Camogli. Un posto magico, dove basta fermarsi a guardare un panorama per iniziare a sognare ad occhi aperti. I sogni, però, non sono per tutti. Bisogna saperli cogliere, vanno coccolati, ma soprattutto bisogna lavorare alacremente per far sì che diventino realtà.
Da questa stagione la nostra Rari Nantes Camogli, può contare sul supporto di una persona speciale, uno di quelli abituati a vincere. Più la sfida è difficile, più lui non ha paura. Stefano Gatti, ex presidente onorario del Piacenza calcio, con cui qualche stagione fa sfiorò la promozione in serie B, è sceso in campo attivamente con la sua azienda, la Steel Acciai, per dare una mano al Club bianconero.
“Mi sono innamorato di Camogli e voglio dare il mio contributo per riportare in alto una società storica e blasonata come la Rari“, spiega Gatti, “Ho iniziato a interessarmi alle vicende della squadra grazie alla conoscenza del Direttore Sportivo con il quale mi lega un rapporto di amicizia. Ho subito capito quanto sia importante la pallanuoto per questo fantastico paese e giorno dopo giorno mi sono fatto avvolgere dall’entusiasmo che si respira. Io dalla vita ho avuto tanto e lo sport ha sempre avuto un ruolo centrale. Ho vinto tutto con la pallavolo e ho passato tanti anni nel mondo del calcio. Non cerco ne visibilità ne ho interessi particolari. Amo lo sport e ho Camogli nel cuore, se posso dare una mano alla squadra a tornare in A1 sarò veramente felice.
In quest’ultimo periodo ho acquistato casa a Camogli e sono sempre più legato a questo posto. Come ho già avuto modo di dire sia al Direttore Sportivo che al MIster e al Presidente, io, con la mia azienda, ci sono. Ho iniziato a sostenere la società e continuerò a farlo nei prossimi anni. Sono un ambizioso di natura, mi piace sempre guardare avanti, per cui, voglio sperare che già da quest’anno la squadra, che seguo sempre, riporti i tifosi in A1, ma anche qualora non dovessimo farcela, io garantisco il mio contributo per riprovarci anche l’anno prossimo. Spero che sempre più persone si avvicinino a questa realtà e che con l’aiuto di tutti si possano fare grandi cose.
In passato sono stato in piscina da “normale“ appassionato di sport e devo dire che ho potuto toccare con mano un entusiasmo contagioso. Quando tornerò? Ho avuto qualche problema di salute, ma il peggio è alle spalle. Presto tornerò alla Giuva per provare, dagli spalti, a spingere i ragazzi“.
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