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Nuovo prestigioso traguardo per la Croazia che, dopo aver centrato il pass olimpico, cancella definitivamente la delusione per il nono posto di Fukuoka tornando tra le prime quattro della rassegna iridata. Nel terzo match dei quarti di finale del torneo di Doha i biancorossi piegano 15-13 la Serbia al termine di una battaglia che regala una pioggia di gol e ora sfideranno in semifinale la Francia che, a sorpresa, con una prepotente rimonta nel finale ha piegato 11-10 l’Ungheria. A decidere le sorti di un confronto equilibrato nel quale le due contendenti si fronteggiano a viso aperto nel tentativo di superare l’avversario il break di 3-0 che il sette in calottina scura opera nel quarto parziale con la doppietta di Fatovic, miglior marcatore dei suoi con un poker, e il gol di Buric. L’espulsione per brutalità sanzionata a Mandic nel finale, grazie alla revisione al Var, chiude definitivamente i conti anche se paradossalmente l’unico gol del frangente conclusivo lo segna Lukic per ridurre il passivo. Il sette allenato da Tucak vince perché, in una partita fisica contrassegnata da grande equilibrio, sfrutta il fondamentale della superiorità numerica con una percentuale stratosferica, 10/15 la percentuale messa a referto, trova le soluzioni offensive migliori nel momento topico del match e conta su un portiere straordinario come Marko Bijac che, oltre alla solita serie di parate determinanti, si prende il centro della scena neutralizzando due volte il rigore del potenziale pareggio a tiratori del calibro di Mandic e Rasovic.A fine partita Walter Fasano, tecnico dell’Aktis Acquachiara commenta così il match.

 

Walter Fasano
Serbia-Croazia è sempre un grande match per la pallanuoto. È stata una bella partita, c’è stato un grande equilibrio. Vedere le due formazioni giocare a zona fa capire che la pallanuoto è cambiata perché entrambe sono da sempre maestre del pressing.  Nonostante la zona ci sono state tantissime espulsioni senza palla, si è vista tanta qualità dei giocatori sugli esterni che riuscivano a mettere palla dentro e a prendere espulsione. La superiorità numerica è stata devastante per la Croazia che ha messo a referto una percentuale mostruosa, sugli scudi Fatovic e Buric. Due squadre molto forti, tanto equilibrio, la Croazia è riuscita a portarla a casa perché nel momento decisivo è stata più brava con conclusioni di qualità. La Serbia si è innervosita, la partita è finita con l’espulsione di Mandic. Abbiamo assistito ad una bel match tra due squadre tra le più forti al mondo. Quando in acqua hai bocche da fuoco come quelle che ci sono a questi livelli la superiorità numerica fa la differenza e la Croazia ha vinto la gara.