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Jesina, il presidente Traini: non sussistono le condizioni per affrontare, in maniera regolare, un campionato fatto di quarantene e di 8 partite

  Pubblicato il 19 Feb 2121  12:05

Gent.mi, 
vogliate prendere atto della mail, a seguire, che come presidente ho inoltrato al settore pallanuoto, dopo aver avuto la prima squadra in quarantena. Dopo che la Federazione Italiana Rugby ha bloccato le retrocessioni in serie B, anche la FederVolley ha seguito quell'esempio. Sì deve e bisogna giocare, in sicurezza ma comprendendo la scelta di chi, per motivi personali di salute, familiari o di lavoro decide di non partecipare agli allenamenti, tra l'altro già sensibilmente ridotti. Inoltre nella mail ho avanzato una proposta sul poter usufruire delle vasche 25x16 (proposta che và contro i nostri interessi). Le due squadre di Pescara, inserite nel nostro girone, giocheranno ad Ancona (150 km), quando potrebbe disputate le partite casalinghe in impianti limitrofi, evitando spese e rischio di contagio maggiore. Stesso discorso per il Perugia che deve giocare a Firenze. Spero che da questa mail possa nascere una discussione seria e propositiva. Grazie per l'attenzione.
Gianluigi Traini

Spett.le FIN Settore Pallanuoto,
come leggerete nell'articolo allegato, la nostra prima squadra, di serie B maschile, è in quarantena per 14 giorni. 
Dopo che a novembre, due titolari, hanno abbandonato l'attività per paura del contagio, il rischio di perderne altri, in quanto lavoratori sia autonomi, che dipendenti o con persone immunodepresse a casa, è ancora più alto. Sono ragazzi che giocano a pallanuoto, pagando una retta e che fanno anche 80 km per allenarsi (visto che ora ci alleniamo ad Ancona). Come società, abbiamo apprezzato molto gli sforzi da parte della FIN riguardo la stesura dei protocolli e per la formula dei mini-gironi, tuttavia è palese, quanto evidente che non sussistono le condizioni per affrontare, in maniera regolare, un campionato fatto di quarantene e di 8 partite. In tempi non sospetti, firmai, insieme ad altre società, una lettera dove si chiedeva il blocco delle retrocessioni. Questa richiesta diventa ancora più attuale, dopo quello che è capitato, a noi e ad altre squadre.  Come società siamo anche favorevoli a giocare in campi da 25x16 (anche se noi giocheremo al Passetto) per evitare spostamenti, rischio contagi e costi ulteriori alle società che, ad oggi, non dispongono di un impianto idoneo aperto. 
Purtroppo il rischio di vedere un patrimonio, creato con sacrifici personali degli atleti nonché di noi addetti ai lavori, dilapidato, per qualcosa di indipendente dai nostri meriti o demeriti sportivi è alto e vi chiedo con il cuore in mano di tenerne conto.
 
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento e colgo l'occasione per augurare a tutti voi una buona giornata e buon lavoro.

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