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Giocatori spremuti come limoni? E' aperto il dibattito

  Pubblicato il 08 Set 2117  10:25
Estate disastrosa delle nostre nazionali sul piano dei risultati. Abbiamo portato a casa finora un argento dalla World League maschile e una medaglia di bronzo dalle Universiadi maschili, manifestazioni di secondo piano. Quali sono le cause di questo fallimento?
Vedendo giocare l'Under 20 femminile contro la Russia, si è avuta l'impressione che buona parte delle giocatrici fosse stanca, fisicamente e mentalmente. Possiamo sbagliarci, ovviamente, ma una cosa è certa: queste ragazze si sono presentate ai Mondiali Under 20 con alle spalle una stagione massacrante: tante partite a tutti i livelli, tanti allenamenti, impegni scolastici e universitari e pochissime vacanze.
E dunque la domanda che abbiamo deciso di porre agli intervistati in questo dibattito (ma può intervenire chiunque o nello spazio commento o scrivendo al nostro indirizzo di posta raoulcorcione@inwind.it) è la seguente: il flop delle nostre nazionali è dovuto al fatto che giocatrici e giocatori non sono in grado di sostenere una stagione così massacrante?
 
STEFANO PICCARDO (allenatore dell'Ortigia): "Io posso parlare soltanto della maschile, e non ci sono dubbi che la stagione in Italia sia davvero molto impegnativa. Faccio l'esempio di Michele Mezzarobba, giocatore che ho allenato nella Pallanuoto Trieste. Ebbene, nella scorsa stagione ha disputato ben tre campionati: assoluto, Under 20 e Under 17. In generale, quindi, ci può stare che qualche giocatore arrivi agli appuntamenti azzurri estivi non al meglio della condizione, ma i risultati nel bene e nel male dipendano anche da un altro fattore importante: ci sono annate in cui il vino è ottimo, altre in cui è meno buono. E' anche un fatto di qualità, oltre che di condizione".
 
FRANCO CARRELLA (giornalista de "La Gazzetta dello Sport"): "La pallanuoto presenta un calendario globale particolarmente ricco d'impegni. Noi stessi giornalisti fatichiamo a stare dietro a tante manifestazioni. A ciò si aggiunge un campionato italiano maschile sovradimensionato dalla presenza di 14 squadre. La mia risposta alla vostra domanda, quindi, è affermativa: è possibile che i nostri pallanuotisti non arrivino al meglio della condizione fisica e mentale agli appuntamenti estivi con le varie nazionali. E' un argomento di cui ho discusso più volte con allenatori e che dà vita ad un ulteriore interrogativo: meglio avere in squadra giocatori carichi d'impegni agonistici alle spalle oppure, come nel caso dei giocatori della Pro Recco che fanno solo la Champions, atleti che hanno disputato un numero ridotto di partite? Se fate questa domanda a 100 allenatori, credo proprio che 50 saranno favorevoli alla prima ipotesi e 50 all'altra. Detto ciò, voglio far presente che la mancanza di medaglie azzurre in manifestazioni importanti nella stagione 2016-17 è dovuta anche ad un pizzico di sfortuna: in molte occasioni siamo andati fuori in quarti di finale nei quali il confine tra possibilità di passare il turno ed essere eliminati era davvero sottilissimo".
 
FABRIZIO NAPOLI (caporedattore del sito Waterpolo Development World): "Il calendario, compreso quello giovanile, è fitto di impegni. Ci sta che in estate giocatori e giocatrici arrivino stanchi agli appuntamenti con le varie nazionali. Ci sta pure, però, che una stagione azzurra si concluda senza risultati importanti, soprattutto se si considera che nel recente passato l'Italia è stata protagonista a tutti i livelli. Può succedere. In ogni caso, per quanto riguarda le giovanili, l'importante è che il lavoro di chi le conduce fornisca atleti a Settebello e Setterosa, e questo è sempre accaduto. Ciò non toglie che in qualche ruolo - e mi riferisco in particolare a quello del centro in ambito maschile - il movimento non riesce a produrre elementi in grado di costituire una valida alternativa a coloro che attualmente occupano questo ruolo nel Settebello. Molti di questi atleti hanno cominciato bene e poi si sono persi per strada, e su questa situazione credo che la federazione debba interrogarsi per poter intervenire con rimedi adeguati".
 
MARIO SINATRA (allenatore del Bogliasco Bene femminile): "Parliamo dell'Under 20 femminile. E' vero che le ragazze che sono tuttora a Volos hanno avuto pochissimi giorni di vacanza, ma almeno per quanto riguarda le mie atlete la mia risposta alla vostra domanda è no. Non è un fatto di stanchezza. Ho parlato con loro alla vigilia della manifestazione e non mi hanno dato indicazioni in tal senso. Secondo me è un fatto di organizzazione".
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Sono più di dieci anni che critico finali e finaline a settembre. Una volta mi si rispose che le cose andavano dette prima che venissero stilati i calendari!?!?! Non è cambiato nulla, anzi sono peggiorate le cose perché come ho detto nell'intervento precedente, si è aggiunto un uso sconsiderato di giovani in A1 e A2.
roby
 
Nella femminile ci sono ragazze che fanno 2 o 3 campionati con relative finali giovanili che alternano collegiali e finali fino a fine agosto o settembre. Ma nello stesso periodo incomincia la preparazione delle squadre di A1 quindi dopo tutto devono supplicare al tecnico UNA settimana di riposo. Questo è sbagliato secondo me ricordiamo che la scuola è importante e a settembre sono bollite e ricomincia anche la scuola.
Mah
 
concordo con Armando! è sotto gli occhi di tutti, ragazze lasciate sole con preparatori, assistenti degli assistenti, portaborse ecc...questo è il risultato.
frank
 
Penso che Lorenzo abbia ragione. Aggiungo che forse la scarsità dei risultati sia da imputare in alcuni casi ad un po' di sfortuna, ma più probabilmente alla qualità non eccelsa di parecchi atleti. 4 o 5 anni fa, la maggior parte di questi difficilmente avrebbe fatto parte della prima squadra in A1.
roby
 
Questi ragazzi in genere sono stanchi e stufi di essere spremuti e nella maggior parte dei casi senza un euro anzi con genitori che per ragazzi che vanno in nazionale ancora pagano la quota. Uno scandalo!!! Allora meglio le vacanze almeno per quelli che hanno ancora voglia di studiare così affronteranno l'anno nuovo riposati.
Antonio Corsaro
 
Sono genitore di un giovane che fino a qualche anno fa giocava per una società che allora andava per la maggiore e vinceva titoli giovanili ogni anno. Le Finali a Settembre erano sinonimo di conquista dello scudetto. Pochi giorni di vacanza, tanti allenamenti, tanta fatica ma alla fine la scocciatura era più per noi genitori costretti a saltare le ferie pur di assecondare i nostri figli che per loro che poi arrivavano all'impegno finale sempre carichi e preparati nonostante stagioni lunghe ed impegnative divise tra piscina e banchi di scuola. Questi ragazzi sono fortunati, certo a livello organizzativo si può sempre fare meglio.
Lorenzo
 
Troppi eventi e poca possibilità di gestire le squadre. Questo è il problema principale, a mio avviso. Credo che si debba programmare diversamente. Le ragazze delle varie femminili ad esempio non hanno fatto un collegiale decente (a parte il Setterosa). Come puoi andare a vincere?
Lucas
 
Non credo sia più il caso di tirare in ballo la sfortuna. Ormai l'uscita dalle competizioni che contano, al primo incontro impegnativo, almeno a livello giovanile/universitario, è diventata una triste consuetudine. Nel caso dell'U20, già la partita con il Canada aveva mandato segnali inquietanti. Con la Russia la conferma: ragazze "bollite" da una stagione lunghissima e senza pause, conduzione incapace di tirar fuori le ultime risorse contro un'avversaria che, per quanto visto nelle partite precedenti, non aveva certamente impressionato. Forse andrebbe rivista un po' tutta l'organizzazione...
Distratto
 
I problemi di stanchezza, mentale e fisica sono uguali per tutte le nazionali. Tutti i giocatori sono sottoposti, nei propri campionati, a lavori massacranti e continui. Più lo studio, il lavoro...etc. Per me il problema è evidente (e non sono di parte in nessun senso: figli, nipoti o amici non convocati): la qualità dei selezionati. Nelle giovanili ci sono tanti ragazzi che equivalgono o sono, per me, superiori a quelli scelti (non tutti, ovviamente). Ma, chissà perchè... dimenticati!
Miracolo
 
Buongiorno a tutti, a mio modesto parere le ragazze hanno fatto il massimo, è da rivedere l organizzazione degli eventi con ragazze lasciate a Roma ad allenarsi con preparatori e non con i loro allenatori di categoria. Allenatori troppo impegnati non possono dare il meglio.Un grosso abbraccio a tutti questi giovani che hanno dedicato le loro vacanze per preparare gli eventi.
Armando
 
Gli allenatori delle nazionali giovanili avrebbero a disposizione un vivaio anche abbastanza importante di varie società da cui attingere giocatori, ma per molte categorie vengono selezionato sempre e solo alcuni ragazzi che come avete giustamente fatto notare avrebbero bisogno di un periodo di fermo per recuperare le energie di fine campionato, semifinale e finali scudetto di categoria. Invece solo e sempre gli stessi vengono chiamati alle convocazioni internazionali.
Susi
 
Ma secondo voi queste ragazze che magari hanno fatto U17, U20, serie A etc, che devono dire: "Non ne posso più voglio un mese di vacanza, starmene al mare a prendere il sole con i miei amici/fidanzato/famiglia"! Anche i professionisti del calcio strapagati hanno diritto a un mese di vacanza, e credo che sia essenziale anche dal punto di vista agonistico/sportivo.
Francesco
 
Non preoccupatevi la FINA ha la soluzione: due giocatori in meno a referto!
Luca

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