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Otto squadre sono pronte a darsi battaglia in un’intensa tre giorni di gare per contendersi il titolo di campione d’Italia di categoria. Inizia domani a Napoli la Final Eight Juniores A maschile. Christian Presciutti, Ct delle nazionali giovanili, traccia un bilancio della recente rassegna iridata Under 18 giocata in Argentina, presenta la kermesse di Napoli auspicando risultati equilibrati e gioco di alto livello e delinea le prospettive dell’estate che attende l’Under 19, nazionale che dalla prossima settimana inizierà a lavorare per preparare l’Europeo che si giocherà a Burgas ad inizio settembre.

 

A due settimane dalla fine del torneo che bilancio possiamo tracciare del mondiale Under 18 in Argentina?
Il bilancio è assolutamente positivo, i ragazzi, durante tutto il percorso, sono cresciuti e hanno acquisito maggiore consapevolezza nei propri mezzi.
Ho trovato i ragazzi con una buona preparazione grazie al lavoro svolto nelle società di appartenenza e devono continuare a lavorare sempre più duramente per arrivare dove ambiscono, questo Mondiale ci lascia la consapevolezza che come Italia possiamo dar fastidio a chiunque.

 

Quali e quanti margini di crescita può ancora vantare questa squadra?
Fortunatamente ci sono ancora notevoli margini di miglioramento, sia per chi ha partecipato al mondiale e per chi questa volta è rimasto fuori, sia dal punto di vista tecnico tattico individuale, che di attitudine.

 

Da domani inizia a Napoli la Final Eight Juniores A. Quali emozioni ci regalerà il torneo della Scandone?
Mi auguro una Final Eight con risultati incerti fino alla fine e un livello di gioco molto alto.

 

In una competizione caratterizzata dall’assoluto equilibrio quali saranno i fattori decisivi per riuscire ad arrivare al successo finale?
Pensare e crescere partita dopo partita, dosare bene le energie fisiche e mentali per arrivare bene nella fase finale.
Gli obiettivi personali, oltre che di gruppo, uniti alla voglia di emergere, sono fattori che danno una spinta in più.

 

Come si gestisce il recupero delle energie sia fisiche che mentali in una manifestazione dai ritmi molto serrati?
Conoscendo le otto società finaliste, sono sicuro che si sono tutte preparate bene per affrontare questi ritmi.
Dosare bene le energie di tutta la squadra è fondamentale, il recupero, sopratutto quando non si gioca è la parte più importante.

 

Quanto è importante per la crescita degli atleti potersi confrontare in partite di alto livello?
È importantissima, il confronto ti fa crescere, meglio ancora se in campo internazionale. Investire sul settore giovanile e riuscire ad avere adeguati spazi d'acqua, lavorare sempre con i 30 secondi a disposizione e organizzare qualche common training con squadre straniere sarebbe l'ideale per la crescita dei ragazzi.
 

Se devi individuare le favorite per la vittoria finale su chi punti?
Mi aspetto molto equilibrio e non saprei darti una favorita.

 

Dopo la Final Eight si torna a lavorare per l’Europeo di Burgas con un gruppo sotto età. Con quali ambizioni l’Italia volerà in Bulgaria?
Il gruppo è sempre aperto e può cambiare anche dopo le Final Eight.
Sarà per loro un Europeo difficile, siamo l'Italia lo affronteremo con grande entusiasmo e determinazione.
Si parte sempre con ambizioni individuali e di squadra importanti.  È sano avere grandi obiettivi e fare di tutto per andarseli a prendere.
Lavoreremo duramente questa estate confrontandoci la prima parte contro l'università americana UCLA dell'amico Adam Wright, la seconda, andando in Ungheria per affrontare un torneo di alto livello in preparazione degli Europei.