DA "LA GAZZETTA DELLO SPORT DI OGGI" (articolo di Franco Carrella)
E’ festa serba, come previsto. Ma il Montenegro esce dalla vasca urlando di tutto, ritenendosi danneggiato dagli arbitri Stavridis e Margeta. Nella bolgia della Kombank Arena (capienza ufficiale portata a 16.000, in realtà non meno di 18.000 spettatori), i favoriti vengono fuori soltanto nel quarto conclusivo: sul 6-6, un break di 3-0 vale l’allungo decisivo. Proteste degli ospiti (un gol annullato a Radovic, un fallo grave reclamato ai danni di Nikola Janovic e non sanzionato) che nel momento topico perdono Ivovic per infortunio. A 26” dalla sirena, Aleksic firma in controfuga il definitivo 10-8. L’amarezza della squadra di Gojkovic è nelle parole di un grande assente: «Hanno vinto loro perché così era scritto» accusa Boris Zlokovic, il monumentale centroboa che ha annunciato il ritiro nelle scorse settimane. «Ecco il motivo per cui la pallanuoto non può crescere: chi ospita, viene avvantaggiato. Bisogna lottare per cambiare questo stato di cose. Facciamo in modo che vinca il più forte. Sempre».
IL CONTORNO Con le batterie scariche, il Settebello in mattinata si era arreso alla Spagna nella sfida per il quinto posto (tripletta di Giorgetti). «Dopo questo torneo, sappiamo meglio quali sono i nostri pregi e i nostri limiti» dice Sandro Campagna. Comincia la marcia verso le qualificazioni olimpiche.
Franco Carrella
COSI' NELLE QUALIFICAZIONI OLIMPICHE
Torneo maschile, Trieste (Ita), 3-10 aprile
Squadre partecipanti: Ungheria, Italia, Spagna, Russia, Romania, Francia, Germania, Olanda, Slovacchia, Canada, Kazakistan, Sudafrica
CLASSIFICA CANNONIERI FINALE: TRIONFA STEVEN CAMILLERI
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LE STATISTICHE AL TIRO DEI SINGOLI AZZURRI CONTRO LA SPAGNA
E LE LORO STATISTICHE GLOBALI DEFINITIVE
Finali - Sabato 23 gennaio
1-2 posto
SERBIA-MONTENEGRO 10-8 (1-3; 2-1; 3-2; 4-2)
Serbia: Pijetlovic G., Mandic 1, Gocic, Randjelovic, Cuk 2, Pijetlovic D.m1, Nikic, Aleksic 2, Jaksic 1, Filipovic 1, Prlainovic 2, Mitrovic S. 1, Mitrovic B. All. Savic.
Montenegro: Scepanovic, Brguljan Dra., Paskovic, Petrovic, Brguljan Dar. 2, Radovic 2, Janovic M., Janovic N. 2, Ivovic 1, Misic, Vukcevic 1, Jokic, Lazovic. All. Gojkovic.
Arbitri: Margeta (Slo) e Stavridis (Gre).
BELGRADO - La Serbia conserva lo scettro europeo al termine di una partita meravigliosa. Uno spot sensazionale per la pallanuoto, uno spettacolo indimenticabile sia per i quasi 18mila della Kombank Arena (la capienza è stata aumentata per la finalissima) sia per coloro che hanno vissuto questa splendida gara davanti al video.
La Serbia conferma tutta la sua grandezza perchè soltanto una squadra come quella di Savic poteva domare un Montenegro semplicemente fantastico, che avrebbe meritato di salire sul podio accanto ai vincitori, che ha reso durissima la vita alla grande favorita del torneo, che si è arreso solo nell'ultimo giro di lancetta.
Un Montenegro capace di chiudere la prima frazione in vantaggio di due lunghezze (1-3) e poi sempre avanti, con il fiato sul colo della Serbia ma sempre padrone della situazione. Una sicurezza, frutto di una straordinaria capacità difensiva, che viene meno soltanto nella prima metà del quarto tempo, che risulterà fatale alla squadra del giovanissimo e bravissimo Gojkovic.
L'ultima frazione comincia sul punteggio di 6-6 e con una coraggiosa decisione di Savic, che risulterà vincente: Gojko Pijetlovic tra i pali al posto di Branislav Mitrovic. Radovic riporta subito avanti il Montenegro, anzi no perchè Stavridis annulla la rete del posillipino. Capovolgimento di fronte e primo vantaggio della Serbia con Cuk in contropiede. Un vantaggio che diventa triplo (9-6) con le successive realizzazioni di Pijetlovic (fantastica botta da fuori) e Jaksic (superiorità). Partita finita? Macchè. Lo straordinario Montenegro, nonostante le menomate condizioni di Ivovic che rimane in vasca con un dito malmesso, recupera quasi tutto il gap (9-8) con Radovic e il monumentale Nikola Janovic, anche oggi tra i più incisivi della squadra di Gojkovic assieme a Darko Brguljan. Finale di un'intensità pazzesca. Il Montenegro spinge ancora per ottenere il pareggio e i tiri di rigore, ma una conclusione di Mladjan Janovic non ha fortuna. Poi, nell'ultimo disperato assalto, è Gojko Pijetlovic a catturare in uscita la palla che vale la medaglia d'oro e che il portiere serve ad Aleksic per la controfuga del definitivo 10-8.
3-4 posto
GRECIA-UNGHERIA 10-13 (2-4; 2-4; 1-2; 5-3)
Grecia: Flegkas, Mylonakis, Dervisis, Genidounias 1, Fountoulis 1, Pontikeas, Afroudakis C. 2, Delakas, Mourikis 2, Kolomvos, Gounas, Vlachopoulos 4, Galanopoulos. All. Vlachos.
Ungheria: Nagy, Gor-Nagy, Batori 2, Erdelyi, Vamos 3, Hosnyanszky 2, Decker 2, Manhercz 2, Varga Dan. 2, Varga Den., Kis, Harai 2, Bisztritsanyi. All. Benedek.
Arbitri: Koganov (Aze) e Schwarts (Isr).
BELGRADO - Ungheria sempre avanti, massimo vantaggio +6 (5-11) al'inizio del terzo tempo. Hanno arbitrato Koganov e Schwarts: davvero incredibile che abbiano avuto l'incarico di arbitrare una finale per il bronzo dopo tutto quello che hanno combinato in questi Europei. Evviva la meritocrazia.
5-6 posto
SPAGNA-ITALIA 8-7 (2-1; 4-2; 1-3; 1-1)
Spagna: Lopez Pinedo, Munarriz 2, Lopez-Escribano, Roca, Molina 2, Minguell 1, Sziranyi, Espanol, Tahull 1, Fernandez, Mallarach 1, Echenique 1, Aguilar. All. Hernandez.
Italia: Tempesti: Di Fulvio F. 1, Gitto N., Figlioli 1 rig., Giorgetti 3, Bodegas, Giacoppo, Gallo 1, Presciutti C., Luongo S. 1, Aicardi, Baraldi, Del Lungo. All. Campagna.
Arbitri: Ivanowski (Mne) e Putnikovic (Srb).
Superiorità numeriche: Italia 4/14 + 1 rigore e Spagna 3/11. Spettatori 500 circa
Note: ammonito per proteste nel primo tempo (6'57") il tecnico della Spagna Hernandez. Espulsi con sostituzione nel terzo tempo Espanol (2'30") e Aicardi (3'09"). Usciti per limite di falli Minguell nel terzo (7'11"), Roca e Fernandez nel quarto tempo (4'35" e 6'53").
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Il Settebello chiude al sesto posto la 32esima edizione dei campionati europei di pallanuoto, a Belgrado. Vince con merito la Spagna 8-7, avanti 6-3 e 8-6 a 4'16 da giocare, con l'Italia che comunque ha avuto le occasioni per pareggiare nuovamente dopo aver agganciato il 6-6. Partita vera, dura fisicamente; ulteriore importante verifica in vista del cammino verso il torneo preolimpico in programma al centro federale di Trieste dal 3 al 10 aprile.
La cronaca. Gli azzurri cominciano molli, imprecisi sotto porta e nulli in superiorità numerica. Concedono due controfughe alla Spagna per il 2-0 di Malarach e Molina e tornano in scia trasformando un doppio uomo in più con Giorgetti a 6'57 (2-1; 1/4).
Gli iberici però raggiungono il +3 nel secondo tempo, segnando in superiorità numerica due volte con Munarriz (3-1 e 5-3) e a uomini pari con Minguell dal centro (4-2) e con Elchenique dal perimetro (6-3). Rispondono in superiorità numerica Di Fulvio (2-3, 2/5) e in doppia Giorgetti (3-4, 3/6).
La palla non gira neanche nel terzo tempo; poco movimento e conclusioni per lo più individuali. Soprattutto non c'è velocità; ma cala anche la Spagna, mentre sale di tono la difesa azzurra. Finiscono la partita anzitempo prima Espanol e poi Aicardi, espulsi con sostituzione. In occasione della prima sanzione Figlioli segna un rigore sulla scia della superiorità numerica; della seconda l'Italia difende una doppia e poi riduce ulteriormente lo strappo con Gallo che realizza dai cinque metri il -1 a 4'36 (6-5). Il pari è di Luongo ancora in superiorità numerica a 7'11 con Minguell fuori per limite di falli; ma dura appena 40" perché Tahull (3/8) porta al quarto tempo sul 7-6. Ancora tanti errori limitano il gioco nell'ultimo periodo in cui, dopo due errori spagnoli in superiorità (3/10) e tre italiani (4/12), Molina segna dal perimetro l'8-6 e Giorgetti replica nello stesso modo a 2'20 da giocare (8-7). Nel frattempo Roca aveva commesso il terzo fallo grave, ma l'Italia non ne aveva approfittato (4/13).
La partita resta viva fino alla fine. Gli azzurri difendono un uomo in più (3/11) e una veloce ripartenza su controfallo; poi a 1'07 giocano la 14esima superiorità numerica (terzo fallo di Fernandez). Il cittì Campagna chiama time-out, la palla scorre veloce sull'arco, ma a un passo dalla porta non riesce la deviazione a Di Fulvio. L'ultima speranza si spegne su una conclusione disperata dai cinque metri di Giorgetti, autore di una tripletta, a 3" dalla fine.
Amara pillola statistica. La Spagna non batteva l'Italia ai campionati europei da Kranj 2003 e proprio da allora gli azzurri non chiudevano la rassegna al di sotto del quinto posto.
Il commento del cittì Campagna. "La squadra ha mostrato i suoi pregi e i suoi limiti, com’è giusto che sia alla fine di un campionato europeo. Speravo che la Spagna giocasse al 100% perché sono queste le partite che ci faranno crescere e da cui si possono analizzare effettivamente gli errori. Molti di questi giocatori, fortunatamente o sfortunatamente, vincono le partite in campionato con largo scarto e anche spesso in nazionale; ciò significa che c’è qualità del gioco, c’è qualità dei giocatori, però sotto stress bisogna ancora crescere. Lo abbiamo dimostrato in negativo nel quarto di finale con il Montenegro e anche questa partita ha mostrato elementi su cui lavorare. Il bilancio non è disastroso; non mi faccio mai condizionare dal risultato, perché guardo il giocatore nella sua completezza, nella sua crescita fisica e mentale, nella capacità di sopportare carichi di lavoro e stress. Questo è un buon viatico per la qualificazione che resta l’obiettivo prioritario. La qualificazione non è scontata. Tra due mesi dovremo essere in piena forma. Il progetto va avanti, il quadro è abbastanza delineato, so dove andare a lavorare sotto tanti i punti di vista: sulle gambe, sulle braccia e sulla testa. Ora c’è la world league, ci vedremo ogni quindici giorni per non perdere quello che di buono c’è stato qui a Belgrado, avremo un collegiale tra fine febbraio e inizio marzo, poi ci rivedremo dopo la coppa Italia e faremo due settimane piene prima del torneo”.
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Giovedì 21 gennaio - Semifinali
1-4 posto
MONTENEGRO-UNGHERIA 8-5 (2-2; 2-1; 1-1; 3-1)
Montenegro: Scepanovic, Brguljan Dra. 1, Paskovic, Petrovic, Brguljan Dar. 1, Radovic, Janovic M 1., Janovic N. 2, Ivovic 2, Misic, Vukcevic 1, Jokic, Lazovic. All. Gojkovic.
Ungheria: Nagy, Gor-Nagy, Batori, Erdelyi, Vamos, Hosnyanszky 1, Decker, Manhercz 2, Varga Dan., Varga Den 2., Kis, Harai, Bisztritsanyi. All. Benedek.
Arbitri: Koryzna (Pol) e Severo (Ita).
BELGRADO - Roberto Petronilli, presidente del Gug, lo aveva anticipato: "I designatori stanno preservando Severo in vista di...".
...in vista di una gara moloto importante, la semifinale Montenegro-Serbia che il fischietto italiano ha diretto in coppia con il polacco Koryzna. Una bella e meritata soddisfazione per Severo.
La gara si risolve sul punteggio di 5-5, a metà della quarta frazione. Una doppietta di Ivovic inframmezzata da una rete di Vukcevic lanciano il Montenegro verso la finale per l'oro contro la Serbia. Grazie a questo successo, inoltre, la squadra di Gojkovic ritira il pass per Rio. L'Ungheria, invece, dovrà cercare il visto per le Olimpiadi, assieme a Italia e Spagna, nel torneo di qualificazione di Trieste.
5-8 posto
ITALIA-CROAZIA 8-6 (6-1 0-1 2-1 0-3)
Tempesti: Di Fulvio F., Gitto N., Figlioli 2, Giorgetti 2, Bodegas 1, Giacoppo, Gallo 2, Presciutti C., Luongo S. 1, Aicardi, Baraldi, Del Lungo . All. Campagna.
Croazia: Pavic, Buric, Petkovic, Loncar 1, Jokovic, Bukic 1, Vukicevic 1, Buslje, Sukno 1, Pavlovic, Setka 1, Macan, Bijac 0. All. Tucak.
Arbitri: Margeta (Slo) e Stavridis (Gre).
Note: uscito per limite di falli Buslje a 7'33" del terzo tempo.
BELGRADO - La reazione che ci si attendeva dal Settebello è arrivata. La Croazia, già battuta in World League, deve arrendersi nuovamente alla superiorità manifestata dagli azzurri. Un successo molto più netto rispetto a quello di Belgrado: il punteggio finale è bugiardo, sicuramente è più veritiero l'8-3 maturato alla fine della terza frazione, con tre tempi giocati dalla squadra di Campagna su ottimi livelli.
In particolare, nella prima frazione, c'è stata una sola squadra in acqua, quella azzurra: 6 gol su 7 tiri scagliati verso la porta di Pavic, 85% di realizzazione. E poteva essere tranquillamente 7 su 7 perchè l'unico errore lo ha commesso Giacoppo, che in controfuga si è fatto neutralizzare la conclusione a tu per tu con il portiere croato.
Nel secondo e nel terzo tempo c'è stato un calo nella percentuale di realizzazione, ma non è calato il rendimento in difesa: il Settebello ha continuato a giocare molto bene, protetto nel migliore dei modi da Tempesti. Il portiere azzurro ha chiuso il match con 11 parate su 17 conclusioni, alcune delle quali determinanti. Da ricordare, in particolare un salvataggio su conclusione ravvicinata di Setka sul punteggio di 6-2.
Il Settebello, rispetto alla gara con il Montenegro, è migliorato anche con l'uomo in più. Proprio in superiorità la squadra di Campagna ha raggiunto nuovamente il massimo vantaggio nella terza frazione (8-3), dopo il parziale recupero della Croazia, grazie alle conclusioni vincenti di Gallo e Giorgetti (rete bellissima).
Nel quarto tempo la reazione della Croazia, complice anche un certo calo di attenzione da parte degli azzurri, ha permesso alla squadra di Tucak di riportarsi a -2 (8-6) a due minuti dal termine, ma le parate di Tempesti e un bel recupero difensivo di Di Fulvio hanno impedito ai biancorossi di fare ulteriori danni. E ora ci attende la finale per il quinto posto contro la Spagna.
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Il Settebello giocherà per il quinto posto con la Spagna (stessa sfida nel torneo femminile per il bronzo) sabato 23 gennaio alle 13.30. Finalina di consolazione che non attenua le recriminazioni per la sconfitta nei quarti col Montenegro, ma è comunque importante in vista del sorteggio per le qualificazioni olimpiche, che si disputeranno al centro federale di Treste dal 3 al 10 aprile con ulteriori 4 pass in palio. Battuta la Croazia 8-6 (parziali 6-1, 0-1, 2-1, 0-3) con carattere e gioco, ma pure evitabili pause a risultato acquisito. Doppiette di Figlioli, Giorgetti e Gallo; a segno Bodegas e Luongo.
La cronaca. Le continue indicazioni del cittì Campagna lasciano immediatamente intendere quanto consideri importante il finale del torneo. I fatti lo dimostrano. Gli azzurri chiudono il primo quarto sul 6-1 (!) con percentuale piena in superiorità numerica: Figlioli (1-0), Giorgetti (4-1) e Luongo (6-1); gli altri gol arrivano grazie a un dribbling con entrata di Bodegas su Setka (2-0) e a potenti conclusioni di Figlioli e Gallo. Nel mezzo Sukno aveva accorciato (3-1) in superiorità numerica. Nel secondo tempo la Croazia si avvicina con Setka che trasforma un rigore e nessun uomo in più viene concretizzato da entrambe le squadre (3/6 contro 1/5). L'Italia torna a segnare nel terzo tempo con Gallo e Giorgetti che in superiorità numerica (4/8 e 5/10) rispondono al 6-3 di Bukic (2/6) per l'8-3 che porta all'ultimo parziale. Vukcevic e Sukno in superiorità numerica (4/11) e Loncar in controfuga rendono meno amaro il passivo fino all'8-6; l'Italia prova a controllare giocando sino ai 30 secondi, ma ci riesce male e quasi rimette in discussione un successo netto.
Il commento del cittì Campagna. "L'approccio è stato positivo rispetto ad una Croazia piuttosto arrendevole, forse anche a causa di un problema al gomito di Jokovic che ne ha impedito l'impiego. I ragazzi sono partiti determinati, hanno raggiunto un buon margine di vantaggio; poi hanno controllato fino al quarto tempo quando sono emersi problemi nella gestione e di attenzione che hanno provocato errori inaccettabili per giocatori di livello internazionale".
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Mercoledì 20 gennaio - Semifinali
1-4 posto
GRECIA-SERBIA 7-13 (3-4; 0-2; 1-4; 3-3)
Grecia: Flegkas, Mylonakis, Dervisis, Genidounias, Fountoulis, Pontikeas, Afroudakis C. 1, Delakas 1, Mourikis, Kolomvos 1, Gounas 2, Vlachopoulos 2, Galanopoulos. All. Vlachos.
Serbia: Pijetlovic G., Mandic 2, Gocic, Randjelovic, Cuk 1, Pijetlovic D. 3, Nikic, Aleksic, Jaksic 1, Filipovic 3, Prlainovic 2, Mitrovic S. 1, Mitrovic B. All. Savic.
Arbitri: Alexandrescu (Gre) e Stampalija (Cro).
Superiorità numeriche: Grecia 3/13, Serbia 8/11.
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Che partita! Spettacolo fantastico alla Kombank Arena: 12mila spettatori, una Grecia che gioca a testa alta ma che deve per forza di cose arrendersi ad una Serbia che mostra tutta la sua straordinaria forza.
Avvoltoio. Dopo il vantaggio iniziale della Grecia con Delakas, servito molto bene da Afroudakis, e la replica di Filipovic con l'uomo in più, la Serbia effettua il sorpasso (1-2) con la prima prodezza di Dusko Pijetlovic. Commenta così l'azione Dario Di Gennaro: "Il centro serbo, appostato sul secondo palo, piomba come un avvoltoio sul pallone di Prlainovic proveniente dal lato opposto e lo schiaccia in rete".
Para tutto. Nella prima parte della gara la Grecia regge benissimo il confronto con gli avversari, ma i suoi attaccanti trovano in Branislav Mitrovic un ostacolo molto difficile da superare. Il portiere serbo para quasi tutto e consente alla formazione di Savic di mantenere il minimo vantaggio (3-4) alla fine della prima frazione.
Meraviglioso. Con questo aggettivo Francesco Postiglione descrive il gol con il quale, in apertura di seconda frazione, Dusan Mandic porta la Serbia sul +2 (3-3). Il mancino della Pro Recco da posizione 1, pressato da un avversario e sdraiato sull'acqua, lascia partire una parabola che finisce nell'angolo alto alla destra di Flegkas.
Specchietto retrovisore. L'immarcabile Pijetlovic resiste al centro ad una cravatta di Vlachopoulos e, sempre girato di spalle, mette il pallone alle spalle di Flegkas "come se avesse lo specchietto retrovisore", commenta Di Gennaro.
Uomo in più. La Grecia, complice una difesa serba che diventa sempre più imperforabile ogni minuto che passa, sbaglia moltissimo con l'uomo in più. Chiuderà con un eloquente 3 su 13.
Il migliore. Prlainovic trasforma due superiorità consecutive conquistate dall'immenso Pijetlovic e mette in ghiaccio la vittoria (4-9). "Non ho dubbi - dice Postiglione -: Dusko Pijetlovic è il miglior giocatore di questa gara". Ci permettiamo di aggiungere: in questo momento è il miglior giocatore al mondo.
Tutti in piedi. La Serbia non molla di un centimetro fino al termine e chiude la gara con il 13° gol, realizzato da Stefan Mitrovic a 4" dalla sirena conclusiva. Sono tutti in piedi i 12mila spettatori della Kombank Arena: un vero e proprio trionfo accompagna una Serbia pazzesca in finale.
Mario Corcione
5-8 posto
SPAGNA-RUSSIA 10-9 (2-1; 4-2; 2-2; 2-4)
Spagna: Lopez Pinedo, Munarriz 2, Lopez-Escribano, Roca, Molina 2, Minguell 1, Sziranyi, Espanol 2, Tahull, Fernandez 1, Mallarach 1, Echenique 1, Aguilar. All. Hernandez.
Russia: Antonov, Magomaev 3, Odintsov, Bichkov 2, Bugaychuk 1, Krasnov, Merkulov, Balakirev, Nikolaenko, Kholod 2, Lisunov 1, Giniatov, Korneev. All. Shagaev.
Arbitri: Koryzna (Pol) e Putnikovic (Srb)
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Quarti di finale - Martedì 19 maggio
UNGHERIA-CROAZIA 8-5 (2-1; 3-2; 1-1; 2-1)
Ungheria: Nagy, Gor-Nagy, Batori, Erdelyi, Vamos 1, Hosnyanszky 2, Decker, Manhercz, Varga Dan., Varga Den 3., Kis, Harai 2, Bisztritsanyi. All. Benedek.
Croazia: Pavic, Buric, Petkovic 1, Loncar 1, Jokovic 1, Bukic, Vukicevic 2, Buslje, Sukno, Pavlovic, Setka, Macan, Bijac. All. Tucak.
Arbitri: Buch (Esp) e Naumov (Rus).
ITALIA-MONTENEGRO 7-10 (2-3; 0-1; 3-4; 2-2)
Italia: Tempesti, Di Fulvio F. 2, Gitto N., Figlioli 1, Giorgetti, Bodegas 1, Giacoppo, Gallo, Presciutti C. 1, Luongo S. 1, Aicardi 1, Baraldi, Del Lungo. All. Campagna.
Montenegro: Scepanovic, Brguljan Dra., Paskovic, Petrovic 1, Brguljan Dar. 2, Radovic 2, Janovic M., Janovic N. 4, Ivovic, Misic, Vukcevic, Jokic 1, Lazovic. All. Gojkovic.
Arbitri: Alexandrescu (Rou) e Schwarts (Isr).
Superiorità numeriche: Italia 54/16 + 1 rig, Montenegro 5/8.
Note: usciti per limite di fallo Drasko Brguljan a 4'48" e Petrovic a 5'30" del terzo tempo, Vukcevic a 2'33" e Radovic a 7'27" del quarto tempo. Ammonito Campagna per proteste a 7'55" del terzo tempo.
LE FOTO DEL MATCH
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
fuori dalla zona medaglie e dai posti che assegneranno il pass olimpico. Battuto dal Montenegro 10-7 (3-2, 1-0, 4-3, 2-2) nei quarti di finale, giocherà per il quinto posto, comunque importante ai fini del ranking per il sorteggio del torneo di qualificazione olimpica, in programma dal 3 al 10 aprile, al centro federale di Trieste, con ulteriori 4 pass in palio.
Decisivi, ai fini della sconfitta, alcuni errori difensivi in momenti particolarmente importanti e il 4/16 in superiorità numerica. Prestazione superba di Nikola Janovic, autore di 4 gol.
Purtroppo è la prima volta che l'Italia guidata dal cittì Campagna resta fuori dalle prime quattro posizioni europee dopo le edizioni di Budapest 2001 e 2014 chiusi d'argento e di bronzo, l'argento di Zagabria 2010 e il quarto posto di Eindhoven 2012. Una striscia eccezionale, che avremmo voluto finisse un po' più in là.
Il commento. L'Italia va avanti con Presciutti che trasforma la prima di tre superiorità numeriche a 1'32, poi è costretta ad inseguire. Una conclusione di Di Fulvio sulla testa di Scepanovic vale il 2-2 dopo il rigore di Nikola Janovic e la controfuga di Radovic sulla destra. A 35 secondi dalla sirena Petrovic riporta avanti il Montenegro approfittando di un controfallo in ripartenza (3-2). Gli slavi alternano al centro Vukcevic, Misic e Jokic, al posto dell'infortunato Klikovac, ma raccolgono meno di quanto producono per merito della difesa italiana, attenta a non indurre l'intervento arbitrale. Gli azzurri però pagano l'1/3 in superiorità numerica e la fisicità avversaria che ne limita i movimenti.
Nel secondo parziale Jokic trasforma il primo uomo in più (1/2) e segna il break a 2'50 per il 4-2. L'Italia produce gioco e superiorità numeriche (1/7), ma la difesa montenegrina tiene, attaccando generosamente l'uomo col pallone e frapponendosi alle linee di passaggio.
Gli azzurri non passano fino al -1 segnato da Luongo dopo 43 secondi del terzo parziale per il 2/8, ma Radovic e Nikola Janovic rispondono per il +3 (6-3) a 2'26 con due reti in extramen (3/5). A metà tempo Figlioli trasforma il rigore del -2 (6-4). Il Montenegro perde Drasko Brguljan e Petrovic per limite di falli e Bodegas colpisce per il -1 (6-5) a 6'25 sulla scia della 12esima superiorità numeriche (2/12). Sembra che la partita possa riaprirsi, invece Darko Brguljan respinge indietro gli azzurri con due inserimenti nel cuore della difesa italiana. Si va all'ultimo tempo sotto 8-5.
Dopo 1'07 Nikola Janovic segna il +4 (4/6) con l'uomo in più; ma non è finita. Risponde Aicardi in tap-in dopo una conclusione di Gallo in superiorità numerica (3/13) a 1'45. Fuori anche Vukcevic per limite di falli e Di Fulvio si avvicina sul -2 dopo 2'46 (4/14). C'è tempo, ma Nikola Janovic non ci sta e segna il +3 col quinto gol su sette in superiorità numerica a 2'29 da giocare. Finisce così, con Radovic a seguire i compagni fuori anzitempo e l'Italia con un 4/16 che lascia tanto amaro in bocca. L'occasione era ghiotta.
Italia battuta per la prima volta dal Montenegro ai campionati europei. Gli azzurri subiscono la prima sconfitta dopo due vittorie e un pareggio in quattro incontri. Proprio superando il Montenegro 11-9 il Settebello aveva conquistato il bronzo europeo a Budapest 2014 dopo aver pareggiato con la squadra allora allenata da Perovic 6-6 nel girone. A Zagabria 2010 il primo confronto continentale, che l'Italia vinse 11-10 nel girone prima di conquistare l'argento.
Il commento di Campagna. “Abbiamo giocato male e subito troppo a uomini pari. A tratti siamo stati indisciplinati e non abbiamo giocato da squadra, privilegiando la soluzione personale. Sapevamo che il contropiede e il sei contro cinque iniziale poteva metterci in difficoltà. Più volte c'era il passaggio ai due metri, ma è mancato il tempo del passaggio e a volte un po' di coraggio. Malgrado tutto eravamo riusciti a riprendere la partita. Ma, sul 6-5, abbiamo subito due gol similari, su due entrate da polli. L'abbiamo tenuta viva anche nel quarto tempo, passando dal -4 al -2 in pochi minuti, ma poi siamo tornati a sbagliare. Il Montenegro ha meritato ed ha disputato una grande partita. E' una squadra rognosa, che ti può mettere in difficoltà se gioca con intensità e fisicità. Noi avremmo dovuto muoverci di più; avevo chiesto ai ragazzi due entrate prima di passare al centro, per creare spazio. Accettiamo il risultato; per qualificarci alle Olimpiadi di Rio dovremo passare attraverso il torneo di qualificazione olimpica e forse non è un male, perché così staremo più tempo insieme, altre tre settimane sotto Pasqua”.
SERBIA-RUSSIA 15-5 (3-2; 4-1; 4-2; 4-0)
Serbia: Pijetlovic G., Mandic 3, Gocic, Randjelovic, Cuk 1, Pijetlovic D. 1, Nikic 2, Aleksic 1, Jaksic 1, Filipovic 2, Prlainovic 3, Mitrovic S. 1, Mitrovic S. All. Savic.
Russia: Antonov, Magomaev 1, Odintsov 1, Bichkov, Bugaychuk, Krasnov, Merkulov, Balakirev, Nikolaenko 1, Kholod 1, Lisunov, Giniatov 1, Korneev. All. Shagaev.
Arbitri: Schwarts (Isr) e Severo (Ita).
SPAGNA-GRECIA 2-6 (0-2; 1-1; 1-2; 0-1)
Spagna: Lopez Pinedo, Munarriz, Lopez-Escribano, Roca, Molina, Minguell, Sziranyi, Espanol, Tahull, Fernandez, Mallarach 2, Echenique, Aguilar. All. Hernandez.
Grecia: Flegkas, Mylonakis 1, Dervisis, Genidounias, Fountoulis 3, Pontikeas, Afroudakis C., Delakas, Mourikis 1, Kolomvos, Gounas, Vlachopoulos 1, Galanopoulos. All. Vlachos.
Arbitri: Kun (Hun) e Margeta (Slo).
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Che difesa! Prendere soltanto due gol in un quarto di finale non è cosa che avviene in tutti gli Europei. La Grecia ci riesce e conquista meritatamente la semifinale.
La Spagna sbaglia, Fountoulis no. Nel primo tempo la Spagna spreca tre superiorità, la Grecia segna due gol a uomini pari con Fountoulis. "E' un giocatore al quale non puoi concedere il minimo spazio in fase di conclusione", dice Francesco Postiglione.
Rigore non dato, Spagna a -3. Rigore o superiorità numerica? Il rebus arbitrale continua, ogni direttore di gara cerca di risolverlo non con il regolamento alla mano, ma secondo quello che gli dice la testa in quel momento. La Spagna, ad esempio, dovrebbe ottenere un penalty ("Ci potrebbe stare", dice Postiglione) e invece le viene concessa soltanto un'altra superiorità, che sbaglia ancora. Dal possibile 1-2 allo 0-3 il passo è breve, il tris è di Mylonakis.
Molina e Mallarach. "Spagna in bambola, l'unico che ragione in casa iberica è Molina", dice Dario Di Gennaro. Mallarach, invece, è l'unico spagnolo che riesce ad andare in gol con l'uomo in più. "Ironia della sorte: Grecia battuta da uno spagnolo che gioca nell'Olympiakos", commenta Di Gennaro. Poi Lopez Pinedo fa un mezzo miracolo con l'uomo in meno e consente alla Spagna di andare all'intervallo più lungo sul -2 (1-3).
Tredicesimo assist. Mourikis, in superiorità, schiaccia in rete un passaggio di Mylonakis (1-4). "E' il suo tredicesimo assist vincente", ci fa sapere Postiglione.
Vlachopoulos e Molina. La cannonata di Vlachopoulos finisce alle spalle di Lopez Pinedo, quella di Molina colpisce prima la faccia interna della traversa e poi il palo. La Spagna non è nemmeno fortunata, "ma - precisa Di Gennaro - finora ha fatto solo 1 su 16 al tiro". Che diventa 2 su 17 ancora per merito di Mallarach. Si va all'ultimo intervallo sul punteggio di 2-5.
Ancora lui. Uomo in più per la Grecia in apertura di quarto tempo, segna nuovamente Fountoulis (2-6). Grecia sempre più vicina alla semifinale.
Sziranyi. Il centro spagnolo continua a conquistare superiorità ("Non l'ho mai visto giocare così bene", dice Postiglione), ma l'ottimo Flegkas dice ancora no alla Spagna. Non c'è più nulla da fare per la squadra di Hernandez, "una formazione con grande cuore ma senza testa", è il giudizio finale del vice presidente federale.
Mario Corcione
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