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Mondiale Doha, torneo femminile: il pagellone della Top 8 di Leonardo Binchi
Pubblicato il 21 Feb 2124 14:48
A distanza di qualche giorno è il momento di tracciare il bilancio consuntivo del torneo femminile della rassegna iridata. Stavolta, dopo aver proposto la formazione ideale con la scelta della migliore per ogni ruolo, valutiamo il percorso delle prime otto classificate. Per farlo ci affidiamo all’esperienza di Leonardo Binchi, tecnico della Waterpolo Milano Metanopoli.
Stati Uniti 10
Sette mesi fa prendono uno schiaffo dall’Italia e si rendono conto di non essere più aliene, quindi battibili. Il problema è che se ne rendono conto anche gli altri che le affrontano con il rispetto reverenziale ma con quel barlume di speranza che lascia pensare di potercela fare. Vincono l’oro soffrendo, non fanno passeggiate di salute come nella finale. DI marziani lì dentro ce n’è solo una che gioca sempre da marziana ed è la Steffens.
Sette mesi fa prendono uno schiaffo dall’Italia e si rendono conto di non essere più aliene, quindi battibili. Il problema è che se ne rendono conto anche gli altri che le affrontano con il rispetto reverenziale ma con quel barlume di speranza che lascia pensare di potercela fare. Vincono l’oro soffrendo, non fanno passeggiate di salute come nella finale. DI marziani lì dentro ce n’è solo una che gioca sempre da marziana ed è la Steffens.
Ungheria 8
Arrivano seconde, conquistano una bellissima medaglia trascinate dalle loro veterane. Le altre supportano la leadership delle più esperte. In finale Gurisatti e Szilagyi davanti sono un po’impaurite mentre la Keszthelyi è l’unica che continua a caricarsi la squadra sulle spalle e a lei si aggiunge la Neszmelyi che subentra e fa benissimo.
Arrivano seconde, conquistano una bellissima medaglia trascinate dalle loro veterane. Le altre supportano la leadership delle più esperte. In finale Gurisatti e Szilagyi davanti sono un po’impaurite mentre la Keszthelyi è l’unica che continua a caricarsi la squadra sulle spalle e a lei si aggiunge la Neszmelyi che subentra e fa benissimo.
Spagna 8
Non so neanche da quanto non scende dal podio. Vince il bronzo grazie alla follia dell’allenatrice greca. Con grande merito però sono sempre lì e meritano il giusto premio per la straordinaria continuità di rendimento.
Non so neanche da quanto non scende dal podio. Vince il bronzo grazie alla follia dell’allenatrice greca. Con grande merito però sono sempre lì e meritano il giusto premio per la straordinaria continuità di rendimento.
Grecia 7
Disputano un buon girone eliminatorio. Incontrano nei quarti la nostra nazionale sulla quale hanno chiaramente un vantaggio piscologico derivante forse da uno stato di sudditanza delle azzurre che da una reale superiorità delle elleniche. Arrivano nella finale per il terzo posto e perdono il bronzo perché la loro allenatrice le porta al suicidio. La seguono, non fanno domande ma perdono una medaglia importante.
Disputano un buon girone eliminatorio. Incontrano nei quarti la nostra nazionale sulla quale hanno chiaramente un vantaggio piscologico derivante forse da uno stato di sudditanza delle azzurre che da una reale superiorità delle elleniche. Arrivano nella finale per il terzo posto e perdono il bronzo perché la loro allenatrice le porta al suicidio. La seguono, non fanno domande ma perdono una medaglia importante.
Olanda 6
Come detentrice del titolo mi aspettavo di più. Le ho viste un po’ spente, mi aspettavo qualcosa di meglio da una squadra che ha nel suo roster giocatrici di livello assoluto che calcano la scena da diversi anni.
Come detentrice del titolo mi aspettavo di più. Le ho viste un po’ spente, mi aspettavo qualcosa di meglio da una squadra che ha nel suo roster giocatrici di livello assoluto che calcano la scena da diversi anni.
Australia 5,5
Secondo me dalle aussie ci si aspetta delle prestazioni maiuscole sia atleticamente che tecnicamente. La Halligan nell’Orizzonte è un faro perché è appoggiata da giocatrici di personalità che l’affiancano mentre nella sua nazionale predica spesso nel deserto e non è nemmeno capita dalle compagne.
Secondo me dalle aussie ci si aspetta delle prestazioni maiuscole sia atleticamente che tecnicamente. La Halligan nell’Orizzonte è un faro perché è appoggiata da giocatrici di personalità che l’affiancano mentre nella sua nazionale predica spesso nel deserto e non è nemmeno capita dalle compagne.
Italia 8
Nelle ultime competizioni si sono classificate sempre tra le prime quattro. In questa in cui dovevano strappare il benedetto pass olimpico incontrano la Grecia e non portano a casa il risultato perdendo dieci anni di vita in una finale con il Canada che poi risulterà inutile perché avrebbero conquistato il biglietto per la Francia. Il percorso delle ragazze allenate da Carlo Silipo è mostruoso. Palmieri e compagne arrivano a Parigi da protagoniste, una squadra che deve lottare assolutamente per il podio
Nelle ultime competizioni si sono classificate sempre tra le prime quattro. In questa in cui dovevano strappare il benedetto pass olimpico incontrano la Grecia e non portano a casa il risultato perdendo dieci anni di vita in una finale con il Canada che poi risulterà inutile perché avrebbero conquistato il biglietto per la Francia. Il percorso delle ragazze allenate da Carlo Silipo è mostruoso. Palmieri e compagne arrivano a Parigi da protagoniste, una squadra che deve lottare assolutamente per il podio
Canada 5,5
Un Canada infarcito di vecchie conoscenze italiane con una giocatrice che diventerà una stella, la Browne. Sono troppo leggerine per le prime sette che gli stanno davanti. Arrivano alle Olimpiadi per la rinuncia del Sud Africa. Per loro la strada da percorrere è ancora molto lunga,
Credit: Giorgio Scala, Giorgio Perottino, Andrea Staccioli, Andrea Masini / DBM
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