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Smaltire la delusione per le sconfitte rimediate in semifinale, recuperare le energie sia fisiche che mentali e rituffarsi in vasca per quella che  la tradizionale sfida tra le deluse ma che assume significati tanto importanti quanto diversi per ciascuna delle due contendenti. Nell’incontro valevole per la finale di consolazione del torneo maschile dei campionati mondiali la Spagna, sconfitta 8-6 dall’Italia, affronta a Doha, fischio d’inizio previsto domani alle ore 09:30, la Francia, battuta solamente ai rigori dalla Croazia. Per i campioni d’Europa la medaglia di bronzo confermerebbe l’eccellente percorso di una potenza del panorama internazionale che centra con impressionante regolarità il podio dei grandi eventi internazionali mentre per i transalpini salire sul gradino più basso del podio costituirebbe un risultato storico, ulteriore benzina nel serbatoio dell’autostima e della fiducia di una formazione che sta crescendo in maniera esponenziale e punta a recitare un ruolo da assoluta protagonista nel torneo a cinque cerchi che giocherà davanti ai propri tifosi. Se i valori tecnici lascerebbero pendere la bilancia dei favori del pronostico dalla parte della truppa allenata da Martin le motivazioni e la voglia di continuare a stupire potrebbero essere la molla che, ancora una volta spinge Vernoux e compagni a gettare, ancora una volta, il cuore oltre l’ostacolo. Ci aiuta ad entrare nell’atmosfera del match il capitano dell’Iren Genova Quinto Alessandro Di Somma.
 
Alessandro Di Somma
Sara una finale per il bronzo davvero particolare. Chi crede che la Spagna avrà vita facile si sbaglia perché incontra una squadra che ormai è in una fiducia tale che darà tutto per portare a casa un bronzo mondiale che davvero non era immaginabile.
La Spagna inoltre, anche se il Settebello visto in semifinale era difficilmente battibile, è apparsa meno lucida e quadrata del solito. Se i transalpini dovessero riuscire a rimanere attaccati nei primi due tempi, potrebbe subentrare il fattore psicologico che in questa partita è totalmente a favore dei francesi: la Spagna è chiamata infatti a non sfigurare e ha tutto da perdere, la Francia invece gioca per una vera impresa sportiva. Questa condizione peserà nel quarto tempo.
Tutto quanto detto fin ora non significa che la Francia è arrivata al livello della Spagna, tutt’altro. Gli Iberici rimangono sulla carta molto, ma molto superiori. Ma io credo che in questo torneo, in questa fase finale, le differenze si siano assottigliate, anche solo per 32 minuti.
A Parigi sarà tutto completamente diverso.