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Martin:” Le Olimpiadi sono il sogno di ogni atleta: adiamo a Parigi per ambire a qualcosa di grande”

  Pubblicato il 21 Lug 2124  17:15
L’obiettivo è sempre lo stesso; puntare a vincere la medaglia d’oro provando ad imporsi sugli avversari grazie ad una consolidata identità di gioco che si giova ogni volta di novità tattiche introdotte per sorprendere i rivali di turno, David Martin ci aiuta ad entrare nell’universo Spagna, formazione che negli ultimi anni registra una straordinaria continuità di rendimento che le permette di arrivare costantemente a medaglia nei grandi eventi internazionali. Talento e duro lavoro quotidiano sono i pilastri da cui si parte per costruire un mix vincente imperniato su un’identità molto forte che non cambierà nemmeno dopo la rinuncia all’unico mancino di ruolo Mallarach, escluso a vantaggio del giovane Biel. La stella polare non può che essere l’eterno Perrone, intramontabile fuoriclasse vicino al quale qualsiasi compagno non può che innalzare sensibilmente il suo livello di rendimento.

Tra una settimana iniziano le Olimpiadi. Quali emozioni ci regalerà la prossima edizione della rassegna a cinque cerchi?
Le Olimpiadi sono sempre qualcosa di diverso e speciale. È il sogno di ogni atleta ed è il momento in cui il nostro sport ha un maggiore impatto.
Penso che il torneo di pallanuoto sarà molto divertente, con partite ricche di emozioni e molto equilibrio.
Come squadra siamo tutti molto entusiasti e vogliamo ambire a fare qualcosa di grande.
 
Quanto pesa sul percorso di avvicinamento delle due squadre una stagione lunga nella quale si sono già giocati Europei e Mondiali?
Questa stagione è stata molto dura per tutti. I giocatori hanno riposato poco ma le Olimpiadi sono la cosa più importante. Abbiamo messo da parte lo stress di riuscire a qualificarci per Parigi, ora è il momento di giocare e sognare. Ecco perché penso che le Olimpiadi saranno più spettacolari degli Europei o dei Mondiali.
 
In un panorama nel quale almeno sette-otto squadre sembrano avere le carte in regola per il podio quali saranno i fattori decisivi per puntare alla vittoria?
C'è molto equilibrio e la prima settimana sarà molto dura, fisicamente e mentalmente, in entrambi i gruppi. Se a questo si aggiunge l’intera stagione, penso che le squadre che arriveranno fisicamente più fresche alla seconda settimana faranno un passo importante verso la conquista di una medaglia.
 
La sua squadra è tra le più continue nelle grandi manifestazioni internazionali e termina quasi sempre sul podio. Quale segreto si cela dietro questa impressionante costanza di rendimento?
Talento e tanto lavoro. Ci alleniamo sempre con in mente l’obiettivo di conquistare la medaglia d'oro, anche se non sempre è possibile. Ecco perché cerchiamo di mantenere la squadra motivata a vincere. Inoltre, in ogni torneo cerchiamo di presentare novità tattiche per crescere come squadra e non essere così prevedibili per i nostri rivali.
 
La convocazione del giovane Biel e la conseguente esclusione di Mallarach privano la squadra di un mancino di ruolo. Come cambia il vostro gioco con quest’assenza?
Non cambierà molto. Abbiamo un’identità molto forte e non abbiamo intenzione di perderla. Ci saranno momenti in cui Blai ci mancherà perché è un giocatore che ci ha dato tanto in questi anni. Unai Biel ha fatto cose molto interessanti per la squadra. Mancino o non mancino, la Spagna farà comunque molto bene.
 
Che tipo di percorso seguirete fino al giorno dell’esordio con l’Australia?
Siamo a Barcellona e finiremo qui la preparazione con l'Ungheria. Nelle ultime due settimane abbiamo deciso di restare in casa, in modo che i giocatori potessero trascorrere più tempo con le loro famiglie. Il 25 andremo a Parigi con tutte le energie per affrontare la tensione della competizione.
 
Parigi 2024 potrebbe essere l’ultima apparizione olimpica per la leggenda Felipe Perrone. Quanto aiuta il lavoro di un allenatore la presenza in acqua di un leader dall’infinito spessore umano e dal talento cristallino?
Non ci sono parole per descrivere Felipe. È il capitano che ogni allenatore vorrebbe avere. La sua grande qualità, a parte il talento sportivo, è che tutti i giocatori che hanno giocato al suo fianco sono cresciuti sportivamente. È come un'enciclopedia della pallanuoto. Come allenatore, gli chiedo solo di godersi l'acqua perché in questo modo farà godere tutti noi.
 
Non c’è però solo la pallanuoto. La Spagna domina in lungo e in largo sia negli sport individuali (Alcaraz) che di squadra (gli Europei di calcio). Che tipo di lavoro si nasconde dietro questi grandi trionfi?
È vero che la Spagna è a un livello sportivo elevato. Ben undici sport di squadra andranno a Parigi, il numero più alto della storia. In Spagna ci sono sempre stati tanti talenti. Ora siamo in grado di metterli in luce e le metodologie di allenamento sono state adattate allo sport moderno che richiede una maggiore intensità fisica, tecnica e mentale. Inoltre, è cresciuto anche il sostegno delle istituzioni.
 
 
Foto Andrea Staccioli / Insidefoto / DBM

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