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Il Settebello perde con il Montenegro e arriva sesto al traguardo

  Pubblicato il 29 Lug 2117  21:45
GLI AZZURRI PIU' BRAVI: VINCE IL SONDAGGIO VINCENZO RENZUTO
 
E' BODEGAS, AL TERMINE DEI MONDIALI, L'AZZURRO PIU' PRECISO AL TIRO
 
Finali - Sabato 29 luglio
 
IL "SETTE" IDEALE DEL MONDIALE VOTATO DAI GIORNALISTI
Portiere: Nagy (Ungheria)
Centroboa: Loncar (Croazia)
Altri ruoli: Di Fulvio (Italia), Fountoulis (Grecia), Prlainovic (Serbia), Sukno (Croazia), Vamos (Ungheria), che è stato eletto anche miglior giocatore in assoluto.

1-2 posto

UNGHERIA-CROAZIA 6-8
IL TABELLINO SU

BUDAPEST - Spettacolo semplicemente meraviglioso in tribuna. Facile immaginare cosa sarebbe successo se avesse vinto l'Ungheria.
Ha vinto invece la Croazia, titolo meritato. La squadra di Tucak ha battuto nell'ordine Italia, Serbia e i padroni di casa magiari prima di mettere le mani sul trofeo. Anche la vittoria sull'Ungheria è meritata: croati sempre avanti, un primo tempo perfetto (0-4) che gela il pubblico di casa, poi - dopo lo splendido recupero della squadra di Marcz (4-4) - il nuovo allungo (4-7) grazie a una doppietta di Garcia (aiutato in entrambe le occasioni da una deviazione) e grazie ad un gol in superiorità numerica di Sandro Sukno.
Nella parte conclusiva della gara Vamos spinge l'Ungheria verso un nuovo recupero con una doppietta in superiorità, ma Sukno blocca il tentativo di rimonta (6-8) con un fantastico "alzo e tiro" degno della straordinaria bravura di questo fuoriclasse. Tra i protagonisti del match anche i due portieri Nagy e Bijac, al quale ha fatto sicuramente bene la coraggiosa decisione di Tucak di mandarlo in panchina durante la partita con l'Italia. Ha diretto il match Alessandro Severo, giusto premio al miglior arbitro di questo Mondiale.

3-4 posto
GRECIA-SERBIA 8-11
IL TABELLINO SU

MONTENEGRO-ITALIA 5-4 (1-1, 1-1, 3-2, 0-0)
Montenegro: Lazovic, Brguljan Drasko 3, Banicevic, Petkovic, Brguljan Darko, Radovic Aleksandar, Draskovic 2, Ukropina, Radovic Duro, Misic, Cukcovic, Murisic, Scepanovic. Coach. Gojkovic
Italia: Tempesti, Di Fulvio, Gitto, Figlioli, Presciutti, Mirarchi 2, Nora, Fondelli, Renzuto Iodice 1, Bodegas 1, Aicardi, Bertoli, Volarevic. Coach. Campagna
Arbitri: Buch (Esp) e Stavridis (Gre).
Superiorità numeriche: Montenegro 3/8, Italia 2/7.
Note: nell'Italia inizia tra i pali Volarevic e Tempesti lo sostituisce dal 7' del terzo tempo. Nel Montenegro in porta il capitano Scepanovic. Espulsi con sostituzione Aicardi nel terzo tempo (4'58") e Draskovic nel quarto (5'58").
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Partita inguardabile...
"La stanchezza ha fatto sentire il suo peso sulle squadre e sul gioco. L'Italia, in particolare, non si è espressa al meglio in attacco. Faccio un esempio: Di Fulvio, che pure è stato protagonista di ottime iniziative, ha sbagliato tre conclusioni ravvicinate che in genere non fallisce".
Non è stato l'unico. L'Italia ha perso la partita ma è arrivata prima del Montenegro nel festival del gol mangiato...
"Si, ma sono stati tanti anche i palloni persi banalmente dalle squadre, i passaggi sbagliati. Le due formazioni non ce la facevano più per la stanchezza, si è visto chiaramente".
Anche il Setterosa contro l'Ungheria era stanco, tuttavia ha chiuso con una prestazione sicuramente più dignitosa...
"Il gran pubblico presente a quella partita ha dato a Italia e Ungheria motivazioni che oggi mancavano".
Il cartellino rosso ad Aicardi? Dopo l'espulsione ha dato del matto all'arbitro Buch...
"Indipendentemente dall'episodio, l'arbitraggio è stato ancora una volta incomprensibile: vengono fischiati falli gravi per un nonnulla e viceversa si lasciano correre infrazioni ben più evidenti".
I migliori tra gli azzurri?
"Bodegas mi è piaciuto ancora una volta. Poi Di Fulvio e Volarevic".
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Il Settebello, bronzo olimpico a Rio de Janeiro, è battuto dal Montenegro vice campione d'Europa 5-4 e chiude al sesto posto la 13esima edizione del mondiale di pallanuoto. Alla Alfred Hajos di Budapest, sull'Isola Margherita, la squadra di Alessandro Campagna si congeda con il revival della finale olimpica per il terzo posto, vinta 12-10 il 20 agosto 2016 a Rio de Janeiro.
Nei primi 18'49 segna solo Drasko Brguljan tra i montenegrini, poi Draskovic per il primo decisivo break della partita (4-2 e 5-3). Gli azzurri - con Tempesti subentrato a Volarevic negli ultimi nove minuti - restano sempre in scia con le reti di Renzuto Iodice (1-1), Bodegas (2-2) e una doppietta di Mirarchi (3-4, 4-5), ma nell'ultimo tempo non agganciano il pari.
Il commento del commissario tecnico Alessandro Campagna. “La squadra è sembrata un po’ stanca, soprattutto nella parte conclusiva. Non so se si tratta di stanchezza di natura fisica o psicologia, ma oggettivamente non mi è piaciuto come ha interpretato la partita. Ci è mancata la cattiveria davanti al portiere malgrado abbiamo prodotto molte occasioni favorevoli. La gara mi lascia l’amaro in bocca perché non è l’espressione della squadra e non rispecchia quello che si è visto nelle partite precedenti. La squadra è da podio. Abbiamo disputato una bellissima partita con l’Australia vincendo di 8 gol nonostante un arbitraggio poco lineare e avevamo pareggiato una partita con l'Ungheria ripresa da loro solo nel finale. Queste due ottime prestazioni che non hanno però prodotto il risultato sperato sono state vissute dalla squadra come una sconfitta; a livello mentale i ragazzi ne sono rimasti condizionati, portandosi dietro troppa tensione contro la Croazia che comunque ha dimostato di essere una squadra con 3/4 individualità di altissimo profilo inserite in un contesto molto solido. Chiudiamo la stagione comunque in modo positivo: siamo cresciuti sul piano del gioco, delle individualità e sul piano fisico; abbiamo disputato un'ottima Wolrd League e un ottimo torneo di preparazione. Voglio rivolgere i complimenti a tutti i ragazzi e ai tre che non hanno potuto partecipare. Sono convinto che il cammino è tracciato”.
 
7-8 posto
RUSSIA-AUSTRALIA 7-10
IL TABELLINO SU
 
***
 
Semifinali - Giovedì 27 luglio
 
5-8 posto
 
AUSTRALIA-ITALIA 4-8 (2-4, 2-2, 0-0, 0-2)
Australia: Slade, Putt, Ford George, Kayes 1, Power, Edwards, Gilchrist 1, Younger, Ford Andrew, Fannon, Hollis 2, Brooks, Hrysanthos. All. Fatovic
Italia: Tempesti, Di Fulvio 2, Gitto 1, Figlioli 2, Presciutti 1, Mirarchi, Nora, Fondelli, Renzuto Iodice, Bodegas 1, Aicardi 1, Bertoli, Volarevic. All. Campagna.
Arbitri: Molnar (Hun) e Putnikovic (Srb).
Superiorità numeriche: Italia 3/9 + un rigore, Australia 0/7.
Note: nell'Italia in porta Volarevic nei primi due tempi e Tempesti nel terzo e quarto. Espulso con sostituzione nel quarto tempo (3'15") Hollis.
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Un giudizio globale sulla prova degli azzurri...
"Il Settebello veniva dalla sconfitta con la Croazia, c'è stato un comprensibile calo di tensione che ha influito sulla prestazione degli azzurri. Tuttavia, anche se l'Italia non ha brillato,la vittoria non è mai stata in discussione: troppo netta la superiorità nei confronti dell'Australia".
Ci attende la finale per il quinto posto col Montenegro...
"E' una squadra molto rinnovata, in questo momento l'Italia è più forte. in ogni caso, per quello che ha fatto vedere in questo Mondiale, il Settebello non merita di scendere sotto il quinto posto".
In telecronaca Dario Di Gennaro ha parlato di critiche nei confronti di Tempesti. Il portiere azzurro ha risposto rimanendo imbattuto nei due tempi giocati contro l'Australia...
"La verità è che Tempesti ci ha abituato fin troppo bene, qualcuno non si rende conto che si è presentato a questi mondiali con una condizione fisica non ottimale, alla quale oggi comunque ha sopperito alla grande. Ma anche Volarevic è stato bravo nei primi due tempi".
Oltre ai portieri chi ti è piaciuto di più tra gli azzurri?
"Benissimo Aicardi, ha reso durissima la vita agli avversari. Mi è piaciuto molto anche Di Fulvio, partita ricca di belle iniziative".
 
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Severo. Se non danno al nostro Alessandro Severo una finale, è un'ingiustizia. E' uno dei pochissimi arbitri che hanno fatto bella figura finora in questi Mondiali. A volte si è portati a credere che alcuni non conoscano il regolamento, talmente pacchiani sono gli errori. Contro l'Australia l'ottmo Aicardi si gira al centro, viene affondato mentre ha la faccia completamente rivolta verso la porta avversaria ed ottiene soltanto una superiorità numerica.
Gitto e Presciutti. Australia avanti di due reti dopo altrettanti minuti, ma Gitto e Presciutti tornano al gol al momento giusto e la fuga iniziale dei canguri è annullata (2-2).
Ultimo giro di lancetta del primo tempo e la partita comincia prendere la svolta più logica considerando il divario di valori in acqua: segnano Bodegas e Figlioli, 2-4 per l'Italia dopo i primi otto minuti di gioco.
Slade e Volarevic. Tra i pali azzurri oggi c'è Volarevic, molto attento e bravo. Il suo dirimpettaio Slade, invece, ci mette del suo nel doppio vantaggio azzurro.
Di Fulvio. Dopo la rete del 3-5 realizzata con l'uomo in più da Francesco Di Fulvio, disquisizione di Dario Di Gennaro sul pescarese: "E' l'azzurro che più di ogni altro ha interpretato bene il metro di giudizio arbitrale, e questa sua capacità di adattamento gli ha permesso in questo mondiale di ottenere molte superiorità".
BIanconi. Si va a metà gara sempre sul +2 per gli azzurri (4-6). Di Gennaro intervista Roberta Bianconi, che torna sulla gara contro la Russia: "La vittoria l'abbiamo buttata noi. Ieri contro l'Australia siamo scese in acqua con tanta rabbia e l'abbiamo sfogata su ogni pallone".
Entra Tempesti e comincia il conteggio di Dario Di Gennaro sugli interventi importanti del portiere azzurro. Ad un certo punto il telecronista dice: "Ho perso il conto, ci vorrebbe il pallottoliere per calcolare quante volte Tempesti è stato decisivo": Una cosa è certa: il pratese contro l'Australia non prende nemmeno un gol.
Aicardi chiude la gara. Francesco Postiglione sottolinea uno dei falli su Aicardi che meritavano la concessione del tiro di rigore. Subito dopo il centro azzurro manda una beduina alle spalle di Slade con la quale chiude la partita con l'Australia (4-7) e apre in anticipo le porte della finale per il quinto posto".
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
L'Italia bronzo olimpico affronterà il Montenegro vice campione d'Europa nella finale per il quinto posto mondiale sabato alle 13.30. Tutto facile contro l'Australia, già battuto 13-5 nella prima fase, quando servivano 10 gol di scarto per scavalcare l'Ungheria in testa al girone, passare ai quarti di finale e continuare il cammino dal lato buono del tabellone. Ritmi bassi, pochi falli gravi, break di 4-0 per il 4-2 del primo parziale, poi vantaggio gestito in pieno controllo (2-2 e 0-0 nelle frazioni centrali) sino all'8-4 conclusivo e l'Australia incapace di superare la difesa azzurra dal 4' del secondo tempo.
In gol per l'Italia - che ha schierato Volarevic nei primi due tempi e Tempesti nei secondi - Figlioli e Di Fulvio, autori di una doppietta, Gitto, Presciutti, Bodegas, Aicardi.
Commento. L'Australia passa con una conclusione di Hollis dalla lunga distanza e con l'inserimento esterno di Gilchrist in appena 2'07. Gli azzurri risalgono gradualmente: Gitto accorcia, servito al centro in controfuga da Presciutti, che poi schiaccia in rete la prima superiorità numerica della partita a 3'51; Bodegas, servito direttamente da Volarevic, segna il sorpasso in uno contro zero al penultimo possesso del tempo che si chiude con una bomba di capitan Figlioli che piega le mani al colpevole Slade (4-2).
Una sbracciata di Hollis dall'esterno riporta in gol gli aussies (dopo quasi 8 minuti), che danno l'impressione di poter pungere ogni volta che l'Italia abbassa la soglia dell'attenzione. Volarevic continua a fare buona guardia e Di Fulvio segna in superiorità il 5-3 (2/3), ma Kayes si libera di Gitto al centro e replica poco dopo (5-4). I ritmi restano lenti e solo dopo 4'30 Figlioli riporta gli azzurri in gol, trasformando un rigore conquistato da Aicardi dopo un errore di Mirarchi in uno contro zero ancora lanciato direttamente dalla porta.
Il terzo tempo inizia con Tempesti tra i pali al posto dell'ottimo Volarevic e subito respinge molteplici conclusioni, mantenendo la porta inviolata in inferiorità (0/5). L'Italia nel frattempo fallisce due superiorità numeriche consecutive (2/6) e produce poco altro in attacco per un parziale da 0-0.
Nell'ultimo periodo Aicardi alimenta il vantaggio con una bella girata ai due metri (7-4) e il 3/8 in superiorità numerica di Di Fulvio.
Il commento del cittì Campagna. "Non è stata una partita facile come ci aspettavamo. Abbiamo sofferto all'inizio sul piano fisico. Bene la difesa, anche grazie all'alternanza dei portieri che ha trasmesso sicurezza. Dopo lo 0-2 iniziale abbiamo controllato il gioco. La squadra ha fatto ciò che avevo chiesto. Con il Montenegro sarà una partita di livello contro una formazione che, seppur in fase di ringiovanimento, ha mantenuto una struttura di spessore. In questi giorni abbiamo analizzato la sconfitta con la Croazia. Pur non giocando bene eravamo riusciti a recuperare. Ripartiremo dagli errori commessi".
 
***

Quarti di finale - Martedì 25 luglio
 
CROAZIA-ITALIA 12-9 (3-2, 2-3, 3-1, 4-3)
Croazia: Bijac, Macan, Fatovic, Loncar, Jokovic, Buljubasic, Vukicevic 1, Buslje 1, Sukno 4, Krapic, Setka 2, Garcia Gadea 4, Marcelic. All. Tucak
Italia: Tempesti, Di Fulvio 1, Gitto, Figlioli 2, Presciutti, Mirarchi, Nora, Fondelli, Renzuto Iodice 3, Bodegas 1, Aicardi 2, Bertoli, Volarevic. All. Campagna
Arbitri: Schwarts (Isr) e Stavridis (Gre).
Superiorità numeriche: Italia 6/14, Croazia 5/11 + un rigore.
Note: nella Croazia in porta Bijac nei primi due tempi e Marcelic dal terzo tempo. Nell'Italia dal primo minuto Tempesti, sostituito da Volarevic a 4' dal termine.
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
 
Croazia troppo forte per l'Italia...
"Sapevamo che sarebbe stata dura. Loro hanno grande esperienza, grandi tiratori, un bagaglio tecnico straordinario. Contro una squadra così una sconfitta ci può stare, ma devo dire che anche stasera l'italia non mi è dispiaciuta. Ha giocato con il giusto atteggiamento, ha lottato, è riuscita più volte a recuperare due gol di svantaggio".
Ma contro una squadra come quella di Tukac è difficile spuntarla se fai 9 su 35 al tiro, cioè il 26%...
Si, ma la partita l'abbiamo persa soprattutto in difesa. Ci hanno ammazzato tre gol presi a uomini pari: il 6-6 di Garcia, il 7-6 di Sukno in controfuga e il 10-7 sempre di Garcia, che è un tiratore straordinario e come tale meritava un maggiore controllo da parte degli azzurri. Nella pallanuoto di oggi la qualità e la potenza delle conclusioni è giunta ad un livello altissimo, se lasci troppo spazio sei spacciato".
Partita molto fisica, tanti colpi che meritavano provvedimenti che non sono arrivati. L'unica espulsione per gioco violento è giunta a partita praticamente conclusa...
"Il problema non è la qualità degli arbitri, è il modo di arbitrare. Se i falli ci sono, bisogna fischiarli sempre, altrimenti il gioco diventa sempre più cattivo e non riesci a controllarlo più".
I migliori tra gli azzurri?
Ancora una volta Renzuto, che sta facendo un mondiale strepitoso. Mi sono piaciuti anche Di Fulvio e Bodegas, che ha fatto un lavoro straordinario sia al centro sia nelle retrovie".
 
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Facce da morti. Settebello subito sotto 0-2 per un gol in superiorità di Setka e un rigore dubbio trasformato da Sukno: Loncar non era faccia alla porta quando ha subito fallo. Campagna spende subito un time per scuotere gli azzurri: "Avete la faccia da morti, non è questo il modo di affrontare una partita così difficile".
Reazione. La strigliata del nostro commissario tecnico sortisce gli effetti sperati. Gli azzurri recuperano subito il mini-break con il primo gol del bravissimo Renzuto (ancora una partita eccellente del posillipino) e una prodezza di Aicardi ben servito da Di Fulvio. Per tutti e tre complimenti meritati da parte del tandem Di Gennaro-Postiglione.
Ramanzina. Francesco Postiglione è invece durissimo con gli azurri in occasione del gol di Garcia che riporta i croati a +2 (5-3): "E' assurdo prendere gol in controfuga dopo aver sbagliato una superiorità numerica".
Nuovo aggancio. Anche stavolta, però, la reazione degli azzurri è molto efficace. L'Italia raggiunge nuovamente gli avversari (5-5) grazie ad un paio d'interventi importanti di Tempesti e grazie ai gol di Bodegas (solita deviazione su passaggio di Renzuto) e Di Fulvio con l'uomo in più.
Sorpasso. Tukac dimostra grande coraggio: spedisce Bijac in panchina e manda tra i pali l'inespero Marcelic, che prende a freddo il gol dell'unico vantaggio azzurro di questa gara (6-5). "Figlioli gli ha dato subito il benvenuto", commenta Di Gennaro.
Black out. Si ha la sensazione che l'Italia possa insistere e allungare, e invece è la Croazia a fare un pesante break (9-6 all'inizio del quarto tempo) grazie a un contropiede finalizzato da Sukno e tre conclusioni vincenti da fuori, due di Garcia (migliore in acqua in assoluto) e una di Vukicevic. Dall'altra parte del campo, invece, gli azzurri sparano a salve numerose conclusioni verso la porta di Marcelic, peraltro molto bravo e fortunato in più di una circostanza. Dice Postiglione: "La Croazia è superiore a noi proprio nella preparazione del tiro e nella precisione delle conclusioni".
Ancora un recupero. Gli azzurri non si arrendono. Conquistano tre superiorità numeriche e le trasformano in altrettanti gol con Renzuto, Aicardi e ancora Renzuto. A tre minuti dal termine l'Italia è nuovamente a -1 dalla Croazia (10-9) mentre la gara si fa sempre più dura e spigolosa. Gli arbitri, e in particolare Schwarts, chiudono gli occhi su colpi che meriterebbero come minimo l'espulsione per gioco violento.
Buslje mette la parola fine. E' l'ex posillipino Buslje chiudere il match (11-9) con l'uomo in più battendo Volarevic, che a metà del quarto tempo aveva preso il posto di Tempesti tra i pali. Anche il Settebello è fuori dalla lotta per i primi posti.
Mario Corcione

IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Il cammino dell'Italia ai mondiali si interrompe ai quarti di finale. Passa la Croazia che vince 12-9 grazie a quattro gol di Sukno e Garcia Gadea.
Il Settebello esce dalla zona medaglia dopo tre edizioni consecutive con lo storico oro conquistato a Shanghai nel 2011 e i quarti posti a Barcellona e Kazan.
Una sconfitta dolorosa e nel contempo formativa, che frena l'incedere di una squadra in parte rinnovata al primo anno del quadriennio, che ha dimostrato già di giocare un'ottima pallanuoto (9-9 nel girone con l'Ungheria semifinalista, sul +2 a 4 minuti dalla fine), che ha saputo affrontare l'indisponibilità dell'ultim'ora di Del Lungo, Velotto e Gallo e di aver assimilato il mantra del cittì Campagna: un chiaro no alla cultura degli alibi.
Gli azzurri torneranno in vasca giovedì alle 15 per la semifinali del quinto posto con l'Australia, battuta 15-5 dai campioni di tutto della Serbia, olimpici, mondiali, europei e della World League. Un doppio confronto amaro con gli aussies, aperto mercoledì alle 13.30 dal Setterosa sconfitto 9-8 dalla Russia nei quarti di finale del torneo femminile.
(segue)
Cronaca. L'inizio è complicato. Passa la Croazia alla prima superiorità numerica con Setka dopo 1'12. L'Italia non trasforma il successivo uomo in più con Bijac che si oppone a Di Fulvio (0/1). Poi Loncar si procura un rigore su Bertoli che Sukno trasforma a 2'30 malgrado la smanacciata di Tempesti (2-0). Campagna chiama timeout e gli azzurri rientrano in partita in meno di un minuto con la superiorità trasformata da Renzuto Iodice (1/2) e con una pregevole palomba di Aicardi servito ai due metri da Di Fulvio (2-2). Sukno però riporta avanti la Croazia trasformando una doppia (2/2) e gli azzurri non sfruttano le due superiorità (1/4) prima della chiusura del parziale.
In apertura di secondo tempo Tempesti sporca la percentuale croata con l'uomo in più (2/3) e Figlioli pareggia con una sassata a 2'38 (3-3). I biancorossi tornano avanti con Sukno per il 3/4 in superiorità, poi falliscono la quinta opportunità, così come gli azzurri (20%), che subiscono anche la controfuga di Garcia Gadea per il -2 (5-3) a 5'34. L'Italia però non molla e, come in precedenza, pareggia in un minuto con Bodegas e Di Fulvio che portano sul 3/7 la frazione con l'uomo in più e con Tempesti protagonista in inferiorità (3/6) e in un'azione di uno contro zero.
In avvio di terzo tempo Bodegas viene ostruito (irregolarmente?) al momento di deviare in rete in superiorità (3/8), ma ci pensa Figlioli con un tiro all'incrocio a dare il primo vantaggio all'Italia, avanti 6-5 a 1'20. La difesa azzurra tiene due volte con l'uomo in meno (3/8); poi è bucata dalla conclusione dalla distanza di Garcia Gadea, che interrompe il break di 3-0, e dall'inserimento di Sukno per il 7-6 croato a 5'54, che diventa nuovo +2 con Setka che trasforma la nona superiorità (4/9) dopo quattro neutralizzate. L'Italia potrebbe accorciare prima del nuovo sprint, ma non sfrutta il nono uomo in più con coda velenosa per un contatto dubbio tra Aicardi e Fatovic.
Gli azzurri conquistano anche la quarta palla al centro, ma è Vukicevic a segnare il +3 da lontano (9-6). Un errore per parte in superiorità non cambia la distanza, ma il tempo passa finché Renzuto Iodice non trasforma il 4/11 con l'uomo in più per il 9-7, cui seguono in rapida sequenza il gol di Garcia Gadea a uomini pari e la replica di Aicardi in più 5/12 per il 10-8 a metà parziale. L'Italia non molla e Renzuto Iodice firma il -1 con la terza superiorità consecutivamente trasformata (6/13) a 5'10 mentre Macan lascia la partita per limite di falli. Però Buslje ricaccia indietro l'Italia a 5'50 in più (5/11) per l'11-9. Nell'ultimo minuto il Settebello gioca la 14esima superiorità ma non trasforma. In controfuga Garcia Gadea scrive la fine (12-9).
Il commento del cittì Campagna. "Non abbiamo giocato bene eppure abbiamo raggiunto il vantaggio sul 6-5 piazzando un break di 3-0. Avremmo dovuto controllare meglio la reazione della Croazia, invece abbiamo bucato un momento determinante della partita, senza riuscire a conquistare falli gravi e subendo in difesa. Abbiamo finalizzato male situazioni che abbiamo ben sviluppato, forzando il tiro o senza riuscire a servire i centri, in alcune occasioni anche doppi. La sofferenza in difesa è una conseguenza. Se nei quarti di finale subisci 12 gol diventa difficile vincere. Sono comunque contento delle prestazioni offerte dai ragazzi, cui chiedo la massima attenzione per raggiungere il quinto posto. La base è solida. Il gruppo ha valori importanti. L'Italia avrebbe meritato di restare tra le prime quattro squadre al mondo e sono certo che sarà protagonista nel quadriennio".
 
 
***
 
Ottavi di finale - Domenica 23 luglio
 
KAZAKHSTAN-ITALIA 7-12 (1-3, 1-2, 1-4, 4-3)
Kazakistan: Makhmetov, Medvedev, Shvedov, Pilipenko, Altayev, Shmider, Shakenov 3 (1 rig.), Verdesh, Ukumanov, Ruday, Manafov 2, Turlykhanov 2, Shlemov. All. Knezevic.
Italia: Tempesti, Di Fulvio 2 (1 rig.), Gitto, Figlioli 1, Presciutti, Mirarchi 3, Nora, Fondelli 1, Renzuto Iodice 3, Bodegas 2, Aicardi, Bertoli, Volarevic. All. Campagna.
Arbitri: Molnar (Kaz) e Ghafouri (Iri).
Superiorità numeriche: Kazakistan 1/5 + un rigore, Italia 4/9 + un rigore.
Note: usciti per limite di falli Bertoli (I) a 3'25 e Pilipenko a 4'10 del quarto tempo. In porta Tempesti (I) e Shelmov (K); dal quarto tempo Volarevic (I).
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Peggiore partita del Settebello finora...
"Gli azzurri hanno accusato un calo di concentrazione forse dovuto alla relativa difficoltà dell'impegno, forse al fatto che la testa in questo momento è alla gara con la Croazia. Certo, giocare male non è mai un fatto positivo, ma in un torneo lungo e difficile come questo ci può stare. Se fossi in Campagna, quindi, non me la prenderei troppo".
Un'Italia svogliata in attacco e distratta in difesa...
"Abbiamo fatto soprattutto un brutto uomo in più, senza la solità velocità di esecuzione, con passaggi fuori misura, a volte anche con scelte sbagliate nel momento dell'ultimo passaggio o della conclusione. In difesa, poi, abbiamo preso una serie di gol che non sono assolutamente da Italia".
I migliori tra gli azzurri?
Su tutti Renzuto, ha fatto tre gol e si è distinto anche in fase di rifinitura. Poi Fondelli e Mirarchi".
Il fatto che Campagna abbia iniziato la gara con Tempesti tra i pali non lascia dubbi...
"Si, sarà lui a difendere la nostra porta contro la Croazia".
 
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Renzuto show. Finora il miglior marcatore azzurro è Di Fulvio con 10 gol, ma Renzuto vanta la miglior media di realizzazione: 9 gol su 13 conclusioni, ovvero il 70% circa. Una percentuale altissima considerato che si tratta di un Mondiale. Contro il Kazakhstan segna tre reti e consegna assist ai compagni, e in cambio si prende i complimenti di Postiglione e Di Gennaro, che nel terzo tempo parlano di Renzuto show.
Campagna nel mirino della regia. La terza frazione è l'unica giocata su buoni livelli da un Settebello per il resto svogliato e poco preciso. Durante l'incontro la regia inquadra spesso Campagna che si lamenta o che sprona gli azzurri a giocare con maggiore intensità e velocità.
Avvio positivo. Eppure l'inizio della gara (tre reti nel giro di un minuto e mezzo con Fondelli, Mirarchi e Figlioli) lasciava presagire una goleada. Invece, dopo il promettente avvio, gli azzurri si sono completamente seduti per buoni dieci minuti di gioco effettivi, nei quali le cose migliori le ha fatte vedere il Kazakhstan, soprattutto ad opera di Shakenov. "Italia 6, Shakenov 3", dice Di Gennaro commentando la terza segnatura personale del giocatore kazako.
Tempesti e Volarevic. Dopo il "Renzuto show" della terza frazione, che consente al Serttebello di presentarsi all'ultimo intervallo con un distacco più consono (3-9), Campagna manda Volarevic al posto di Tempesti tra i pali. L'ex portiere dell'Acquachiara prende 4 gol dal Kazakhstan senza responsabilità alcuna. La colpa è dei compagni di squadra, che si addormentano nuovamente in acqua consentendo al Kazakhstan di vincere l'ultimo parziale.
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
L'Italia affronterà la Croazia argento olimpico e mondiale nei quarti di finale martedì 25 luglio alle 22. Sarà il quarto di finale più interessante, intrigante e affascinante della 17esima edizione dei campionati mondiali. Per arrivarci gli azzurri hanno facilmente battuto il Kazakistan, che aveva sorprendentemente eliminato il Canada di Pino Porzio nel girone eliminatorio. Finisce 12-7 con il Settebello sempre avanti (3-0, 4-1, 6-2, 9-3) e in gol con Renzuto Iodice e Mirarchi, autori di una tripletta, Di Fulvio e Bodegas, di una doppietta, capitan Figlioli e Fondelli. Tra i pali è partito Tempesti, per la prima volta dal primo minuto.
L'ultimo precedente iridato è la finale per il terzo posto a Barcellona 2013 vinta per 10-8 dai croati, che successivamente si sono imposti anche nel girone eliminatorio alla recente Olimpiade di Rio de Janeiro per 10-7. Fatuo il successo degli azzurri per 8-6 nella semifinale per il quinto posto ai campionati europei di Belgrado nel gennaio 2016. Ben più pensate quello per 8-7 ottenuto proprio alla Alfred Hajos di Budapest nei quarti di finale degli europei del 2014 conclusi con la medaglia di bronzo.
Fondelli apre le marcature dal perimetro dopo 2'28. Raddoppia Mirarchi dopo una bella combinazione con Di Fulvio. Triplica Figlioli che trasforma la prima superiorità numerica a metà tempo dopo un precedente errore (1/2). Il Kazakistan rientra con Shakenov, che dall'esterno gira al volo un passaggio ad aprire la difesa, poi non supera il muro azzurro nella superiorità del potenziale -1 (0/1).
Si va al secondo tempo con Aicardi che conquista un rigore lanciato in porta da Renzuto Iodice e trasformato da Di Fulvio per il nuovo +3 (4-1). Un errore per parte con l'uomo in più precede il 4-2 di Shakenov con l'involontario contributo di Tempesti, autore di un'ottima prestazione. Poi Di Fulvio spinge in rete un assist a tagliare la difesa di Fondelli per il 5-2 di metà partita. Intanto non migliorano le scarse percentuali realizzative con l'uomo in più. Italia brava a difendere (0/3), meno a concretizzare (1/4).
A metà terzo parziale, prima della sesta superiorità, il cittì Campagna chiama timeout. Chiede ordine e attenzione. Gli azzurri rispondono con Renzuto Iodice che firma il +4 (2/6); consolidato successivamente da un dolce pallonetto di Bodegas (7-3), servito al centro da Renzuto Iodice dopo il rigore trasformato dal solito Shakenov (6-3), autore di tutti i gol kazaki. Renzuto Iodice ha il braccio caldo e allunga il break dell'Italia scaricando in porta prima un assist di Fondelli e poi dal perimetro in sei contro sei per il 9-3 che manda agli ultimi otto minuti effettivi.
L'ultimo periodo è una giostra di gol che non modificano la sostanza. Si apre con Volarevic tra i pali e due girate vincenti del centroboa Manafov (10-5), distrattamente lasciato libero, cui risponde nel mezzo Mirarchi in controfuga e poi con l'uomo in più (11-5, 3/7). A metà parziale Turlykhanov sfrutta una doppia superiorità numerica e sblocca la percentuale (1/5) - emulato subito da Bodegas (4/8) - e si ripete per il 12-7 a uomini pari.
Il commento del commissario tecnico Alessandro Campagna. "E' stata una partita giocata sotto ritmo. Ci può stare dopo le due ipartite  di grandissima intensità, con relativo dispendio di energie fisiche e psicologiche, contro Ungheria e Australia. La Croazia riposava, quindi inconsciamente i ragazzi hanno cercato di spendere il meno possibile. Però abbiamo giocato in totale controllo della partita, senza mai mettere in discussione il risultato. Mi sono arrabbiato per qualche disattenzione difensiva che non mi è piaciuta e che possiamo e dobbiamo evitare sempre per fare diventare automatismi alcuni movimenti. Anche per Stefano Tempesti, che questa volta è partito dall'inizio, è stato un buon allenamento".  
 
 
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FASE PRELIMINARE
    
Classifica finale girone A: Montenegro 5; Brasile 3; Kazakhstan e Canada 2
Classifica finale girone B: Ungheria e Italia 5; Australia 2; Francia 0
Classifica finale girone C: Serbia 6; Grecia 4; Spagna 2; Sudafrica 0
Classifica finale girone D: Croazia 6; Russia, Giappone e Usa 2
   
Regolamento: prime direttamente ai quarti di finale; seconde e terze si incrociano negli ottavi di finale (A-B; C-D)
 
Terza giornata - Venerdì 21 luglio
 
AUSTRALIA-ITALIA 5-13 (2-5, 0-3, 3-2, 0-3)
Australia: Slade, Putt 1, Ford George, Kayes, Power, Edwards 1, Gilchrist, Younger 1, Ford Andrew 1, Fannon 1, Hollis, Books, Hrysanthos. All. Fatovic.
Italia: Tempesti, Di Fulvio 2, Gitto, Figlioli 3, Presciutti 1, Mirarchi, Nora, Fondelli 1, Renzuto Iodice 1, Bodegas 3, Aicardi 2, Bertoli, Volarevic. All. Campagna.
Arbitri: Buch (Esp) e Ivanovski (Mne).
Superiorità numeriche: Australia 2/7, Italia 2/6 + un rigore.
Note: nell'Italia in porta Volarevic per tre tempi e Tempesti nel quatro. Uscito per limite di falli nel quarto tempo Power.
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Quanti rimpianti...
"Si, perchè ad un certo punto della gara sembrava proprio che il Settebello potesse farcela a vincere con quel +11 che serviva per arrivare primi nel girone. Nei primi due tempi l'Italia ha giocato benissimo, ha conquistato 6 gol di vantaggio, poi purtroppo la grande lucidità con la quale gli azzurri avevano giocato fino a quel momento è stata appannata dalla frenesia, dall'ansia che aumentava con lo scorrere dei secondi, anche da un po' di stanchezza dovuta alla battaglia con l'Ungheria. Il Settebello non è riuscito più a sviluppare lo stesso gioco dei primi due tempi e non ce l'ha fatta. Ciò non toglie che gli azzurri abbiano disputato nel complesso una buona gara".
Peccato perchè, vincendo il girone, avremmo incontrato la vincente di Spagna-Russia nei quarti. Invece dopo l'ottavo con il Kazakhstan ci toccherà la Croazia...
"Certo, la sfida con i croati è tutta un'altra cosa ma, anche e soprattutto alla luce di quello che l'Italia ha fatto vedere nelle prime tre giornate di gara, mi sento di dire che non si tratta di un ostacolo impossibile da superare".
I migliori azzurri contro l'Australia?
Innanzitutto Aicardi, ed è importante per l'Italia averlo ritrovato al top dopo le prime due partite non giocate al massimo. Bodegas è stato molto bravo nella prima parte di gara, Figlioli con i suoi gol ha mantenuta accesa speranza di riuscire a farcela prima del maledetto gol di Edwards che ci ha tagliato le gambe".
 
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Primato mancato. A fine gara Francesco Postiglione se la prende con "quella superiorità numerica sbagliata che avrebbe potuto portarci sul +7. Poi la mazzata finale è stato il gol di Edwards del 5-10 realizzato a fil di sirena".
Ivanovski. Anche l'arbitro Ivanovski ci ha messo del suo nel mancato raggiungimento di quel +11 che serviva all'Italia per vincere il girone e approdare direttamente ai quarti di finale evitando la Croazia. E' vero, forse il rigore del 3-9 conquistato da Aicardi era "un mezzo regalo per un fallo precedente commesso dall'azzurro", come ha sottolineato Dario Di Gennaro, ma sicuramente a Bodegas è stata negata subito dopo la superiorità che avrebbe potuto portare il Settebello sul 3-10 con un tempo e mezzo da giocare ancora. Nell'occasione Campagna ha mandato giustamente a quel paese Ivanovski. 
Difesa inutile. In apertura di telecronaca Di Gennaro e Postiglione hanno difeso il disastroso arbitraggio di Ungheria-Italia, ma gli errori che ha commesso stasera Ivanowski dimostrano che è fiato sprecato: molti degli arbitri presenti a Budapest non sono all'altezza di dirigere partite importanti in un Mondiale, questa è la verità. E la Fina continua a chiudere gli occhi.
Era rigore. Nel primo tempo, ad esempio, non è stato oncesso all'Italia un rigore per un fallo su Di Fulvio, che ha protestato invano. "A me è sembrato che il fallo fosse stato commesso entro i cinque metri", ha detto Di Gennaro, ma l'Italia ha ottenuto soltanto la superiorità, e non l'ha sfruttata. Le immagini (vedi articolo in home page) hanno dimostrato che Di Gennaro aveva ragione.
Allungo. Tuttavia, nonostante due gol a uomini pari regalati ai gialloverdi nel primo tempo, alla fine della seconda frazione il punteggio sul tabellone era il seguente: Australia 2, Italia 8. Un +6 frutto di un irresistibile Bodegas (tre gol), delle fesserie del portiere Slade, dei funambolismi di Aicardi (fantastico il gol del 2-6 realizzato dopo essersi liberato di due difensori), della potenza balistica di Figlioli e Di Fulvio, della maestria in ogni zona del campo di Gitto. "Il cammino fino al +11 è ancora lungo, ma siamo sulla buona strada", dice Postiglione durante l'intervallo più lungo.
Calo. Purtroppo, però, nella seconda parte dell'incontro l'Italia ha smesso di percorrere la strada giusta. Vuoi per la foga di raggiungere il traguardo del +11, vuoi per un po' di stanchezza (vedi battaglia con l'Ungheria), vuoi perchè l'Australia - nonostante nulla avesse da chiedere ad una gara che stava perdendo nettamente - non ha mollato di un metro. Ai Mondiali nessuno ti regala nulla, ed è giusto così.
Mario Corcione
 
 
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Seconda giornata - Mercoledì 19 luglio
 
UNGHERIA-ITALIA 9-9 (4-4, 2-1, 1-3, 2-1)
Ungheria: Nagy, Torok, Manhercz 1, Zalanki 1, Vamos 3, Hosnyanszky, Adam Decker, Gor-Nagy, Erdelyi, Denes Varga 3, Mezei, Harai 1, Attila Decker. All. Marcz.
Italia: Tempesti, Di Fulvio 2, Gitto, Figlioli, Nicholas Presciutti 1, Mirarchi 1, Nora 1, Fondelli, Renzuto Iodice 3, Bodegas 1, Aicardi, Bertoli, Volarevic. All. Campagna.
Arbitri: Naumov (Rus) e Schwartz (Isr).
Superiorità numeriche: Ungheria 6/10, Italia 7/14.
Note: nel secondo tempo, al minuto 6'40", espulsi per reciproche scorrettezze Fondelli e Harai. Nell'Italia Tempesti sostituisce Volarevic all'inizio del terzo tempo. Usciti per limite di Falli Renzuto nel terzo tempo, al minuto 6'25", Erdelyi, Bertoli e Torok nel quarto tempo. Ammonito per proteste Marcz (all Ungheria) nel terzo tempo.
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Grande battaglia, Settebello all'altezza di un match così difficile...
"E' stata una partita molto fisica, a tutto pressing, giocata dagli azzurri in una situazione ambientale tutt'altro che favorevole. Non è facile giocare davanti a 7000 spettatori che ti fanno il tifo contro, ma il Settebello è riuscito a superare brillantemente l'esame.
Pareggio giusto, ma con qualche rimpianto...
"Quando ti trovi avanti di due gol a quattro minuti dal termine e vieni raggiunto, non può non esserci un pizzico di amarezza, anche perchè sul 9-9 l'Italia ha avuto a disposizione anche la superiorità per tornare avanti. C'è però anche tanta soddisfazione per la bella prova di maturità degli azzurri, che hanno giocato meglio rispetto all'Ungheria in un tipo di gara sicuramente più congeniale alla potenza fisica degli ungheresi".
Che Ungheria hai visto?
"Non mi è piaciuta. Nella parte iniziale della gara è stata messa in difficoltà dagli azzurri, molto efficaci con l'uomo in più, e nel finale è riuscita ad acciuffare il pareggio approfittando anche della grande confusione che si è creata in un quarto tempo in cui la fatica si è fatta sentire. L'Ungheria ha due centri molto forti, ma anche molto fallosi: un bel po' delle superiorità fischiate stasera per me dovevano essere giudicate diversamente, cioè con il fallo in attacco".
Valanga di errori degli arbitri, regolamento completamente ignorato in tante circostanze...
"La direzione di gara non è stata all'altezza di un match così difficile. Credo che entrambe le squadre, da questo punto di vista, siano uscite dall'acqua insoddisfatte".
I più bravi tra gli azzurri?
Bodegas ha fatto una partita maestosa, giocando alla grande sia in attacco sia nelle retrovie. Renzuto mi è sempre piaciuto perchè è un giocatore pallanuotisticamente molto intelligente: stasera mi è piaciuto ancor di più per la sua precisione al tiro. Infine Figlioli, molto bravo nel suo nuovo ruolo di leader, di giocatore che detta i tempi di gioco".
 
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Grande spettacolo, piccoli arbitri. Piscina stracolma, settemila spettatori, un grande spettacolo al quale hanno contribuito Ungheria e Italia giocando una partita esaltante dal punto di vista agonistico, nella quale hanno dato tutto dal primo all'ultimo minuto di gioco. Peccato che gli arbitri, Naumov e Schwarts, non siano stati degni di una gara del genere, ma questo è un problema vecchio, al quale la Fina non riesce proprio a dare una soluzione.
Primi rimpianti azzurri. La prima frazione di gioco si conclude sul punteggio di 4-4. Il pareggio va stretto agli azzurri, che non sfruttano due delle cinque superiorità numeriche conquistate e si mangiano anche un gol con Figlioli: l'ex recchelino, tutto solo, fa cadere Nagy con una finta ma poi conclude alto. Nel complesso ottima Italia nella prima frazione di gioco e circoletto rosso per il gol del 3-4 realizzato da Di Fulvio. "Con il suo tiro ha fatto sdraiare tre mani protese, compresa quella di Nagy", commenta Dario Di Gennaro.
Renzuto. Segna il gol dello 0-2 iniziale dopo il bel diagonale vincente di Nora, dà allo splendido Bodegas (gran partita del recchelino) il pallone del 2-3 e riporta avanti gli azzurri (4-5) in apertura di seconda frazione. Per il momento Italia 4 su 6 con l'uomo in più. "La superiorità funziona", esclama Di Gennaro. "Anche la circolazione della palla è ottima", gli fa eco Francesco Postiglione.
E' andata meglio a noi. La partita s'incattivisce. L'arbitro Schwarts espelle Fondelli e Harai per reciproche scorrettezze. Dice  Di Gennaro: "Senza nulla togliere a Fondelli, è andata meglio a noi perchè l'Ungheria ha perso uno dei centri".
Riecco Nagy. Finora Nagy non ne ha presa nemmeno una, partita negativa. Basta la prima parata (su Nicholas Presciutti) ed ecco che l'istrionico estremo difensore ungherese comincia a fare lo sbruffone.
Sorpasso e allungo. L'Italia gioca meglio rispetto all'Ungheria, ma Marcz dispone di una batteria di tiratori che fa paura. Basta un calo di precisione degli azzurri con l'uomo in più (due superiorità sprecate) ed ecco che i padroni di casa si trovano avanti: 7-5 all'inizio della terza frazione.
Tempesti c'è. E' un momento delicato per il Settebello, ma gli azzurri lo superano grazie a quattro superiorità numeriche (con due gol), grazie alle parate di Tempesti (subentrato a Volarevic dopo il cambio campo), grazie a Erdelyi che si mangia un gol già fatto, grazie a Di Fulvio ("Ha fatto un flash a Nagy", dice Di Gennaro), grazie ad Aicardi che ruba un pallone in inferiorità e grazie a Nicholas Presciutti che a 8" dallo scadere della terza frazione riporta avanti la squadra di Campagna (7-8) con l'uomo in più.
Mirarchi. Nel quarto tempo squadre stanchissime, arbitri sempre più nel pallone. Bodegas commette un fallo macroscopico, forse ci sono anche gli estremi per il rigore, ma l'Ungheria non ottiene nemmeno la superiorità. Doppio uomo in più per gli azzurri e "Mirarchi - dice Postiglione - sceglie il momento giusto per segnare il suo primo gol mondiale". Italia avanti 7-9 a metà quarto tempo.
Vamos. Negli ultimi quattro minuti di gioco tre superiorità numeriche: le prime due (di cui una doppia) sono per l'Ungheria e Vamos fa centro in entrambe le occasioni riportando il punteggio in parità (9-9). La terza ed ultima, a un minuto e mezzo dal termine, è per il Settebello e Nagy riscatta parzialmente la sua brutta gara negando a Nora il gol della possibile vittoria azzurra.
Mario Corcione
  
 
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Prima giornata - Lunedì 17 luglio
 
FRANCIA-ITALIA 9-18 (2-5, 4-3, 1-7, 2-3)
Francia: Garsau, Saudadier, Kovacevic 1, Piot, Dino 2, Simon 1, Crousillat 3, Izdinsky, Marzouki 2, Laversanne, Peisson, Camarasa, Fontani. All. Hrestak.
Italia: Tempesti, Di Fulvio 5, Gitto 1, Figlioli 2, N. Presciu 1, Mirarchi, Nora 1, Fondelli 1, Renzuto Iodice 2, Bodegas 2, Aicardi 2, Bertoli 1, Volarevic. All. Campagna.
Arbitri: Ohme (Ger) e Putnikovic  (Srb).
Superiorità numeriche: Francia 7/9 + un rigore, Italia 9/12.
Note: nessuno uscito per limite di falli, né espulso. Volarevic (I) in porta dall'inizio, Tempesti subentra a 3'38 del quarto tempo, sul 17-7. Fontani (F) in porta nel quarto tempo. Spettatori 1500 circa.
 
LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Auguri. Durante la telecronaca Dario Di Gennaro e Francesco Postiglione inviano (e ci uniamo a loro) gli auguri di pronta guarigione a Del Lungo, Gallo e Velotto, estromessi dal Mondiale per il morbillo. Per Gallo gli auguri sono doppi, oggi fa 32 anni.
Tempesti. A quattro minuti dalla fine entra Stefano Tempesti al posto di Volarevic. E' il suo ottavo Mondiale, in bocca al lupo anche a lui.
Francia. Siamo alle solite, purtroppo. La pallanuoto non cresce perchè sono molte le nazioni che da anni non fanno registrare progressi. Una di queste è la Francia. In attacco i transalpini fanno bella figura per due tempi, ma la difesa è un colabrodo. Nella terza frazione, quando gli azzurri decidono di fare sul serio, ogni tiro è gol.
Renzuto. Sono suoi i primi due gol azzurri del Mondiale. Non li vediamo perchè la Rai dimentica di aprire la finestrella sulla pallanuoto mentre c'è la premiazione dei syncro d'oro Flamini e Minisini.
Di Fulvio. Dispensa assist e segna cinque reti, un paio in controfuga. La traversa interna gli nega quello che sicuramente sarebbe stato il più gol bello (gran tiro da fuori da posizione 3). Si sprecano gli elogi dei due commentatori Rai. Dice Postiglione: "Ormai è lui il leader azzurro". Aggiunge Di Gennaro: "Sta facendo in controfuga la piscina di Budapest ad occhi chiusi, con la stessa facilità con la quale percorre l'asse attrezzato di Pescara".
Bodegas segna per la Francia. Non ci sono molti spunti di cronaca in Francia-Italia. Sul punteggio di 3-7 Michael Bodegas "segna" per la sua ex squadra facendo diventare imprendibile per Volarevic con una deviazione un tiro di Marzouki, il migliore dei transalpini.
Bravo Fondelli. Non doveva esserci a Budapest, ma c'è e si fa onore. All'inizio del terzo tempo, nel giro di soli due minuti, segna un gran gol con un tiro che colpisce la faccia interna del palo ed entra, sfiora il bis con un'altra conclusione che colpisce il palo interno ma non entra e infine serve a Di Fulvio (in entrata) il pallone del quarto gol del pescarese.
Mario Corcione
 
Finali - Sabato 29 luglio
7-8 posto
12.00 P41-P42
5-6 posto
13.30 V41-V42
3-4 posto
15.00 P43-P44
1-2 posto
20.30 V43-V44
 

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