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Italia-Ungheria: la FIN ricorre al TAS

  Pubblicato il 09 Ago 2124  07:54
La giuria di appello della World Aquatics ha respinto il secondo ricorso presentato dall'Italia in relazione all'evento che ieri sera gli arbitri Adrian Alexandrescu, rumeno, Valesin Miskovic, montenegrino, e il VAR Nicholas Hodgers, australiano, hanno valutato come brutalità (adesso definita violenza).
 
Questa mattina la giuria presieduta dall'olandese Erik van Heijningen ha ascoltato il team leader del Settebello Giuseppe Marotta, il dirigente Fabio
 
Conti e l'atleta Francesco Condemi.
Dirigenti e giocatore, supportati da video, hanno ribadito la mancanza di intenzionalità e di condotta violenta perché si tratta di una conclusione in porta con il contatto avvenuto alla fine del movimento naturale del braccio e con il dorso della mano aperta. Inoltre è stato portato all'attenzione della giuria d'appello l'audio del colloquio tra gli arbitri che dimostra come Miskovic interpretasse il contatto come prodotto dall'atto di tirare, mentre Alexandrescu lo inducesse ad assumere la sanzione della brutalità.
 
La giuria di appello, con comunicazione delle 14:10, ha respinto il ricorso motivandolo esclusivamente "on World Aquatics Competetion Regulations 13.1.1 and 20.3.7" (competetion scritto con la e). Il 13.1.1 riguarda le norme che disciplinano ricorsi e appelli; il 20.3.7 non risulta esistere. Inoltre non è stata comunicata alla Federazione nessuna squalifica comminata a Condemi, che quindi potrebbe essere regolarmente in vasca nella prossima partita. Alle 18:51 la FIN riceve le motivazioni argomentate che, tra l'altro, evidenziano la mancanza di violenza nell'azione di Condemi, limitate riprese video disponibili per gli arbitri che altrimenti avrebbero potuto decidere diversamente, l'impossibilità di ripetere la partita per decisioni che coinvolgono il VAR secondo i regolamenti in vigore. Questa sequenza di incongruenze hanno indotto la Federazione Italiana Nuoto a presentare ricorso al TAS.
 
"Quanto accaduto nei quarti è un errore bestiale, che è stato stigmatizzato da tutti i social e i siti internazionali di pallanuoto - ribadisce il presidente Paolo Barelli, ospite a Casa Italia per omaggiare il bronzo di Ginevra Taddeucci nella 10 chilometri - I ragazzi hanno ricevuto solidarietà di tutti, ma sono disperati per un'opportunità persa a causa dell'arbitraggio. I due ricorsi sono stati respinti; ne presenteremo un terzo al Tas per un riscontro formale al nostro disappunto perché non credo che sortirà ulteriori effetti. Un aspetto clamoroso è che l'appello non può modificare il risultato di una competizione secondo regolamento e questo è allucinante. Un altro è che se ieri era gioco violento, oggi non può non esserlo. L'errore è plateale e incomprensibile perché è evidente l'intenzione del ragazzo di tirare in porta. Trovo allucinante che arbitri esperti, convocati per le olimpiadi, non siano in grado di distinguere un gesto violento da uno tecnico".
 
Credit. Giorgio Scala DBM 

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