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Nel quarto di finale contro la Francia il Settebello ha saputo soffrire e reagire da grande squadra quale è riprendendo anche la lucidità che sembrava smarrita dopo la tripla superiorità fallita dai francesi e l’espulsione per gioco violento di Bruni.  Simili circostanze avrebbero piegato le gambe a tanti ma non l’Italia, una squadra che reagisce e ritrova, nel momento più difficile, il suo gioco e la sua forza mentale, il valore aggiunto della formazione di Sandro Campagna negli ultimi anni.
 
Francesco Di Fulvio
Un marziano: partita da incorniciare per il pescarese che prende le redini del Settebello nel momento più difficile (sul 3-5 e con l’espulsione di Bruni). A suon di gol annichilisce la difesa dei blues e ne spegne ogni speranza di rientrare in partita.

Vincenzo Dolce
Sa di dover fare gli straordinari (anche per l’assenza di Renzuto) e dopo essere stato controllato per quasi due tempi allo scadere della seconda frazione rompe la partita con una controfuga da sogno con espulsione e gol del + 2 che indirizza il match. Ci delizia con gol ed assist pregevoli. Insieme a Di Fulvio è il metronomo del Settebello: due pedine che ci invidia tutto il mondo della waterpolo.

 

Nicholas Presciutti
Quando c’è da sacrificarsi Nicholas è sempre in prima linea e lo è nel vero senso della parola con espulsioni e gol dai due metri (di cui il penultimo azzurro con una beduina da applausi) oltre al solito lavoro sporco in difesa.

Gianmarco Nicosia
Chiamato da Campagna in questo delicato quarto di finale Gimbo, come ha fatto al mondiale di Budapest, dimostra tutto il suo valore con interventi pregevoli che danno solidità alla difesa del Settebello che, dopo un tempo e mezzo, diventa impenetrabile

Giacomo Cannella
Nel momento delicato del match (ma lo fa poi per tutta la partita) partecipa alla costruzione del gioco azzurro. Con personalità si presenta dai cinque metri ed è suo il primo vantaggio azzurro che dà il là all’allungo decisivo nel quarto di finale.