Non tutte le società della massima serie hanno un main sponsor. Nelle tabelle che potete vedere nelle immagini allegate presentiamo la situazione in A1 maschile e femminile.
E' diventato una rarità, in particolare, il main sponsor "ad alta fedeltà". Una delle poche eccezioni è la Carpisa Yamamay, aziende che fanno capo alle famiglie Carlino e Cimmino e che sponsorizzano da sei anni l'Acquachiara.
E' Raffaele Carlino, presidente della Carpisa, il nostro primo interlocutore nell'inchiesta a puntate "Sponsor e Pallanuoto" che inauguriamo oggi.
Da anni le aziende Carpisa e Yamamay sponsorizzono l'Acquachiara, prima in A2 poi nella massima serie, riproponendo l'abbinamento di cui più volte ha beneficiato il Posillipo. Qual è il perchè di questa continuità?
Le famiglie Carlino e Cimmino hanno la pallanuoto nel dna. Il perchè è semplice: è uno sport che più di tanti altri presenta le caratteristiche che amiamo: coraggio, spirito di sacrificio, le qualità del singolo messe al servizio del collettivo. E poi c'è l'acqua, che è un punto di riferimento immancabile nelle nostre sponsorizzazioni: non a caso per un quadriennio abbiamo legato i nostri marchi alla Federnuoto. Nell'acqua i pallanuotisti fanno tutto quello che i calciatori fanno sulla terra ferma: è una cosa che ha dell'incredibile.
Il momento più bello del suo rapporto con la pallanuoto?
In particolare la vittoria dello scudetto con il Posillipo a Recco nel 2004. Indimenticabile perchè ottenuta in uno scenario straordinario come quello di Punta S.Anna e al termine di una delle partite più belle che abbia mai visto.
E in generale?
E' bellissimo veder giocare i giovanissimi. Basta guardare, per condividerla, la gioia che hanno sul volto quando sono in acqua. Ecco, se si vuole portare maggior pubblico alle partite di A1, la pallanuoto deve coinvolgere i bambini. Deve farli giocare nell'intervallo più lungo delle gare della squadra maggiore. Pochi minuti bastano per regalare entusiasmo a loro e a chi li guarda dalla tribuna.
Pallanuoto oggetto di continue variazioni nel gioco e nelle formule dei campionati. Lei cosa cambierebbe?
Lo status dei giocatori. Fanno grandi sacrifici, allenamenti durissimi e partite massacranti in cambio di un corrispettivo economico inadeguato e di una notorietà limitatissima. Perez è l'unica eccezione. Questi ragazzi meritano molto di più, e davvero mi viene da ridere - ma è un riso amaro - quando penso ai soldi che girano nel calcio, uno sport che ormai ha perso la sua credibilità. Con il calcio maschile, che in passato ho sponsorizzato, io ormai ho chiuso. Quello femminile, invece, merita stima e apprezzamento. Così come tutto lo sport al femminile.
Mario Corcione
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