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Plebiscito campione d'Italia (il video del trionfo, i numeri di una squadra eccezionale)

  Pubblicato il 13 Mag 2117  21:10
IL VIDEO DEL TRIONFO BIANCOROSSO
 
I NUMERI DEL LANTECH PLEBISCITO
6 i trofei conquistati dal Plebiscito negli ultimi tre anni: tre scudetti, due Coppe Italia e una Unipol Cup
3 gli scudetti (consecutivi) della squadra di Posterivo, che adesso è terza nella classifica generale dopo Orizzonte (19 scudetti) e Volturno (7)
1 la sconfitta in campionato quest'anno, subita dal Bogliasco a Padova il 22 ottobre 2016
18 le vittorie consecutive in campionato dopo la sconfitta col Bogliasco
87 le reti subite dalla squadra di Posterivo in campionato, con una media pazzesca: 4,35
37 i gol messi a segno da Elisa Queirolo, capocannoniere di campionato della squadra giallorossa
25 le reti realizzate in campionato da Christine Robinson, unica straniera del Plebiscito, vale a dire l'11,6% del totale complessivo (215)
0 i pareggi del Plebiscito nel torneo appena concluso. L'ultimo pareggio delle biancorosse risale al 28 febbraio 2015, 6-6 a Imperia
30 le partite consecutive in trasferta senza sconfitte per la squadra di Posterivo, che non perde lontano dal pubblico amico dal 15 novembre 2014 (7-6 a Messina).
 
Rapallo, 11-13 maggio
 
GIUDICI ARBITRO: De Chiara Maurizio e Carannante Enzo.
ARBITRI: Brasiliano Fabio,Castagnola Luca, Collantoni Fabio, Calabrò Massimo, D'Antoni Riccardo, Ercoli Marco, Frauenfelder Vittorio. Navarra Bruno, Petronilli Arnaldo.
 
Finali - Sabato 13 maggio
 
1-2 posto
 
PLEBISCITO-ORIZZONTE 7-5 (2-1, 2-1, 1-0, 2-3)
Lantech Plebiscito: Teani, Barzon 2, Savioli I. 2, Gottardo, Savioli I. 1, Queirolo, Millo 1, Dario, Galardi 1, Robinson, Nencha, Casson, Franceschino. All. Posterivo S.
L'Ekipe Orizzonte: Jovetic, Sapienza, Garibotti 1, Eggens 2, Di Mario 2, Grillo, Palmieri, Marletta, Santapaola, Aiello, Riccioli, Lombardo, Schillaci. All. Miceli.
Arbitri: Castagnola e Collantoni.
Superiorità numeriche: Padova 2/10 + 1 rigore, Catania 3/11 1 rigore (parato da Teani a Garibotti).
Note: un minuto di raccoglimento in memoria della signora Ada, madre del tecnico del Padova Posterivo. Ammonita Miceli (all. C) per proteste nel terzo tempo. I. Savioli (P), Robinson e Dario (P) fuori per tre falli nel quarto tempo.
 
RAPALLO - E sono tre. Terzo scudetto consecutivo per la più bella realtà della pallanuoto italiana, il Lantech Plebiscito. Terzo scudetto consecutivo conquistato contro tre squadre diverse (Imperia, Messina, Orizzonte) ma nella stessa maniera: con la forza di un gruppo straordinario cementato dal miglior tecnico che oggi la nostra pallanuoto possegga, Stefano Posterivo. Purtroppo Stefano non ha potuto giore per l'ennesimo traguardo conquistato dalle sue ragazze: proprio nel giorno dello scudetto ha perso la mamma.
Un altro grande allenatore, Martina Miceli, ha cercato di sbarrare la strada a quela macchina perfetta "made in Italy" (c'è una sola straniera, Robinson) creata da Posterivo. Martina sta ricostruendo anno dopo anno l'Orizzonte e, partendo da zero, lo ha portato sul secondo gradino del podio dopo aver battuto nettamente in semifinale il Messina.
Contro il Plebiscito l'Orizzonte ha giocato un'ottima gara, ma il successo biancorosso (nonostante le due lunghezze di margine finali) è stato comunque netto, con le patavine sempre avanti e un massimo divario di quattro reti (6-2 a metà quarto tempo).
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
L'Ekipe parte forte, conquista due extraplayer ma non riesce a concretizzare. Al primo vero affondo le campionesse passano: Barzon guida da sola la transizione e punisce Jovetic dai due metri per l'1-0. Al terzo tentativo con l'uomo in più passa anche l'Orizzonte: il giro palla è veloce e capitan Di Mario spara al centro il pareggio (1-1). Nenanche il tempo di un amen che le biancorosse tornano avanti: ancora Di Mario prende fallo grave e Ilaria Savioli rifinisce dal centro il 2-1 ad un minuto dallo scadere.
Il secondo tempo si apre con la quinta occasione fallita dalle etnee in superiorità e il Padova che passa di nuovo: Barzon parte ancora in transizione e dà l'assist al bacio alla "ligure" Millo che deposita dentro il facile 3-1. La zona press del Padova tiene lontani gli attacchi delle avversarie che sprecano tre opportunità con l'uomo in più. La partita si riaccende negli ultimi trenta secondi: prima Garibotti insacca il settimo tentativo di extraplayer; poi Martina Savioli trasforma il rigore del 4-2 provocato da un fallo di Di Mario su Gottardo.
Si riparte col punteggio che resta bloccato. Il Padova sembra gestire meglio e al settimo tentativo in extraman passa con Ilaria Savioli che assesta la doppietta personale con una bomba a schizzo per il 5-2 che chiude il terzo tempo.
Il quarto parziale si apre con Barzon che piazza la palomba giusta dopo quaranta secondi per il 6-2 che sembra mettere in cassaforte il tris scudetto. Eggens reagisce e accorcia (3-6). Poi su assit al bacio di Di Mario infila il meno due (4-6). Padova si inceppa e sbaglia altre due volte in superiorità, però difende bene. Al quinto minuto gira il match: Galardi segna il 7-4 dai due metri. L'Ekipe potrebbe rispondere subito: Palmieri conquista rigore, ma Garibotti è murata da Teani. Di Mario non si arrende e insacca il 7-5 ad un minuto dalla fine, ma ormai il titolo è assegnato, resta cucito sui costumi della Plebiscito Padova.
 
IL COMUNICATO DEL LANTECH PLEBISCITO
La Lantech Plebiscito continua a scrivere la storia e fa la tripletta di scudetti consecutivi, una gioia infinita per tutto il Centro Sportivo del Plebiscito e il primo tifoso e Presidente Lino Barbiero.
LAURA TEANI: “Siamo davvero molto contente di questo terzo scudetto. Vincere è sempre bello ma questo ha ancora più valore per il periodo difficile in cui è capitato. Lo dovevamo a tutte noi e soprattutto a Stefano, le l'avevamo promesso e siamo state di parola. Un grazie particolare a tutti i tifosi che anche quest’anno si sono fatti sentire, sia a chi è riuscito a venire, sia chi l'ha vista da casa”.
LAURA BARZON: “Questo scudetto è arrivato dopo un anno non facile, ci sono stati alti e bassi ma niente ci ha fermato, abbiamo sempre lavorato duramente per tutti i nostri obbiettivi. Sono orgogliosa di far parte di questo gruppo perché sono convita che l'unione, il rispetto l'una con l'altra e lo spirito di sacrificio saranno sempre la nostra forza.
Voglio ringraziare tutti i nostri tifosi, la Società e in ultimo visto anche questo giorno la mia famiglia che ormai è parte di questo sport. Lo scudetto è stato un regalo speciale. Tanti auguri Pippo e Nina vi voglio bene.
Le quindici campionesse: Teani, Barzon, Savioli I., Gottardo, Savioli M., Queirolo, Millo, Dario, Galardi, Robinson, Nencha, Casson, Franceschino, Dall’armi, Delli Guanti.
Filippo Barzon
 
IL COMUNICATO DELL'EKIPE ORIZZONTE
Lo Scudetto di pallanuoto femminile va al Plebiscito Padova, ma l’Ekipe Orizzonte si ferma ad un passo dall’impresa, mettendo in grande difficoltà le Campionesse d’Italia e tenendo in bilico la finalissima sino a pochi secondi dal termine.
Il successo è infatti andato alle venete per 7-5, ma l’Orizzonte avrebbe anche potuto compiere il colpaccio, pure nelle battute conclusive del match.
Tutti i tempi della partita sono stati caratterizzati da grande equilibrio, ma a fare la differenza, forse, sono stati i primi due parziali di gioco, vinti entrambi per 2-1 da Padova. Solo 1-0 per le biancoscudate nel terzo tempo e partita che sembrava definitivamente sfuggita di mano all’etnee all’inizio dell’ultima frazione, quando le catanesi erano rimaste indietro di quattro gol. Tutto prima del colpo di coda delle rossazzurre, capaci di avvicinarsi alla rimonta per ben due volte. Nell’ultima frazione, però, non è bastato il 2-3 per le catanesi, che hanno chiuso la partita con l’ultimo gol segnato, manco a dirlo da Capitan Tania Di Mario, che proprio come aveva fatto alle Olimpiadi di Rio 2016 con il Setterosa d’argento, saluta con la rete conclusiva del match anche la squadra di club con cui ha vinto tutto ed ha giocato quasi per un’intera carriera.
Questo il pensiero del coach dell’Ekipe Orizzonte, al termine del match, quando emerge anche il dispiacere per l’impresa sfiorata: “Perdere una finale sapendo che era possibile fare molto meglio fa tanto male – ha detto Martina Miceli –  . Sono arrabbiatissima e mi dispiace per le ragazze, perché non era affatto impossibile vincere oggi. Spero se lo ricordino l’anno prossimo, io farò di tutto per farle crescere anche mentalmente. Voglio rivolgere un ringraziamento speciale a chi ci ha permesso di tornare tra le grandi. Non ci accontenteremo fino a quando non saremo sul gradino più alto”.
Rabbia anche per il Capitano delle catanesi, che a fine partita traccia il bilancio della stagione dell’Ekipe Orizzonte, spaziando su più fronti: “Ribadisco che abbiamo raggiunto l’obiettivo di quest’anno – ha detto Tania Di Mario – , anche se è un peccato perché oggi potevamo fare realmente di più. Spero davvero che questa partita ci serva per capire tante cose, in vista della prossima stagione. Non dimentico certo il dispiacere per la vicenda di Carolina Ioannou, che mi auguro possa finalmente avere un lieto fine, e non dobbiamo scordare che c’è stato qualcuno che ha impedito ad una ragazza di vent’anni di giocare per un intero campionato e questa è veramente una cosa molto brutta. Voglio rivolgere un pensiero pure a Silvia Bosurgi, perché tra le tante cose brutte che sono successe quest’anno c’è anche il trattamento che è stato riservato a lei. Un’atleta che doveva essere rispettata per tutto quello che ha dato alla pallanuoto e invece nessuno ha detto nulla e questo mi lascia ancora più arrabbiata, perché chi ha scritto la storia della pallanuoto non meritava di essere trattata così. Però sono ancor più contenta che ieri abbiamo vinto quella partita contro Messina, perché alla fine nella vita tutto torna”.
Antonio Costa

3-4 posto
 
BOGLIASCO-MESSINA 7-10 (1-5, 2-1, 2-2, 2-2)
Bogliasco Bene: Falconi, Viacava, Zimmerman 2, Dufour 2 (1 rig.), Trucco, Millo, Maggi 1, Rogondino, Boero, Rambaldi Guidasci, Cocchiere 2, Frassinetti, Malara. All. Sinatra.
Waterpolo Messina: Ventriglia, Begin, Gitto 2, Chiappini 1, Morvillo 1, Radicchi 2, Kuzina 1, Lopes Da Silva, Marchetti, Aiello 3, Arruzzoli, Laganà. All. Mirarchi.
Arbitri: Frauenfelder e Petronilli.
Superiorità numeriche: Bogliasco 3/14 + un rigore, Messina 3/8.
Note: espulsi il tecnico Mirarchi (M) e la dirigente Sabatini (M) nel terzo tempo. Uscite per limite di falli Begin, Kuzina, Gitto, Morvillo (M) e Dufour (B) nel quarto tempo.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Giornata conclusiva alla piscina "Poggiolino" di Rapallo, sede della Final Six del trentareesimo scudetto femminile. Nella finale del terzo posto si impone la WP Messina battendo la RN Bogliasco 10-7. La partita riserva emozioni soprattutto nel finale quando le liguri, sotto di quattro reti dopo i primi due tempi, provano a rientrare nel match fino al 7-8 di metà quarto tempo con la rete dell'australiana Zimmerman. Poi la doppietta dell'azzurra Aiello, migliore marcatrice della partita con una tripletta, chiude definitivamente i giochi.
La Waterpolo Messina stacca il pass europeo per la prossima stagione insieme a Plebiscito Padova ed Ekipe Orizzonte.
 
IL COMUNICATO DEL BOGLIASCO BENE
Niente Europa per Bogliasco. Nella finale per il 3° posto della Final Six scudetto, che oltre alla medaglia di bronzo mette in palio anche un posto in Eurolega per la prossima stagione, Messina si conferma bestia nera delle biancazzurre, superandole 10-7.
Le ragazze di Sinatra pagano a caro prezzo un inizio troppo timido, consentendo alle avversarie di ipotecare la gara già dopo i primi otto minuti di gioco.
A differenza delle liguri, le siciliane partono infatti a razzo e si portano subito sul più 4, chiudendo il primo parziale avanti 5-1. La bomba della Maggi è l'unico argine con cui Bogliasco prova a contrastare il fiume in piena messinese. Zimmerman e Cocchiere nella seconda ripresa cercano di far riemergere le liguri ma a metà gara la distanza da Messina rimane comunque di tre reti.
Nel terzo tempo le biancazzurre tentano di rosicchiare ancora un po' il vantaggio delle rivali ma dopo essere andate a due punti dalla parità, con il rigore di Dufour e la bella rete di Cocchiere, non riescono a sfruttare alcune buone occasioni permettendo alle siciliane di ristabilire le distanze.
Bogliasco però non demorde e con Dufour e Zimmermann, in superiorità, nel quarto tempo riduce al minimo il distacco. Ci pensa tuttavia una doppietta dell'Aiello a chiudere definitivamente i conti, spegnendo le velleità continentali delle biancazzurre.
“Abbiamo giocato la partita più importante dell'anno nel modo peggiore possibile – commenta amaro a fine gara coach Mario Sinatra – siamo partite male e poi non siamo state in grado di rialzarci. Ci tenevamo a conquistarci nuovamente un posto in Europa. Peccato. La stagione resta comunque ottima, perchè abbiamo confermato quanto di buono fatto negli ultimi due anni, entrando stabilmente tra le prime quattro squadre d'Italia. La base per ripartire c'è. Possiamo guardare al futuro con ottimismo”.
Oltre all'Europa, Bogliasco saluta anche una grande protagonista della pallanuoto italiana. Dopo 15 anni di onori e successi, quella odierna è stata infatti l'ultima partita ufficiale di Teresa Frassinetti, che in settimana annuncerà ufficialmente il suo addio alle gare.
 
IL COMUNICATO DEL MESSINA
Premio di consolazione per la Waterpolo Despar Messina che nella finale per il terzo posto batte Bogliasco 10-7 e si qualifica per la prossima Eurolega. Dopo la brutta prestazione offerta contro l’Ekipe Orizzonte, le peloritane, trascinate dalle veterane Radicchi e Aiello, si riscattano, parzialmente, centrando almeno l’obiettivo minimo.
CRONACA-  A differenza della semifinale, la Waterpolo Despar Messina approccia il match con convinzione e determinazione, indirizzando subito la partita dalla propria parte. Nella prima frazione vanno in rete Aiello, Morvillo, in superiorità, e Radicchi. Maggi accorcia ma le peloritane allungano ancora con Kuzina e Chiappini. La Waterpolo Despar Messina ha, però, il torto di non chiudere  del tutto la partita e così, dal secondo parziale in poi, la gara diventa più equilibrata ma anche non bella per i numerosi falli in acqua. Il vantaggio della Waterpolo Despar Messina si assesta sul + 3 fino alla conclusione della terza frazione. Il Bogliasco nel quarto tempo dà fondo a tutte le energie residue e si porta sul -1 dopo le reti Dofour su rigore e Zimmerman con l’uomo in più. E mentre le liguri pregustano l’aggancio, viene fuori la classe di Aiello che da centro si inventa due grandi gol che stroncano ogni velleità. Waterpolo Despar Messina conclude la battaglia sportiva con quattro atlete in meno per raggiunto limite di falli e con Mirarchi e Sabatini in tribuna, allontanati dagli arbitri ( decisioni molto discutibili).
Questo il commento  del  tecnico giallorosso Maurizio Mirarchi: “ Dopo la brutta partita di ieri avevo chiesto una prova di carattere e così è stato. Mi sarebbe dispiaciuto finire quarti dopo il secondo posto ottenuto nella stagione regolare. Siamo arrivati alla Final Six Scudetto con poche energie dopo un campionato giocato, sostanzialmente, in otto. Faccio, comunque, i complimenti alle ragazze”.

GENOVESE, PRESIDENTE DEL MESSINA, REPLICA A MARTINA MICELI
Fare i conti con un obiettivo fallito è doloroso, ma spesso le delusioni aiutano a crescere più dei successi.
Sappiamo bene quali sono stati il nostro impegno, i nostri sacrifici  e il duro lavoro per portare la squadra al vertice in questi anni fino ad oggi compreso.
Questo è lo sport, si vince e si perde, si sbaglia una partita, non ci si qualifica a tornei importanti, ma ci si rispetta.
Non ci sentirete mai parlare di ciò che succede nelle altre società, mai tireremo le somme in casa degli altri, non è nel nostro stile liquidare con sfacciataggine ed irriverenza i sacrifici e l'impegno di altre società che pure fanno fronte a mille difficoltà quotidiane, paragonandole ad avvoltoi che "costruiscono i propri successi sulle DISGRAZIE ALTRUI".
L'educazione e il rispetto sono i nostri principali valori.
Felice Genovese

LE DICHIARAZIONI DI MARTINA MICELI
"Vincere contro il Messina ha sicuramente un sapore diverso, perchè negli ultimi anni noi abbiamo avuto delle difficoltà economiche e loro hanno costruito le proprie fortune sulle nostre disgrazie. Per tre anni ci hanno guardato dall'alto, ma noi sapevamo che stavamo costruendo qualcosa di importante"
 
 
***
 
Semifinali - Venerdì 12 maggio
 
MESSINA-ORIZZONTE 5-11 (0-3, 2-4, 3-3, 0-1)
Despar Messina: Ventriglia, Begin 1, Gitto 2, Chiappini 1, Morvillo, Radicchi, Kuzina, Lopes Da Silva, Marchetti, Aiello 1, Arruzoli, Laganà. All. Mirarchi.
L'Ekipe Orizzonte: Jovetic, Sapienza, Garibotti 2, Eggens 2, Di Mario 2, Grillo, Palmieri 4, Marletta 1, Buccheri, Santapaola, Riccioli, Lombardo, Schillaci. All. Miceli
Arbitri: Navarra e Petronilli.
Superiorità numeriche: Messina 0/6, Catania 3/7 + 2 rigori.
Note: espulsa Chiappini (M) per gioco violento nel terzo tempo. Gitto (M) uscita per limite di falli nel terzo tempo. Ammoniti i tecnici Miceli (C) e Mirarchi (M).
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Sarà una finale inedita quella che deciderà il trentatreesimo scudetto femminile. Sabato 14 maggio alle 16.30 l'epilogo del campionato tra Plebiscito Padova, alla sua quarta finale negli ulti quattro anni, e l'Ekipe Orizzonte Catania che torna a giocarsi il tricolore dopo la finale persa nel 2013 contro il Rapallo.
L'Ekipe Orizzonte schianta la WP Messina, seconda nella regular season. Le tredici allenate da Martina Miceli che giocheranno la ventitreesima finale della storia con diciannove titoli vinti, vanno sul +5 già nel secondo quarto (1-7) e mantengono il vantaggio fino alla fine. L'espulsione per gioco violento del capocannoniere Chiappini spegne le bocche di fuoco giallorosse che non riescono più a rientrare nel punteggio. Una grande Palmieri comanda sotto le plance e realizza una quaterna da mvp. Per il Messina, in gol con la quarantasettenne Begin, una finale di "consolazione" contro la Bogliasco Bene alle 13.30.
CRONACA. Fallo grave di Begin che la ex Garibotti trasforma su rigore per il vantaggio catanese (0-1). L'Ekipe appare più sciolta rispetto al quarto di finale e raddoppia con la capocannoniere Eggens dal centro (0-2). Il Messina fallisce la seconda chance in superiorità e subisce la terza rete col centroboa Palmieri, che finalizza un bel giro palla con l'uomo in più delle compagne (0-3).
La rete col mancino di Gitto è un fuoco di paglia. Messina subisce ancora la velocità e il gioco d'attacco delle avversarie. Garibotti da fuori, Eggens con una pregevole palomba, Di Mario su rigore e Palmieri portano l'Orizzonte sul 7-1. Il tempo si chiude con il secondo gol di Gitto (2-7) che non cambia gli equilibri.
La ex Aiello, nel giorno del suo compleanno, spreca una facile occasione davanti al portiere, mentre la compagna Chiappini, capocannoniere del campionato, capitalizza il primo extraplayer su tre tentativi per il -4 (3-7). Però la stessa attaccante - nata a San Paolo e naturalizzata italiana - commette un'ingenuità ed è espulsa per gioco violento. L'episodio pesa alla lunga, anche perché Aiello segna il -3 (4-7) che non ha seguito. Palmieri risponde dal centro per l'8-4. Begin, 47 primavere, si gira ancora come un gatto e fulmina Jovetic (5-8). Ma Palmieri è un leone dal centro e sfodera la quaterna trasformando il terzo extraplayer su cinque tentativi. Il tempo si chiude col primo sigillo di Marletta che doppia le avversarie (5-10). A giochi fatti nel quarto tempo va a referto ancora Di Mario, che fa doppietta in superiorità numerica, e lancia la sfida, a trentotto anni, alle campionesse in carica.
 
IL COMUNICATO DEL DESPAR MESSINA
La prestazione più brutta della stagione nella gara più attesa e importante. Una irriconoscibile Waterpolo Despar Messina sconfitta 11-5 dall’’Ekipe Orizzonte Catania nella semifinale della Final Six Scudetto in corso di svolgimento a Rapallo. Partita a senso unico e risultato mai in bilico. Le peloritane pagano a caro prezzo una partenza molle, costellata di errori e giocata senza la necessaria grinta. E alla lunga la squadra si è anche sfaldata, subendo l’espulsione di Chiappini e l’esclusione della Gitto, uscita per raggiunto limite di falli. La Waterpolo Despar Messina ha tentato la timida rimonta portandosi sul -3 a metà della terza frazione. Unico acuto di una gara incolore e insapore. Domani le giallorosse disputeranno contro Bogliasco la finale di consolazione che darà un pass per la prossima Eurolega ma la delusione odierna sarà difficile da cancellare.
CRONACA - Approccio non corretto della Waterpolo Despar Messina che sciupa subito con Gitto. L’ex Garibotti su rigore, Eggens e Palemieri presentano il conto già nel primo tempo. Gitto si riscatta in apertura di seconda frazione. Ma altre quattro reti consecutive  delle etnee mandano al tappeto la squadra di Mirarchi che, dopo il gol, ancora di Gitto, va sul – 5 all’intervallo lungo. Chiappini suona la carica e segna in superiorità ma poi viene beccata dagli arbitri in fallo da espulsione. La Waterpolo Despar Messina cerca di essere più forte delle avversità e della giornata chiaramente negativa e con Begin trova la rete del -3. E’ l’ultimo acuto di una gara che, stancamente, si trascina fino al 11-5 per l’Ekipe Orizzonte che domani contenderà al Padova il titolo italiano.
Antonio Sangiorgi
 
IL COMUNICATO DELL'EKIPE ORIZZONTE
L’Ekipe Orizzonte gioca una semifinale straordinaria e batte 5-11 il Messina Waterpolo, staccando il biglietto per la Finale Scudetto di domani contro le Campionesse d’Italia in carica del Plebiscito Padova, in programma alle ore 16:30.
Le catanesi hanno fornito una prestazione straordinaria, conquistando il primo tempo con un secco 0-3, e mettendo una seria ipoteca sul successo già a metà partita, vincendo la seconda frazione per 2-4. Grande equilibrio nel terzo tempo, chiuso sul 3-3, ed ultimo parziale ancora di marca rossazzurra con il minimo scarto (0-1), prima dell’esplosione di gioia sia per la finale conquistata che per il ritorno in Europa, la cui certezza arriva proprio grazie al fatto di aver superato la semifinale.
Top scorer del match è stata Valeria Palmieri con ben quattro gol, mentre Arianna Garibotti, Monika Eggens e Capitan Tania Di Mario sono andate a segno due volte a testa. Una rete anche per Claudia Marletta.
Difficile trattenere la felicità a fine partita per il coach dell’Ekipe Orizzonte, che promuove a pieni voti tutte le proprie giocatrici per la prestazione di oggi: “Abbiamo davvero giocato molto bene – ha detto Martina Miceli –  , è stata una grande partita a scacchi. Torniamo in Coppa Campioni, raggiungendo quindi l'obiettivo di quest'anno. Adesso ci giocheremo la Finale Scudetto con il piacere di esserci e con la voglia di provare ad arrivare fino in fondo, ben sapendo che se giocheremo come oggi potremo davvero arrivare sul gradino più alto d’Italia. Vincere contro il Messina ha sicuramente un sapore diverso, perchè negli ultimi anni noi abbiamo avuto delle difficoltà economiche e loro hanno costruito le proprie fortune sulle nostre disgrazie. Per tre anni ci hanno guardato dall'alto, ma noi sapevamo che stavamo costruendo qualcosa di importante. Adesso siamo arrivate a questo punto, con una squadra giovanissima che però ha dei punti saldi. Oggi sono state tutte bravissime, ma una menzione particolare va fatta soprattutto a Vladana Jovetic ed Arianna Garibotti, che hanno veramente giocato un partitone. Più in generale va riconosciuto che si sono aiutate tutte, giocando molto bene in difesa ed in modo esemplare. La partita è stata studiata molto bene, ma proprio perchè le mie ragazze hanno creduto a tutto ciò che avevamo preparato, quindi sono molto contenta. Come detto, torniamo in Europa e ci godremo questa opportunità, ben sapendo che dovremo riprendere ad essere protagoniste pure lì. Pensando alla finale di domani, sappiamo che il Padova è ancora un po’ avanti a noi, ma siamo anche consapevoli che ci stiamo avvicinando a loro. Dato che però si tratterà di una partita secca, potrebbe anche accadere di tutto".
Le fa eco il Capitano rossazzurro, che inizia l’analisi della sfida di oggi partendo dal proprio stato d’animo: “Sono felice – dice Tania Di Mario – , abbiamo giocato davvero una grande partita in difesa e probabilmente ci ha fatto bene prendere paura ieri, nei quarti di finale contro Milano. Devo ammettere che mi dispiace che sia uscita Chiappini nel terzo tempo, perché avrei voluto vincere con loro al completo fino alla fine. Chiaramente però noi siamo state molto brave e abbiamo meritato la vittoria a prescindere. Domani contro Padova sarà una bella partita e lo sarà anche perché molte di noi una sfida di questo tipo non l’hanno mai giocata. Quindi sarà bello vedere le reazioni delle mie compagne che parteciperanno per la prima volta ad una finalissima per vincere lo Scudetto. So quello che proveranno ed è bello immaginarlo. Per me quest’anno da un lato è stato un grosso sacrificio continuare a restare in campo anche in questa stagione, ma pensare di disputare un’altra finale è una grandissima soddisfazione. Anch’io sottolineo che c’eravamo poste l’obiettivo di arrivare in Europa, per noi davvero tanto importante, e ieri per un attimo pensavamo che stesse sfumando. Invece, avendolo raggiunto oggi, spero che questo ci dia la carica per fare di nuovo una delle migliori partite dell’anno. Incrociamo le dita e vediamo che succede. E’ giusto ringraziare tutti quelli che ci hanno supportato, come i nostri sponsor, le tante persone che ci sono state vicino e tutta la famiglia di Ekipe, perché se siamo arrivate qua è merito anche loro”.
Antonio Costa

PLEBISCITO-BOGLIASCO 9-3 (1-1, 1-1, 2-1, 5-0)
Lantech Plebiscito: Teani, Barzon 3, Ilaria Savioli 1, Gottardo 1, Martina Savioli 2, Queirolo, Millo, Dario 1, Galardi 1, Robinson, Nencha, Casson, Franceschino. All. Posterivo S.
Bogliasco Bene: Falconi, Zimmerman 1, Dufour 2 (1 rigore), Trucco, Millo, Maggi, Rogondino, Boero, Rambaldi Gudasci, Cocchiere, Frassinetti, Malara, Viacava. All. Sinatra.
Arbitri: Collantoni e Frauenfelder.
Superiorità numeriche: Padova 7/13, Bogliasco 1/9 + 1 rigore.
Note: ammoniti Posterivo (all. P.) e Sinatra (all. B) per proteste. Nessuna espulsa, e nessuna uscita per limite di finale.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Si parte con due occasioni in extraplayer fallite da entrambi poi, al termine del secondo tentativo in superiorità, passano le liguri con Dufour che prima tira sulla traversa e poi nel prosieguo dell'azione insacca nell'angolo opposto alla Teani (0-1). Gli attacchi restano poi bloccati fino a trenta secondi dal termine quando, alla quarta chance in extraman, Barzon insacca il pareggio (1-1).
Nel secondo si viaggia in linea al primo tempo. Al terzo minuto esce per fallo grave Galardi e Zimmermann capitalizza la quinta occasione in extraplayer girando da sotto dopo la conclusione delle compagne (1-2). La stessa attaccante australiana in ripartenza commette fallo grave e offre la veloce ripartenza biancorossa che Gottardo finalizza per il 2-2 di metà tempo.
Ancora tanti errori in superiorità numerica con occasioni fallite per entrambe. Al quinto minuto Dario commette fallo da rigore su Cocchiere. Dufour è fredda e spiazza Teani per il nuovo vantaggio biancoazzurro (2-3). Come in precedenza lo schiaffo sveglia il Plebiscito che si scuote passa ancora extraplayer e con Barzon (doppietta) pareggia sfruttando la decima chance in superiorità (3-3). E' l'azzurra del Setterosa che prende per mano le compagne e ancora con l'uomo in più (espulsa Trucco) dà il primo vantaggio alle venete a 45 secondi dal termine (4-3).
Nel quarto tempo l'inerzia è per le campionesse d'Italia: prima Ilaria Savioli va in transizione sola soletta e fulmina la Falconi, e poi Dario insacca il quinto gol in superiorità numerica portando le venete al massimo vantaggio sul +3 (6-3). Il match è segnato perchè Bogliasco perde acqua mentre il Padova resta concentrato e passa ancora a metà tempo con Galardi che trasforma il sesto extraplayer (7-3). Alla festa del gol partecipa anche capitan Martina Savioli che, dopo i falli gravi di Dufour e Viacava, insacca la doppietta finale che chiude tabellino e match.
 
IL COMMENTO DI STEFANO POSTERIVO (allenatore del Lantech Plebiscito): "Ci abbiamo messo molto per sbloccarci. Abbiamo avuto un inizio poco lucido e confusionario. Sul 3 a 2 per Bogliasco dovevamo reagire. Con il pareggio  3 a 3 ci siamo ripresi e con una scossa definitiva abbiamo avuto una bella reazione, ottenendo il vantaggio che ci ha permesso e di conquistando il risultato. Come dico sempre alle ragazze le semifinali bisogna vincere e non giocarle bene. Ora testa e cuore a domani".
 
IL COMUNICATO DEL BOGLIASCO BENE
Si infrange in semifinale, per il terzo anno consecutivo, il sogno tricolore del Bogliasco Bene. A fermare la corsa di Falconi e compagne, proprio come due anni fa, sono le bicampionesse in carica del Padova, vincitrici 9-3.
Punteggio bugiardo ed ingeneroso, che non rende merito alla grande prestazione collettiva delle biancazzure, capaci di tenere testa alle fortissime venete per tre quarti di gara. Soltanto nel finale le biancorosse sono riuscite a prevalare, in una partita spigolosa, giocata a viso aperto, senza particolari tatticismi da parte di due formazioni che si temono e si rispettano a vicenda.
Bogliasco apre le danze con Dufour, che da posizione 5 fulmina Teani, Padova risponde a 30'' dalla sirena con Barzon in superiorità numerica. Il parziale di 1-1 viene ripetuto con le stesse modalità anche nella seconda ripresa. Liguri avanti con un colonnello della Zimmerman in superiorità, venete che ristabiliscono l'equilibrio con Gottardo.
Il canovaccio sembra ripetersi nuovamente anche dopo il cambio vasca, quando il rigore di Dufour viene impattato dalla rete di Barzon. A modificarlo è però la stessa numero 2 patavina che, ancora una volta ad uomo in più, porta per la prima volta in vantaggio le bicampionesse d'Italia. E' la scintilla che cambia la gara. In avvio di quarto tempo le venete infatti scappano via, mettendo a segno un micidiale uno-due con Ilaria Savioli e Dario e chiudendo ermeticamente la propria difesa. Nel finale Gallardi e Martina Savioli, due volte, arrotondano ulteriormente il punteggio, infliggendo una punizione troppo severa alle generose ragazze bogliaschine.
Per Bogliasco non c'è però il tempo di rammaricarsi. Domani alle 13.30, nella finale per il terzo posto, ci sarà infatti in palio la partecipazione alla prossima Eurolega. Un traguardo comunque prestigioso che confermerebbe quanto di buono fatto la passata stagione dalla società levantina.
 
 
Finale 5-6 posto
 
N.C. MILANO-SIS ROMA 10-16 (2-3, 1-3, 5-4, 1-6)
N.C. Milano: Gorlero, Zerbone 1, Crudele 1, Scialla 3, Pustynnikova 3, Incarnato, Ardovino, Comba, Cordaro, Zizzo, Magni 1, Di Lernia, Rosanna. Coach. Diblasio
Sis Roma: Riccardi, Gual Rovirosa 4, Mirarchi 2, Marani, Giovannangeli, Tankeeva 4, Picozzi 3, Sinigaglia 3, Fabbri, Mandelli, Giachi, Rovetta, Brandimarte. Coach. Rodriguez
Arbitri: Castagnola e D'antoni
Note: Gual (R) ha fallito un rigore nel secondo tempo (parato da Gorlero). Marani (R) uscita per limite di falli nel terzo tempo. Rosanna (M) in porta dal terzo tempo.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
La Sis Roma si aggiudica la finale del quinto posto battendo Milano. Le lombarde, che ieri avevano fatto soffrire l'Orizzonte, pagano lo sforzo del quarto di finale e cedono alla distanza al maggior cabotaggio delle giallorosse trascinate dalle quaterne della russa bronzo iridato a Shanghai, Ekaterina Tankeeva, e della spagnola Gual. Quaterna anche per la milanese Scialla.
 
***
 
Quarti di finale - Giovedì 11 maggio
 
BOGLIASCO-SIS ROMA 14-8 (2-2, 5-2, 2-3, 5-1)
Bogliasco Bene: Falconi, Viacava 2, Zimmerman 2, Dufour 3, Trucco, Giulia Millo 2, Maggi, Rogondino, Boero, Rambaldi Gudasci 1, Cocchiere 2, Frassinetti 2, Malara. All. Sinatra.
Sis Roma: Riccardi, Gual Rovirosa 2, Mirarchi, Marani, Giovannangeli 2, Tankeeva, Picozzi 1, Sinigaglia 1, Fabbri, Mandelli, Giachi 2, Rovetta, Brandimarte. All. Rodriguez.
Arbitri: Calabrò ed Ercoli.
Note: ammonito Sinatra (All. B) per proteste. Riccardi para un rigore alla Boero a 2.30 nel terzo tempo. Picozzi fallisce un rigore a 7.50 nel quarto tempo (parato da Falconi). Uscita per limite di falli Millo (B) nel quarto tempo. Espulse per reciproche scorrettezze Zimmerman (B) e Gual (R) nel quarto tempo.
RAPALLO - Anche la Sis Roma, così come era accaduto in precedenza al Nuoto Club Milano con l’Orizzonte, esce a testa alta dal confronto con un Bogliasco in gran forma. La squadra di Formiconi gioca per tre tempi una buona gara, con un unico neo: non riesce ad arginare lo strapotere al centro di Teresa  Frassinetti e Agnese Cocchiere.
Sono i due centri del Bogliasco Bene a fare il break decisivo nella seconda frazione: Frassinetti prima conquista il rigore del 5-4 (trasformato da Zimmerman), poi realizza da centro la rete del +2. Completa l’opera Cocchiere sempre con una conclusione vincente dal centro (7-4).
Dopo il +4 realizzato da Millo (8-4), la Sis affida a Giachi (doppietta) il tentativo di rimonta (8-6). Ancora Cocchiere in evidenza: conquista un penalty, ma Riccardi para la conclusione di Boero dai cinque metri. E chi rimedia per il Bogliasco? Ancora Frassinetti: l’ex azzurra ottiene la superiorità che permette a Zimmerman di riportare la squadra di Sinatra sul +3 (9-6). Le ragazze di Formiconi però non si arrendono, Gual accorcia nuovamente le distanze, ma una fucilata di Viacava da posizione 3 (gol bellissimo) e le parate di Falconi (che nel finale neutralizza anche un penalty a Picozzi) fanno pendere definitivamente la bilancia dalla parte biancazzurra. Vittoria netta e meritata del Bogliasco: ottima la gara della squadra di Sinatra, che lancia la sfida alle campionesse d'Italia del Plebiscito in semifinale.
 
ORIZZONTE-N.C. MILANO 10-9 (3-2, 2-2, 2-3, 3-2)
L'Ekipe Orizzonte: Jovetic, Sapienza, Garibotti, Eggens 2, Di Mario 2, Grillo, Palmieri 2, Marletta 2, Santapaola, Aiello, Riccioli 2, Lombardo, Schillaci. All. Miceli.
Nuoto Club Milano: Gorlero, Zerbone 3, Crudele, Scialla 2, Pustynnikova 2, Incarnato, Ardovino, Comba 1, Cordaro 1, Zizzo, Magni, Di Lernia, Rosanna. All. Diblasio.
Arbitri: Collantoni e Frauenfelder.
Superiorità numeriche: Orizzonte 2/8, N.C. Milano 6/8.
Note: Magni (M) fuori per tre falli nel terzo tempo. In tribuna il CT del Setterosa Fabio Conti. Ammoniti Diblasio (All. M.) e Miceli (All. C.) per proteste.
RAPALLO - Il Nuoto Club Milano, squadra rivelazione della regular season, continua a stupire anche nella Final Six mettendo in grande difficoltà l'Orizzonte. La squadra di Miceli stasera era sotto di due reti (7-9) a cinque minuti dal termine! Un +2 costruito dalle ragazze di Diblasio nella prima parte della quarta frazione con le reti di Comba (superiorità) e Scialla (gran tiro da fuori) e soprattutto con grande attenzione e efficacia in ogni zona del campo.
Nella seconda parte del tempo, però, questa grande attenzione è calata sensibilmente e l'Orizzonte ne ha approfittato per effettuare l'aggancio e il sorpasso. Le reti dell'aggancio, realizzate da Marletta e Riccioli, sono arrivate in controfuga, quella del sorpasso (firmata dalla stessa Riccioli) a 56" dalla sirena a uomini pari.
La sconfitta in extremis del Nuoto Club Milano nulla toglie alla splendida partita della squadra di Diblasio, che ha giocato alla pari con l'Orizzonte grazie soprattutto alle percentuali con l'uomo in più e in inferiorità. Citazione di merito particolare per Bernadette Zerbone, top scorer dell'incontro con una tripletta.
 

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