Mondiale Singapore, spettacolo Ungheria-Serbia. I magiari si giocheranno il titolo con la Spagna
Pubblicato il 22 Lug 2125 17:00
Al termine di un’autentica battaglia nella quale le due squadre si affrontano a viso aperto e sono gli attacchi a recitare la parte del leone l’Ungheria vince 19-18 la spettacolare sfida con la Serbia e si qualifica per la finale dei campionati mondiali di Singapore. Giovedì i magari scenderanno in acqua per giocarsi il titolo iridato contro la Spagna, vincitrice ai rigori contro la Grecia.
Vamos apre le ostilità con la rasoiata mancina di Vamos deviata dai difensori, Nikola Jaksic, in superiorità, replica per l’immediato 1-1. Fekete incrocia per il 2-1, Lazic, di polso, insacca il 2-2 da posizione laterale, la girandolo dei gol prosegue con la bomba da fuori di Manhercz e la rasoiata mancino di Akos Nagy per il break del 4-2. Il fendente di Fekete regala ai suoi il massimo vantaggio sul 5-2, Mandic prova ad entrare in partita con il bolide del 5-3, Akos Nagy rimette a distanza di sicurezza i rivali con la stilettata mancina del 6-3,
Martinovic inaugura il secondo parziale con la diagonale del 6-4 in uomo Greciin più, Vico controlla e gira alle spalle di Csoma per il 6-5, Kovac è pronto alla deviazione sul palo per il 7-5. Mandic trasforma con glaciale freddezza il penalty del 7-6 e Lazic, ancora in sette contro sei, schiaccia in rete il 7-7. Nikola Jaksic mette la firma su una prova maiuscola con l’uscita del palo per l’8-7, Manhercz replica scagliando la rasoiata dell’8-8
La ripresa inizia all’insegna del costante batti e ribatti, i protagonisti sfoggiano il meglio del proprio repertorio per riuscire a trovare la via della rete. I magiari tentano l’allungo con l’uno-due firmato Burian-Manhercz, i campioni olimpici accorciano le distanze con l’uomo in più firmato da Strahinja Rasovic, il numero 3 in calottina scura griffa il13-11. Vince Vigvari regala il massimo vantaggio ai suoi sul 14-11, è ancora il fuoriclasse del Ferencvaros a replicare con il penalty del -2. La truppa allenata da Zsolt Varga ha però innestato le marce alte, continua a spingere e scappa sul 16-12 con un nuovo break di 2-0 firmato Fekete-Akos Nagy.
Mandic prova a tenere i suoi a galla, i magiari però colpiscono in maniera puntuale e chirurgica capitalizzando la giornata certamente non esemplare dei portieri rivali e continuano a giocare su uno straordinario livello di intensità agonistica. Il numero due serbo realizza il sesto sigillo personale con una clamorosa beduina da posizione laterale per il -3, Martinovic timbra il -1 e Cuk riapre il match con il siluro del -1. Vendel Vigvari incrocia in maniera straordinaria il tiro del 19-17 trasformando così in oro il time out del suo allenatore prima del sigillo finale con cui Cuk timbra il 19-18.
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