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Il calvario di Sara Centanni: "Covid, incubo finito. Ora penso solo alla pallanuoto"

  Pubblicato il 09 Dic 2120  18:08
Tanto spavento per il lungo periodo di positività al Covid-19 ma alla fine Sara Centanni, giocatrice del Plebiscito Padova, ha superato anche questa brutta disavventura festeggiando nel migliore dei modi: doppietta e vittoria nella delicata sfida di sabato scorso contro il CSS Verona.
"Sapevamo che non sarebbe stata una partita semplice sia per il valore della rosa delle veronesi sia perchè non eravamo al meglio della condizione fisica - spiega la giocatrice classe '95 -. Tra chiusure degli impianti sportivi, stop vari tra isolamenti fiduciari e quarantene, il gruppo ha avuto veramente poco tempo per allenarsi insieme. Stefano Posterivo ci aveva detto nel pre-partita che avremmo dovuto sopperire con la grinta ed il carattere all'inevitabile mancanza fisica. Abbiamo commesso errori che non avremmo mai fatto in un'altra situazione: sul +3 non abbiamo chiuso la gara permettendo al CSS di rientrare in partita".
Con la prestazione dello scorso weekend Verona si è di fatto candidata come la quarta sorella della pallanuoto femminile con ambizioni importanti. "Hanno allestito una squadra composta da buoni elementi e possono mettere in difficoltà chiunque in questo campionato particolare. Le altre Big Four siamo noi, la SIS e l'Ekipe - continua l'ex Acquachiara -. La favorita numero uno per il titolo, per me, resta l'Orizzonte che con Barzon e Vukovic si è rinforzata tantissimo: sono due giocatrici che fanno la differenza. Non ho avuto modo di veder la partita contro la SIS Roma che in extremis aveva recuperato Galardi e Tabani; credo che se queste due giocatrici, importanti per le capitoline, fossero state in una condizione migliore le giallorosse avrebbero fatto qualcosa di più. E non dimentichiamo che alla SIS manca ancora Izabella Chiappini. Sarà un bel finale di stagione, ne sono sicura. Noi ovviamente staremo sempre lì a dare filo da torcere":
Dicevamo di un calvario concluso nel migliore dei modi quello della giocatrice pilastro della nazionale universitaria argento a Napoli 2019. Oltre tre settimane di isolamento e tanta preoccupazione, a centinaia di chilometri da casa: "Il Mercoledì è risultata positiva Chiara Ranalli ed a me sono iniziati a comparire i primi sintomi il sabato. Accusavo dolore agli occhi, febbre e mal di testa; mi sentivo stanca ed affannavo. L'esito del tampone non ha lasciato dubbi: sono risultata positiva ed ho combattuto contro il Coronavirus per oltre tre settimane dopo le quali finalmente ho potuto tornare ad allenarmi, previa visita medico sportiva di idoneità. Ad essere state colpite da questo virus, in casa Plebiscito siamo state io, Laura Teani e Chiara Ranalli ed ancora oggi facciamo un lavoro differenziato dal resto del gruppo. Il Covid, inevitabilmente, lascia straschichi ed è per questo che dico ai miei coetanei di fare molta attenzione e di prendere tutte le precauzioni possibili. Sono stati giorni infernali quelli della quarantena: il mio pensiero era rivolto a mio padre che a Napoli, dove abito, combatteva anche lui con lo stesso avversario e fortunatamente anche lui ha vinto la sua battaglia".
Una brutta esperienza messa definitivamente alle spalle, dunque; ed ora la testa va al prosieguo della stagione. Il campionato di A1 Femminile riprenderà a fine Gennaio a causa del torneo di qualificazione olimpica che vedrà impegnata la nazionale azzurra.
"C'è tanta voglia di normalità e sono concentrata su questa stagione. L'anno scorso la vittoria in Coppa Italia è stata una gran bella soddisfazione. Il Setterosa? Sono sempre stata molto autocritica con me stessa ma devo dire che in questi anni penso di aver fatto bene. Dopo la vittoria e la prestazione in coppa, la socrsa stagione, speravo in una chiamata essendo stato allargato il gruppo anche ad altre giocatrici. Così, però, non è stato; come dico sempre, non vivo la convocazione in nazionale come un'ossessione, anzi. Faccio il tifo per le ragazze con la speranza che possano conquistare il pass olimpico. E' difficile, a pochi mesi dai Giochi in Giappone, rientrare in un gruppo già consolidato ma, indipendentemente da ciò che accadrà a Trieste, proverò a convicere il Commissario Tecnico. Spero di averne l'opportunità".
 
 
 
 
 

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