Marsili direttore tecnico di PallanuotoItalia: "La Fin tolga dal budget spese inutili e aiuti le società per il Covid"
Pubblicato il 04 Ott 2120 09:48
"Posso dare ancora tanto, soprattutto nella formazione tecnica dei giovani".
L'invito di Mino Marsili, ignorato da Fin e società affilate alla federazione, è stato raccolto da Alessandro De Tursi. Marsili è stato nominato direttore tecnico di "PallanuotoItalia" e, in tale veste, realizzerà corsi di formazione per i nuovi tecnici del circuito e corsi di aggiornamento per gli allenatori già in possesso del brevetto. Inoltre Marsili sarà il direttore tecnico della società Dea Sport di Treviglio e il responsabile dei corsi di formazione della Libertas.
"Sono molto contento - commenta Marsili -: è una nuova esperienza e, come tale, rappresenta per me un nuova sfida. Ringrazio De Tursi e PallanuotoItalia per avermi dato quest'importante opportunità".
Con Marsili parliamo anche del rinvio dei campionati federali di A1: "La federazione ha fatto bene, un atto di responsabilità in un momento particolarmente delicato".
Ci sarà una nuova formula per il campionato di A1 maschile, ma - visto quello che è accaduto in Coppa Italia - desta perplessità l'ipotesi di svolgere concentramenti in sede unica con più partite una dietro l'altra. Marsili non è di questo parere: "Il rischio di contagio nei concentramenti può essere azzerato con un'organizzazione che tenga conto di ogni singolo aspetto, a cominciare dagli spogliatoi: i concentramenti devono essere organizzati in impianti che dispongono di un numero di spogliatoi tali da garantirne uno per ogni squadra, a meno che tra una partita e l'altra non vi sia un lasso di tempo tale da permettere un'adeguata opera di sanificazione. Deve essere organizzato, inoltre, durante ogni partita un percorso obbligato fuori e dentro l'impianto per evitare i contatti tra i giocatori delle due squadre".
Ma di chi deve essere la cura e la responsabilità di tale organizzazione? Marsili non ha dubbi: "Anche e soprattutto della federazione, non può farsene carico soltanto la società ospitante. La Fin deve inviare nelle varie sedi dei concentramenti una task force per gestire e controllare l'organizzazione. E se qualcosa va storto, se società e atleti hanno comportamenti che non rispettano le norme anti-Covid, devono essere sanzionati pesantemente".
Tamponi: serve una convenzione, servono contributi federali. Marsili è d'accordo: "Le società sono già sull'orlo del collasso economico, non possono farsi carico di ulteriori gravose spese. La Fin tolga dal budget spese inutili e metta la voce "tamponi". in questo momento la battaglia contro il Covid ha la precedenza su tutto".
Mario Corcione
I VOSTRI COMMENTI
Lucida analisi. Condivido in pieno.
Luigi Galardi
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