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Il Tar e i ricorsi: parla Alessandro Valentini, l'avversario di Barelli

  Pubblicato il 20 Set 2116  14:26
Ecco il comunicato diramato il 19 settembre dalla Fin: "In relazione al ricorso che pendeva al Tar del Lazio - relativo alla impugnazione della delibera di Giunta CONI n. 278 del 5/7/2016 che stabiliva la decadenza di Paolo Barelli dalla carica di presidente federale - il TAR, con sentenza definitiva n. 9828/2016, “dà atto della rinuncia al ricorso” e “dichiarando inammissibile ed infondata l’opposizione del CONI”, “dichiara estinto il giudizio”.
Ne parliamo con Alessandro Valentini, l'avversario di Paolo Barelli nella corsa alla presidenza nelle recenti elezioni. Valentini è uno dei tre candidati che hanno presentato ricorso (ecco il testo del ricorso di Fabio Gioia http://questionedistile.gazzetta.it/2016/09/03/elezioni-fin-a-proposito-di-incandidabilita-arrivano-3-ricorsi/) .

Innanzitutto spieghiamo questa sentenza del Tar...
"Lo statuto della Federazione prevede che non possono essere accettate le candidature di coloro che hanno in essere controversie giudiziarie del Coni, come nel caso di Paolo Barelli, che era appunto ineleggibile avendo presentato ricorso circa la delibera del Coni del 5 luglio che stabiliva la sua decadenza da presidente federale. La Federazione, invece, ha accettato ugualmente la sua candidatura in quanto Barelli aveva presentato al Tar la rinuncia al ricorso. Adesso il punto è questo: la Fin sostiene che l'estinzione del procedimento inoltrato da Barelli è avvenuta al momento in cui è stata presentata la rinuncia, che è antecedente alla presentazione della candidatura, mentre il Coni sostiene che l'estinzione del procedimento avviene soltanto dopo la decisione del Tar, che si è espresso il 19 settembre dichiarando estinto il giudizio, come si legge nel testo del comunicato rilasciato dalla Fin. Ma, al di là del fatto giuridico, le elezioni non avuto un iter accettabile dal punto di vista etico".

Per quale motivo?
"Il 20 agosto è il termine ultimo che è stato scelto per la presentazione delle candidature, ovvero in pieno periodo estivo, un giorno prima della chiusura delle Olimpiadi di Rio. L'assemblea elettiva è stata indetta il 7 settembre, vale a dire a distanza di soli 20 giorni. Non è stata data cioè ai candidati, alcuni dei quali presenti a Rio, la possibilità di lavorare nel migliore dei modi per la competizione elettorale. Con questo non voglio assolutamente dire, sia ben chiaro, che Barelli e la Fin hanno violato lo statuto federale. Tutto è stato fatto nel rispetto delle norme".

Il suo ricorso, secondo prassi, è stato presentato alla Fin. Non mi dirà che spera che venga accolto...
"No, ci mancherebbe. Ma ci sono vari gradi di giudizio. Si comincia con la Corte federale, poi sarà la volta della Corte d'Appello federale, e anche in questo caso ovviamente non mi attendo che il ricorso sia approvato, ma l'ultimo giudizio - quello definitivo - spetta al Collegio di Garanzia del Coni".

Un'ultima domanda. Lei è stato l'unico avversario di Paolo Barelli nella corsa alla presidenza. Era una missione impossibile, perchè lo ha fatto?
Paolo Barelli è giunto al suo quinto mandato consecutivo, che lo porterà nel 2020 al raggiungimento di un ventennale come  presidente della Federazione Italiana Nuoto. Una continuità che non è più al passo con i tempi, e di cui si è occupato anche il recente disegno di legge (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-06-30/ddl-coni-si-senato-limite-3-mandati-presidente-e-giunta-deroga-gli-staff-carica-152528.shtml?uuid=ADhxwxl ). La mia candidatura voleva essere un segnale in tal senso, la ritengo un atto doveroso".
Mario Corcione

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