Miceli: Tania wonder women, che tristezza il caso Ioannou
Pubblicato il 15 Ott 2116 04:24
DAL COMUNICATO DELL'EKIPE ORIZZONTE
E’ stato per tutti un bell’esordio in campionato – dice Martina Miceli – , ma dietro questo c’è tanto altro e forse quello del quale finora ci siamo occupati meno è proprio l’aspetto sportivo legato al campo. Per arrivare a questa prima giornata di campionato il lavoro mio e di Tania è stato enorme, ma fortunatamente abbiamo dei collaboratori di grande livello e mi riferisco sia a quelli che sono rimasti dal passato che a quelli che sono subentrati, che ci stanno davvero sorprendendo e dimostrano ogni giorno che possiamo contare su di loro. Ancora una volta oggi abbiamo dimostrato di essere una grande famiglia, ritrovando qui i nostri pezzi di storia e vedendoli insieme al nuovo che avanza. Questa è stata veramente una grande emozione e forse l’ansia più grande era dovuta proprio al fatto di non voler deludere determinate aspettative, poi messe in atto dalle ragazze in acqua. Era una cosa non così scontata, ma secondo me siamo forti. Ora però dobbiamo diventare brave, perché le potenzialità ci sono, come ci sono ancora tanti errori e diversi aspetti da migliorare. Basti pensare che la canadese è arrivata solo pochi giorni fa ed ha fatto appena tre allenamenti con noi, non parla l’italiano e ci capiamo ancora a malapena, però ha fatto un’ottima prima partita. Ha giocato bene pure la serba, che ha preso due-tre gol evitabili per ingenuità non solo sue ma di tutta la difesa in generale. E’ anche lei una ragazza eccezionale e secondo me ha delle enormi potenzialità. Mi sono piaciute pure le ragazzine, che si stanno allenando quotidianamente con tanta umiltà e voglia di imparare e con la consapevolezza di avere accanto delle campionesse. Questo è bello perché si mostrano pronte a soffrire con le più grandi, si fanno trovare presenti quando le chiamo in causa e questo non vale solo per oggi, perché è accaduto anche la scorsa settimana a Messina. Credo sia giusto fare una menzione particolare per Tania, che sappiamo bene da cosa è stata spinta a continuare a giocare. La vicenda di Carolina Ioannou è davvero triste per chi ama questo sport e so bene cosa si prova in questi casi, perché quando ero giovane anche io ho passato qualcosa di simile. Però, se all’epoca non si tutelavano assolutamente gli atleti, credo che nel 2016 dovremmo aver imparato che la cosa più importante non è il lucro delle squadre. Ci troviamo davanti a delle ragazze che non giocano a pallanuoto per soldi, ma per passione. Si tratta di giocatrici che praticano degli sport considerati minori con il diritto di essere tutelate, senza essere messe sotto scacco dai vari giochi di potere. Quindi, quello che è accaduto a Carolina ci ha fatto male e ci ha colpiti particolarmente. Devo ammettere che anch’io sarei scesa in campo, ma per quello basta e avanza Tania, che oggi ha giocato a marcare sul centro per tutti e quattro i tempi. Era questo il suo intento, proprio quello di giocare nel ruolo di Carolina, forse alle nostre avversarie sarebbe convenuto il contrario, chissà. Al di là di tutto, per noi Tania Di Mario resta sempre e comunque un valore aggiunto e noi dobbiamo essere bravi a non farla arrabbiare troppo, dandole al contrario la possibilità di continuare a divertirsi. E’ davvero una ‘wonder woman’, ma è più onesto riconoscere che per lei gli aggettivi sono finiti e che potrebbe giocare fino a cinquant’anni”.
Antonio Costa
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