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L'ultimo saluto a Mario

  Pubblicato il 16 Lug 2120  01:29
L'ULTIMO SALUTO A MARIO
 
La prima cosa che mi viene in mente, pensando a Mario, è la partita di calcio ai Camaldoli di Napoli nella quale ci siamo visti per la prima volta. Era il 1979. Mario batte il calcio d'inizio, io lo affronto, mi dribbla e - sorpreso dalla repentinità di quell'azione - con uno sgambetto lo mando a gambe all'aria. Mario si contorce per terra, urla dal dolore. Tutto preoccupato, mi avvicino temendo di avergli spezzato una gamba e lui si alza di botto e con un bellissimo sorriso sotto il suo celebre baffo mi dice: "Non mi sono fatto nulla, ti ho preso per il c..., non mi conosci, mi piace scherzare".
Poi ho imparato a conoscerlo e ad amarlo come persona, come giocatore, come allenatore. Si, perchè il 1979 è stato anche l'anno del suo quarto e ultimo scudetto con la Canottieri Napoli, l'anno della nascita della pallanuoto femminile in Italia, di cui Mario è stato il papà, l'anno delle prime partite del suo Fuorigrotta, la prima squadra in rosa campione d'Italia: ci giocava Barbara Damiani, la donna che lo ha accompagnato per tutta la vita, che gli ha dato Andrea e Riccardo. La famiglia più bella della pallanuoto italiana.
Ma devo tornare indietro, al 1978. Ero davanti al televisore e Raiuno trasmetteva Canottieri Napoli-Marina di Mosca, partita decisiva per la conquista della Coppa dei Campioni. La Scandone non c'era, messa fuori uso dall'incuria e saccheggiata dai vandali, e la squadra di Fritz Dennerlein era stata costretta ad andare fino a Palermo per vincere il titolo. L'unica immagine che mi è rimasta impressa di quella partita è Mario che abbraccia il pallone dopo una parata decisiva. "Quanto è bravo", pensai. Era la prima partita di pallanuoto che vedevo in vita mia. Sono trascorsi 40 anni.
Caro Mario, adesso che non ci sei più, ti voglio dire soltanto una cosa: grazie. Grazie a te, a Fritz, ai tuoi compagni di quella Canottieri Napoli. Quella squadra di cui sei stato il portiere più vincente mi ha fatto innamorare della pallanuoto. Un abbraccio forte a Barbara, Andrea e Riccardo.
Mario Corcione
 
IL CORDOGLIO DELLA SPORT MANAGEMENT
Sport Management Pallanuoto esprime tutto il suo cordoglio per la scomparsa di Mario Scotti Galletta. Alla famiglia le più sentite condoglianze da parte del presidente di Sport Management Prof. Sergio Tosi e della società tutta.
I dirigenti, i tecnici e gli atleti della Sport Management Pallanuoto si uniscono al lutto della pallanuoto italiana che perde un campione del mondo come Mario Scotti Galletta. Le condoglianze si estendono anche alla società Canottieri Napoli, per la scomparsa di una delle figure che hanno fatto la storia della società napoletana.
 
Non posso dire di aver avuto l’onore ed il piacere di conoscere Mario di persona. Riconosco nel figlio Andrea tante qualità che gli sono appartenute. Più di una volta ci siamo incrociati alla Scandone e mi sembrava un gigante. Tante volte gli avrei voluto dire “Lo sai che anche grazie a te la Rari Nantes Salerno è entrata nella Pallanuoto che conta?” Immenso è stato il suo contributo alla promozione in A2 nell’86. Ma mi sembrava inopportuno. Ci scambiavamo dei saluti cortesi. Mi rallegrava guardare il suo sguardo compiaciuto alla Scandone. Felice di stare nel suo ambiente e sempre accompagnato da persone che gli volevano bene. Una vita spesa per la pallanuoto. Ci stringiamo alla moglie Barbara ed ai figli Andrea e Riccardo con sincero affetto.
Enrico Gallozzi
Presidente ASD Rari Nantes Nuoto Salerno
 
IL CORDOGLIO DELLA PRO RECCO
La Pro Recco esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Mario Scotti Galletta. Il portiere napoletano se ne va a 70 anni dopo una carriera da protagonista della pallanuoto italiana e non solo; con la calottina del Settebello ha vinto la medaglia d'oro ai mondiali di Berlino nel 1978.
"Nella mia esperienza da giocatore a Napoli sono stato per anni a casa di Mario, sono stati la mia famiglia e lo porterò sempre nel cuore - afferma il presidente Maurizio Felugo -. Mando un forte abbraccio alla moglie Barbara e ai figli Andrea e Riccardo".
"Mario è stato un pilastro della grande Canottieri Napoli, contro di lui ho giocato tante volte - aggiunge Eraldo Pizzo - e oltre ad essere un grande atleta, ricordo una persona piacevole e simpatica. Condoglianze alla famiglia e alla Canottieri per la perdita di uno sportivo che ha scritto la storia del club".
 
LE CONDOGLIANZE DELLA R.N. SAVONA
La Carige Rari Nantes Savona si unisce al lutto di tutta la pallanuoto italiana per la scomparsa di Mario Scotti Galletta, 70 anni, Campione del Mondo con la Nazionale Italiana nel 1978 . Scotti Galletta ha vestito anche la calottina della Rari Nantes Savona nella stagione sportiva 1987/1988 dove ha ricoperto anche il ruolo di allenatore delle squadre giovanili biancorosse nello stesso periodo.
Atleti, tecnici e dirigenti, profondamente addolorati, si stringono alla famiglia di Mario Scotti Galletta ed esprimono le più sentite condoglianze.
Laura Sicco
 
IL CORDOGLIO DELLA F.I.N.
Ci ha lasciato dopo una lunga malattia Mario Scotti Galletta. Il portiere napoletano se ne va a 70 anni dopo una carriera da protagonista della pallanuoto italiana e non solo. Col Settebello spicca la vittoria iridata a Berlino nel 1978 e il bronzo nel 1975 a Calì in Colombia. Negli anni Settanta col suo baffo caratteristico portò al massimo splendore la Canottieri Napoli vincendo quattro scudetti nel 1973, 1975, 1977, 1979. Nel 1978 invece il trofeo più prezioso, la Coppa dei Campioni battendo i campioni uscenti del CSK Mosca nel girone finale disputato a Palermo per l'inagibilità dell'impianto cittadino. Il rigore parato a Nanni Moretti/Michele Apicella in “Palombella Rossa”, lo trasformò in una sorta di icona underground tra cinofili e appassionati di pallanuoto. È stato poi l’uomo che ha portato la pallanuoto femminile in Italia, invitò a Napoli la Nazionale olandese e da lì partì il movimento. Proprio nel '79, l'anno delle prime partite del suo Fuorigrotta, la prima squadra in rosa ufficiosamente campione d'Italia: ci giocava Barbara Damiani, la donna che lo ha accompagnato per tutta la vita, che gli ha dato altri due pallanotisti di valore come Andrea (ex nazionale ed attuale giocatore della RN Salerno) e Riccardo. Due anni fa ha ricevuto dal Coni il Collare d’Oro al Merito Sportivo: il massimo riconoscimento per un atleta. Alla famiglia giunga il cordoglio del presidente della FIN Paolo Barelli, dei presidenti onorari Lorenzo Ravina e Salvatore Montella, dei vice presidenti Andrea Pieri, Francesco Postiglione e Teresa Frassinetti, del segretario generale Antonello Panza, del consiglio e degli uffici federali e dell'intero movimento pallanotistico azzurro.  
 
IL RICORDO DELLA CANOTTIERI NAPOLI
Gran Pavese listato a lutto per la morte di Mario Scotti Galletta indimenticabile “portierone” della Canottieri Napoli che ci ha lasciati all’età di 70 anni. Le immagini  sfuocate, ma intense e ricche di significato e sicuramente fra le più belle di Mario come giocatore sono quelle delle sue parate che arrivano da Palermo dove si gioca Canottieri- Marina di Mosca, partita decisiva per la conquista della Coppa dei Campioni. Fu uno degli artefici principali di quella memorabile sfida. La squadra di Fritz Dennerlein, viste le condizioni di impraticabilità della Scandone, era stata costretta ad andare fino a Palermo per vincere il titolo. Era il 1978. Un anno veramente d’oro per Mario che vinse i Mondiali di Pallanuoto con il Settebello a Berlino. L’anno successivo è stato quello del quarto ed ultimo scudetto con la Canottieri Napoli. Quelli dei famosi anni dispari (1973-1975-1977 e 1979) della formazione allenata da Fritz Dennerlein. Nel 73 forse lo scudetto più bello con la vittoria alla penultima di campionato  a Punta Sant’Anna per 7 a 5 contro la Pro Recco che era imbattuta da vent’anni e che ci precedeva di un punto. L’ultima di campionato con la Florentia fu un trionfo  vincemmo 6 a 2 e fu scudetto. Con Mario Scotti Galletta c’erano, guidati dal capitano Gualtiero Parisio, Gianni D’Urso, Renè Notarangelo, Guido Criscuolo, Nando Lignano, Silvano Forte, Paolo e Massimo De Crescenzo Marco e Sergio Pirone e Enzo D’Angelo.. Nel dicembre del 2018 arriva per Mario finalmente il riconoscimento del Coni Nazionale, che attraverso il suo presidente Giovanni Malagò, gli consegna il Collare d’Oro al Merito Sportivo. Una famiglia con l’amore per la pallanuoto e alla quale si è dedicata interamente. Barbara Damiani, che Mario sposò nel 1981, giocatrice e allenatrice, è stata una delle promesse della pallanuoto femminile. I suoi due figli, Andrea difensore del Posillipo, dell’Acquachiara e della Nazionale è oggi il capitano della Rari Nantes Salerno. E Riccardo cresciuto nelle giovanili del Posillipo ha giocato anche con la Rari Nantes Napoli. “La Canottieri con la scomparsa di Mario Scotti Galletta piange oggi uno dei suoi più grandi campioni e grande pallanuotista entrato di diritto nella nostra lunghissima storia sportiva – ha dichiarato il presidente, Achille Ventura – Era socio benemerito legatissimo al suo sodalizio anche se la sua lunga malattia gli ha impedito di frequentarlo. Condivideva, anche se a distanza, successi  sportivi e anche momenti di amarezza che non mancano mai in tanti anni di storia. Desidero esprimere a sua moglie Barbara e a i suoi due figli, Andrea e Riccardo la vicinanza e l’affetto della grande famiglia giallorossa”. 
 
Ciao Mario, una vita passata insieme di colpo scompare. Fai vedere fra le nuvole cos'è la pallanuoto con le tue straordinarie parate. Un abbraccio.
Aldo Genua
 

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