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Posterivo, una storia "alla Sliding Doors"

  Pubblicato il 24 Mag 2116  20:12
DA "LA GAZZETTA DELLO SPORT " DI OGGI (articolo di Franco Carrella)
Una promessa mantenuta: «Quando giocammo a Messina nella stagione regolare, andammo in un locale del centro: "Torneremo se vinceremo lo scudetto"». Così è andata domenica, e ora Stefano Posterivo può godersi il bis tricolore. Un cosentino che aveva messo radici a Bologna e poi ha fatto grande il Plebiscito Padova. E una storia alla Sliding Doos;: (per chi non conosce il film Doors https://it.wikipedia.org/wiki/Sliding_Doors ): «In Emilia mi trasferii nel '99, allenai la Rari Nantes per ben 14 campionati femminili. Sarei rimasto se la società non avesse avuto problemi economici». Ma quell'addio fece decollare la sua carriera: in tre anni, tre finali scudetto a Padova, con due titoli consecutivi. «E sempre con la migliore difesa del torneo», va fiero il tecnico della Lantech, 20 vittorie su 20 tra stagione regolare e Final Six. «Una formula che non mi piace, almeno per il campionato. Rischia di essere poco meritocratica, preferisco i playoff» dice Posterivo, 49 anni, tifoso della Juve, «un dub con qualità che rivedo nelle mie ragazze». Nello scorso campionato guidava un gruppo di sole italiane, poi è stata inserita la canadese Christine Robinson.
Il 13 luglio, Stefano sposò una sua ex giocatrice, il portiere Elisa Agosta, siciliana di Modica, che fino all'anno scorso è stata pure nella rosa del Padova. Adesso, per divertimento, è tornata al primo sport praticato, la pallavolo. «Mi sopporta e mi dà consigli preziosi. Grazie a lei, ho anche addolcito il carattere». Una storia d'amore che fa il paio con un'altra: a 15 giorni dalla Final Six, le campionesse si sono ritrovate senza Elisa Queirolo, capocannoniere della squadra, operata all'occhio destro per il distacco della retina. Allora Posterivo, senza indugi, ha gettato nella mischia Federica Rocco, l'ex capitano: si era ritirata a 31 anni dopo aver vinto lo scudetto 2015, il 23 aprile si è sposata. «Non poteva aver dimenticato come si gioca a pallanuoto, in queste due partite a Messina è stata preziosa. La sua personalità è quella di tutto il gruppo. La squadra che ogni tecnico sogna di allenare». 
Franco Carrella
 
***
 
Domenica 22 maggio - Finali
 
1-2 posto

MESSINA-PLEBISCITO 6-4 (1-0, 2-1, 2-1, 1-2)
Lantech Plebiscito: Teani, Barzon 2, Savioli I., Gottardo, Savioli M. 2, Rocco, Millo A. 1, Dario, Fisco, Robinson  Nencha, Lascialandà 1, Franceschino. All. Posterivo S.
Despar Messina: Gorlero, Zablith, Gitto 1, Arruzzoli, Morvillo 1, Radicchi 1, Garibotti, D'agata, Marchetti, Aiello, Bosurgi 1, Laganà. All. Mirarchi.
Arbitri: Colombo e Taccini.
Superiorità numeriche: Padova 3/5 e Messina 3/9.
Note: uscita per limite di falli Dario (P) nel quarto tempo. Nel terzo tempo ammonito per proteste il tecnico del Padova Posterivo. Spettatori 2000 circa
MESSINA - A fine gara, mentre le sue compagne dividono la loro gioia con Elisa Queirolo soffocandola di abbracci, la formidabile Teani, migliore in acqua stasera, fa la respinta che desiderava di più in questa stagione: scagliare in  vasca Stefano Posterivo, il suo straordinario tecnico, per celebrare il secondo scudetto consecutivo del Plebiscito. Il tecnico rimane poco a festeggiare in acqua, deve andare al microfono di Lino Bitto, che stasera ha sostituito Dario Di Gennaro nella conduzione della telecronaca Rai. E subito Posterivo lancia un messaggio d'amore alle sue ragazze: "Questa è la squadra dei sogni. La squadra che ogni allenatore vorrebbe avere".
Campionato da sogno, effettivamente. En plein, 20 vittorie su 20. La ventesima, la più importante, la decisiva, è stata conquistata contro un Messina che in campo ha dato l'anima per superare una squadra che si è dimostrata ancora una volta più forte.
Non c'è riuscito, il Messina, vuoi perchè in difesa Padova ha giocato una partita da manuale (come quasi sempre, del resto), "vuoi perchè - dice Maurizio Mirarchi a fine gara - abbiamo commesso qualche errore di troppo, soprattutto in fase di conclusione. Ma alle mie ragazze, tutte degne del massimo elogio, non posso davvero rimproverare nulla. E comunque stasera Messina ha vinto lo stesso. Ma avete vinto quanta gente c'era in tribuna?".
E' grande l'entusiasmo in avvio di partita del popolo giallorosso, che spera nella prima vittoria stagionale della sua squadra contro le campionesse d'Italia uscenti. E difatti nel primo tempo, quello che a conti fatti risulterà il più difficile per il Lantech, la Despar gioca molto bene, costruisce un numero di occasioni superiore a quello delle rivali, ma non riesce a concretizzare. "Ci è mancato anche un pizzico di fortuna", dirà a fine gara Mirarchi, quella che ad esempio avrebbe potuto far terminare alle spalle di Teani, e non sulla traversa, la splendida beduina in avvio di Rosaria Aiello. E' stato uno dei pochissimi palloni giocabili che la difesa giallorossa ha concesso al centroboa azzurro. Stesso trattamento è stato riservato a Garibotti, il capocannoniere del torneo, che raramente è riuscita a trovare spazio per tirare con efficacia verso la porta difesa da Teani. Si diceva del primo tempo: ebbene, è Padova a chiuderlo avanti 1-0 grazie ad una conclusione a rimbalzo di Martina Savioli, a uomini pari.
La seconda frazione, la migliore di stasera del Plebiscito, comincia invece con il pareggio di Ursula Gitto, che trasforma molto bene l'uomo in più. Ma, invece di servire da sprone per il Messina, questa rete fa aumentare a dismisura il rendimento di Padova, che fa il break (3-1) grazie alle risapute qualità balistiche di Laura Barzon: la biancorossa prima fa centro a uomini pari, poi concede il bis in occasione della prima superiorità numerica concessa al Plebiscito.
Messina prova a reagire, ma colleziona solo falli in attacco. La squadra di Posterivo supera indenne due superiorità numeriche giallorosse e per la priima volta riesce far partire il suo micidiale contropiede, innescato da un gran recupero difensivo di Dario su Aiello. Ma la palomba con la quale Lascialandà conclude l'azione non ha fortuna. Si chiude così sul punteggio di 3-1 un secondo tempo dal quale Padova avrebbe potuto ottenere anche di più.
La mancina del Plebiscito, però, si rifà subito in apertura di terza frazione. La sua conclusione a rimbalzo con l'uomo in più non dà scampo a Gorlero (4-1). Mirarchi abbandona per il momento la "M" e passa a pressing. La mossa sortisce effetti positivi, anche perchè al centro la difesa giallorossa riserva a Robinson lo stesso trattamento che deve subire dall'altra parte del campo Aiello: palloni giocabili pochissimi. Uomo in più per Messina, che stavolta fa centro con Alessia Morvillo (4-2). Superiorità eseguita molto bene, imparabile la conclusione.
Messina ci crede, ci mancherebbe. Padova regala ingenuamente un'altra superiorità alle giallorosse, ma su Bosurgi Teani (e non è certo la prima parata importante) è bravissima. Arrivano due pali interni: il primo lo coglie Garibotti, il secondo Lascialandà, però con l'uomo in più. Era un'occasione d'oro per Padova, ma il + 3 è soltanto rimandato: contropiede giallorosso, Martina Savioli (gran partita la sua) sulla destra se ne va tutta sola verso Gorlero e la batte inesorabilmente. Padova comincia a vedere il suo secondo scudetto consecutivo. "Non dobbiamo far passare più nulla", urla alle sue ragazze Posterivo durante l'ultimo intervallo.
E invece, nel quarto tempo, il pallone del 5-3 passa subito sopra la testa di Teani e finisce in rete. Degno epilogo di una coraggiosa parabola della sempre generosissima Radicchi. Il pubblico di casa riprende a sperare, e spera ancor di più quando la traversa respinge una magia di Robinson dal centro. Vuoi vedere che la rimonta è scritta nel destino? Ma dalle carte delle gara esce invece un asso biancorosso, Laura Teani, che dice no alla conclusione di Radicchi con l'uomo in più Poteva essere il gol del -1. E poteva esserlo anche il  successivo tentativo di Garibotti, sempre in superiorità. Ma il portiere patavino anche stavolta "mura" la conclusione.
Uomo in più per Padova a poco meno di tre minuti dalla conclusione. Posterivo chiama time out, il succo del suo discorso è questo: "Mettetela dentro". Alessia Millo rispetta perfettamente le consegne e dal lato cattivo (lei mancina non è) fulmina Gorlero. 6-3. Manca poco più di due minuti al termine, per Messina ci vorrebbe un miracolo. Prova a cominciare a farlo Bosurgi, la sua sassata con l'uomo in più finisce alle spalle di Teani (6-4). Ma Padova non è intenzionata a concedere altro e conquista il suo secondo scudetto consecutivo. "Strameritato", dice al microfono Rai Stefano Postiglione.
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Il primo gol è del capitano del Padova Martina Savioli dopo 1’22”, poi Gitto manda sul palo da buona posizione e Bosurgi fa partire un tiro debole che Teani para facilmente. Ci riprova Bosurgi, lanciata da Gorlero, ma il suo bolide è respinto col braccio teso da Teani. Zablith spreca un’altra occasione e ad un minuto dalla fine del periodo sfuma anche la superiorità numerica di Messina. Alla seconda superiorità, in apertura di secondo tempo, arriva il pareggio di Gitto, salutato dal boato del pubblico. Passano due minuti e torna in vantaggio Padova con Barzon, ne passano altri tre e ancora Barzon, stavolta in più, fa 3-1. Messina non riesce a tirare dal perimetro, le mancano i tiri di Garibotti. Aiello lotta al centro. La prima conclusione di Garibotti arriva dopo 20’36” e si stampa sul palo. Nel terzo periodo le campionesse d’Italia allungano ancora (Lascialandà lasciata tutta sola in più e la capitana Marina Savioli in controfuga) ma le giallorosse restano in corsa con il gol di Morvillo (5-2). Radicchi con una palomba rimette tutto in gioco a 7’31” dalla fine (5-3). Le superiorità numeriche di Messina però non producono nulla (alla fine sarà 3/9). Funziona meglio, invece, il più di Pavova (3/5) e Alessia Millo a 2’28” dalla fine chiude il match. Il gol di Bosurgi a 1’50” dalla sirena allunga le speranze della squadra di casa ma serve a poco.
PREMIO FAIR PLAY. Prima della finale scudetto il vicepresidente del Panathlon Messina Antonino La Rosa ha consegnato il premio fair play all’azzurra del Plebiscito Padova Elisa Queirolo.
 
3-4 posto
 
BOGLIASCO-RAPALLO 14-13 d.t.r.  (4-4; 1-1; 3-3; 2-2)(4-3)
Bogliasco Bene: Falconi, Viacava 1, Gualdi, Dufour 6, Trucco, Millo G., Maggi 1, Rogondino, Boero, Rambaldi 1, Cocchiere, Frassinetti 1, Casareto. All. Sinatra.
Rapallo: Lavi, Zanetta, Casanova, Avegno 4, Sessarego, Antonucci, Tankeeva, Criscuolo S., Arbus, Criscuolo C., Cotti 4, Ioannou 2, Maiorino. All. Antonucci.
Arbitri: Calabrò e Petronilli.
Superioriità numeriche: Bogliasco 0/4 + 4 rigori, Rapallo 4/8 + un rigore.
Note: uscite per limite di falli S. Criscuolo (R) nel terzo e Rambaldi (B) nel quarto tempo. Ammonito per proteste l'allenatore del Bogliasco Sinatra nel secondo tempo.
Sequenza rigori: Sessarego gol, Dufour gol, Zanetta gol, Boero parata, Ioannou parata, Viacava gol, Avegno parata, Frassitetti gol, Cotti gol, Rogondino gol.
 
IL COMUNICATO DELLA DESPAR MESSINA (società organizzatrice)
Il derby ligure arride al Bogliasco che supera il Rapallo 14-13 al termine di una partita combattuta e decisa dai tiri di rigore. Gara in equilibrio che la formazione di Antonucci avrebbe potuto anche vincere se non avesse concesso, praticamente allo scadere, una controfuga letale alla Dufour, mattatrice dell’incontro con sei reti. Bogliasco centra, quindi, il terzo posto e un pass per l’Europa, confermando anche dopo la Final Six, la posizione centrata al termine della stagione regolare.
CRONACA - Primo tempo caratterizzato da otto gol. Mattatrici Dufour e Avegno che segnano un tripletta a testa. Di Cotti e Rambaldi le altre due reti. Parità che persiste anche nel secondo parziale dopo le reti di Cotti e ancora di Dufour.Prosegue l’alternanza anche nel terzo parziale mentre nell’ultimo sembra fatta per il Rapallo ma una controfuga di Dufour, a 24 secondi dalla conclusione, ristabilisce la parità. Si va, quindi, ai tiri di rigore Lavi para il  secondo tiro di Boero, Falconi fa meglio neutralizzando le conclusioni di Ioannou e Avegno. E’ Rogondino  che consente al Bogliasco di centrare il terzo posto e il pass per l’Eurolega.. 
COMMENTO - Soddisfatto il tecnico del Bogliasco Mario Sinatra: “Sono felice per questo terzo posto, vero obiettivo della nostra stagione, impreziosita dalla conquista della Coppa Italia. Sportivamente mi dispiace per le ragazze di Rapallo, molte delle quali le ho viste crescere. Anche se faremo l’Eurolega andremo avanti, grossomodo, con questo gruppo. Da valutare anche eventuali innesti stranieri, ma adesso è troppo presto”.
Antonio Sangiorgi
 
IL COMUNICATO DEL BOGLIASCO BENE
Continua l’avventura scudetto. Per la Rarirosa è la finale per il terzo posto, contro il Rapallo. Partita che non significa solo il podio ma anche la possibilità, per la prossima stagione, di andare in Europa. Si conoscono bene le due formazioni, da sempre ed a tutti i livelli: spesso è finita in pareggio ma questa volta ci vuole un risultato definitivo.
Partite.Il primo gol è del Rapallo, Avegno 0-1. La risposta bogliaschina non si fa attendere e porta la firma di bum bum Dufour 1-1. Che si ripete, un minuto dopo 2-1. E poi ancora su rigore 3-1. Cotti in superiorità 3-2. Rigore anche per le avversarie, lo trasforma Avegno 3-3. Che segna nuovamente in superiorità 3-4. Il vantaggio però dura poco più di venti secondi, Rambaldi 4-4.
Secondo tempo. Cotti 4-5. Ancora parità con Dufour 5-5. Il tabellino non riporta altro. In acqua è partita, combattuta.
Cambio campo. Trascorre un minuto ed il Bogliasco conquista un rigore, mano calda Dufour lo trasforma, prua avanti 6-5. Ioannou in superiorità 6-6. Sua Mestà Frassinetti su rigore 7-6. Rapallo con Ioannou 7-7.  Viacava in gol, rigore 8-7. Cotti in superiorità 8-8.
Ultimo tempo.  Come ha chiuso riapre 8-9. Mancano poco meno di cinque minuti. Maggi 9-9. Avegno 9-10. Ventiquattro secondi: Dufour 10-10. Lotteria dei rigori.
Comincia il Rapallo. Sessarego gol 0-1. Dufour gol 1-1. Zanetta gol 1-2. Boero parato. Ioannou parato. Viacava gol 2-2. Avegno parato. Frassinetti gol 3-2. Cotti gol 3-3. Rogondino gol 4-3. Bogliasco Bene sul podio, per la seconda volta in questa stagione, la vittoria della Coppa Italia e questo bellissimo bronzo che vale, per il prossimo anno, la pallanuoto in Europa.
Mario Sinatra allenatore Bogliasco Bene:-“Sono contento, abbiamo centrato l’obiettivo del terzo posto, ci siamo riusciti, progrediamo. E’ stata una bella partita con errori da entrambe le parte e ha ribadito la parità tra le due squadre. Forse il gol del pareggio finale gli ha spezzato le gambe, forse siamo state più lucide in quella ultima parte. Le ragazze se lo meritano, hanno lavorato per tutto l’anno: gli obiettivi erano questi e sino stati centrati Coppa Italia e terzo posto in campionato, ora andiamo avanti a lavorare. A cominciare da mercoledì prossimo, partita under 17. Le ragazze, qualcuna andrà in ferie altre continueranno a lavorare. Dedico la medaglia a tutti dal presidente ai dirigenti che ci hanno messo in condizione di poter lavorare in questo modo,  a tutti i ragazzi che hanno lavorato con noi e hanno creduto in questa vittoria, agli allenatori, a tutta la famiglia  del Bogliasco. Ma la dedica e il ringraziamento più grande va alle ragazze per il lavoro che hanno fatto e perchè mi hanno sopportato”.
 
PARLANO LE PROTAGONISTE E LO STAFF
Carola Falconi il Capitano:-“Ennesima emozione di quest’anno. Partita tiratissima e bella da giocare. Tempo fa mi è stato chiesto quale fosse il mio sogno e la risposta è stata “raggiungere l’accesso in Europa con la mia Rarirosa” e oggi è successo. Continuiamo a migliorarci e questa volta è bronzo. Non ci sono parole solo emozioni e soddisfazioni. Dedico questa vittoria a mia nonna Rosa, sempre presente. Alla mia famiglia e alla mia squadra, che adoro, con un pensiero speciale alle mie splendide colleghe portiere, Benedetta Casareto e Carlotta Malara. Grazie a tutti”.
Giulia Viacava:-“Tantissime emozioni e grande felicità. La partita è stata molto tirata ed aver vinto è una bella soddisfazione. Siamo felicissime per l’Europa, un’altra pagina nella storia della Rarirosa. La dedico ai miei genitori ed alla mia squadra, al mio allenatore, a tutti i dirigenti”.
Greta Gualdi:-“Sono molto emozionata e contenta nonostante la delusione per come abbiamo affrontato la partita contro il Messina ma abbiamo raggiunto il nostro obiettivo e ora andiamo in Europa. Dedico questo risultato a tutte le persone che ci sono state vicine e ci hanno aiutato a crescere”
Eugenia Dufour:-“Tante sensazioni e tutte molto belle. Sono a Bogliasco da tanti sempre, questo è il traguardo più alto raggiunto e sono molto contenta che sia arrivato quest’anno. La dedica è per me e per le mie compagne di squadra”.
Francesca Trucco:-“Emozione immensa, indescrivibile. Dopo solo due anni con questo gruppo abbiamo fatto passi da gigante e questo fantastico terzo posto ne è la prova. La dedica prima di tutto è per le mie compagne e al mister, Mario, è sempre disponibile al dialogo per aiutarci a migliorare. Infine alla mia famiglia che mi supporta e sopporta anche nei momenti più difficili”.
Giulia Millo:-“E’ qualcosa di indescrivibile. Avevo detto che avremmo preso una medaglia, e così è stato. Grazie a mia mamma che è venuta fino a qui e mi è stata vicina, grazie alla mia squadra, a Mario Sinatra ed a tutta la società”.
Elena Maggi:-“Sono molto contenta. Abbiamo giocato una partita difficile, onore al Rapallo ma fiera della mia squadra. La dedico a tutto il Bogliasco, al presidente, a Daniele Bettini, a Pachi, e a mio marito che l’ho abbandonato nel giorno della festa della Focaccia”.
Rosa Rogondino:-“Emozioni fantastiche, non avevo mai raggiunto un terzo posto. E’ un obiettivo importante perche siamo in Europa e la valigia è già pronta. La dedica è per i miei genitori, alla squadra ed a tutti quelli che ci hanno seguito e tifato, anche a distanza”.
 Virginia Boero:-“Emozioni nuove e bellissime, mai provate. Sono molto contenta per me e per la mia squadra. Si è avverato un sogno che accarezzavamo dall’inizio dell’anno. Dedico la vittoria a mia mamma che è sempre lontano ma sempre presente, a mio papà, a Pachito che con i suoi messaggi ci ha incitato ed aiutato ed una persona che sta dietro alle quinte ma per me fondamentale”.
Giulia Rambaldi Guidasci:-“Sono contenta, mi dispiace solo perché contro il Messina potevamo fare di più. Siamo state brave a reagire, il terzo posto era il nostro obiettivo ed un punto di partenza per l’anno prossimo. L’Europa sarà un modo per crescere ed imparare, ogni cosa al momento giusto. La mia dedica è per mamma e papà”.
Agnese Cocchiere:-“Ho ancora la pelle d’oca per come abbiamo vinto, è stato bellissimo, un terzo posto nella storia della Rarirosa. Siamo in Europa e non vedo l’ora. La dedica è per tutto il Bogliasco,  per tutti coloro che ci sono stati vicini, per i miei genitori, per la mia famiglia tutta”.
Teresa Frassinetti:-“Faccio i complimenti alle mie ex compagne del Rapallo che sono state brave e hanno giocato una bella partita. Era difficile dopo la delusione di ieri, ma ribadisco che il Rapallo è stato bravo e noi abbiamo giocato come una squadra. La dedica è per le nostre quattro giovani Millo, Trucco, Rogondino, Cocchiere, che hanno dimostrato di essere cresciute tantissimo e sono il valore aggiunto di questa squadra. Auguro loro di continuare così perché giocheranno ancora tante finali. L’Europa deve essere un punto di partenza, c’è tanto da lavorare ed uno stimolo, per capire dove dobbiamo crescere”.
Benedetta Casareto:-“Una grande emozione, come sempre. Sofferenza, gol dopo gol, ma poi quando conta riusciamo a tirare fuori sempre il meglio. Europa e Rrairosa sono due parole che vicino mi emozionano di brutto e non ho nemmeno pianto. La dedica è per Marco, il mio ragazzo”.
Mario Boero team manager:-“L’ennesimo regalo e l’ennesima gioia adesso posso godermi l’estate carico di soddisfazioni. Un po’ mi mancheranno ma settembre arriva presto. Significa Europa, la società non si è mai tirata indietro e farà il massimo, anche questa volta, ma  queste ragazze meritano tanto e se arrivasse qualcuno a sostenerle sarebbe molto bello. Mi rivolgo anche al paese, un appello perché questa società porta il nome di Bogliasco ovunque”
Daniel Falconi accompagnatore:-“Coppa Italia e terzo posto che significa Coppa Len: sono bellissimi obiettivi e le ragazze si meritano tutto questo. Continuiamo a lavorare. Peccato contro il Messina per il parziale troppo alto nel primo tempo. Ma per come la vedo Bogliasco è una grande squadra. Sono felice”.
Giovanna Rosi
 
IL COMUNICATO DEL RAPALLO
Il Rapallo Pallanuoto si ferma ai piedi del podio nella Final Six scudetto. Finisce 14-13 per le il derby ligure con il Bogliasco Bene che si è disputato nel primo pomeriggio alla Cappuccini di Messina, teatro della Final Six scudetto. Decisivi ancora una volta contro le biancazzurre i tiri di rigore. Per il Rapallo, nonostante un po' di rammarico per la medaglia di bronzo sfiorata, il quarto posto conclusivo è motivo di grande soddisfazione, il passo in avanti rispetto alla passata stagione di un gruppo cresciuto molto dopo la svolta di due anni fa che ha visto la Società puntare prevalentemente sulle giovani attorno a un nucleo di giocatrici più esperte.
Il primo tempo (così come il resto della partita) rispecchia l'equilibrio che di consueto caratterizza le sfide tra le due formazioni liguri: il parziale si chiude sul 4-4, per il Rapallo segnano Avegno (tripletta, un gol su rigore) e Cotti, il Bogliasco va a bersaglio con Dufour (anche per lei tripletta, di cui una rete dai 5 metri) e Rambaldi.
Secondo tempo e via al botta e risposta: passa avanti il Rapallo dopo un minuto e mezzo di gioco ancora con l'azzurra Cotti, rispondono le biancazzurre due minuti dopo con una scatenata Dufour. Si va al cambio campo senza ulteriori variazioni sul tabellone.
Terzo tempo, continuano i capovolgimenti di fronte: Bogliasco avanti per due volte con Dufour e Frassinetti su rigore, replicano le gialloblu con doppietta di Carolina Ioannou. Ancora rigore per il Bogliasco a 5.55, tira Viacava e supera Lavi, 8-7. Ci pensa Aleksandra Cotti a riportare il risultato in parità a 30 secondi da fine tempo: gol in superiorità ed è 8-8, diventa decisiva l'ultima frazione di gioco di un match combattuto e avvincente.
Quarto tempo, ancora Cotti, per il +1 del Rapallo. Le biancazzurre non ci stanno e si riportano nuovamente in parità grazie alla ex gialloblu Maggi. A 5.41, nelle mani della giovane Silvia Avegno il sorpasso che fa sperare le gialloblu: è 9-10 ma dura per poco, perché a 25 secondi dalla fine Dufour trasforma la sesta rete personale nel match e fa profilare lo scenario dei rigori.
Inizia il Rapallo ed ecco la sequenza: Sessarego gol, Dufour gol, Zanetta gol, Boero parata, Ioannou parata, Viacava gol, Avegno parata, Frassitetti gol, Cotti gol, Rogondino gol. Bogliasco terzo, Rapallo ai piedi del podio.
«Purtroppo la fortuna non ci ha assistiti fino all'ultimo in questo campionato, caratterizzato fin dall'inizio da infortuni che hanno condizionato il nostro cammino inclusa la Final Six e chiuso con la lotteria dei rigori – commenta il tecnico gialloblu Luca Antonucci – Non ho nulla da recriminare alle ragazze, sia ieri che oggi la squadra ha provato in tutti i modi a vincere e ha ben figurato, l'obiettivo stagionale era raggiungere la Final Six scudetto ma non posso nascondere che ora ci sia un po' di rammarico, potevamo giocarci qualcosa di più anche se abbiamo migliorato la posizione finale dello scorso anno e questo è importante. Oggi non ho condiviso diverse scelte arbitrali, malgrado questo abbiamo giocato una buona partita, peccato per quella disattenzione finale che ha portato al pareggio di Dufour a 20 secondi dalla fine. Dispiace essersi giocati ai rigori l'ingresso in Europa ma lo sport è anche questo». 
Silvia Franchi
 
 
5-6 posto
 
ORIZZONTE-PRATO 5-10 (1-2, 0-2, 3-5, 1-1)
L'Ekipe Orizzonte: Schillaci, Santapaola, Campione, Musumeci, Di Mario 2, Grillo, Palmieri 1, Marletta 2, Buccheri, Aiello, Riccioli, Lombardo, Condorelli. All. Miceli.
Mediostar Prato: Gigli, Pelagatti, Giachi 1, Lapi 1, Bosco, Repetto 1, Galardi, Tabani C 4, Albiani, Canetti, Francini 1, Bartolini 2, Tabani E. All. Bologna.
Arbitri: Ercoli e Scappini.
Superiorità numeriche: Orizzonte 1/9 + 3 rigori, Prato 6/13 + un rigore.
Note: uscite per limite di falli Campione e Marletta (O), Giachi e Galardi (P) nel quarto tempo. Marletta (O) ha fallito due rigori: nel terzo palo e nel quarto tempo parato. Tabani ha fallito un rigore nel quarto tempo (parato).

IL COMUNICATO DELLA DESPAR MESSINA (società organizzatrice)
La Mediostar Prato chiude la Final Six Scudetto al quinto posto. Le toscane hanno battuto l’Ekipe Orizzonte 10-5. E’ stata l’ultima partita nel campionato italiano per il capitano etneo Tania Di Mario, una delle protagoniste attese alle prossime Olimpiadi di Rio con il Setterosa.
CRONACA - Dopo l’iniziale vantaggio proprio di Tania Di Mario, Prato prende in mano il match. La gara rimane in equilibrio, sostanzialmente, fino all’intervallo lungo. Nel terzo parziale segna subito  Marletta, poi le toscane vanno in rete per cinque volte consecutive e mettono la partita al sicuro.
COMMENTI - Emozionata Tania Di Mario, il capitano all’ultima apparizione con la calottina che le ha regalato titoli ed emozioni. Addio suggellato da un abbraccio commovente, a fine partita, con il tecnico Martina Miceli,compagna di tante battaglie:  "Non vorrei si parlasse troppo della mia ultima gara nel torneo italiano, ho ancora un Olimpiade da giocare, speriamo da protagonista con le altre azzurre. Comunque sia l’Ekipe Orizzonte  ha un grande futuro a prescindere dalla mia presenza. Io rimarrò una della famiglia e le mie compagne garantiranno al club un futuro ricco di soddisfazioni”. Congedo con successo per Iacopo Bologna, allenatore del Prato: “C’è la soddisfazione per la vittoria di oggi, rimane la delusione per l’esito della gara con il Rapallo. Accettiamo sportivamente i verdetti e andiamo avanti”.
Antonio Sangiorgi
 
IL COMUNICATO DE L'EKIPE ORIZZONTE
L’Ekipe Orizzonte chiude il campionato al sesto posto e il Prato arriva quinto: è questo l’esito della finalina giocata oggi tra le due squadre a Messina.
Le toscane hanno battuto le catanesi 10-5 al termine di una sfida iniziata con il Prato in vantaggio per 2-1 nel primo tempo e avanti 2-0 nel secondo. La partita è stata ipotecata dalle avversarie delle etnee nella terza frazione di gara, vinta dalle toscane per 5-3, mentre il quarto tempo si è chiuso sull’1-1.
Nel tabellino finale spiccano però le ultime due reti segnate da Tania Di Mario con la calottina dell’Orizzonte, ma il capitano delle rossazzurre scenderà in campo con la nazionale azzurra nella Super Final di Shangai ed alle Olimpiadi di Rio 2016 e quindi ci sarà ancora tempo per godere delle sue giocate. Lo score delle etnee si completa con due reti anche per Claudia Marletta, un gol per Valeria Palmieri.
Il commento del coach de L’Ekipe Orizzonte si fonda soprattutto sul capitano delle catanesi, per il quale non manca il solito grande pensiero d’affetto: “Sulla partita contro Prato c’è sicuramente poco da dire – ha detto Martina Miceli – , più che altro almeno oggi ci tenevamo a fare arrabbiare Tania meno del solito, ma non ci siamo riuscite. In ogni caso la festa dell’Orizzonte per lei è solo rimandata, perché per ciò che ha rappresentato Tania da giocatrice e rappresenterà da dirigente di questa società non avrebbe avuto senso farla oggi. Non era il caso di farla lontano da casa nostra ed in un momento nel quale lei deve ancora giocare le partite più importanti della stagione. Quindi sarà giusto fare tutto e onorare nel migliore dei modi la sua carriera solo quando avrà concluso gli importantissimi impegni che ancora la aspettano”.
Antonio Costa
 
IL COMUNICATO DELLA MEDIOSTAR PRATO
Quinto posto per la Mediostar Waterpolo Prato dopo la vittoria per 10-5 contro L'Ekipe Catania e la sconfitto nel quarto di finale per 10-9 contro Rapallo. Le ragazze di Iacopo Bologna sono un po' deluse per questo loro primo playoff. Si aspettavano qualcosa in più ma la sconfitta con Rapallo non ha permesso di raggiungere la semifinale contro Padova. A questo punto il gruppo ha voluto chiudere al meglio la stagione e ha sconfitto senza patemi la formazione siciliana del Catania mettendo in mostra un buon gioco.
"Tre anni fa la squadra è stata promossa in A1 poi è arrivata ottava puoi settima e quest'anno ha conquistato un quinto posto - spiega l'allenatore-presidente Iacopo Bologna -: è chiaro che la delusione c'è perché potevamo raggiungere la semifinale ma le ragazze hanno dato il massimo e qualche colpa me la prendo io direttamente nel match con Rapallo. È' un risultato mai raggiunto dalla pallanuoto a Prato e penso che questo trend positivo debba essere legato a un progetto che va avanti e che voglia risultati ancora più importanti. Obiettivo scudetto?  Io e Stefano Tempesti che è il nostro direttore sportivo ci crediamo e vogliamo migliorare questo quinto posto: prima parleremo con le ragazze che sono il perno di questo progetto e poi con tutte le componenti legate alla squadra come gli sponsor e l'amministrazione. A quel punto decideremo cosa fare". 
A rappresentare il gruppo la capitana Chiara Tabani: "Dopo la sconfitta con Rapallo volevamo chiudere in bellezza questa final six e abbiamo giocato al massimo anche se in cuor nostro c'è rammarico perché potevamo raggiungere le semifinali - spiega Tabani - ci è mancato qualcosa e dispiace perché stavamo bene ed eravamo motivate. Nello sport basta rallentare un attimo e vieni superato. Per noi è stata una lezione che ci ricorderemo per altre finali".
Vezio Trifoni
 
SEMIFINALI: TABELLINI E COMMENTI AL SEGUENTE LINK
 
QUARTI DI FINALE: TABELLINI E COMMENTI AL SEGUENTE LINK

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