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Vincere, con uno scarto ampio, per centrare la qualificazione allo Stage Group. Nell’incontro valevole per la quinta e conclusiva giornata del girone C del Qualification Round di Champions League l’AN Brescia, reduce dalla netta vittoria contro l’Enka, si gioca il passaggio del turno con i padroni di casa dell’Oradea, al momento in testa alla classifica a punteggio pieno. Non riesce a completare l’opera la formazione lombarda che al termine di una partita sviluppatasi su continui cambi di fronte impatta sul 7-7 la gara e si arrende poi ai tiri di rigore con il punteggio di 14-13. Decisive le due parate con cui Dobozanov respinge le conclusioni di Faraglia nella prima serie e di Ferrero nella seconda mentre sul fronte opposto sbaglia solo Ilisie. Finale beffardo per i leoni che pagano a caro prezzo la sconfitta subita ieri mattina con lo Spandau e continueranno il loro cammino nei preliminari di Euro Cup. La delusione per aver abbandonato la Champions dopo diverso tempo è certamente naturale ma la seconda competizione continentale può rappresentare la dimensione ideale per una squadra giovane che ha bisogno di giocare partite importanti per continuare a crescere ed il livello decisamente più alto rispetto al recente passato non potrà che giovare ad Alesiani e compagni. La squadra, nonostante sia al lavoro da quasi un mese, è ancora in rodaggio e ha bisogno di tempo per migliorare la condizione e perfezionare i diversi automatismi di gioco. Gli ospiti partono bene, sbloccano le ostilità con il guizzo del capitano e raddoppiano con la botta dalla distanza di Gitto ma l’Oradea ribatte prontamente con l’uno-due firmato da Gusarov e Gardasevic, autentica spina nel fianco che conquista il titolo di top scorer di giornata siglando cinque reti. Il tracciante dalla distanza scoccato da Francesco Faraglia vale il 3-2 che riporta i suoi avanti, vantaggio a cui risponde il mancino per quello che si trasforma in un lungo duello punto a punto senza vincitori né vinti che porta all’epilogo nel duello dai cinque metri. La truppa di Bovo, tra le cui fila si mette in evidenza un Baggi Necchi autore di diverse ottime parate, produce tanto in attacco ma sbaglia forse qualcosa di troppo quando bisogna finalizzare.