Si dice spesso che si torna volentieri dove si è stati bene. Deve essere stata questa una delle motivazioni che hanno spinto Cristian Gandini ad accettare l’offerta della Rari Nantes Camogli e a tornare lì dove tutto era iniziato. Il club ligure ha ritrovato la serie A1 dopo dieci anni e per difenderla ha scelto di puntare anche sul talento e sui gol dell’attaccante che nell’ultima stagione ha giocato a Torino. Gandini ci racconta i retroscena della trattativa conclusasi con il ritorno in bianconero, fotografa il momento vissuto dalla squadra allenata da Temellini e presenta il match di domenica contro la Pro Recco, match valevole per la prima giornata della serie A1 2023-24.
Quali indicazioni positive vi ha lasciato la tre giorni del preliminare di Coppa Italia?
Abbiamo affrontato la Coppa Italia in piena preparazione e in un momento di carico fisico, sono stati tre giorni intensi e importanti nei quali ci siamo confrontati con squadre di prima fascia. Ci siamo subito resi conto che, rispetto alla serie A2, le squadre che affronteremo quest’anno sono più forti fisicamente, i tempi di reazione, di circolazione della palla, il pressing, il passaggio a zona e tutte le fasi di gioco si sviluppano ad un’altra velocità e un’altra intensità. Dobbiamo presto prendere le misure e abituarci a certi ritmi se vogliamo dire ma nostra in questo campionato.
Come e quando nasce la trattativa conclusasi con il tuo ritorno in Liguria?
Negli ultimi anni la mia strada e quella del Camogli si erano già sfiorate un paio di volte, ma, per un motivo o per un altro, non siamo mai riusciti a riavvicinarci concretamente; quest’anno dopo aver salutato il Torino, il D.S. del Camogli, mi ha subito scritto per sapere se avessi già scelto quale sarebbe stata la mia prossima destinazione… ero ancora in una fase di valutazione sul mio futuro ma appena c’è stata quella chiamata ho capito che il mio ritorno in Liguria fosse inevitabile, e quale posto migliore se non con la Rari Nantes Camogli dove tutto ebbe inizio per me.
Che cosa ti ha detto mister Temellini quando vi siete incontrati per la prima volta?
Io e Mister Temellini avevamo già avuto modo di lavorare insieme, sia da compagni di squadra, sia nella sua prima esperienza come allenatore a Sori… sono passati parecchie stagione da quegli anni, lui ha continuato ad allenare fino a raggiungere una storica promozione col Camogli e io nel frattempo ho continuato a coltivare esperienze in varie squadre; lui sa che sono un lavoratore e metto l’anima in ogni seduta di allenamento, e io so che lui pretende sempre il massimo dai suoi atleti; sono contento di ritrovarlo sul bordo vasca e condividere con lui questa stagione. Al primo allenamento ci siamo salutati e dati la mano consci del fatto che ci sarà da lavorare sodo.
A che punto è giunto il lavoro di preparazione della squadra?
Stiamo continuando a lavorare duramente per farci trovare pronti agli appuntamenti caldi del campionato. La squadra ha rinnovato tanto rispetto alla scorsa stagione, piano piano stiamo costruendo una nostra identità di gioco.
Su quali armi dovete puntare per arrivare alla salvezza?
Sarà un campionato lungo, particolare, visto la formula, con tante partite nella prima fase, una lunga fase di pausa e un rush finale di partite… Secondo il mio punto di vista la faranno da padrona lo spirito di squadra, la voglia e costanza nel lavoro quotidiano, pensando una partita alla volta, puntando a migliorarsi, allenamento dopo allenamento, senza buttarsi mai giù e disunirsi se le cose dovessero complicarsi. Con questa mentalità sono sicuro che alla fine avremo molte chance di raggiungere il nostro obiettivo.
Il percorso in campionato inizia dallo storico derby con la Pro Recco. Quali risposte chiedete alla sfida contro la corazzata allenata da Sukno?
Iniziamo il nostro campionato contro la prima della classe, anzi direi proprio contro i primi dei primi; affrontare la Pro Recco è sempre bello, è sempre un onore potersi confrontare contro i campioni del nostro sport, sarà bello anche per la città e la piscina di Camogli, dopo tanti anni di assenza nella massima serie, aprire le danze con un derby. La difficoltà dell’incontro è ovvia ma, per il nostro percorso di crescita come squadra, questi appuntamenti sono importanti; cercheremo di concentrarci su di noi, provare i nostri schemi con il massimo impegno, cercando di capire a che punto siamo con la preparazione; soprattutto in vista già di sabato prossimo nella difficile trasferta di Roma.
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