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Oro! Oro! Oro! Settebello campione del mondo - Campagna: "La partita perfetta"

  Pubblicato il 27 Lug 2019  12:35
SONDAGGIO "GLI AZZURRI PIU' VOTATI": DEL LUNGO VINCE PER DISTACCO
 
Finali - Sabato 27 luglioi

1-2 posto
SPAGNA-ITALIA 5-10 (2-2, 1-3, 1-3, 1-2)
Spagna: Lopez Pinedo, Munarriz 1, Granados, De Toro, Cabanas, Larumbe, Barroso, Fernandez, Tahull, Perrone 2, Mallarach 2 (1 rig.), Bustos, Lorrio. All. Martin.
Italia: Del Lungo, Di Fulvio F. 1, Luongo S. 2, Figlioli 1, Di Somma E., Velotto, Renzuto Iodice 1, Echenique 1, Figari, Bodegas 1, Aicardi 1, Dolce 2, Nicosia. All. Campagna.
Arbitri: Goldenberg (Usa) e Margeta (Slo).
Superiorità numeriche: Spagna 4/13 + due rigori, Italia 4/6.
Note: nel primo tempo, al minuto 7'37, Del Lungo para un rigore a Barroso. Nel quarto tempo, a 1'45", espulso Di Somma per gioco violento. Uscito per limite di falli Figari a 3'36" del quarto tempo.
 
IL COMMENTO DI ALESSANDRO CAMPAGNA: "La partita perfetta, in una giornata perfetta, nella finale di un Mondiale. Oggi sono venuti fuori il nostro gioco, la nostra personalità e il nostro orgoglio. I ragazzi sono stati perfetti, eccezionali. Siamo cresciuti alla distanza in questo campionato del mondo: all'inizio non stavamo benissimo. Nella sofferenza siamo venuti fuori alla grande. Il prossimo anno ci sarà ancora più tensione, un Olimpiade è sempre differente: questo è stato un test. Voglio ringraziare anche tutto il mio staff, determinante sempre. Un ringraziamento particolare al presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli che sa alla perferzione come gestire i settori agonistici".
 
PARLANO GLI AZZURRI
Il commento del capitano Figlioli. "Siamo entrati in acqua con la testa libera, in riscaldamento ci sentivamo tutti bene. Il gol (quello del 3-2) mi ha caricato ancora di più ed è stata una grande cavalcata. Oggi abbiamo eseguito alla perfezione le indicazioni del mister. Non abbiamo concesso spazi agli spagnoli, perchè siamo rimasti sempre concentrari sull'obiettivo. Questo gruppo è molto unito, sa soffrire e uscire dalle difficoltà. Il prossimo anno ci aspettano le Olimpiadi, un altro grande momento. Dedico questa vittoria alla mia famiglia, ovviamente ai miei compagni, anche a quelli rimasti a casa, e a tutti gli italiani che spero si innamorino ancora di più di questo sport".
Il commento di Echenique. "Incontrare la Spagna è per ormai un'abitudine; batterla è molto bello. Siamo arrivati meglio di loro in finale, con più fame e voglia di vincere. Che differenza c'è tra me e Messi? Io ho vinto un campionato del mondo. Dopo l'espulsione nella prima partita, sono cresciuto fisicamente e psicologicamente. In finale siamo stati strepitosi assolutamente".
Il commento di Aicardi. "Voglio ringraziare tutte le società italiane che hanno dato la possibilità a tutti i giocatori di arrivare in condizione perfette ai Mondiali. Noi poi ci abbiamo messo del nostro. E' una vittoria meravigliosa dopo tante sofferenze".
Il commento di Figari. "Non riesco a spiegare quanto sia emozionato per questa vittoria. E' stata una grande impresa: ancora non ci credo. Siamo sul tetto del mondo, con pieno merito".
 
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
 
Un'Italia fenomenale, la migliore partita giocata nell'era di Campagna.
"Giocare meglio di così è impossibile, soprattutto in una gara dove la posta in palio è così alta. Il Settebello è stato uno spettacolo. In difesa ha tolto spazi, tempi di gioco, ha tolto l'anima all'attacco della Spagna. Al resto ha pensato Del Lungo, insuperabile".
 
E in attacco, proprio contro la Spagna che in inferiorità aveva vinto la partita con la Croazia, un 4 su 4 iniziale strepitoso.
"Ma anche tanti gol a uomini pari. E la Spagna non ne ha fatto nemmeno uno. Ma poi, quando vedi Dolce che subito dopo aver dato un assist no look per il gol di Renzuto ti va a tirare fuori una conclusione semplicemente straordinaria da fuori, ti rendi conto che, oltre ad aver avuto una concentrazione eccezionale, il Settebello ha giocato con una determinazione e una voglia di vincere senza pari".
 
Per una volta non facciamo graduatorie di merito.
"Giusto. E' la vittorie del collettivo di Campagna. Tutti meritano il massimo elogio".
 
Chiudiamo con l'arbitro Goldenberg. Aveva a che vedere con questa partita soltanto per il nome. E' davvero irritante quando, e capita spesso, una squadra è nettamente in vantaggio e l'arbitraggio fa di tutto per aiutare l'altra a rientrare in partita.
"Ma sono soltanto dettagli in una partita che gli azzurri hanno dominato. Una gara indimenticabile".
 
IL NOSTRO SERVIZIO
GWANGJU - Un solo motivo di rammarico in una giornata indimenticabile per la pallanuoto e lo sport italiano. Andando a Tokio 2020 Campagna dovrà escludere 2 dei suoi 13 uomini d'oro. Non vorremmo essere nei suoi panni.
Settebello campione del mondo. Tutti, dopo aver visto l'Italia battere l'Ungheria, hanno pensato che potesse farcela. Tanti hanno previsto una finale sofferta, all'ultimo respiro, combattuta fino al termine. Nessuno, forse, poteva immaginare una partita così azzurra.
Spagna stradominata, cancellata dal campo. La stessa Spagna che due giorni prima aveva gettato giù dal trono mondiale, con una partita magnifica, la Croazia  campione uscente.
L'Italia ha toccato l'oro alle 12,29 ora italiana, ma ci ha messo le mani sopra molto prima. La quasi certezza (in partite come questa non si può mai dire) è arrivata quando Stefano Luongo da posizione angolata ha battuto Lopez Pinedo scrivendo sul tabellone 5-9. Il giocatore della Sport Management, prossimo recchelino, è stata la novità azzurra più bella di questo Mondiale. Il merito è anche di Campagna, che ha creduto in lui.
Ma ci sono altri 12 uomini d'oro che meritano di essere citati uno per uno. Cominciamo dai primi cinque marcatori azzurri di questa gara, tutti differenti: oltre a Luongo, che ha aperto le segnature in superiorità, Echenique che ha portato gli azzurri nuovamente avanti (1-2), Figlioli che ha ribadito il vantaggio (2-3) con un gran diagonale da posizione 3 a uomini pari, Dolce e Renzuto che hanno staccato la Spagna con l'uomo in più (2-5), Del Lungo che ha neutralizzato un rigore a Barroso sul 2-2 e poi ha parato tutto chiudendo con un fantastico 14 su 19, Di Somma che ostinatamente ha cercato il suo primo gol mondiale (ma ora, con la medaglia d'oro al collo, potrà altamente fregarsene di non esserci riuscito), Aicardi che districandosi fra tre avversari ha messo alle spalle di Lopez Pinedo il pallone del 3-6, Velotto che ha lottato come un leone su ogni pallone, Figari che nelle retrovie ha reso la vita durissima a tutti quelli che sono passati dalle sue parti, Di Fulvio che dopo il fantastico bis di Dolce (che tiro!) ha preso il pallone nella metà campo azzurra e lo ha mollato soltanto quando è andato a segnare la rete del 3-8, Bodegas che reaizzando il gol del definitivo 5-10 ha fatto cambiare gestualità a Campagna (per una volta ha sostituito il suo memorabile pugno chiuso con due braccia che mulinavano come se volessero afferrare tutto l'oro che ha vinto in carriera), Nicosia che negli ultimi secondi della gara ha assaporato l'incommensurabile gioia di andare tra i pali della squadra campione del mondo.
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Settebello sul trono mondiale. Padroni e campioni del mondo. Stradominati gli iberici in una partita dove gli avversari sono rimasti a contatto sul 2-2. Poi una sinfonia azzurra fatta di una difesa imperforabile (4/13 in extraman), Del Lungo che para un rigore a Granados, e due break di tre a zero (5-2, 8-3) che hanno annientato e stordito gli spagnoli incapaci di non rientrare mai nel match. Dalla piscina Natatorium dell'Oriental Sports Center di Shanghai alla Nambu University Grounds di Gwangju, dal 2011 al 2019. Otto lunghissimi anni con Alessandro Campagna che torna sul tetto del mondo. E' il quarto mondiale azzurro dopo Berlino 1978, Roma 1994, Shanghai 2011, il secondo con il coach siracusano, che ne ha vinto uno anche da giocatore nel '94, tornato alla guida dell'Italia alla vigilia dei mondiali di Roma '09. E' la settima medaglia della storia della squadra azzurra più titolata dello sport italiano.
CRONACA. Subito in gol. Trenta secondi e dopo l'espulsione di Aicardi al centro, l'extraplayer passa dalle mani di Di Fulvio che scaqrica a Luongo per l'1-0 da posizione cinque. Un minuto e cinquanta secondi e Perrone pareggia da cinque metri alla prima superiorità iberica concessa per fallo grave di Figari (1-1). Munarriz e Grandos falliscono due extraman e dall'altra parte gli azzurri raddoppiano col Chalo dopo un'azione insistita con l'uomo in più, conclusa magistralmente sotto il sette dall'8 italoargentino. Quarta superiorità spagnola, la difesa scala male, e ancora Perrone trova l'angolo per il pareggio a 1'22 dalla fine (2-2). Il fuoriclasse iberico poi a 20 secondi dal termine innesca l'azione che porta al rigore di Di Fulvio su De Toro. Dai cinque metri spara Barroso ma Del Lungo è magistrale e intusce il tiro centrale.Un minuto e mezzo e la bomba di capitan Figlioli a uomini pari rimbomba nella rete spagnola. L'Italia c'è e torna in vantaggio 3-2. Tre minuti sul cronometro, terza espulsione iberica e Dolce mette la firma sulla finale con la saetta del 4-2. Settebello a petto gonfio: Quarto extraplayer, palla velocissima e Renzuto dai due metri fa 5-2 a metà tempo. Tre reti in quattro minuti, musica maestro. Tre extraman falliti per parte (per l'Italia è la prima), poi a un minuto dalla fine la controfuga spagnola si conclude col rigore di Figari su Perrone, che Munarriz realizza per il 3-5. La difesa azzurra stoppa l'ottavo extraman e si vira a +2.Terzo tempo ancora gol azzurro in apertura. Il secondo a uomini pari di bomber Aicardi. Il cavaliere mascherato di Rio 2016 ricuce al centro dal Chalo e compie una rotazione velocissima con il pallone che riappare alle spalle di Lopez Pinedo (6-3). Pallanuoto da fantascenza: Echenique inventa e Dolce (doppietta) realizza da sette metri con l'aiuto del palo (7-3). Mezzo minuto e Di Fulvio prende controfallo, parte come un centrometrista al centro, doppia finta e rete magistrale per l'8-3 a 3.42 da giocare. Italia, Italia il tifo si alza dalle tribune sul timeout di Martin, che cerca di rinfrescarre le idee ai suoi. Secondo fallo grave di Di Fulvio e stavolta Mallarach col mancino infila il 4-8 realizzando il terzo extraman su nove tentativi. Più quattro a otto minuti dalla gloria.La Spagna non c'è più  Game set match. Campioni del mondo!

3-4 posto
CROAZIA-UNGHERIA 10-7 (2-1, 2-2, 2-2, 4-2)   
Croazia: Bijac, Macan, Fatovic 1, Loncar, Jokovic 6 (1 rig.), Benic 1, Vukicevic, Buslje, Milos 1, Vrlic, Setka 1, Garcia, Marcelic. All. Tucak.
Ungheria: Nagy, Angyal 1, Manhercz 2, Zalanki 1, Vamos 1, Mezei, Sedlmayer, Jansik , Pohl, Varga , Bartori, Harai 1, Vogel. All. Marcz.
Arbitri: Alexandrescu (Rou) e Stavridis (Gre).
GWANGJU - Faccia di bronzo. E' quella di Maro Jokovic. Segna 6 gol e, soprattutto, sul 6-5 stacca l'Ungheria (8-5) con un gran tiro da posizione 3 e con un penalty. Poi sull'8-7 blocca il tentativo di rimonta con un'altra cannonata da posizione centrale con l'uomo in più (9-7). Una paratona di Bijac su Harai e Benic in superiorità chiudono la gara (10-7).

5-6 posto
SERBIA-AUSTRALIA 13-9 (6-1, 3-2, 1-2, 3-4)
Serbia: Risticevic, Mandic 1, Rasovic V. 1, Randjelovic 1, Cuk 4, Lazic 1, Vico, Dedovic, Jaksic, Drasovic 1, Stojanovic, Rasovic  S. 4, Dobozanov. All. Savic.
Australia: Dennerley, Campbell 1, Ford G. 1, Kayes 1, Power,  Edwards L. 1, Roach, Younger 2, Ford  A. 2, Putt, Howden, Edwards B 1, Hrysanthos. All. Fatovic.
Arbitri: Dervieux (Fra) e Willis (Rsa).
GWANGJU - Finisce con quattro gol di scarto, e all'Australia va di lusso perchè dopo quasi due tempi di gioco il punteggio era 9-1. La Serbia B, esattamente come aveva fatto contro la Grecia, è passata come un rullo compressore sui gialloverdi.
Apre le marcature Randjelovic sfruttando l'uomo in più conquistato da Mandic, Cuk fulmina Dennerley prima dal lato cattivo poi da posizione 3, Drasovic fa poker in superiorità. In questa prima parte di gara l'Australia non è nemmeno fortunata perchè una sciarpa di Power finisce sotto l'incrocio dei pali e non entra. Bravo anche Risticevic in più di un'occasione. Poi però la squadra di Fatovic non riesce ad arginare lo strapotere dei serbi, che si placano soltanto dopo aver raggiunto il +8. Poker per Cuk e Stahinja Rasovic, entrambi con un 4 su 5 al tiro.
 
7-8 posto
GERMANIA-GRECIA 6-11 (2-1, 2-3, 0-1, 2-5)
Germania: Schenkel, Reibel, Van Der Bosch, Real 1, Preuss, Jungling, Strelezkij 1, Gielen, Stamm M. 2, Cuk, Restovic 1, Eidner 1, Gotz. All. Stamm H.
Grecia: Zerdevas, Genidounias, Skoumpakis, Papanastasiou 1, Fountoulis 1, Kapotsis 2, Dervisis 3, Argyropoulos 2, Mourikis, Kolomvos, Gounas 2, Vlachopoulos, Galanidis. All. Vlachos.
Arbitri: Ivanovski (Srb) e Peris (Cro).
GWANGJU - Parte forte la Germania (2-0), ma la Grecia (che schiera in porta Galanopoulos) non ci mette molto a recuperare. Nella seconda parte della gara la squadra di Vlachos piazza un parziale di 0-6 che chiude l'incontro all'inizio della quarta frazione. Il pù preciso al tiro di tutti è Dervisis, 3 su 3.
 
 
***
 
Semifinali - Giovedì 25 luglio

1-4 posto

UNGHERIA-ITALIA 10-12 (4-2, 1-5, 2-2, 3-3)
Ungheria: Nagy, Angyal 2, Manhercz 1, Zalanki 2, Vamos 2, Mezei, Sedlmayer 1, Jansik , Pohl 1, Varga , Bartori , Harai 1, Vogel. All. Marcz.
Italia: Del Lungo, Di Fulvio F. 3, Luongo S. 1, Figlioli 1 rig., Di Somma E., Velotto, Renzuto Iodice, Echenique 4, Figari 2, Bodegas 1, Aicardi, Dolce, Nicosia. All. Campagna.
Arbitri: Margeta (Slo) e Zwart (Ned).
Superiorità numeriche: Ungheria 8/15, Italia 7/14 + un rigore
Parziali: espulso per gioco violento Renzuto (I) a 5'14" del quarto tempo. Uscito per limite di falli Velotto (I) a 2'48" del quarto tempo.
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Gran partita degli azzurri, una delle migliori in assoluto degli ultimi anni.
"Mi è piacitua soprattutto la reazione dopo il 4-2 iniziale dell'Ungheria. L'Italia non si è disunita, anzi ha fatto un secondo tempo eccezionale ribaltando il risultato. Poi c'è stato un passaggio a vuoto, nel quale più volte in superiorità, forzando, il Settebello ha sprecato l'opportunità di portare a +3 le reti di vantaggio: dal possibile 5-8 l'Ungheria è arrivata al 7-7, ma immediatamente dopo l'Italia è tornata quella della seconda frazione ed ha giocato un quarto tempo magnifico, soprattutto in difesa, dove ha fatto quadrato attorno a Del Lungo con una voglia di sacrificarsi encomiabile, difendendo il vantaggio con le unghie e con i denti. Partita maiuscola, vittoria meritata".

I più bravi tra gli azzurri?
Echenique su tutti: gol, assist, partita esemplare. Poi Di Fulvio, che ha contribuito in maniera determinante al recupero e al sorpasso azzurro nel secondo tempo. Infine, alla pari, Figari che ha fatto due gol importantissimi e Del Lungo che ha confermato anche oggi un dato di fatto inequivocabile: finora, come rendimento, è stato il miglior portiere del Mondiale".

Siamo già a Tokio, traguardo importantissimo, ma c'è la medaglia d'oro che ci aspetta.
"Prenderla non sarà facile, di fronte avremo una Spagna che ha preparato molto bene il Mondiale, che ha fatto fuori la Croazia con una grande prestazione. Pronostico impossibile, 50 possibilità a testa".
 
IL NOSTRO SERVIZIO
GWANGJU - Non si sa cosa abbia detto Campagna agli azzurri alla fine del primo tempo, chiuso dall'Ungheria avanti 4-2 con 4 su 4 in superiorità. Fatto sta che nella seconda frazione è sceso in acqua un Settebello completamento diverso, che ha giocato forse i migliori cinque minuti dell'intera era-Campagna. Da 4-2 a 4-6 con quattro reti consecutive e un 4 su 4 al tiro!
Questi quattro gol hanno pesato tantissimo sull'economia della partita che ha portato il Settebello nello stesso tempo in finale e alle Olimpiadi di Tokio. Non tanto perchè hanno permesso all'Italia di capovolgere una situazione sfavorevole: le hanno dato anche la convinzione di potercela fare contro un'Ungheria che ha giocato nel complesso un'ottima gara nonostante la mancanza pressocchè totale di Denes Varga e quella parziale del portiere titolare Nagy, costretto ad uscire dal campo a metà partita, messo ko da una cannonata di Figlioli.
Eccoli, i quattro gol: gran botta di Echenique in superiorità, bis del mancino in controfuga, fantastica azione di Francesco Di Fulvio (dribbling e pallone nel sacco dopo aver eluso il ritorno del marcatore e l'uscita di Nagy) e tris di Echenique in superiorità. Il 4-6 poi diventa 5-7 grazie a Bodegas, sempre in superiorità, mentre gli azzurri in difesa, e Del Lungo con le sue parate, cominciano a sporcare la percentuale in superiorità della squadra di Marcz.
E qui gli azzurri sprecano più volte, sempre con l'uomo in più, l'opportunità di andare sul +3 non giocando sotto la porta avversaria con la stessa determinazione del secondo tempo. Fatto sta che l'Ungheria raggiunge il Settebello (7-7) con un gol dal centro di Harai e una rete in superiorità di Angyal. E' un momento delicato della gara, ma l'Italia lo supera di slancio con la mano sinistra di Echenique (passaggio) e quella destra di Figari, che spinge alle spalle di Vogel con l'uomo in più il pallone del nuovo, definitivo vantaggio azzurro: 7-8, da questo momento (siamo alla fine della terza frazione) l'Ungheria non riuscirà più a raggiungere gli azzurri.
Ma la nuotata verso Tokio e verso la finale non è ancora ultimata, ci sarà molto ancora da soffrire, soprattutto per Campagna in panchina. Il suo toccasana è Francesco Di Fulvio: con un'azione sola conquista l'uomo in più, il rigore e manda Harai a vestire per tre falli. Dai cinque metri Figlioli non sbaglia (7-9).
Vamos, da quel grande campione che è, segna da fuori un gol pazzesco sugli sviluppi di una superiorità ungherese, la squadra di Marcz è nuovamente nella scia degli azzurri (8-9). Il mancino ci riprova altre due volte, ma Del Lungo è grandissimo e nega il pareggio all'Ungheria, Uomo in più per l'Italia ed Echenique e Figari ripetono per filo e per segno il gol del 7-8: Ungheria 8, Italia 10 a quattro minuti dal termine. Ma i magiari proprio non ci stanno: Zalanki imita Vamos, altro fantastico tiro a uomini pari e la squadra di Marcz torna a -1 (9-10).
Che cos'è il genio? E' qualcosa che si possiede sin dalla nascita e che i grandi campioni tirano fuori al momento più opportuno: Gonzalo Echenique manda verso Vogel un tiro improvviso, il portiere ungherese non se l'aspetta e deve raccogliere nel sacco il pallone del nuovo +2 (9-11). Partita finita? Macchè! Renzuto prende il rosso per gioco violento, Angyal dal lato buono scaglia in superiorità il pallone verso Del Lungo, che para. Fuori o dentro la porta? L'olandese Zwart va al VAR e si vede chiaramente che non sa che pesci pigliare. Alla fine decide per il gol (10-11). Ma nell'azione successiva, sugli sviluppi di una superiorità, Stefano Luongo segna il gol più importante della sua carriera: quello che porta l'Italia in finale e mette in tasca a Campagna il pass olimpico.
Mario Corcione
 
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Quarti di finale - Martedì 23 luglio
 
ITALIA-GRECIA 7-6 (2-2, 2-1, 2-3, 1-0)
Italia: Del Lungo, Di Fulvio F. 2, Luongo S. 2, Figlioli 1, Di Somma E., Velotto 1, Renzuto Iodice, Echenique, Figari 1, Bodegas, Aicardi, Dolce, Nicosia. All. Campagna.
Grecia: Zerdevas, Genidounias 2, Skoumpakis, Papanastasiou, Fountoulis 1, Kapotsis, Dervisis, Argyropoulos, Mourikis, Kolomvos 1, Gounas 2, Vlachopoulos, Galanidis. All. Vlachos.
Arbitri: Alexandrescu (Rou) e Margeta (Slo).
Superiorità numeriche: Italia 3/10, Grecia 5/14 + un rigore.
Note: nel terzo tempo, al minuto 1'10" cartellino rosso a Di Somma (I). Usciti per limite di falli Figari (I) a 5'50" del terzo e Fountoulis (G) a 2'48" del quarto tempo.
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
 
Settebello bunker, grande prestazione difensiva.
"Azzurri bravissimi in difesa soprattutto con l'uomo in meno e vittoria meritata. Prova di maturità del Settebello, che ha saputo superare molto bene anche momenti difficili. La squadra di Campagna, in particolare, ha reagito nel migliore dei modi alle tre reti consecutive incassate nel terzo tempo che avevano permesso alla Grecia di portarsi dal 5-3 al 5-6. Nella quarta frazione, poi, grazie anche alla "M" l'Italia ha reso la vita dura all'attacco greco impedendogli di raggiungere il pari dopo il gol del definitivo 7-6 realizzato da Di Fulvio".
 
Le consuete tre segnalazioni di merito...
"Lo stesso Di Fulvio, innanzitutto: non ha fatto soltanto il gol decisivo, è tornato l'uomo-squadra di sempre dopo qualche prestazione non all'altezza del suo talento. Poi Del Lungo, che ha fatto parate importanti e tra i pali ha dato grande sicurezza ai propri compagni, e infine Luongo che ha confermato il suo buon Mondiale con un'altra gara positiva".
 
Ci attende l'Ungheria...
"Semifinale difficilissima contro una squadra in possesso di due-tre giocatori di grandissimo valore. Io vedo molto equilibrate entrambe le semifinali, anche quella tra Croazia e Spagna. Croati e ungheresi leggermente favoriti, ma l'Italia vista oggi può farcela".
 
IL NOSTRO SERVIZIO
GWANGJU - E' un alzo e tiro di Francesco Di Fulvio, il migliore degli azzurri assieme a Del Lungo (è davvero difficile dire chi dei due sia stato più determinante in questa gara) a dare all'Italia la qualificazione alla semifinale, ma la bella vittoria sulla Grecia è stata costruita soprattutto in difesa, dove gli azzurri hanno saputo dire no a 9 delle 14 superiorità concesse alla squadra di Vlachos dal tandem Alexandrescu-Margeta.
Altra premessa: la Grecia vista contro l'Italia è lontanissima parente di quella che nel girone preliminare aveva preso una batosta (9-3) contro la mezza Serbia presentata al Mondiale da Savic. La squadra di Vlachos ha giocato nel complesso una gara molto buona, vanificata soltanto dagli errori in fase di conclusione, e questo dà ulteriore valore al successo di Figlioli e compagni.
Un successo costruito soprattutto in tre momenti-chiave della gara:
- nel secondo tempo, sul punteggio di 2-2: Kolomvos si gira al centro e Del Lungo gli dice no con un grande intervento. Dal possibile 2-3 per la Grecia si passa al 4-2 per l'Italia con le reti di Luongo in controfuga, su preciso lancio di Di Fulvio, e Figari.
- sempre nel secondo tempo, sul punteggio di 4-3: Argyropoulos dopo un dribbling si presenta tutto solo davanti a Del Lungo, ma ancora una volta il portiere azzurro è bravissimo. Dal possibile 4-4 si va sul 5-3: ill nuovo +2 è di Francesco Di Fulvio, in inferiorità.
- dopo il sorpasso della Grecia (da 5-3 a 5-6 con tre reti consecutive). L'Italia si ricompatta benissimo dopo la sbandata, raggiunge gli avversari con Figlioli in superiorità alla fine del terzo tempo e li sorpassa definitivamente con l'alzo e tiro di Francesco Di Fulvio all'inizio della quarta frazione, nel prosieguo della quale gli azzurri fanno quadrato attorno a Del Lungo blindando il vantaggio con una difesa attentissima, che strappa dalle mani biancazzurre, grazie a Renzuto, anche l'ultimo disperato tentativo degli uomini di Vlachos di pervenire al pareggio e ai tiri di rigore.
Ci attende adesso in semifinale l'Ungheria. L'appuntamento è per le 11,30 di giovedì. L'Italia vista oggi è in grado di farci un ulteriore, bellissimo regalo.
Mario Corcione
 
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FASE PRELIMINARE
Classifica finale girone A: Serbia 5; Montenegro 4; Grecia 3; Corea del Sud 0
Classifica finale girone B: Croazia 6; Usa 4; Australia 2; Kazakhstan 0
Classifica finale girone C: Ungheria 6; Spagna 4; Nuova Zelanda e Sudafrica 1
Classifica finale girone D: Italia 6; Germania e Giappone 3; Brasile 0
 
Terza giornata - Venerdì 19 luglio
 
GERMANIA-ITALIA 7-8 (2-1, 2-3, 3-2, 0-2)
Germania: Schenkel, Reibel 1, Van Der Bosch, Real, Preuss, Jungling, Strelezkij, Gielen 1, M. Stamm 1, Cuk 1, Restovic, Eidner 3, Gotz. All. H. Stamm.
Italia: Del Lungo, Di Fulvio 2, Luongo 1, Figlioli 1, Di Somma, Velotto, Renzuto Iodice, Echenique, Figari, Bodegas 1, Aicardi 2, Dolce 1, Nicosia. All. Campagna.
Arbitri: Ivanovski (Mne) e Flahive (Aus).
Superiorità numeriche: Germania 3/8 + due rigori, Italia 5/9.
Note: nessuno è uscito per limite di falli.
 
IL NOSTRO SERVIZIO
GWANGJU - Era una partita che l'Italia non doveva perdere per vincere il girone e raggiungere direttamente i quarti di finale. Il Settebello c'è riuscito, ma soffrendo le pene dell'inferno contro una Germania che ha fatto una gran partita e che più volte è stata al comando della gara.
Nonostante le parate di Del Lungo, molto bravo anche contro il Giappone, tedeschi anche avanti di due gol (4-2): succede a tre minuti dalla fine del secondo tempo. Primo e unico doppio vantaggio della gara, nel quale l'Italia ci mette molto del suo subendo troppo al centro (Eidner migliore in acqua in assoluto) e non riuscendo a giocare in attacco con efficacia, soprattutto nel tiro da fuori. Gli unici due gol della squadra di Campagna sono arrivati con una rete di rapina in avvio di Aicardi, il migliore degli azzurri, e un preciso diagonale di Di Fulvio con l'uomo in più.
E' proprio il pescarese con una sassata, sempre in superiorità, ad accorciare le distanze a due minuti e mezzo dalla fine del secondo tempo. Poi Aicardi chiude la frazione con un gol dal centro che ci riporta in parità (4-4).
Nel terzo tempo è Luongo, con l'uomo in più, a portare avanti il Settebello (4-5), vantaggio ribadito da Dolce (5-6), sempre in superiorità. L'uomo in più in questa gara è stata la carta vincente della squadra di Campagna, che deve sempre augurarsi di avere una percentuale buona come quella ottenuta stasera. Infatti basta una superiorità sbagliata dagli azzurri nel finale di terza frazione per consentire alla Germania di ribaltare il punteggio con il solito Eidner e Cuk (7-6).
I due arbitri dell'incontro, il montenegrino Ivanovski e l'australiano Flahive, spesso non applicano le nuove regole ignorando falli da espulsione evidenti e chiamando l'uomo in più quando ci sono gli estremi per il tiro di rigore. La Germania ha un'occasione d'oro per staccare gli azzurri nel quarto parziale, ma l'uomo in più tedesco non ha l'esito che vorrebbe Hagen Stamm e subito dopo arriva finalmente - e nel momento più opportuno - il primo gol azzurro a uomini pari con una conclusione dal perimetro: un diagonale vincente di Figlioli che restituisce la parità al Settebello (7-7). La Germania prova a riportarsi avanti, ma è l'Italia ad ottenere la superiorità più pesante del match, quella che consente agli azzurri di pervenire al successo (7-8), ma soprattutto di evitare che la Germania possa vincere questa partita, perchè agli azzurri basta anche il pareggio per ottenere il primo posto del girone: é Aicardi a conquistare l'uomo in più, è Bodegas a trasformarlo con una bella deviazione a poco più di due minuti dal termine.
Nei quarti di finale il Settebello affronterà la vincente dell'ottavo di finale Grecia-Stati Uniti.
Mario Corcione
 
 
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Seconda giornata - Mercoledì 17 luglio
 
GIAPPONE-ITALIA 7-9 (0-2, 2-1, 4-4, 1-2)
Giappone: Tanamura, Adachi, Koppu 1, Shiga, Yoshida, Ilda, Shimizu, Takata 1, Arai 2 (1 rig.), Inaba 2, Okawa 1, Araki, Fukushima. All. Omoto.
Italia: Del Lungo, F. Di Fulvio, S. Luongo 1, Figlioli 4 (2 rig.), E. Di Somma, Velotto 1, Renzuto Iodice, Figari 1, Bodegas 1, Aicardi 1, Dolce , Nicosia. All. Campagna.
Arbitri: Dervieux (Fra) e Teixido (Esp).
Superiorità numeriche: Giappone 4/10 + un rigore e Italia 4/11 + tre rigori.
Note: Italia con 12 giocatori a referto. Squalificato per una giornata Echenique. Usciti per limite di falli Shiga (G) a 1'25" e Luongo (I) a 5'28" del quarto tempo. Nel quarto tempo, 4'33", Di Fulvio fallisce un rigore (palo).
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO

Giappone avversario tosto, si sapeva.
"Abbiamo rivisto a grandi linee la partita di ieri del Setterosa, ma con una differenza sostanziale: rispetto alla propria squadra femminile, il Giappone maschile possiede più qualità ed è molto più avanti sul piano tattico. I nipponici hanno soprattutto un'ottima difesa, dove giocano molto sull'anticipo lasciando l'interno all'attaccante avversario. A ciò il Settebello è riuscito a prendere le dovute contromisure soltanto in parte, in altre circostanze ha subito il contropiede avversario esattamente come era accaduto al Setterosa".

Nel complesso, come giudichi la prestazione azzurra?
"Non è stata la migliore Italia, ma queste non sono partite facili. Il Giappone è già un'avversaria di tutto rispetto e lo sarà ancor di più alle Olimpiadi di Tokio. In gare come queste, quindi, la cosa più importante è conquistare i due punti, e il Settebello sia pure a fatica c'è riuscito".

I più bravi tra gli azzurri?
"Del Lungo, innanzitutto. Ci ha salvato in più di una circostanza, ha neutralizzato la bellezza di tre "uno contro zero". Poi Aicardi, che ha fatto un gran lavoro in attacco ed è stato molto utile anche nelle retrovie, e infine Figlioli: tra i suoi quattro gol c'è anche quello che ha chiuso la gara. In difesa, però, ha commesso qualche errore di troppo".
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
L'Italia batte il Giappone 9-7 (parziali 2-0, 1-2, 4-4, 2-1) e prosegue a punteggio pieno il cammino nel girone D con vista sui quarti di finale. Decisiva la difesa dell'ultimo gol realizzato in controfuga da capitan Figlioli (autore di una quaterna), a 2'57 dalla conclusione. Venerdì, alle 12:30 locali, le 5:30 italiane, il Settebello bronzo olimpico affronterà la Germania nell'ultima partita della fase preliminare che vale il primo posto del raggruppamento.
Cronaca. Il Giappone resiste soprattutto per l'imprecisione e frenesia degli azzurri che chiudono il primo tempo in vantaggio di due gol, ma potevano essere molti di più (1/1 di Velotto in superiorità numerica prima di quattro errori consecutivi e un rigore di Figlioli). Anche gli asiatici hanno le loro opportunità per tornare in scia, ma battezzano tutti i pali e persino la testa di Del Lungo, due volte prodigioso in uno contro zero. Poi ci riescono. Segnano dopo 10'52 in superiorità numerica (1/4) con Koppu e poco dopo con un tiro diretto di Inaba, che seguono il gol in avanzamento di capitan Figlioli (3-0) per il 3-2 che tiene viva la partita al cambio campo.
Senza Echenique, unico mancino in rosa, che sconta la giornata di squalifica, l'Italia appare troppo precipitosa al tiro e meno attenta del solito. Anche nel terzo tempo non si stacca. Segna con Figlioli su rigore, Aicardi (2/8), Bodegas (3/9) e Figari al termine di un bel giro palla, ma subisce sempre il ritorno degli avversari (Okawa 2/5, Takata da lontano, Arai 3/6 e rigore) per il 7-6 che porta al quarto tempo col Giappone in fiducia e buone percentuali al tiro.
Nell'ultimo periodo il Settebello prova a scrollarsi di dosso gli asiatici. Allunga con Luongo (4/10), però è ripreso da Inaba (4/9 e 8-7). A 3'03 fallisce un rigore con Di Fulvio, che colpisce il palo; sul capovolgimento la conclusione giapponese sbatte sulla traversa ed è abile a trasformare l'azione in un contropiede finalizzato da Figlioli (poker) per il 9-7 a 5'03. E' il gol che decide il match. Il Giappone resta sempre pericoloso, ma Del Lungo ne smonta i progetti con un paio di parate importanti; poi gli azzurri rallentano i ritmi, amministrano i secondi e conquistano i due punti.
Il commento del cittì Campagna: "Sapevamo che sarebbe stata una partita complicata. Il Giappone può metterti in difficoltà perché effettua movimenti diversi rispetto a quelli delle squadre che siamo abituati ad affrontare. Echenique ci è mancato. Con le sue entrate e la sua velocità ci avrebbe offerto maggiori opzioni offensive. Ci aspettiamo che torni con determinazione ed energia dopo essersi riposato. L'obiettivo è il primato del girone che passa dal risultato positivo con la Germania". 
Il commento di Del Lungo: "Le nuove regole privilegiano il gioco veloce, dinamico, ed avvantaggiano squadre come il Giappone che ha dimostrato di essere tenace, capace di produrre sempre fino alla fine. Non è stato facile stargli sempre dietro, soprattutto nei momenti di calo. La partita è stata difficile soprattutto dal punto di vista psicologico perché non siamo riusciti a staccarci, però siamo sempre riusciti a stare davanti malgrado qualche errore di troppo. Ho parato molto, ma anche io ho commesso due-tre errori evitabili che non dovrò commettere più".
 
***

Prima giornata - Lunedì 15 luglio
 
BRASILE-ITALIA 5-14 (3-5, 1-2, 0-5, 1-2)
Brasile: Soro, Cabral, Real R. 1, Coutinho 1, Freitas 1, Almeida, Real R., Carrulo, Rocha, Franco, Guimaraes 2, Silva, Fernandes. All. Azevedo.
Italia: Del Lungo, Di Fulvio F. 2, Luongo S. 4, Figlioli 1, Di Somma E., Velotto 3, Renzuto Iodice 2, Echenique, Figari, Bodegas 1, Aicardi 1, Dolce, Nicosia. All. Campagna.
Arbitri: Ivanovski (Srb) e Teixido (Esp).
Superiorità numeriche: Italia 10/18, Brasile 3/10 + un rigore.
Note: al minuto 6'01" del primo tempo Echenique (I) espulso per fallo di brutalità. Usciti per limite di falli Rocha e P. Real (B) nel terzo e Coutinho (B) nel quarto tempo. Nel quarto tempo cambio di portiere nel Brasile (Fernandes al posto di Soro) e nell'Italia (Nicosia al posto di Del Lungo)
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
"Non è facile giudicare la prestazione degli azzurri in una gara nella quale, per un motivo o per un altro, non hanno mai giocato a uomini pari. Brasile-Italia, per tutta la sua durata, è stato un susseguirsi continuo di fischi da parte dei direttori di gara. C'entrano le nuove regole, certo, ma anche l'atteggiamento particolarmente fiscale degli arbitri. Di certo lo spettacolo non ne ha tratto giovamento. Tutto questo porta ad una considerazione: mi auguro che gli arbitri continuino a comportarsi così anche in futuro, costringendo giocatori e tecnici ad adeguarsi. Non è da augurarsi, invece, il contrario: che siano gli arbitri, cioè, a doversi adeguare. Tornando alla prova degli azzurri, ci sono note positive per l'ottima percentuale con l'uomo in più iniziale, per il modo con il quale hanno saputo portare il contropiede, per un rendimento difensivo nel complesso positivo".
 
IL NOSTRO SERVIZIO
GWANGJU - I cronici difetti di comunicazione della Fina coinvolgono anche l'arbitro spagnolo Teixido: hanno dimenticato di dirgli che il regolamento è cambiato. Il fischietto iberico dovrebbe chiamare subito un rigore per l'Italia, ma assegna agli azzurri soltanto una superiorità, non sfruttata.
Lo stesso Teixido, tuttavia, ha il merito di aver dato un po' di sapore ad una gara dal risultato scontato mandando fuori per brutalità Echenique sul punteggio di 1-4 disegnato sul tabellone da quattro gol azzurri in superiorità. E così il Brasile, approfittando del rigore previsto dal regolamento e dei quattro minuti di gioco effettivo con l'uomo in più, risale la china arrivando nella scia dell'Italia (4-5), che segna il quinto gol con un'azione personale di Di Fulvio: il pescarese ruba il pallone in difesa a Coutinho, ne provoca l'espulsione e poi va a battere in beata solitudine Soro. L'ex portiere del Savona, oggi bravissimo, dice poi no a due delle cose più belle viste in questa gara: un'azione personale di Francesco Di Fulvio sul lato buono e una beduina di Aicardi da distanza considerevole.
E' chiaro che il -1, data la differenza di valori in acqua, non può durare per molto. Alla fine del secondo tempo, dopo essere tornato a uomini pari, il Settebello richiude la partita (4-7) con il secondo gol di Stefano Luongo, che finalizza un'azione Figari-Di Fulvio, e con una controfuga "uno contro zero" di Renzuto.
Velotto, uomo-assist nella prima parte della gara, segna in superiorità in apertura di terza frazione il gol che "doppia" gi avversari (4-8). Otto gol finora, ma potevano essere molti di più: nonostante i quattro minuti d'inferiorità, gli azzurri si sono divorati un bel po' di occasioni. Buona, però, la percentuale sulla valanga di superiorità ottenute soprattutto da Teixido (7 su 14).
Non sprecano, tuttavia, le successive opportunità Renzuto (uomo in più), Di Fulvio (in entrata) e Luongo, che fa poker con altri due gol: il primo su passaggio di Edoardo Di Somma, il secondo con una splendida conclusione in superiorità (4-12).
In apertura di quarto tempo Soro cede il suo posto tra i pali al giovane Fernandes, che fa subito tre parate decisive. Del Lungo, invece, per il momento rimane al suo posto: finora pochiissimo lavoro per il portiere azzurro, protetto benissimo dalla sua difesa quando il Settebello ha potuto giocare a uomini pari. Fatto sta che il Brasile riesce a mettere alle spalle del portiere azzurro il suo quinto pallone vincente (5-12) dopo un parziale azzurro di 0-7 e dopo un digiuno di quasi due tempi di gioco effettivo.
Nella parte conclusiva della gara entra nel tabelllino dei marcatori anche Figlioli, entra tra i pali azzurri Nicosia, Velotto fa tris (5-14) dopo un'altra serie di grandi parate di Fernandes. A fine gara bell'abbraccio Campagna-Azevedo. Entrambi possono essere contenti: positivo nel complesso il debutto del Settebello (che però avrà Echenique squalificato), meno pesante del previsto il passivo subito dal Brasile dell'ex allenatore del Camogli.
Mario Corcione
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Campagna può piacere o non piacere, sono i risultati che alla fine decretano il successo di un tecnico. Con la rosa a disposizione credo abbia disputato una delle migliori partite da ma vista. Una lezione di pallanuoto cancellando quella "arroganza" che accompagna spesso gli iberici. Risultato ancora più importante perché ottenuto senza ombre (mi riferisco al gol non gol). Un complimento quindi al tecnico, al suo staff e a tutti gli azzurri che hanno brillato ognuno a modo suo. Grazie per questo ennesimo successo con la speranza che il Presidente Barelli si ricordi della pallanuoto non solo in queste occasioni e che sull'onda di questi successi i Comuni si sveglino investendo sui giovani.
Alberto Elmi
 
Grande Italia, un salutone a tutti i gufi ! "Purtroppo" vi dovete tenere Campagna...
13 R
 
Complimentissimi a tutti!! Anche ai perdenti.
roby
 
Una considerazione: con la quantità di espulsioni che si stanno fischiando al mondiale, alle Olimpiadi con 11 giocatori vincerà la squadra che rimane con più giocatori!
Roby
 
Bravissima Italia, bravissimo Campagna e tutti i ragazzi. Adesso vorrei sentire quelli che criticavano il mister e i naturalizzati: Echenique da favolaaa! Adesso mi raccomando, salite tutti sul carro dei vincitori!
Giuseppe
 
Ok oggi ha fatto un partitone il mancino,ma le precedenti tre partite le avete viste?INGUARDABILE
deluso
 
Francesco, sono già saliti tutti sul carro dei vincitori.... Echenique non è più l'extracomunitario che non si impegna e che ruba il 'lavoro' agli italiani, ma l'eroe della partita... E Campagna non è più un bollito, ma è meglio di Savic. A parte ciò, non so se per le nuove regole o perchè è l'anno preolimpico, ma un mondiale pieno di sorprese... Sono tornate due antiche glorie (Italia e Spagna), emergono, per fortuna, nuove nazioni (Australia e Germania), le squadre slave e l'Ungheria sembrano per ora un po' in ribasso (Serbia 2 inguardabile... temo problemi di ricambio.... Trovare un vice Pijetlovic non è facile, ma possibile che non abbiano di meglio??)
nonno nanni
 
Non credevo arrivassero alla finale e gli faccio i miei complimenti e oramai che ci siamo bisogna vincere questa medaglia d'oro....ma qualcosa dopo questi mondiali bisogna sicuramente cambiare!
BR
 
Bravissima Italia, bravissimo Campagna e tutti i ragazzi. Adesso vorrei sentire quelli che criticavano il mister e i naturalizzati: Echenique da favolaaa! Adesso mi raccomando, salite tutti sul carro dei vincitori!
Francesco
 
Tutti cantano l'inno Italiano tranne Bodegas e Echenique....chissà come mai!
BR
 
Bravo Del Lungo, condivido,giusto sacrosanto, ma il portiere para bene quando la difesa difende bene. Ora le semifinali, e domando : se qualcosa non andasse bene, su chi inizieranno le critiche ? Quali giocatori avreste portato in questo mondiale ( tenendo presente gli infortunati ) Si facciano i nomi ora e no a partita giocata e se perduta.
13 R
 
Come ho sempre scritto...lunga vita a Del Lungo!!
BR

Marco Del Lungo a dir poco strepitoso... Il miglior portiere del torneo per distacco.
Emanuele
 
 
 

 

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