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Giovanili, autoretrocessione e campionato d'Elite: ecco cosa si è detto a "Controfuga"

  Pubblicato il 17 Giu 2120  09:14
IL VIDEO DELL'INTERA PUNTATA SU
 
N.B.: per far partire il video spingi verso destra il pallino del cursore
 
LA SINTESI DEL DIBATTITO
Molto interessante anche la puntata di martedì 16 giugno di "Controfuga", alla quale hanno preso parte Francesco Di Fulvio, il presidente del Quinto Giorgio Giorgi, il presidente del Brescia e consigliere federale Andrea Malchiodi, Francesco Grillone e Paolo Zizza.
Grillone ha subito introdotto il problema delle giovanili: "Mi sfugge il motivo per il quale la Federnuoto abbia deciso di annullare le finali del campionati giovanili a livello nazionale, anche perchè da quello che risulta i giovani sono i più refrattari a rimanere contagiati dal Covid. I ragazzi sono il nostro futuro, non lo dimentichiamo: un altro Francesco Di Fulvio è dai settori giovanili che deve uscire. Ma così facendo, facendoli giocare poco, si corre il rischio che su una quindicina di ragazzi quattro o cinque decidano di smettere. Per quanto riguarda le categorie Under 15, 17 e 20 si faranno, dunque, soltanto le fasi regionali e mi chiedo: c'è un numero di squadre sufficiente in tutte le regioni per far giocare questi ragazzi? E gli Under 11 e gli Under 13 dove vanno a giocare?
A Grillone ha risposto Andrea Malchiodi nelle vesti di consigliere federale: "E' stato deciso così perchè, al di là del problema della disponibilità degli impianti, molte società non erano favorevoli alla fase nazionale per la difficoltà di sostenere i costi per le trasferte in questo particolare periodo di crisi economica".
Per quanto riguarda i più giovani, la risposta è arrivata da Giorgio Giorgi: "Le categorie Under 9 e Under 11 fanno anche i conti con le scuole chiuse, con il fatto che le famiglie cominciano ad andare un po' in giro, famiglie preocupate per le condizioni igieniche, di salubrità delle piscine, degli spogliatoi".
Sfruttare anche il mare per fare giocare i giovani? Ecco la risposta di Francesco Di Fulvio: "Le partite e i tornei in mare sono molto più belli e divertenti, possono coinvolgere molta più gente, attirare pubblico. Quindi ben vengano".
Autoretrocessione. Ci saranno altre squadre, oltre la Canottieri Napoli, che alla fine decideranno di non prendere parte al campionato di A1? Ecco la risposta di Malchiodi: "In questo momento alcuni club sono in dubbio. Da una parte c'è l'orgoglio, dall'altra la constatazione che schierando una squadra di ragazzini costoro possano subire pesanti mortificazioni contro formazioni ben più attrezzate. Ritengo che, sotto questo aspetto, un campionato di A2 sia molto più dignitoso e formativo per questi ragazzi".
Riduzione delle squadre nel campionato di A1 maschile. Paolo Zizza in proposito ha detto: "Il campionato a 14 squadre negli ultimi anni è stato poco avvincente, abbiamo assistito a partite veramente inguardabili, con risultati poco gratificanti per il movimento della pallanuoto. Che ci siano 8, 10 o 12 squadre in futuro, l'importante è che ci sia grande competitività, altrimenti diventa difficile promuovere la pallanuoto. L'A1 femminile? Il format sarà lo stesso, campionato a 10 squadre. Si sta vedendo un po' quale potrebbe essere la soluzione migliore per i playoff".
Favorevole ad una riduzione progressiva, da 14 a 10 squadre, del campionato di A1 maschile è Andrea Malchiodi. Giorgi si spinge ancor più in là: "Farei un campionato d'Elite dando un certo numero di licenze e stabilendo che le squadre in possesso di questa licenza si sottopongano a controlli periodici dal punto di vista contabile per appurare se hanno mantenuto le condizioni economiche per poter continuare a prendere parte al torneo. Per questo campionato d'Elite bloccherei le retrocessioni per 5 anni, al termine dei quali si può prevedere anche l'allargamento a 12 se ci sono altre squadre in grado di prendervi parte".
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Ultimamento concordo troppo spesso con Grillo, (il che non e'un male anzi)! ma fondamentalmente ha ragione e soprattutto Malchiodi esprime inesattezze anche perche'sulle 14 societa' di A1 vorrei capire quali sono quelle che si prendono carico deI costi delle trasferte (forse solo AN). Teniamo presente, senza prenderci in giro, che per le finali solitamente a Ostia, Avezzano, o altro si e'ospiti della FIN) e per Quarti o Semi la maggior parte delle societa' (per non dire tutte perche magari qualcuna paga veramente vedi AN) chiedono alle famiglie la copertura dei costi di pulman/pulmini/strutture alberghiere/cene/merende/costi di allenatori). E chi non lo facesse ALZI LA MANO, cosi lo scriviamo nero su bianco. Mi verrebbe da chiedere al Pres. Giorgi, se nelle sue giovanili c'e' elevato tasso di assenteismo per i suddetti motivi a cui fa riferimento, o se la maggior parte dei ragazzi e' scesa in acqua (e dubito che U15 o 17 e relative famiglie abbiano mai pensato alle vacanze con finali a Luglio o Agosto)…..io credo che al momento del via libera il 25 giugno, molti ragazzi se non tutti saranno felici di scendere in acqua e praticare lo sport che amano, ma evidentemente questo non interessa ne'alla FIN ne' alle societa' che hanno la scusa per - non dico risparmiare perche' non spenderebbero nulla….- preoccuparsi di altre attivita' (vedi piangere miseria e chiedere soldi a FIN o a Comune o a Regione). Dott. Corcione alla fine non colpevolizziamo solo la FIN, il problema della pallanuoto e' anche alla radice nelle societa' e nella mentalita'di presidenti e dirigenti e quanto ascoltato ieri a Controfuga ne e' la prova.
Nick
RISPONDE MARIO CORCIONE: Lei dice cose sensate, ma è poco attento: da anni scrivo che anche le società sono colpevoli, soprattutto perchè non vogliono liberarsi di un presidente federale che non è adatto alle esigenze della pallanuoto.
 

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