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Lega, defiscalizzazione e supporto delle televisioni. Sono questi i salvagenti della pallanuoto?

  Pubblicato il 30 Apr 2120  10:45
Anche la seconda puntata di Controfuga ha fatto discutere, e non poco. Gli ospiti presenti, che si sono confrontati su temi importanti quali impianti, Lega, sponsor, televisioni, format, sono stati Amedeo Pomilio, Martina Miceli, Federico Colosimo, Alessandro De Tursi, Franco Grillone; tutti questi accomunati da un comune denominatore: la grande passione per la pallanuoto.
Ha partecipato alla trasmissione anche Massimo Sbaragli, ex nazionale italiana di basket.
 
"E' importante che ci sia una struttura al vertice che abbia la responsabilità di tutta la filiera del nostro sport - spiega il vice allenatore della nazionale Amedeo Pomilio -. Il mio è un appello ai presidenti di società: serve unità di intenti stavolta; bisogna creare un gruppo di lavoro, chiamatelo Lega o Consorzio, che non vada in contrasto con la Federazione. Figure chiave potrebbero essere i vari Malchiodi o Marotta, che hanno il doppio ruolo nei club ed in FIN. E' il momento di creare un'organizzazione, fatta dalle società, non per la tutela della pallanuoto, ma per la sua sopravvivenza. Defiscalizzazione per chi investe nello sport e nel sociale? Ben venga".
 
"Il problema principale credo sia la ripartenza degli impianti: la maggior parte degli impianti non riapriranno più ed a cascata questo effetto si ripercuoterà negativamente sulla parte agonistica- analizza il tecnico dell'Ekipe Orizzonte Martina Miceli -. Serve competenza in ogni comparto: Federazione, Lega o se vogliamo chiamarlo Gruppo di Lavoro, società. Diamoci da fare e rimbocchiamoci le maniche. Soluzioni da proporre? Defiscalizzazione delle aziende che investono nello sport e supporto della televisione: credo che questi siano in sintesi i due salvagenti momentanei della pallanuoto". 
 
Da cosa ripartire, dunque? "Ripartiamo dalle scuole; mostriamo ai bambini la bellezza della pallanuoto e troviamo sinergie - propone il capitano della Lazio Federico Colosimo -  Organizzare uno show ad ogni partita? Difficile per come è strutturato il nostro sistema. Il dramma è che non c'è confronto: non siamo noi a decidere; credo che ognuno di noi vorrebbero dare una mano ma non vi è dialogo ed ecco perchè tutti sono scontenti. Da Settembre, in attesa del vaccino, si giocherà a porte chiuse: l'apporto della televisione è fondamentale. Spero che chi di dovere si impegni a trovare accordi economici con le emittenti, anche in funzione della visibilità degli sponsor".
 
Questo, invece, il pensiero del fondatore di PallaNuotoItalia e presidente della Lega Nazionale Dilettantistica Alessandro De Tursi: "Mi dispiace vedere tanto malcontento nell'ambiente pallanuoto. Si parla di questi problemi da anni ma nessuno fa niente. Il format dei quattro gironi da quattro squadre in A1? Capisco che sia un modo per contenere i costi e far ripartire il campionato ma non possiamo dire che sia la soluzione ideale. Ci rendiamo conto che le società non riescono a pagare gli spazi acqua delle partite ad 800 euro, mi viene in mente la Scandone, perché non si riescono a trovare duecento persone disposte a pagare un biglietto a cinque euro? Questo è il vero problema della pallanuoto. Giocare solo in estate? Follia. Ci serve visibilità: in PallaNuotoItalia si gioca dieci mesi su dodici; il Covid-19 è un acceleratore di problemi che si evidenziano, oggi più che mai".
 
In collegamento telefonico è intervenuto anche il direttore di Waterpoloitaly Francesco Grillone: "Qualche anno fa Gabriele Pomilio si fece promotore di un grosso progetto, che costò anche diversi soldini, per il rilancio della pallanuoto che è rimasto in un cassetto. Nel nostro mondo ognuno pensa al proprio orticello: questa idea del "Gruppo di Lavoro" l'aveva avuta Tosi qualche anno fa ma società come Recco o Brescia non si sono mai presentate ad alcuna riunione. C'è qualcuno che regna e tutti gli altri si attengono alle decisioni prese senza alcun confronto":
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Se affidiamo la Lega nelle mani di un commercialista o un ingegnere non ne uscirà nulla: le società devono affidarsi, chiavi in mano, a persone esperte in tema di organizzazione eventi, sponsorship, diritti tv. Un pool di esperti, massimo 3, a cui chiedere la loro esperienza per rilanciare il settore. Stop.
Giuseppe

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