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No della Fina a Giorgetti, niente mondiali con l'Ungheria: "Dov'è finito il buonsenso?"

  Pubblicato il 01 Lug 2117  09:33
DA "LA GAZZETTA DELLO SPORT" (articolo di Franco Carrella)
 
Nato in Ungheria da mamma ungherese, residenza a Budapest, ma per la Fina non basta a concedere il nullaosta ad Alex Giorgetti. L’ex azzurro intendeva giocare con la Nazionale che disputerà in casa i prossimi Mondiali, ma non ha vissuto lì
nell’ultimo anno (milita nella Canottieri Napoli) e per questo la richiesta è stata bocciata. «Siamo al punto che la cittadinanza sportiva conta più dell’anagrafe. Dov’è finito il buonsenso?», si chiede amaramente l’attaccante. «Nel mio caso esisterebbero tutti i presupposti per una deroga. Così si fa il male della pallanuoto. Sono deluso».
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Le regole per il cambio di nazionalità sportiva sono chiare e conoscibili da tutti (sito FINA): Giorgetti semplicemente non le ha rispettate. Parlare di deroghe ed eccezioni non ha senso...
Robi
 
Giorgetti e' un campione e come tale vola alto, cerca logicamente il buonsenso laddove prevalgono logiche burocratiche di bassissimo livello, spesso legate a sentimenti meschini di chi detiene il potere.
bippirò
 
Devo dire che se esiste un giocatore che davvero avrebbe avuto ogni diritto di cambiare bandiera quello è Alex Giorgetti. Abbiamo assistito, assistiamo ed assisteremo a naturalizzazioni che vanno dal discutibile al vergognoso passando per il ridicolo, molto più simili a squallide campagne acquisti che ad atti legittimi, e qui la Fina nega un *sacrosanto diritto* ad un giocatore con vera doppia nazionalità che peraltro dopo avere dimostrato in tutti i modi il suo attaccamento alla calottina azzurra ed avere ricevuto un trattamento che personalmente trovo ingrato ed ingiusto,aveva semplicemente ripiegato sulla sua seconda patria per poter dimostrare il suo valore nella più importante competizione di quest'anno, credo che fosse una richiesta legittima, bocciata da una FINA sempre meno credibile in fatto di tutela della pallanuoto. Non c'è neppure bisogno che dica qualcosa del tipo "Forza Alex, tieni duro" ad uno che ha fatto dell'impegno maniacale, dell'agonismo e del coraggio una bandiera lungo il corso di tutta la sua carriera.
Stefano Carbone

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