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L’innegabile punto di partenza che accomuna le due contendenti è l’infinito tasso di classe purissima presente in ciascun roster. Nell’incontro valevole per la seconda semifinale della Final Four di Champions League il Ferencvaros, prima classificata del girone B del quarter final stage, affronta al National Pool Complex di Gzira, fischio d’inizio previsto domani alle ore 21:00 con diretta tv su Sky Sport Arena, il Novi Beograd, seconda classificata nel girone A. Il calendario si diverte a mettere faccia a faccia l’ultima squadra che ha vinto il titolo prima del trionfale trittico della Pro Recco e quella che nello scorso biennio ha provato, invano, ad arginare l’inarrestabile avanzata dei liguri. La campagna acquisti della scorsa estate e gli altrettanto imponenti investimenti già preventivati per la prossima estate, si parla di Vamos, Manhercz e De Toro, consolidano l’ambizione dei magiari di riconquistare la leadership continentale. Nyeki ha raccolto, con risultati egregi, la pesante eredità del maestro Zsolt Varga e ha plasmato una creatura che, almeno sulla carta, presenta ben pochi punti deboli. Il Ferencvaros propone una pallanuoto di grande intensità, una difesa molto ben organizzata e, in considerazione del fatto che Nemet non sia una stella assoluta ai due metri, un gioco dinamico che consente ai diversi universali presenti in rosa di giostrare nel ruolo di centroboa di manovra decidendo, nella singola azione, quale avversario portar dentro nell’isolamento uno contro uno. Sul perimetro esiste poi solo l’imbarazzo della scelta per liberare alla conclusione l’uomo in grado di finalizzare in gol la manovra. Potrebbe essere l’ultima finale dell’eterna leggenda Denes Varga mentre la tre giorni maltese rappresenterà il commiato dell’esperienza in Ungheria per Luca Damonte che dopo le Olimpiadi tornerà ad indossare la calottina della BPER Rari Nantes Savona. Una partita equilibrata potrebbe anche risolversi ai tiri di rigore: in quel caso Soma Vogel, il miglior para rigori del panorama, rappresenta una garanzia assoluta per i suoi. La vittoria del massimo torneo continentale per club costituisce da sempre una dolce ossessione per il Novi Beograd che quest’anno non ha però brillato per continuità pur disponendo di un roster di straordinaria qualità. Le due recenti sfide con la Pro Recco rappresentano il termometro più efficace di una formazione che è in grado di tutto e del suo contrario: la prepotente rimonta casalinga dal -6 per poi trascinare la sfida ai rigori e la roboante sconfitta incassata alla Ferro nell’ultima uscita della seconda fase. La classe infinita di Filipovic, probabilmente al passo d’addio della sua leggendaria carriera, la straordinaria intelligenza di un giocatore come Vlachopoulos, le doti balistiche di un tiratore meraviglioso come Granados, il tandem di centroboa Perkovic-Pijetlovic, un’universale immarcabile del calibro di Jaksic sono le punte di un iceberg che ha tutte le carte in regola per giocarsela alla pari con qualsiasi avversario ma non può prescindere dal tenere la concentrazione sulle soglie più elevate nel corso dei quattro tempi.
 

Credit: Total Waterpolo