'Ortigia, che segna soltanto con Napolitano per poi subire, con l'uomo in più, il contropiede vincente di Mattiello che riporta i rossoverdi al massimo vantaggio (7-3). Si susseguono le superiorità a favore dell'Ortigia, la squadra di Piccardo ne conquista altre due e in occasione della seconda arriva un altro penalty per i biancoverdi. Ma Negri con un altro grande intervento si oppone nuovamente alla conclusione dai cinque metri (è il quinto rigore parato in campionato, quest'anno nessuno come lui) stavolta di Giacoppo, che lascia il campo in anticipo prendendo il rosso per proteste.
In apertura di quarto tempo Simone Rossi (ottima anche la sua stagione) finalizza l'uomo in più del +5 (8-3) ribadito poi dal terzo gol di Marziali (9-4). In mezzo il primo gol di Farmer, che poi concede il bis (9-5). L'Ortigia insiste e riduce ulteriormente il distacco (9-7) con Jelaca e ancora con Farmer, che trasformano altre due superiorità conquistate dall'inesauribile Napolitano. Mancano tre minuti e mezzo alla conclusione.
La squadra di Piccardo ci crede, ma ancora Negri è attento sulla conclusione da fuori di Di Luciano. Uomo in più per il Posillipo, superiorità conquistata da Marziali, che nello sviluppo della superiorità si trova a tu per tu con Caruso. Il portiere compie un mezzo miracolo, ma nulla può sul successivo "alzo e tiro" di Massimo Di Martire che chiude la gara (10-7).

IL COMUNICATO DELL'ORTIGIA
Si è fermato ai quarti il cammino dell'Ortigia nella Final Six scudetto. I biancoverdi siracusani hanno perso contro il Posillipo, confermando la quinta posizione in campionato, che vale l'accesso alle coppe europee anche per la prossima stagione. Gli uomini di Piccardo escono a testa alta, dopo una partita dura e combattuta, nella quale hanno patito un inizio con qualche errore di troppo in fase di attacco, soprattutto in superiorità, per merito anche delle parate di un superlativo Negri. L'Ortigia, dopo aver rimediato uno svantaggio di 4 reti a metà partita, si è rialzata e ha mostrato tutto il suo orgoglio facendo un'ottima seconda parte di gara, nonostante le espulsioni definitive di Rotondo e di capitan Giacoppo nel terzo tempo. Ispirati da un ottimo Farmer, i biancoverdi si sono portati sul meno 2 sprecando però  almeno un paio di occasioni per avvicinarsi ancora. Alla fine il Posillipo soffre ma passa il turno, mentre l'Ortigia viene premiata per la sua quinta posizione, che rimane un grande risultato. L'ennesimo di una stagione da incorniciare.
Commento del tecnico dell'Ortigia, Stefano Piccardo: "La squadra era preparata, ha nuotato, ha giocato bene, ha spinto quando doveva spingere. Sono molto contento della prestazione dei ragazzi. Siamo usciti a testa altissima. Il problema semmai è che segniamo poco, troppo poco, sull'uomo in più. E inoltre abbiamo trovato Negri che ha fatto una grandissima partita, con parate decisive”.
“C'è stato un momento – continua Piccardo – in cui potevamo riprenderli e andare sul 9-8, quando abbiamo giocato l'uomo in più ma in pochi secondi, perché siamo arrivati lunghi. Lì ho pensato che potessimo farcela.  Io sapevo che la squadra era viva e che avrebbe reagito, non ho mai avuto l'impressione che fosse spenta. In ogni caso direi che la partita è stata decisa all'inizio. Perché poi rincorrere, soprattutto dopo l'uscita di Rotondo e Giacoppo, con due cambi in meno, era difficile”.
I biancoverdi sono stati premiati per il quinto posto, che era l'obiettivo fissato a inizio stagione: “Questo piazzamento – conclude il tecnico dell'Ortigia - è il consolidamento di un lavoro cominciato due anni fa. Sono assolutamente fiero e soddisfatto di quel che ha fatto il gruppo. Credo che questa sia stata la migliore delle due annate, da quando sono a Siracusa. Adesso ci rimboccheremo le maniche per costruire una squadra migliore per l'anno prossimo”.
Massimiliano Perna
 
SPORT MANAGEMENT-ROMA NUOTO 14-6 (4-0, 3-1, 4-2, 3-3)
Banco Bpm Sport Management: Lazovic, Dolce 2, Rosanò, Alesiani 6, A. Fondelli 1, E. Di Somma, Drasovic, Bruni 2, Mirarchi 2, Marchetti, Casasola 1, Valentino, G. Nicosia. All. Baldineti.
Roma Nuoto: De Michelis, Ciotti, De Santis, F. Faraglia 1, J. Camilleri, Spione 2, S. Camilleri 1, Paskovic 1, M. Lapenna, De Robertis, Africano, Innocenzi 1, D'Ascoli. All. Gatto R.
Arbitri: Carmignani e Savarese.
Superiorità numeriche: Sport Management 3/7 + un rigore, Roma 2/10.
Note: uscito per limite di falli Valentino (S) a 5'30 del terzo tempo.Ammonito il tecnico Gatto (R) per proteste a 3'48 del terzo tempo.
 
TRIESTE - Poca gente sugli spalti, non più di un centinaio di persone. Colpa della Fin, delle società, dei giocatori che non muovono un dito per cambiare le cose, cioè per restituire alla pallanuoto la formula più idonea, quella dei playoff. Speriamo che almeno le semifinali abbiano un pubblico più adeguato alla fase conclusiva di un campionato della massima serie.
In semifinale, secondo pronostico, va la Sport Management nonostante le assenze dell'infortunato Damonte e dello squalificato Stefano Luongo. Fa piacere che, durante la telecronaca di questa gara, oltre a Dario Di Gennaro anche Francesco Postiglione, che è vice presidente della Fin, abbia dichiarato che la tempistica della squalifica di Stefano Luongo non è stata delle più indicate.
Molto più veloce, molto più opportunista dei componenti il tribunale federale si è dimostrato Jacopo Alesiani. Nella prima parte di gara ha fatto cinque gol, di cui quattro in fotocopia in controfuga, battendo De Michelis sempre dal lato cattivo in "uno contro zero". Ci hanno provato, sempre da quel lato, anche Alessandro Di Somma e Andrea Fondelli, ma il portiere giallorosso ha detto no alle loro conclusioni, anche queste in beata solitudine.
Molto bravo anche Lazovic, in più di un'occasione. Si spiega anche così il parziale di 6-0 a favore della squadra di Baldineti, al quale ha contribuito Fondelli, a segno in superiorità. L'unico gol della Roma Nuoto fino al cambio campo porta la firma di Matteo Spione, che ha finalizzato un contropiede 2 contro 1.
Nella terza frazione entra nel tabellino dei marcatori gialloblu anche Mirarchi, che segna due volte e partecipa anche al gol del 9-1 realizzato da Dolce. Dopo la seconda rete della Roma Nuoto, segnata da Steve Camilleri con l'uomo in più, Alesiani se ne va ancora una volta in controfuga solitaria, stavolta in posizione centrale, supera De Michelis ma la traversa interna gli nega il sesto gol, che poi arriverà ugualmente. Lievita il vantaggio dei Mastini (11-2) grazie a Casasola e alla seconda segnatura di Dolce. Bello l'11-3 di Francesco Faraglia, che iscrive il suo nome al festival del gol dal lato cattivo, sia pure in superiorità.
Nella quarta frazione la Sport Management, pur non premendo con la stessa intensità sull'acceleratore, inserisce nel tabellino dei marcatori anche Bruni e Drasovic. La squadra di Gatto a sua volta manda in gol Innocenzi e Paskovic, poi Bruni concede il bis, ancora una volta in "uno contro zero" con un "colonnello" a dispetto di chi sostiene che in Italia non si vedono più i bei gesti tecnici di una volta. I problemi del nostro sport non sono questi. L'ultimo gol è di Spione, che permette alla sua squadra di terminare la gara con un dignitoso 14-6, considerando il divario di valori esistente tra le due formazioni.
 
IL COMUNICATO DELLA BANCO BPM SPORT MANAGEMENT
Vince un match a senso unico il Banco BPM Sport Management che conquista la semifinale scudetto del campionato 2018-19 spazzando via la Roma Nuoto 14-6 (anche grazie ai 6 gol di Jacopo Alesiani)nel primo quarto di finale delle Final Six in corso di svolgimento in questi giorni a Trieste. La formazione guidata da mister Baldineti, senza lo squalificato capitano Stefano Luongo (che dopo il ricorso d’urgenza presentato dagli uffici legali di Sport Management e parzialmente accolto dalla Corte d’appello Federale potrà tornare in vasca con i suoi compagni già domani) e costretta a fare a meno dell’infortuno Luca Damonte, non ha problemi a superare la neopromossa formazione capitolina. In virtù di questo risultato domani alle ore 18.45 la squadra di Busto Arsizio giocherà la semifinale scudetto contro i campioni in carica della Pro Recco (che oggi riposavano dopo aver chiuso la stagione al secondo posto in classifica). Un impegno durissimo, ma che certamente vedrà un Banco BPM Sport Management all’altezza della situazione e pronto a dare battaglia alla formazione tricolore.
LA GARA Come detto, la squadra del presidente Sergio Tosi è costretta a fare a meno di Stefano Luongo e Luca Damonte sostituiti nei tredici dai giovani del vivaio bustocco Alessio Rosanò e Giacomo Marchetti. Nonostante le assenze il quarto di finale tra Busto Arsizio e la Roma Nuoto è un monologo del sette guidato da mister Marco Baldineti che inizia a tutta e con i Mastini che vanno in vasca che, di certo, non fanno rimpiangere i compagni di squadra costretti ai box. L’avvio di gara è fulminante e dopo poco più di un minuto arriva il primo gol bustocco che porta la firma di Alesiani che un’azione più tardi è il protagonista del raddoppio dei Mastini. Fondelli imita il suo compagno segnando in superiorità, ma il primo tempo è quello dello show di Alesiani che infila anche il gol del 4-0 a 2 minuti e spiccioli dalla prima sirena. Nel secondo tempo la partita clamorosa dell’attaccante bustocco prosegue: dopo 2 minuti arriva il poker mentre per la cinquina bisogna aspettare il 5° minuto del secondo parziale, con Alesiani che infila la rete del clamoroso 6-0. La Roma Nuoto prova a reagisce con il gol di Spione, ma i due gol di Mirarchi (uno su rigore) a cavallo tra secondo e terzo tempo mettono presto a tacere le velleità di rimonta dei capitolini. Camilleri sfrutta la superiorità dopo 4 errori per segnare il 9-2, ma il sette di Baldineti è imprendibile e s’iscrivono al festival del gol anche Casasola e Dolce con il terzo parziale che si chiude su di un perentorio 11-3. Il quarto tempo serve solo a fissare il risultato finale e a permettere ancora a una volta a mister Baldineti di poter dare spazio anche ai giovani del vivaio Marchetti e Rosanò che in una giornata di gloria per il Banco BPM Sport Management si tolgono la soddisfazione di fare il loro esordio nelle Final Six. Ora testa e cuore al match di domani contro la Pro Recco
JACOPO ALESIANI (attaccante Banco BPM Sport Management): “quella di oggi non era una partita facile anche in virtù di quanto è successo fuori dalla vasca in queste ultime ore e in questi ultimi giorni. Oltretutto affrontavamo una squadra che nella gara di ritorno in campionato ci aveva messo in difficoltà. Noi però siamo stati molto bravi questa volta ad aggredire subito la partita e a mettere presto al sicuro il risultato. Era quello che volevamo anche per risparmiare le energie in vista della sfida di domani contro la Pro Recco. Loro sono una corazzata e sarà una partita difficilissima, ma noi ce la metteremo tutta perché vogliamo dimostrare quello che valiamo e perché vogliamo far vedere a tutti le qualità di questo gruppo così giovane, ma così affiatato e pronto e determinato a fare il meglio possibile contro una squadra ricca di campioni”.
SOSPENSIONE STEFANO LUONGO nella giornata odierna la Corte Federale di Appello della Federazione Italiana Nuoto ha parzialmente accolto il ricorso d’urgenza presentato dai legali della nostra società in merito alla sospensione del tesserato Stefano Luongo.Il provvedimento ha così modificato l’originaria sospensione di 15 giorni in 1 (una) giornata di squalifica, con diffida. La sanzione, immediatamente esecutiva, ha così costretto il capitano di Busto Arsizio a saltare la gara odierna contro la Roma Nuoto, ma Stefano Luongo domani potrà essere regolarmente in vasca nella semifinale contro la Pro Recco.
Roberto Nardella
 
IL COMUNICATO DELLA ROMA NUOTO
La  Roma Nuoto chiude la sua strepitosa stagione perdendo 14-6 nel primo quarto di Final Six Scudetto, contro la corazzata Banco BPM Sport Management 
I  Giallorossi subiscono pesantemente tutta la fisicità dei bustocchi. Troppa la differenza dei valori in campo ma che non deve assolutamente sminuire quanto fatto dai ragazzi di  Roberto Gatto in questa stagione.
Essere qui a Trieste fra le migliori squadre d’Italia e d’Europa, da neopromossa, deve rendere tutti orgogliosi. Deve dare consapevolezza di essere una squadra con grandissimi margini di crescita che sicuramente dirà la sua in futuro, continuando a lavorare e programmare come fatto fino ad ora.
La cronaca. Partenza a razzo dello Sport Management che mette subito le cose in chiaro e al primo parziale è avanti 4-0. Peccato perché i  giallorossi in attacco erano riusciti a creare occasioni nitide ma poi sbagliate nella finalizzazione.
Nel secondo tempo la BPM continua a macinare gioco ma si sblocca anche la  Roma Nuoto che va segno in contropiede con il giovane centroboa, classe 1999,  Matteo Spione. Parziale che si chiude sul 3-1 e tabellone che recita 7-1.
Nel terzo tempo prosegue la spinta della Sport Management che segnano due reti consecutive prima che si sblocchi il bomber Steven Camilleri che segna con un tiro all’incrocio dei pali, 9-2. Prima della fine del parziale arrivano due reti dello Sport Management e la terza rete della Roma in superiorità numerica, con il classe 2001  Francesca Faraglia che trova l’angolino basso della porta, punteggio 11-3.
Il quarto tempo si apre con una bella rete  giallorossa messa a segno dal difensore  Claudio Innocenzi che spinge in rete un delizioso assist di capitan  Africano. Dopo una rete della della Sport Management arriva il gol del montenegrino  Vjekoslav Paskovic che incrocia alla perfezione, 12-5. Prima della fine del match arrivano altre due reti della BPM e l’ultima rete la mette a segno  Roma con  Spione che fissa il punteggio di 14-6.
Le parole del tecnico  capitolino al termine dell’incontro: “Essere qui è il coronamento di una stagione vissuta in grande crescita. Oggi avevamo davanti una formazione di un altro livello rispetto a noi, con ambizioni completamente differenti. Credo comunque che abbiamo onorato l’impegno e va bene così. Questa esperienza ci tornerà utilissima. Sono orgoglioso di quanto fatto dai miei ragazzi”.
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Strano che gli arbitri non abbiano visto la brutalità di Di Fulvio...era evidentissima!!
BR
 
Posillipo- BPM la telecronaca era veramente di parte, altro che telecronaca Federale, chi era il telecronista di tele Posillipo?
Alessia Zambonii
 
Campagna ma quando ti decidi a chiamare un portiere forte???? TOMMY NEGRI
ROB
 
Mi scusi sig.Corcione ma non sono d’accordo con lei. La Rai è una ti pubblica che noi tifosi di pallanuoto paghiamo come un tifoso di calcio e non solo con il canone. E quindi pretendo di essere trattato come tale. In questi giorni stanno trasmettendo le qualificazioni della nazionale u20 di calcio es a parte i parenti non mi sembrava ci fosse questo gran pubblico. Hanno trasmesso un mondiale o europeo di Freccette in toto senza nulla togliere a questo altro sport. Non credo che la Rai a dicembre si preoccuperà di mostrare i mondiali U20 della Pallanuoto. Se uno sport non lo fai vedere nelle tv non lo conoscerà mai nessuno.
Antonio Corsaro
RISPONDE MARIO CORCIONE: la pallanuoto, per colpa della Fin, delle società e degli stessi giocatori, che non muovono un dito per cambiare le cose, è seguita da un pubblico sempre più scarso, dentro le piscine e anche davanti al televisore. Questo non può non essere preso in considerazione dai media, e infatti sui quotidiani sportivi e non giustamente lo spazio è ridottissimo. La Rai, invece, nonostante tutto, continua a seguirci costantemente.
 
E' vergognoso che una semifinale scudetto venga trasmessa solo per metà dalla Rai, mi riferisco a Brescia Posillipo in onda solo dal terzo tempo per dare spazio all'equitazione! Se neanche a queste partite di da la giusta visibilità, come si può far crescere questo sport? Sempre forza Posi!
Carla E.
RISPONDE MARIO CORCIONE: La gara intera è andata in streming su Rai Sport Web, lo abbiamo anche annunciato su questo stesso sito. La Rai dobbiamo sempre ringraziarla, non criticarla: facciamo in media 150 persone a partita durante il campionato, tutto quello che ci dà la Rai deve essere bene accetto.
 
 
 

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