Attendere prego...

Archivio News

Waterpolo People

Il Posillipo sul caso Ioannou: "Attendiamo Carolina per gli allenamenti"

  Pubblicato il 28 Gen 2117  12:06
LETTERA APERTA DI BIANCA PIRONE, MAMMA DI CAROLINA IOANNOU

Gentile Waterpolo People,
purtroppo, contrariamente a quanto da voi ipotizzato, l'epilogo di questa vicenda è tutt'altro che vicino ad un veloce "lieto fine".
Ad oggi infatti qualsiasi tentativo di far ragionare il Posillipo è stato vano.
Tutto quello che in questi mesi è accaduto sembra non sia sufficiente ad ottenere una bonaria definizione della vicenda. Un Posillipo dal quale, peraltro, ci saremmo aspettati un atteggiamento pari al suo blasone, anche in virtù del fatto che (almeno fino a pochi giorni fa), non aveva una divisione femminile della pallanuoto e non ci aveva mai nascosto, anche attraverso le dichiarazioni del Presidente Caiazzo e del suo Vice, di non avere alcun interesse nei confronti dell'atleta. Tuttavia non ci ha sorpreso sapere che, all'improvviso, abbia deciso di iscrivere una squadra qualsiasi al campionato di serie B in modo tale da attivare il suo potere sull’atleta. Il più triste degli epiloghi. 
Nonostante quello che l’avv. Luca Ranalli, difensore di mia figlia, ci riferiva circa le “strane” procedure seguite nel corso del giudizio sportivo, con fatica abbiamo mantenuto un profilo basso sulla vicenda, forti del fatto che, con la documentazione incredibile che veniva acquisita presso il Comitato ligure dal Tribunale Federale, immaginavamo che prima o poi la giustizia avrebbe trionfato e la FIN finalmente sarebbe intervenuta per punire pesantemente le condotte illecite poste in essere dai presidenti delle Società coinvolte nella vicenda.
Ovviamente ogni speranza è stata vana. La lettura della decisione del Tribunale Federale lascia a dir poco sbalorditi. Forse il Giudice di Appello già adito leggerà meglio gli atti…
E’ infatti emerso che il Presidente del Rapallo, sig. Enrico Antonucci, ha tesserato per la propria squadra la Ioannou a titolo definitivo attraverso l’utilizzazione di modulo federale falsificato nelle firme dell’atleta, dichiarando nello stesso modulo addirittura di aver sottoposto a visita medica la stessa, nonostante ciò non sia mai accaduto. Sono fin troppo chiare le eventuali conseguenze. Una volta scoperto e pendente la consulenza tecnica sul documento, ha rinunciato al tesseramento. Il Comitato Regionale Ligure ovviamente non si era accorto di nulla e i giudici si sono “dimenticati” di sanzionarlo. Gli atti sono a disposizione se vi fosse qualche dubbio.
E’ emerso inoltre, per stessa pacifica ammissione del sig. Antonucci in udienza, che il cartellino dell’atleta è passato dal Posillipo al Rapallo, attraverso il pagamento di una importante somma di denaro, clamorosamente violando il principio cardine dello Statuto FIN, in base al quale "le Società non hanno fini di lucro", e dichiarando falsamente di aver corrisposto l’importo a titolo di indennità di preparazione. Evidentemente è la prassi nota…  
Da ultimo non possiamo non evidenziare come lo stesso Tribunale Federale, nonostante da parte dell’avv. Ranalli per fugare ogni dubbio si insistesse per conoscere l’esito, scontato, della perizia svolta sul documento falso, abbia clamorosamente revocato il perito letteralmente pochi minuti prima che questi depositasse la perizia già ultimata. Ci auguriamo solo che almeno la documentazione, come richiesto, venga custodita scrupolosamente, e non vada “accidentalmente” smarrita perché è ferma la volontà della famiglia Ioannou di proseguire in ogni sede la loro battaglia, anche passando attraverso la Procura del CONI, per far venir fuori la verità.
Sono stati mesi nei quali tutto quello che ho appena esposto e tutto quello che è stato fatto alle spalle della ragazza si è arenato nelle "sabbie mobili" e nelle lungaggini federali attraverso fissazioni di udienze in tempi biblici, interpretazioni del regolamento a dir poco discutibili. Il tutto per non far emergere quello che invece è emerso, grazie alla tenacia dell’avv. Ranalli, sebbene poi sia stata partorita una sentenza figlia di una Giustizia sportiva che fino ad ora ha chiuso più di un occhio e che ha incomprensibilmente ignorato buona parte della documentazione a disposizione.
La ciliegina finale poi, una volta “saltato il banco” di una trattativa dove c’e stato davvero poco di regolare, con un Rapallo “in fuga” e volendo norme alla mano a rischio radiazione (anche se  comunque ancora di sanzioni non se ne parla), è stato restituire al Posillipo e non alla ragazza, fin qui danneggiata, un cartellino a cui lo stesso club aveva già rinunciato (prendendo del denaro e rilasciando una lettera di svincolo che di norma va consegnata all'atleta ma che di fatto non è mai passata per le mani della Ioannou). Forse ora il Rapallo chiederà la restituzione del denaro al Posillipo ed emetterà relativa fatturazione...
A questo punto, dopo avere già preparato le carte da presentare al CONI ed in sede penale, il ricorso in appello è pendente, per avere a tutti i costi quella giustizia fino ad ora negata, ma soprattutto per supportare quella che, prima di essere un'atleta, è una ragazza di 20 anni, ancora incredula per tutto quello che le sta accadendo. Forse anche non l’unica ad aver vissuto fatti del genere.
La speranza di vedere la FIN interessata a far emergere il “marcio” comunque non si è esaurita, anche se si affievolisce sempre più.
Lei dice “lieto fine”. Ce lo auguriamo tutti.
Bianca Pirone
 
LE PRECISAZIONI DE POSILLIPO

Gentile Redazione,
più che replicare, il Posillipo intende fare alcune precisazioni sulla vicenda.
In primo luogo le regole sul vincolo sportivo rendono il titolare dei diritti sul cartellino assolutamente libero di cederli ad altra società; e se tale cessione avviene a titolo oneroso è unicamente per ristorare la società di partenza dei costi sostenuti per la formazione dell’atleta, nulla più.
Del resto anche se la Ioannou avesse esercitato lo svincolo degli otto anni avrebbe dovuto versare al Posillipo il c.d. parametro federale: ma siffatta facoltà, non è stata esercitata e dunque si è ricostituito il vincolo con la nostra società.
Il Rapallo, nel corso del giudizio, ha rinunciato ai diritti sull’atleta ed il Tribunale, preso atto della rinuncia, ha correttamente ripristinato il vincolo sportivo della Ioannou in capo al Posillipo: non si comprende il motivo – di fatto e di diritto – che avrebbe dovuto indurre il Tribunale a svincolare l’atleta.
Appare, inoltre, ultroneo spendere parole sulla presunta corsa alla formazione di una squadra: il Posillipo ha da svariati anni una rappresentativa femminile e certamente non impiegherebbe risorse e tempo per fare un dispetto ad un proprio atleta.
Con riferimento, infine, a “strane procedure” a cui fa riferimento la sig.ra Pirone, è di tutta evidenza che si tratta di una grave accusa mossa agli organi di giustizia della Federazione: a quest’ultima, eventualmente, spetta il diritto di replica.
Auspichiamo, di contro, che Carolina, nei cui confronti la stima è immutata, voglia serenamente unirsi alla squadra per gli allenamenti e dar forza con le sue spiccate doti agonistiche ai colori rossoverdi.
 
 

Inviaci un tuo commento!

(la tua email email non verrà pubblicata nel sito)
I dati personali trasmessi saranno trattati direttamente da A.S.D. WATERPOLO PEOPLE quale titolare del trattamento ed esclusivamente per lo scopo richiesto garantendo la riservatezza e la sicurezza dei dati.

I dati personali saranno conservati solo il tempo esclusivamente necessario. Ogni interessato può esercitare il diritto di avere informazioni sui propri dati ai sensi dell'art. 7 dlgs 196/2003.

La preghiamo quindi di fornire il suo consenso al trattamento dei dati cliccando sull'apposito riquadro.

* campi obbligatori
Attendere prego...

Grazie della collaborazione!
Il tuo commento è stato registrato in archivio e sarà visibile nel sito dopo l'approvazione amministrativa.

Ok