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Perchè i giocatori continuano a stare zitti?

  Pubblicato il 02 Nov 2120  09:53
Oltre alle problematiche già presenti, quali i mancati stipendi ai giocatori in questo periodo, molte piscine chiuse e squadre impossibilitate ad allenarsi in parte o al completo per quarantene dei positivi, si aggiunge un possibile blocco degli spostamenti tra regioni. Il tutto con lo spettro di un possibile lockdown all'orizzonte. La federazione ancora pensa che sia saggio far spostare blocchi di 25 persone da una regione all'altra (tra l'altro quasi tutte le squadre di A1 giocano in zone "critiche", quali Milano, Napoli e Liguria) due o tre volte al mese? E i giocatori? Anziché stare zitti, non potrebbero prendere parola e pubblicamente dichiarare se vogliono sfidare la sorte per quei due spicci che prendono oppure se pensano che la salute (loro e dei loro parenti, amici, colleghi ecc) venga prima? Mah.
Spettatore perplesso
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Vedete signori Furio e vigile, capisco il Vostro punto di vista (quello del Signor caimano invece no, dai concentramenti e dagli ultimi tempi si è già visto che il protocollo è semplicemente inadeguato) ma penso che chi ha la passione per questo sport la manterrà e tornerà a giocare anche tra qualche mese. Rimango perplesso invece nel notare che a quanto pare nessuno dei giocatori ha paura del virus, probabilmente nessuno ha parenti anziani o immunodepressi, buon per loro. E inoltre evidentemente nessuno di loro lavora, perché tutti possono permettersi di esporsi al virus e stare a casa due settimane in caso di positività. Ancora una volta, Buon per loro. Poveracci invece i giocatori delle serie inferiori che lavorando magari rischieranno di non poter giocare. Ma tanto alle categorie inferiori, alle serie femminili e alle giovanili chi ci pensa? Basta giochino Campagna e soci. Rimango dell'idea che, passione o non passione, è folle cominciare un campionato In questa situazione. Anziché dare l'esempio ci si comporta da perfetti irresponsabili, si viaggia nelle zone rosse, si gira liberamente senza tamponi obbligatori il lunedì successivo alla Partita. Magari evitando di contribuire all'aumento dei contagi sarebbe stato possibile tra qualche mese avviare anche qualche serie inferiore o giovanile. E non mi si dica che in piscina non si trasmette il virus, ci sono stati decine di casi nelle squadre in seguito a concentramenti ma anche negli ultimi tempi. Siamo lo specchio di un Paese che si lamenta del virus, ma che non fa niente per evitarlo e anzi, ne incrementa volontariamente la trasmissione, limitandosi poi a scaricare la responsabilità su qualcun altro. Ad ogni modo, dal momento che sta bene a tutti, buona fortuna per l'inizio del campionato a giocatori e società, speriamo che nel resto del paese le Persone siano più responsabili così i casi non aumenteranno troppo e non si arriverà a un secondo lockdown.
Spettatore perplesso
 
Non so se è un bene o un male, ma Furio ha ragione.
Vigile
 
I campionati di pallanuoto dovrebbero partire rispettando le Linee Guida denominate "Emergenza COVID-19. Misure di sicurezza da adottare nelle piscine per le competizioni sportive", emanate lo scorso 9 settembre. 1) Tutti i/le componenti di una squadra di pallanuoto (giocatori/giocatrici e staff) che devono partecipare ad un incontro del Campionato Italiano di A1 e A2 maschile e femminile della stagione 2020/2021 devono sottoporsi a un tampone naso-faringeo antigenico rapido o molecolare entro le 72 ore precedenti l'orario di inizio dell'incontro, da effettuarsi presso un laboratorio autorizzato. 2) La stessa prescrizione di cui al punto 1) trova applicazione nei confronti degli Arbitri e al Delegato/Commissario designati dalla FIN per l'incontro. 3) Nel caso che un/una componente della squadra dovesse risultare positivo/a per COVID-19 al tampone, l'autorità sanitaria competente dovrà essere tempestivamente informata dalla Società e la persona positiva sarà isolata dal gruppo e seguirà il percorso previsto dalle autorità competenti. Tutti gli/le altri/e componenti della squadra, in funzione dei contatti avuti o meno con la persona positiva, seguiranno le indicazioni fornite dalle autorità stesse alle quali la Società darà massima collaborazione informando in anticipo dei protocolli di sicurezza adottati nell'impianto. 4) E' obbligatoria la sottoscrizione della "dichiarazione di responsabilità" da parte del Presidente delle Società partecipanti all'incontro, secondo il fac-simile allegato, a garanzia del rispetto delle procedure previste, la quale dovrà essere consegnata al Delegato/Commissario federale e da esso verificata prima dell'ingresso delle Squadre nell'impianto. A questo scopo, il Delegato/Commissario federale sarà presente presso l'impianto a partire da due ore prima dell'orario della partita e la Società organizzatrice dovrà garantire l'assistenza logistica per consentire il corretto espletamento della predetta verifica. Alla "dichiarazione di responsabilità" del Presidente della Società devono essere obbligatoriamente allegati tutti i referti del laboratorio riguardanti i risultati negativi dei tamponi e le autodichiarazioni (anch'esse in allegato) di ciascun/a giocatore/giocatrice e ciascun/a componente dello staff. 5) Nel caso di mancata produzione della "dichiarazione di responsabilità" del Presidente, l'incontro non potrà essere disputato. Nel caso di mancata produzione dell'autodichiarazione e/o del referto dell'esito del tampone al singolo interessato inadempiente non sarà consentito l'ingresso all'impianto e la conseguente partecipazione all'incontro. Nel predetto caso di annullamento della partita è prevista l'assegnazione della sanzione della sconfitta tavolino con il punteggio di 0-5 e l'applicazione della multa di 500€ salvo diversa valutazione da parte del Giudice Sportivo Nazionale. 6) Oltre alla stretta osservanza e applicazione delle misure di sicurezza previste per la prevenzione del rischio di contagio emanate dalle autorità competenti e dalla Federazione Italiana Nuoto, si raccomanda di evitare incontri di allenamento con altre squadre, anche della stessa Società (per es. con quelle delle categorie giovanili). In particolar modo, la massima attenzione deve essere osservata nelle ore antecedenti l'incontro, dopo l'effettuazione del tampone, mantenendo isolati il più possibile i/le componenti del gruppo squadra. 7) Inoltre, allo scopo di limitare il più possibile i contatti fra i giocatori/le giocatrici, anche durante gli allenamenti, è opportuno considerare un programma di lavoro che privilegi il più possibile le attività di preparazione individuali allo scopo di ridurre i contatti stretti all'interno della squadra. Ciò vale, in particolare, nelle 48 ore precedenti il tampone in modo da facilitare la valutazione di eventuali contatti ad alto rischio da parte delle autorità sanitarie competenti. 8) Qualora si verificassero casi di positività o quarantena determinanti l'indisponibilità di giocatori/giocatrici di una Società sino a un massimo di tre, la partita si disputerà regolarmente. Se il numero dei giocatori/giocatrici indisponibili fosse superiore a tre la partita sarà rinviata e le Società interessate si accorderanno con la Federazione Italiana Nuoto per la data del recupero. La quarantena, per considerarsi conclusa, deve terminare almeno 3 giorni prima della data dell'incontro.
Caimano 19
 
Vedi "spettatore perplesso" il problema è uno solo: i giocatori hanno voglia di giocare, gli allenatori di allenare. Dopo campionati sospesi lo scorso anno o addirittura non cominciati con mesi di allenamenti sulle spalle abbiamo tutti voglia di giocare perchè questo sport ce lo hai nel sangue al di là degli stipendi o dei rimborsi. Ed è per questo che i giocatori stanno zitti. Vivendo in piscina (quando sono aperte!) senti i ragazzi continuamente chiederti se faranno i campionati, perchè è questo che vogliono. Ovviamente l'attenzione e il rispetto delle regole è imprescindibile.
Furio Ferri

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