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Lazio, un grande ritorno: Luciano Russo

  Pubblicato il 03 Ago 2120  17:29
(comunicato stampa) - “La Lazio c’è sempre, dal 1900, per me che sono stato giocatore e capitano non è una società, ma la società, l’unica, il punto di arrivo più importante, la realtà storica per eccellenza nella capitale e nella pallanuoto”, parole di Luciano Russo, il pluridecorato tecnico delle giovanili che torna nella società che lo ha cresciuto, la Lazio appunto, con cui iniziò a nuotare giovanissimo.
Anno 1970, ultimi giorni di Agosto, presso l’impianto campo di Marte a Firenze si gioca la finale scudetto allievi, il primo titolo storico di categoria conquistato dalla Lazio battendo il Crotone. A guidare le giovani aquile il grande Giancarlo Guerrini mentre in acqua ci sono, tra gli altri, Enrico Malvestiti e Gigi Palma. Poi lui, Luciano Russo, che in biancoceleste vincerà anche un titolo juniores e sarà capitano della prima squadra fino al 1982, quando chiuderà la parentesi personale con il sodalizio.
Ma come accade per tutti i grandi amori le strade possono tornare ad incrociarsi, anche a distanza di tanti anni: “Per me è un sogno che si realizza, anche se ormai avanti con la carriera – racconta oggi Russo – quando ho cominciato ad allenare il mio più grande desiderio era farlo per la Lazio, seguendo i giovani ai quali ho dedicato una parte importante della mia vita, pensavo non ci fosse l’occasione invece questo progetto mi ha permesso di tornare a casa”.
Grazie all’accordo raggiunto tra la società biancoceleste e i Gladiators di Orazio Piccinini, Luciano Russo sarà infatti uno dei tecnici che guiderà il settore giovanile laziale occupandosi anche della neonata sezione femminile.
“La strategia della Lazio è sempre stata quella di portare giocatori forti ad alti livelli, una tradizione che deve continuare, certo ci vuole tempo – spiega ancora Russo che ringrazia poi il presidente Moroli citando un aneddoto - Ho questa immagine di Massimo che aveva appena smesso di giocare ma amava nuotare e faceva chilometri e chilometri in acqua, così costringeva noi più giovani a nuotare, ci nuotava sui piedi, gli facevamo da tiro, ci usava come stimolo. Ho un grande rapporto con lui”.
Da allenatore Russo ha vinto 3 titoli giovanili maschili e ottenuto numerosi piazzamenti sul podio. È stato poi assistant coach della nazionale maggiore femminile e direttore tecnico del “progetto giovani” femminile della FIN.
“Ho iniziato a lavorare con i giovani perché ho la passione della formazione – dice Russo – ora potrò finalmente farlo a casa”.
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Grande mr splinter!
Raffaello
 
Un grandissimo maestro. La vera assurdità (visti anche i recenti risultati) è quella di non avergli dato in mano tutto il settore giovanile maschile. “È una barca che anela al mare eppure lo teme”
GM
 
Un grandissimo in bocca al lupo ad una persona unica e vera. Un abbraccio forte e sincero da tutti noi Congiu.
Bruno Congiu

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