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Formula, misure di sicurezza e tamponi: ecco il parere di Gabriele Luccianti

  Pubblicato il 09 Ott 2120  08:30
Fin e Società di A1 maschile avranno a breve un'altra riunione via internet per decidere la nuova formula del campionato, il cui inizio è stato rinviato, e per stabilire altre misure da prendere in merito al Covid. Intanto abbiamo deciso di ascoltare il parere dei tecnici e dei rappresentanti dei club sottoponendo loro tre domande:

1. La formula dei concentramenti uscita dalla prima riunione Fin-Società vi convince? In caso contrario quale format suggerite?
2. Da chi deve essere gestito il controllo (finora troppo blando) sul rispetto delle misure di sicurezza anti-Covid durante le partite?           
3. In che modo devono essere disciplinati i tamponi?
 
GABRIELE LUCCIANTI (allenatore dell'Iren Genova Quinto)
1. In questo momento la cosa principale da fare è chiarire come va gestita nella pallanuoto la questione dei casi di positività, che prevede attualmente la messa in quarantena anche dei compagni di squadra negativi. Detto ciò, la formula a concentramenti per la regular season è quella più convincente. Tra le varie ipotesi collegate a questo tipo di formula, ipotesi che comprendono anche la divisione delle 13 squadre in due o più gironi, preferisco quella che ha avanzato Piccardo nel suo intervento: alternare cioè concentramenti in cui vengono disputate tre giornate di gara a tre settimane di stop in modo da garantire sia che ogni squadra affronti tutte le altre sia che vengano gestiti nel migliore dei modi eventuali casi di positività.
2. L'unica garanzia contro il Covid è il senso della responsabilità in ogni momento della nostra giornata, quindi anche quando siamo in piscina. Davvero non costa nulla durante le partite rispettare le regole del distanziamento e le altre misure di sicurezza. Il controllo di tali disposizione in piscina deve essere effettuato sia dalla società ospitante sia da una figura istituzionale: il delegato Fin è la persona giusta.
3. Non dimentichiamo che molti addetti ai lavori della pallanuoto hanno figli, la cui incolumità merita la priorità assoluta. Anche per questo motivo è necessaria l'obbligatorietà dei tamponi, che devono essere frequenti. Ciò presuppone per le società spese ingenti che da sole non possono sopportare, è indispensabile un aiuto della Fin.
 
MAURIZIO FELUGO (presidente della Pro Recco)
1) I concentramenti possono essere la soluzione giusta per disputare più partite possibili e consentire un tracciamento del virus più efficace che purtroppo, giocando gare ogni settimana, non si potrebbe avere. L'ideale sarebbe creare una "bolla" sullo stile NBA: vediamo se sarà possibile.
2) Bisogna dividere le cose. Per quanto riguarda l'accesso all'impianto, la misurazione della temperatura e tutti gli aspetti burocratici collegati, come le autocertificazioni, ritengo sia competenza di chi organizza l'incontro. Per gli aspetti sportivi relativi alla partita, al protocollo che riguarda giocatori e staff (distanze in panchina, no abbracci sul bordo, eccetera) potrebbe essere il delegato a verificare e a far rispettare la normativa.
3) Dipende dalla formula che verrà decisa. In merito ai tamponi molte società hanno già detto di non poter sostenere un costo settimanale o bisettimanale per tutto il gruppo squadra. Quindi, senza aiuti esterni, ritengo sia molto complicato seguire questa strada.
 
STEFANO PICCARDO (allenatore dell'Ortigia)
1. Con le norme attuali, che prevedono in caso di positività di un giocatore l'isolamento per 14 giorni anche dei suoi compagni di squadra negativi, l'unica formula possibile per la regular season è quella dei concentramenti, durante i quali vanno disputati in un week end tre giornate di campionato, secondo il seguente schema: concentramento, tre settimane di stop per gestire nel migliore dei modi eventuali positività, nuovo concentramento, tre settimane di stop e così via, in modo da garantire che ogni squadra affronti le altre 12. Non sono d'accordo con il blocco delle retrocessioni.
2. Il controllo deve essere effettuato da figure istituzionali, il delegato Fin o commissario che dir si voglia è la figura ideale.
3. I tamponi devono essere obbligatori e devono essere effettuati 48 ore prima di ogni concentramento. Le spese devono essere a carico delle società, che con la nuova formula risparmiano notevolmente sui costi delle trasferte. Ciò non toglie che sia auspicabile l'adozione di una convenzione che consenta alle squadre di effettuare i tamponi a costi ridotti rispetto a quelli attuali.

DANIELE BETTINI (allenatore della Pallanuoto Trieste)
1. Premessa: occorre da parte di tutti un maggior senso di responsabilità. Un nuovo annullamento del campionato sarebbe la fine per la pallanuoto. La formula dei concentramenti va benissimo, ma occorre anche il blocco delle retrocessioni: molte partite, infatti, rischiano di essere falsate dall'impossibilità per le squadre di schierare la migliore formazione possibile a causa dell'eventuale positività dei propri atleti.
2. Il controllo sul rispetto delle misure di sicurezza durante le partite deve essere gestito dalla società ospitante e dai giudici di gara presenti.
3. I tamponi, attualmente facoltativi, devono diventare obbligatori e devono essere effettuati dalle squadre due giorni prima delle partite. Le spese per i tamponi possono essere coperte dai soldi risparmiati dalle società con la riduzione delle trasferte previste dalla formula a concentramenti.

ALESSANDRO BOVO (allenatore del Brescia)
1. Il problema principale non è la formula, ma la gestione delle eventuali positività. Le norme attuali prevedono, in caso di positività di un atleta, la messa in quarantena per 14 giorni anche dei suoi compagni di squadra negativi. Questo lasso di tempo così lungo impedisce di fatto la gestione della squadra, impossibilitata ad allenarsi. Occorre, pertanto, che il periodo di quarantena sia ridotto a 7 giorni.
2. L'unico modo per garantire il rispetto delle norme di sicurezza durante le partite è il senso di responsabilità da parte di tutti.
3. I tamponi devono diventare obbligatori, ma per le spese un aiuto da parte della federazione sarebbe particolarmente gradito: a carico delle società non c'è soltanto il costo del singolo tampone, ma anche tutte le altre spese connesse, a cominciare dalle visite di controllo. Per ogni atleta che risulta positivo si possono raggiungere anche cifre non molto distanti dai mille euro.
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Ma di cosa parliamo? ci sono società di A1 che non hanno fatto fare nemmeno un tampone o un sierologico ai propri atleti e alle proprie atlete della prima squadra!
appassionato
 
Signori, ma lo sapete che la pallanuoto è uno sport dilettantistico? No dico si vogliono paragonare NBA e Calcio alla Pallanuoto? Ma stiamo scherzando? Lo sapete che in molte squadre anche blasonate, militano atleti che ancora vanno a scuola? (tipo Savona, per dirne una) La soluzione la deve trovare la Fin, ma questo sarà un altro campionato falsato. L'errore è stata fatto la scorsa stagione. Bastava non promuovere nessuno dalla serie A2. Ora avevi 12 quadre e potevi muoverti diversamente, avevi molte più possibilità. Vediamo come si procederà. Il campionato deve partire, sperando che si possano disputare le Olimpiadi. I giocatori devono giocare, ma le società devono sopravvivere.. Alla Fin onere e onore di gestire questa stagione (certo ci si poteva pensare prima ;-)
CR20
 
Tutte belle soluzioni per l'A1, forse l'A2 ... ma B, C, Promozione, giovanili ...
vigile
 
Avevo già scritto che la cosa migliore sarebbero due concentramenti Nord e Sud, passaggio ai playoff di 3 squadre per girone le altre prendono parte ai play out. Con inizio non prima della metà di Dicembre. Ad Ogni concentramento si dovrebbero fare i tamponi, la Federazione dovrebbe versare alle società almeno la metà dei costi.
Andrea
 
Unica soluzione x A1 e A2 fare 6 gironi!!! Così si accorcia il campionato e si gioca più o meno in sicurezza!! Per i dettagli ci saranno persone più competenti
Deluso
 
Benissimo, per la A1 tamponi a carico economico delle società, per le altre categorie ? Sempre a carico delle società di A1 visto che hanno tanta generosità nelle loro casse o chissenefrega ? Ho l'impressione che si guardi al proprio orticello e non al movimento. L'idea Ortigia non coinvolge la fin
13 R
 
Ma basta con questa storia del blocco delle retrocessioni! Un campionato serio ha chi vince e chi retrocedere altrimenti facciomo giocare solo le 3/4 squadre che lottano per lo scudetto. Il rischio è uguale per tutti qundi non vedo chi possa essere svantaggiato o avvantaggiato. Si vuole puntare ancora sui concentramenti? Ma non basta quello che è successo in Coppia Italia? Si parla di percorsi diversi per i giocatori di spogliatoi per ogni squdra (nel caso del concentramento 4 spogliatoi!) ma poi quando si gioca siamo a contatto stretto... ma siamo seri. Meglio due gironi con partite ogni 15 giorni per dare il tempo di fare tamponi e controllare eventuali positività.
Furio Ferri
RISPONDE MARIO CORCIONE: Ma costa davvero tanto, in attesa del vaccino, comportarsi responsabilmente a bordovasca rispettando il distanziamento anche se poi in acqua il contatto c'è?
 

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