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Euromaschili: Settebello flop (8-10) il bronzo è della Croazia (Serbia campione)

  Pubblicato il 31 Lug 2018  22:30
Finali - Sabato 28 luglio

1-2 posto

SERBIA-SPAGNA 12-10 d.t.r
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
 
BARCELLONA - Ingiusto assegnare la vittoria di un titolo europeo ai rigori? In linea di massima sì, stasera no. Perchè i tempi regolamentari hanno visto un equilibrio grandissimo in acqua. Serbia e Spagna meritavano entrambe di giocarsi l'ultimissima chance alla pari, affidandosi alla bravura dei loro portieri.
Tuttavia Mitrovic e Lopez Pinedo ai penalty non hanno toccato palla. La differenza l'ha fatta il tiro di Fernandez respinto dal palo. Perfette tutte le altre otto esecuzioni.
Sale sul gradino più alto la Serbia, ma la Spagna merita davvero il massimo apprezzamento. Se l'è giocata alla pari con la nazionale più forte al mondo con una formazione che non vale certo quella di cui può disporre Savic. Anzi, è stata proprio la squadra di Martin a ottenere i due soli doppi vantaggi della gara (1-3, 3-5) ed è stata sempre la Spagna ad avere nei tempi regolamentari l'ultima grande occasione per vincere la partita grazie alla superiorità numerica conquistata da Tahull a poco più di un minuto dal termine.
 
3-4 posto
CROAZIA-ITALIA 10-8 (4-0, 3-5, 2-1, 1-2)
Croazia: Bijac, Macan, Fatovic 3, Loncar 2, Jokovic 1, Buljubasic 1, Vukicevic, Buslje 2, Lovre, Vrlic, Setka, Garcia Gadea 1, Marcelic. All. Smodlaka (Tucak squalificato)
Italia: Del Lungo, F. Di Fulvio 2, Molina 1, Figlioli 1, A. Fondelli, Velotto, Renzuto 1, Gallo 2, N. Presciutti 1, Bodegas, Echenique, Bertoli, Nicosia. All. Campagna.
Arbitri: Schwartz (isr), Stavridis (Gre).
Superiorità numeriche: Croazia 5/12, Italia 5/18.
Note: espulso per proteste Garcia (C) a 0'55 del quarto tempo e per reciproche scorrettezze A. Fondelli (I) e Buslje (C) a 6'48. Usciti per limite di falli Macan (C) a 4'10 e N. Presciutti (I) a 4'31 del quarto tempo. Dall'inizio del secondo tempo Nicosia (I) sostituisce Del Lungo, che rientra in vasca dall'inizio del terzo tempo.
 
L'ARTICOLO DI FRANCO CARRELLA SU "LA GAZZETTA DELLO SPORT" WEB
 
IL NOSTRO COMMENTO
BARCELLONA - Subito una precisazione: il +2 finale non è veritiero. Non spiega sufficientemente la differenza vista stasera tra la Croazia, che è una grande squadra, e l'Italia che non lo è ancora nonostante la possibilità di disporre di ben quattro naturalizzati, tutti di grandissimo valore.
Qualcuno potrebbe obiettare: tre dei dieci gol messi a segno dalla Croazia questa sera sono stati realizzati da Fatovic che non avrebbe dovuto esserci (vedi cazzottone a Filipovic non punito in semifinale). Ma si tratta di dettagli davanti alle cifre impietose che gli azzurri hanno fatto registrare in questa partita: 8 su 32 globale al tiro, 25% giusto giusto. E addirittura 5 su 18 (di cui una doppia) in superiorità. A proposito: Tucak (squalificato) era in tribuna accanto a Rudic: se fosse stato in panchina sicuramente avrebbe preso un altro rosso per proteste visto che la sua squadra è stata costretta a giocare gran parte della partita con l'uomo in meno. Al suo posto c'era Smodlaka, uno dei centri croati più forti di tutti i tempi: campione anche di pazienza per tutto quello che ha dovuto sopportare stasera.
Fin dall'avvio della gara Schwarts e Stavridis, soprattutto quest'ultimo, ci hanno dato una mano, ma non ne abbiamo saputo approfittare: nel primo tempo 0/4 con l'uomo in più e 4-0 per la Croazia, che in superiorità nella prima frazione ha fatto en plein: 3 su 3 più un gol di Fatovic in controfuga.
Nella seconda frazione Campagna richiama in panchina Del Lungo e manda al suo posto Nicosia, che fa la sua parte (bravo soprattutto su una conclusione di Vrlic). Il Settebello conquista altre sei superiorità, ma sbaglia quella più importante, quella del possibile -1 con Echenique: é Bijac, molto bravo anche stasera, a dire di no. Si va all'intervallo più lungo con la Croazia avanti 7-5. Pesano nel parziale recupero azzurro le due splendide conclusioni vincenti da fuori di Figlioli e Molina.
Dopo il cambio campo torna tra i pali Del Lungo. Fatovic con un delicato lob e Buslje con una sassata da posizione 4 (entrambi i gol a uomini pari) riportano la Croazia a +4 (9-5). Rimedia parzialmente Di Fulvio in superiorità (9-6) e un minuto dopo si vede Campagna che mostra il 5 chiedendo un rigore per fallo su Renzuto. Il c.t. azzurro ha visto bene, Schwartz no e assegna soltanto una superiorità, non sfruttata. Ma come facciamo a lamentarci? Finora il Settebello ha avuto dagli arbitri 14 superiorità contro le 9 assegnate alla Croazia, che va all'ultimo intervallo con una dote di tre gol da difendere.
Il quarto parziale comincia con qualche colpo molto al di là delle righe, ma il rosso che manda fuori dalla partita Garcia è per proteste. L'Italia ottiene anche una superiorità doppia, ma sbaglia anche quella. Uomo in più per la Croazia e Loncar a quattro minuti e mezzo dal termine mette in cassaforte (10-6) la vittoria della Croazia e la medaglia di bronzo.
Quello che rimane della gara sono dettagli: la gran parata di Del Lungo che impedisce a Vrlic il +5 e le reti di Di Fulvio e Gallo che rendono meno pesante il punteggio finale (10-8).
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Si chiude con una sconfitta contro i campioni del mondo nella "finalina" per il bronzo, la trentatreesima edizione degli Europei di Barcellona. La Croazia torna sul podio europeo dopo tre edizioni ovvero dopo l'oro del 2010 in casa a Zagabria (7-3 agli azzurri). Gli azzurri, bronzo olimpico, giocano una partita in salita contro i vicecampioni olimpici che li hanno battuti sia a Rio nel turno preliminare, sia lo scorso anno ai quarti dei mondiali di Budapest (12-9). Il 4-0 di parziale in apertura dei balcanici taglia molte certezze agli azzurri, zavorrati dalle scorie del match beffa in semifinale contro la Spagna. Per il resto con il ritmo lento, l'unico sussulto della partita è stato nel secondo parziale chiuso sul 5-7 di metà gara. Nella seconda parte invece non c'è reazione e l'attacco si impantana in un misero 5/18 in superiorità numerica, trovando un muro invalicabile nella difesa biancorossa guidata dal neo acquisto della Pro Recco Marko Bijac. Resta il rammarico di una spedizione iniziata con grande aspettative e grandi risultati contro l'Ungheria (12-5) e contro la Russia ai quarti di finale (11-1), la miglior difesa e le tante soluzioni trovate con Boadegas da falso nueve. Il gol fantasma di Figlioli non può essere un alibi per delle debolezze difensive e delle mancanze in attacco che si sono manifestate nel finale, ma deve esser un punto di ripartenza per crescere nell'intensità, nel gioco e nella personalità. Gli azzurri mancano dal podio da Budapest 2014 (terzi). Gli ultimi due precedente europei risalivano proprio al 23 luglio 2014 a Budapest nel quarto di finale vinto 8-7,e al 21 gennaio 2016 a Belgrado con l'8-6 nella semifinale per il quinto posto con doppiette di Figlioli e Gallo. L'ultimo precedente qui alla Picornell, nella finale del terzo posto ai mondiali 2013 con la vittoria dei balcanici 10-8. 
CRONACA. Di Fulvio sbaglial'uomo in più e dall'altra parte invece Jokovic sblocca il match col mancino sul primo extraman (1-0). Ancora il Chalo Echenique fallisce in superiorità (palo) e dall'altra parte sempre col mancino stavolta è Garcia che punisce Del Lungo in extraman (2/2) con un gol in fotocopia a quello annullato a Figlioli contro la Spagna. Il tempo si chiude col tris di Buljubasic che chiude col 100% in extraplayer mentre gli azzurri si impantanano in un misero 0/4 e prendono anche la controfuga di Fatovic che timbra il il 4-0.
Alleluja: dopo otto minuti e venti secondi si sblocca il Settebello con Presciutti che capitalizza da sotto la quinta superiorità. Figlioli trova la bomba del 2-4, ma Buslje ancora in extraman (4/4) e la girata di Loncar su assist di Fatovic dal centro riportano i balcanici sul +4. Renzuto infila il secondo uomo in più (6-3), Nicoosia al posto di Del Lungo salva due superiorità, ma ancora Fatovic in controfuga ristabilisce le distanze (7-3). Sussulto azzurro: Gallo ripulisce un'azione sporca con l'uomo in più (3/9) e Willy Molina spara la bomba del meno due che riporta sotto l'Italia a metà gara (7-5).
Velotto in apertura sbaglia l'undicesimo extraman, e Fatovic si inventa la palomba del nuovo +3 che beffa Del Lungo di nuovo tra i pali (tripletta). Due occasioni fallite in più (Velotto, Bodegas) e allora Buslje sale in cattedra e stampa da fuori il nuovo +4 (9-5). Di Fulvio prova a riaccendere la luce con la bomba in superiorità (4/13) per il 6-9 ma il tempo si chiude senza sussulti.
Garcia esce per proteste ma gli azzurri non si scuotono sbagliando una doppia superiorità Bodegas). Il colored azzurro prova da solo a caricarsi la squdra ma Bijac chiude tutto e lancia la controfuga per il 10-6 di Locar che da solo fa doppietta e mette in ghiaccio la partita. Il tempo si chiude con la doppietta di Di Fulvio in superiorità (5/18) e la doppietta di Gallo per il 10-8 che suona la campana.
Le dichiarazioni del cittì Campagna: "Abbiamo preparato bene la partita dal punto di vista psicologico e del gioco. Lo 0/4 in superiorità numerica contro il loro 3/3 ha messo la partita in salita. I ragazzi sono stati bravi a reagire e rientrare, ma non sono mai riusciti a tornare sul -1 sbagliando molto con l'uomo in più. La Croazia è una squadra pesante, contro cui è difficile sviluppare il nostro gioco, di velocità, movimento, e ciò significa che dobbiamo crescere. Cercheremo di migliorare, registrare i dati che emergono da questo europeo che comunque dimostra che ce la possiamo giocae con tutti"
Le dichiarazioni di capitan Figlioli: "A me dispiace perchè abbiamo dimostrato che ci manca ancora qualcosa per arrivare al top soprattutto per quanto riguarda la tenuta mentale, che è quello che Campagna ci chiede. La qualità c'è, ma dobbiamo ancora amalgamarci bene. La sconfitta ci farà bene per crescere in futuro. Il risultato finale è bugiardo. Siamo noi che abbiamo perso la partita, non loro che ci hanno battuti sul gioco. Uno può allenarsi quanto vuole, ma serve forza mentale, determinazione. I risultati belli della prima parte sono scaturiti da gioco e tenuta psicologica. Questa sconfitta ci dice come crescere. L'importante è trasformarla in un'opportunità per migliorare".
Le dichiarazioni di Di Fulvio: "Complimenti alla Croazia. Noi siamo mancati in superiorità numerica; eravamo lenti nel girare palla, mentre loro sono stati più cinici. Dopo il break iniziale di 4-0 l'abbiamo ripresa e siamo tornati sul 5-7. Siamo stati poco lucidi sotto porta, ma questa sconfitta verso le Olimpiadi di Tokyo ci darà modo di riflettere e di crescere ulteriorimente. Ora ripartiamo dalle cose migliori che abbiamo fatto vedere".
 
5-6 posto
MONTENEGRO-GRECIA 6-8
 
 
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Semifinali - Giovedì 26 luglio

1-4 posto
 
ITALIA-SPAGNA 8-7 (1-1, 3-2, 1-3, 3-1)
Spagna: Lopez Pinedo, Munarriz 1, Granados 1, Del Toro, Minguell, Larumbe, Cabanas, Fernandez 1, Tahull 2, Perrone 1, Mallarach 2, Bustos, Lorrio. All. Martin.
Italia: Del Lungo, F. Di Fulvio 3, Molina, Figlioli, A. Fondelli, Velotto, Renzuto 2, Gallo, N. Presciutti, Bodegas 1, Echenique 1, Bertoli, Nicosia. All. Campagna.
Arbitri: Margeta (Slo) e Stavridis (Gre).
Superiorità numeriche: Spagna 6/13, Italia 4/13.
Note: ammonito per proteste il tecnico Martin (S) a 4'31 del quarto tempo. Uscito per limite di falli Minguell (S) a 5'44 del quarto tempo.
 
L'ARTICOLO DI FRANCO CARRELLA SULLA GAZZETTA WEB
 
IL NOSTRO COMMENTO
Un film già visto nella finale dei mondiali di calcio del 1966 tra Inghilterra e Germania. Allora il gol fantasma dell’inglese Hurst consegnò la prima coppa del mondo di football ai sudditi della Regina Elisabetta. Questa sera alla Picornell di Barcellona un gol fantasma di Figlioli (palla entrata del tutto ma non per gli arbitri) nega all’Italia la possibilità di portare la Spagna ai rigori e regala agli iberici la finale dell’Europeo contro la Serbia. Chissà, forse l’avremmo persa ugualmente ai rigori questa partita. Il brutto è che non avremo mai la controprova.
Esaurito il capitolo delle recriminazioni, ad onor del vero bisogna ammettere, sia pure a denti stretti, che questa semifinale gli azzurri l’han persa nell’ultima frazione di gioco, ovvero quando hanno realizzato appena un gol su sei con l’uomo in più, al cospetto di una Spagna un pochino più precisa nel fondamentale (due su quattro). Un’ultima frazione di gioco aperta dal 7-5 di Di Fulvio che in qualche modo ci ha illusi che la finale fosse ormai quasi cosa fatta. E invece l’8-7 conclusivo ci ha raccontato ben altro.
Forse è un’esagerazione paragonare il match di questa sera alla finale olimpica del 1992, ma per l’intensità, l’agonismo, i contenuti tecnici e i colpi di scena ammirati in vasca non è un errore poi così grosso definirli perlomeno imparentati. Leggendario il confronto di 26 anni fa, indimenticabile quello di stasera. Nei primi due tempi l’Italia ci ha spaventato a ripetizione, e non poco: vuoi vedere che al primo avversario serio che affrontiamo nel torneo ci squagliamo come un gelato al sole? Deficitari gli azzurri, tanto in superiorità numerica quanto in fase difensiva. Dopo l’elegante 1-0 firmato da Bodegas in avvio, un parziale di 4-0 degli spagnoli ci ha tirato fuori dalla partita. Il primo gol con l’uomo in più lo abbiamo realizzato ad appena un minuto e venticinque secondi dall’intervallo di metà gara, per mano di Renzuto. Da quel momento in avanti il Settebello ha affrescato un capolavoro senza precedenti: in poco più di un tempo di gioco siamo passati dal 4-1 per la Spagna al 7-5 per noi, grazie alla doppietta del già citato Renzuto, all’acuto dell’ex Echenique e alla tripletta di un indiavolato Di Fulvio. Poi l’ultimo quarto, i nostri sgorbi in superiorità numerica, lo scarabocchio arbitrale… e il capolavoro azzurro si è trasformato in qualcosa di molto simile all’Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci: una tela incompiuta.
Luca Russo
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Il Settebello perde una rocambolesca semifinale che premia i padroni di casa che giocheranno la finale dei trentatreesimi europei di pallanuoto contro la Serbia campionessa olimpica, vincitrice nell'altra semifinale per 9-7 sulla Croazia). Il finale è adrenalinico perchè sulla bomba di Figlioli in superiorità numerica a otto secondi dal termine, il pallone sembra aver oltrepassato la linea ma senza l'aiuto della Var, non esistente nella pallanuoto, il rimbalzo sul palo premia le furie rosse. Gli azzurri torneranno a giocarsi la medaglia di bronzo a quattro anni di distanza da Budapest 2014 quando conquistarono il terzo gradino del podio. Stavolta ci saranno i campioni del mondo della Croazia difronte.
La partita, terzo incontro alla Picornell dopo la finale olimpica del '92 e quella ai quarti di finale dei mondiali del 2013 (2-0 per l'Italia), ha vissuto sulle montagne russe con i padroni di casa avanti 4-1 che hanno subito il rientro degli azzurri con la doppietta di Renzuto e la tripletta di Di Fulvio che hanno portato il Settebello addirittura sul 7-5. Poi quattro superiorità fallite hanno minato le certezze dei tredici di Campagna che hanno visto il ritorno degli iberici bravi a sfruttare due superiorità numeriche (Tahull e Granados) e la controfuga di Fernadez che ha un minuto dalla fine ha chiuso il break di 3-0 e la partita. E' la terza sconfitta del 2018 con gli iberici: lo scorso 29 giugno ai Giochi del Mediterraneo a Tarragona per 7-6, e nelle finals d'Europa Cup di Rijeka del 5 maggio per 11-4 nella prima partita di un torneo terminato col bronzo degli azzurri e l'argento della Spagna battuta in finale dalla Croazia.
CRONACA. E' sempre lui, mago Mike Bodegas. Trenta secondi e subito la magia al centro e il colored di Seyne-sur-Mer che sparisce dall'acqua e dalla marcatura di Minguell e infila Lopez Pinedo con una sciarpata d'autore (1-0). Poi due extraman falliti da Figlioli e sul primo uomo in più Perrore timbra il pareggio con l'aiuto della traversa (1-1). L'Italia poi prova tre botte da fuori con Lopez Pinedo miracoloso cui risponde però Del Lungo che salva due extraplayer iberici (1/3). Alla seconda azione passa in vantaggio la Spagna: Perrore trova l'imbucata al centro di Tahull e il 9 iberico mette dentro il 2-1 dai due metri.
Fondelli fallisce il terzo extraman (0/3) e il pressing spagnolo è efficace sull'attacco azzurro. Sempre il 5 azzurro esce per fallo grave e stavolta Mallarach col mancino concretizza la quarta superiorità (2/4). Molina continua a sbagliare in superiorità davanti a Lopez Pinedo (0/4) e invece Munarriz capitalizza ancora l'uomo in più bucando Del Lungo per il massimo vantaggio iberico (4-1).
Dopo 14 minuti gli azzurri però si sbloccano: Renzuto piazza la doppietta velenosa prima in extraman e poi a sei secondi dal termine con una soluzione personale che beffa il n.1 giallorosso per il 3-4 di metà gara.
Del Lungo chiama la difesa press e gli azzurri subiscono meno trovando subito il pareggio col Chalo Echenique che incrocia la bomba del 4-4 in superiorità (2/6). La difesa diventa di ferro, blocca due extraman (una doppia) e la freccia azzurra Di Fulvio con un'azione personale riporta l'Italia avanti (5-4). Il break di 4-0 lo interrompe Mallarach che spara la bomba mancina (doppietta) per il 4 su 8 in extraplayer e il nuovo pareggio (5-5).
Il tempo riserva ancora emozioni: Campagna chiama time out, Bodegas prende fallo grave al centro e Di Fulvio piega le mani di Lopez Pinedo (6-5). La freccia azzurra è scatenata: ancora Bodegas prende fallo grave e in fotocopia Di Fulvio timbra il tris personale e il 7-5 azzurro.
In un amen Tahull approfitta del fallo rave di Molina e accorcia (6-7). Di Fulvio spreca stavolta la decima superiorità e gli iberici invece dall'altra parte pareggiano con Granados ancora in extraplayer (7-7). E' una battaglia: due superiorità mancate per parte ma Fernandez trova nell'azione solitaria l'8-7 che buca sul primo palo Del Lungo. Lo stesso 8 spagnolo commette fallo grave e nell'ultima superiorità Figlioli spara la bomba che non oltrepassa tutta la linea e premia la Spagna in un finale contestato e concitato.
Campagna: "Una delle partite più belle che abbia mai visto con un'intensità spaventosa e tatticamente incredibile. Potevamo vincere noi o loro ma bisogna anche recriminare per qualche superiorità mancata nel finale. Non era facile rimontare sul 4-1. Poi ho chiamato quel time out per tranquillizare la squadra e i ragazzi sono stati bravissimi a rimettersi in gioco andando avavnti anche di due reti. Peccato, potevamo chiuderla prima ma non ho nulla da recriminare".
Figlioli: "E' stata una partita durissima, c'è mancata la lucidità di mantenere chiusa la difesa e non subire il loro rientro. Adesso c'è un bronzo da conquistare con un avversario come i campioni del mondo della Croazia. Certo nell'episodio finale c'è da recriminare, ma dovevamo far meglio in difesa e non metterli in condizione di gestire il vantaggio nel finale".

SERBIA-CROAZIA 9-7
5-8 posto
UNGHERIA-MONTENEGRO 6-7 (ha arbitrato Paoletti)
 
GRECIA-RUSSIA 12-11
 
 
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Quarti di finale - Martedì 24 luglio
 
ITALIA-RUSSIA 11-1 (2-0, 4-0, 1-1, 4-0)
Italia: Del Lungo, F. Di Ful 1, Molina 1, Figlioli 4, A. Fondelli, Velotto, Renzuto 1, Gallo 3, N. Presciutti, Bodegas, Echenique 1, Bertoli, Nicosia. All. Campagna.
Russia: Fedotov, Suchkov, Andryukov 1, Dereviankin, Koptsev, Kharkov, Merkulov, Nagaev, Bychkov, Kholod, Lisunov, Shepelev, Statsenko. All. Evstigneev.
Arbitri: Alexandrescu (Rou) e Peris (Cro).
Superiorità numeriche: Italia 8/14 + un rigore (tirato da Di Fulvio sulla traversa a 7'08 del terzo tempo, sul 7-1) Russia 1/13 + un rigore (parato da Del Lungo su Nagaev a 3'16 del quarto tempo, sul 9-1).
Note: espulso con sostituzione Bychkov (R) a 1'25 del quarto tempo. Usciti per limite di falli Kholod (R) a 5'39 del terzo tempo, Presciutti (I) a 3'48, Andryukov (R) a 6'24 e Bertoli (I) a 7'05 del quarto tempo.  Nicosia (I) al posto di Del Lungo a 4'48 del quarto tempo, sul 10-1.
 
L'ARTICOLO DI FRANCO CARRELLA

BARCELLONA - Statisticamente pazzesco: è la quarta volta consecutiva che il Settebello va in vantaggio 6-0 (almeno) in questi Europei. Stavolta è toccato alla Russia.
Il set con cappotto questa volta è più pesante: gli azzurri (e in particolare un formidabile Del Lungo) per ottenere questo 6-0 hanno dovuto sventare sette inferiorità numeriche, di cui due doppie.
Partita già finita al termine del secondo tempo, anzi partita già decisa prima del fischio d'inizio: la Russia, che vale più o meno la Germania, non poteva certo sperare di scamparla contro un Settebello che, nonostante il giorno di riposo, ha mantenuto intatto il rendimento. Un'Italia che continua a dare numeri fuori dall'ordinario per un rassegna continentale: 51 gol fatti, soltanto 10 incassati (e contro la Russia 1 gol subito su 28 conclusioni).
E adesso la semifinale. Gli azzurri sono chiamati a confermare quanto di buono hanno fatto vedere finora contro un'avversaria (la Spagna padrone di casa) nettamente più forte di quelle incontrate finora. E sapremo se l'Italia avrà meritato il percorso agevole che un sorteggio benigno le ha regalato fino ai quarti di finale.
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Settebello bronzo olimpico ritorna in una semfinale europea dall'edizione di Budapest 2014 quando poi fu medaglia di bronzo. La Russia, che non ci batte in incontri ufficiali dal 12-10 ai rigori di Volgograd in World League nel 2013 e agli europei dal 1997 a Siviglia (5-4), resta a secco per venti minuti e sbatte contro una difesa di ferro guidata da un Del Lungo ancora imperforabile (15  parate su 16 tiri); l'attacco guidato da capitan Figlioli (quaterna) produce gioco e spettacolo con le soluzioni di Molina e Gallo che strappano gli applausi della Picornell quasi gremita e in attesa della Spagna che nel successivo quarto di finale ha superato la Grecia regalandosi la semfinale proprio contro gli azzurri ventisei anni dopo il leggendario epilogo delle Olimpiadi di Barcellona 1992.
CRONACA. Velotto e Bodegas sprecano due superiorità, ma Merkulov fa il pari e a metà si naviga 0-0. Nagaev commette terzo fallo grave e stavolta la circolazione è perfetta per la bomba di capitan Figlioli (1-0). Poi ci pensa Del Lungo che para il terzo extraplayer all'altro bomber Andryukov e un azione solitaria Bychkov. Nagaev sbaglia la quarta superiorità e dopo due controfughe fallite (Renzuto e Fondelli) il mancino solitario di Gallo dà il 2-0 nel finale di tempo.
Di Fulvio e Molina sprecano ancora in extraman (1/5), sbaglia anche Lisunov (0/4) e allora Di Fulvio si infila veloce e riceve l'assist perfetto del Chalo Echenique per il 3-0 di metà quarto. La difesa è perfetta ancora su Nagaev e allora l'attacco aumenta i giri e va a segno con Gallo, doppietta in diagonale, e con capitan Figlioli, doppietta in controfuga (5-0). Il resto lo fa una difesa imperforabile che salva ancora tre inferiorità e una doppia con gli ex sovietici che restano al palo a metà gara e subiscono il sesto gol e la tripletta di Figlioli con l'uomo in più (3/8).
Lisunov al centro continua litigare con la porta (0/8 in più e 0/15 in totale), e allora ci pensa il Chalo Echenique che capitalizza la nona superiorità con un tiro no look che strappa l'applauso della Picornell (7-0). Molina commette secondo fallo grave e finalmente i russi si sbloccano dopo 20'32 con Andryukov in extraman (7-1). L'attacco sporca la percentuale con la decima superiorità e il rigore fallito da Di Fulvio che chiudono il terzo parziale in pareggio (1-1).
Figlioli quaterna e Gallo tris in extraman (6/12) aprono il quarto tempo per il massimo vantaggio (9-1). Nagaev fallisce un rigore stoppato dal palo con l'aiuto di Del Lungo e allora Renzuto griffa la decima rete in superiorità (7/13), prima che il portierone azzurro lasci spazio ancora a Nicosia per un finale tranquillo. Il capolavoro di Molina (assist con palomba di Di Fulvio) chiude sul + 10 l'incontro e legittima la semifinale per gli azzurri.
Il commento del cittì Campagna. "I ragazzi sono stati bravi a incanalare la partita sui binari giusti e ad allungare nel punteggio. Hanno difeso con sicurezza e costruito bene il gioco. Il prossimo avversario non mi interessa. Una semifinale europa è sempre un incontro difficile, ma la coesione e l'intensità che ho vitsto in questo torneo mi trasmettono fiducia".
Il commento di Presciutti. "Abbiamo affrontato la partita come sapevamo: loro sul piano fisico ci hanno messo sotto, ma siamo stati bravi, coesi e uniti e abbiamo raggiunto insieme l'obiettivo. La difesa è il nostro punto di forza in questo momento; l'attacco produce gioca e segna. Vogliamo continuare così".
Il commento di Gallo. "Abbiamo voluto con tutte le forze questa semifinale. L'abbiamo conquistata non mollando neanche un centimetro contro un avversario che poteva sembrare abbordabile ma che in acqua si è fatto sentire con fisicità. Personalmente sto bene e sono in fiducia. Per il resto cerco di finalizzare al meglio il lavoro dei compagni che anche stasera sono stati bravissimi in difesa".

SPAGNA-GRECIA 10-6
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
http://wp2018bcn.microplustiming.com/indexWPBCN_web.php
BARCELLONA - Non sarà facile per il Settebello battere in semifinale la Spagna. E non solo perchè è la squadra padrone di casa. Gli iberici sono in gran forma, hanno battuto nettamente la Grecia, non una formazione qualsiasi. Dopo due tempi in cui gli ellenici sono riusciti a rimanere nella scia degli avversari (4-3), la Spagna ha fatto un terzo parziale magnifico piazzando un 4-0 che di fatto ha chiuso l'incontro. Su tutti, tra i padroni di casa, il portiere Lopez-Pinedo.
 
SERBIA-UNGHERIA 8-5
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
Paoletti arbitra (molto bene) una partita senza storia. Dieci minuti iniziali di ottima Serbia scrivono 5-0 sul tabellone della Picornell. La squadra di Savic comincia con un 4 su 5 con l'uomo in più, poi - visto che l'attende una semifinale in ogni caso durissima (Croazia o Montenegro) - risparmia le forze e consente agli uomini di Marcz di accorciare le distanze (5-2, poi 6-3). A chiudere il match (7-3) è una sassata di Filipovic in superiorità. L'Ungheria segna il suo primo gol dopo oltre quindici minuti di gioco. Contro l'Italia aveva dovuto attenderne 10. E' la conferma di una cosa che si sapeva già: in questo momento di rinnovamento in casa magiara ci sono in Europa almeno cinque formazioni più forti dell'Ungheria, tre (Serbia, Croazia e Italia) di gran lunga superiori.
 
CROAZIA-MONTENEGRO 9-7
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
http://wp2018bcn.microplustiming.com/indexWPBCN_web.php
BARCELLONA - Grande Montenegro per due tempi e mezzo. La Croazia va sotto di due lunghezze e rischia seriamente il -3. La salva il solito Bijac, mostruoso sulla conclusione ravvicinata di Spajc che avrebbe potuto portare la squadra di Gojkovic sul 2-5. Quasi inguardabili nei primi due tempi, i campioni del mondo si ritrovano con il passare dei minuti e da piccina che era la Croazia diventa gigantesca. La formazione di Tucak, spinta da  Buljubasic e Vrlic, vola sul 9-6. Escono entrambi per tre falli e Ivovic (il migliore dei suoi con Lazovic) accorcia le distanze (9-7), ma Bijac spegne le ultime speranze montenegrine con un'altra super 'parata, stavolta su Petkovic. Mistero Stavridis: ha diretto benissimo questa partita e non si riesce a capire perchè non fa altrettanto quando arbitra le formazioni italiane (vedi, ad esempio, Italia-Ungheria femminile di ieri).

 
***

FASE PRELIMINARE
Classifica finale girone A: Italia 9; Ungheria e Germania 4; Georgia 0
Classifica fnale girone B: Spagna e Montenegro 7; Francia 3; Malta 0
Classifica finale girone C: Croazia 9; Grecia 6; Olanda 3; Turchia 0
Classifica finale girone D: Serbia 9; Russia 6; Romania 3; Slovacchia 0
 
Terza giornata - Venerdì 20 luglio
 
GEORGIA-ITALIA 3-14 (0-3, 1-3, 1-5, 1-3)
Georgia: Shubladze, Kavtaradze, Tsrepulia, Imnaishvili, Bitadze, Jelaca, Jakhaia, Baghaturia, Rurua 2, Gegelashvili, Magrakvelidze 1, Meskhi, Razmadze. All. Chomakhidze.
Italia: Del Lungo, F. Di Ful 2, Molina Rios 2, Figlioli 2, A. Fonde, Velotto 2, Renzuto Iodice 1, Gallo, N. Presciu 2, Bodegas 2, Echenique, Bertoli 1, Nicosia. All. Campagna.
Arbitri: Buch (Esp) e Ivanovski (Mne).
Superiorità numeriche: Georgia 2/5 + un rigore trasformato, Italia 6/9 + un rigore trasformato.
Note: espulso con sostituzione Renzuto (I) a 4'34 del quarto tempo. Uscito per limite di falli Baghaturia (G) a 6'05 del terzo tempo. La Georgia inizia col portiere Razmadze, Nicosia (I) sostituisce Del Lungo all'inizio del terzo tempo.
 
L'ARTICOLO DI FRANCO CARRELLA
 
BARCELLONA - Con il primato nel girone in cassaforte - primo posto sigillato con ceralacca dal 4-4 tra Germania e Ungheria all’ora di pranzo - il match contro la Georgia, indubbiamente la formazione meno equipaggiata del raggruppamento, non poteva essere che una formalità. Assolta dall’Italia a mani molto più che basse. Come era prevedibile, non c’è stato un solo istante della partita in cui ci sia stata partita. Volendo far le pulci alla prestazione degli azzurri, e sebbene abbiano chiuso la contesa con un ottimo 5/8 in superiorità numerica, si può candidamente ammettere che soprattutto nei primi due quarti, e in minima parte pure dopo l’intervallo di metà gara, i ragazzi di Campagna in fase d’attacco hanno peccato di precisione e spesso son giunti al tiro troppo frettolosamente. Diverse le conclusioni mandate fuori bersaglio e quelle forzate senza un’adeguata preparazione. Balistica e impazienza non propriamente da Settebello. Che sia accaduto per mettere a punto nuove soluzioni offensive o per provare a divertirsi e divertire nell’ambito di un incontro che nulla avrebbe aggiunto o tolto alla nostra classifica, non ci è dato saperlo.
Di contro la fase difensiva è stata eccellente, fatta la tara alle modeste qualità tecniche e capacità tattiche della truppa diretta da Revaz Chomakhidze. Il pressing espresso senza soluzione di continuità dal Settebello solo raramente ha concesso alla Georgia di azzardare qualcosa in più delle innocue conclusioni dal perimetro. E in effetti i caucasici han dovuto beneficiare di un rigore per realizzare il primo gol e di due superiorità numeriche per raddoppiare e calare il tris. Tra le note positive di giornata segnaliamo il debutto all’Europeo di Nicosia, che ci pare giusto eleggere migliore in vasca non solo per le due o tre belle parate collezionate sul parziale di 6-2 per noi, ma anche per la buona personalità e per l’evidente sicurezza nei propri mezzi con le quali è atterrato su Barcellona 2018. L’affermazione sui georgiani segue quella ben più prestigiosa e decisiva ottenuta ai danni dell’Ungheria due giorni fa.
A tal proposito, da più parti ho letto che ci tocca benedire il successo al cospetto dei magiari perché nei quarti di finale con ogni probabilità ce la vedremo con la Russia, dunque non una delle formazioni candidate alla vittoria finale. Il ragionamento fila, ci sta, ma fino a un certo punto, perché se la Russia che incroceremo noi sarà quella che proprio l’altro ieri ha perso solo 11-9 nientemeno che contro la Serbia, dandole filo da torcere dall’alba al tramonto di una gara nel corso della quale ha sfoderato una prestazione piuttosto gagliarda, faremmo bene a non sottovalutarla e a maneggiarla col dovuto rispetto. È vero che abbiamo preso a pallate l'Ungheria e quindi in linea di massima avversari sulla carta e nella pratica più deboli dei ragazzi allenati da Tamas Marcz non dovrebbero spaventarci, ma considerarsi già in zona medaglie sarebbe un errore da matita blu per una nazionale navigata come la nostra. A mio parere il vero motivo per cui bisogna essere strafelici del successo di quarantotto ore fa è l'aver in questo modo apparecchiato la tavola per un quarto di finale tra serbi e ungheresi, la cui vincente dovrebbe poi vedersela contro la Croazia in semifinale, il che significa un paio di big in meno (e che big!) lungo la strada che conduce all'oro continentale. Se vi pare poco...
Luca Russo
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Tre su tre. Il Settebello archivia in scioltezza l'ultimo incontro del girone A e si concede un turno di riposo prima di rientrare in vasca nei quarti di finale che si dovrebbero disputare alle 22:00 di martedì 24 luglio (possibile la modifica dell'orario per esigenze televisive). Il giorne si completa con il pareggio 4 a 4 tra Ungheria e Germania che vede i magiari chiudere al secondo posoto per migliore differenza reti.
La Georgia, tre sconfitte su tre all'europeo e nelle ultime tre edizioni (15-5, 2-1, e 14-3) è un test allenante che vede esordire il secondo portere Nicosia nel terzo tempo e una difesa ancora eccellente che stoppa ben sedici dei diciannove tiri avversari (due in superiorità numerica). La partite vive di fiammate come il primo e secondo quarto giocati a sprazzi. 
Al primo affondo capitan Figlioli dà il via alle danze (1-0). Bodegas raddopia in extraman da par suo alzandosi e tirando dai due metri; poi 4 attacchi sbagliati (due extraman) prima della rete di Presciutti che chiude il primo parziale. Renzuto da fuori e Bodegas (doppietta in superiorità) riprendono il trend del primo tempo (5-0); Molina riporta sopra al 50% la statistica in più (3/5) prima che Rurua timbri il primo gol georgiano su rigore (fallo grave di Gallo) e dopo 12 minuti di gioco (1-6). Più vivace la ripresa con N
icosia che debutta nel terzo tempo e prende subito l'extraman di Rurua (doppietta) il primo con l'uomo in più dei caucasici (1/3). Dopo un tempo a secco Velotto in controfuga, Molina dai due metri (doppietta), Presciutti (doppietta) in più (4/7), e la doppietta Di Fulvio in controfuga e su rigore che chiude il terzo tempo sull'11-2. Il divario aumenta con la doppietta di Figlioli e il quinto extraman di Bertoli (5/8), la controfuga di Velotto (doppeitta) e la seconda superiroita di Magrakvelidze che chiude le ostilità sul 14-3.
Le dichiarazioni di Campagna. "Siamo partiti bene. Prima 3-0, poi 6-0. Quindi ci siamo impigriti in attacco. Allora ho detto ai ragazzi che questa partita ci serviva per allenare l'intensità perchè stare quattro giorni fermi ci consentirà di recuperare energie mentali, ma può essere pericoloso dal punto di vista fisico. Dal terzo tempo abbiamo giocato meglio, più sciolti in attacco con delle belle controfughe. Abbiamo compiuto dei movimenti molto buoni che mi sono venuti in mente durante il gioco e che ci seviranno per migliorare".
Le dichiarazioni di Bertoli. "Il risultato poteva sembrare scontato, ma ci abbiamo messo cuore ed intensità. Il mister è sempre bravo a tenerci sulla corda e a stimolarci tenendo alta la tensione. Questi tre gioni ci serviranno per recuperara le energie e preparare con attenzione il quarto di finale".
Le dichiarazioni di Fondelli. "Personalmente mi metto a disposizione della squadra sia in attacco sia in difesa. Serve essere poliedrici nella pallanuoto moderna, mi piace esserlo e farlo al meglio. L'Ungheria resterà sempre una bella vittoria e una bella pagina di pallanuoto azzurra, ma ormai è il passato. Bisogna pensare a ciò che dobbiamo compiere. Desideriamo migliorare il risulato di due anni fa".
 
***
 
Seconda giornata - Mercoledì 18 luglio
 
UNGHERIA-ITALIA 5-12 (0-5, 4-2, 0-2, 1-3)
Ungheria: Nagy, Angyal 1, Manhercz 2, Zalanki, Vamos, Mezei, Jansik, Kovacs, Erdelyi 1, Batori 1, Bedo, Pohl, Vogel. All. Marcz.
Italia: Del Lungo, F. Di Fullvio 2, Molina 1, Figlioli 2, A. Fondelli 1, Velotto 1, Renzuto 1, Gallo 2, N. Presciutti, Bodegas 2, Echenique, Bertoli, Nicosia. All. Campagna.
Arbitri: Naumov (Rus) e Stavridis (Gre).
Superiorità numeriche: Ungheria 4/12, Italia 3/10.
Note: uscito per limite di falli Bertoli (I) a 6'52 del quarto tempo. Espulsi per reciproche scorrettezze Velotto (I) e Zalanki (U) a 5'12 del terzo tempo, per scorrettezze Fondelli (I) a 7'45 del quarto tempo.
 
L'ARTICOLO DI FRANCO CARRELLA SU "LA GAZZETTA DELLO SPORT WEB"
 
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Analizziamo Ungheria-Italia con l'aiuto del nostro opinionista Stefano Posterivo.
Ti aspettavi che gli azzurri dessero sette gol di scarto all’Ungheria?
“No, ma per come è andata la partita i sette gol ci stanno tutti. E in questo momento l’Italia è più forte dell’Ungheria”.
Primo tempo stellare degli azzurri con un 5 su 7 al tiro…
“Il Settebello è partito molto bene, con un Bodegas in gran forma al centro. L’Ungheria, invece, nella prima frazione è stata un disastro sia in difesa sia con l’uomo in più. Poi, dopo un buon secondo tempo e un inizio di terza frazione nella quale gli ungheresi sono stati fermati dalle parate di Del Lungo, la squadra di Marcz è affondata nuovamente sotto i colpi degli azzurri, soprattutto in contropiede. L’Italia è andata quattro volte in uno contro zero, non sarà facile che possa accadere nuovamente contro avversarie di un certo livello”.
Tra i numeri della partita del Settebello ci sono anche nove reti a uomini pari…
“In attacco l’Italia ha fatto un’ottima gara, con una preparazione dell’azione eccellente e una buonissima circolazione del pallone”.
Questo Settebello è in grado di vincere l’Europeo?
"Ha le qualità per andare fino in fondo, questo è certo. Molto dipenderà anche dalla tenuta fisica. Quando c’è Bodegas al centro non c’è problema, ma quando non c’è l’Italia deve fare tante entrate per supplire alla sua assenza, ed è un gioco sicuramente molto dispendioso”.
 
IL NOSTRO COMMENTO
Signori e signore, è tutto vero! Il Settebello umilia l'Ungheria e si regala l'accesso diretto ai quarti di finale! Il tutto con una facilità tale da suscitare in noi un interrogativo: sogniamo a siam desti? Sandro Campagna, del resto, ci aveva avvisati: "Questa nazionale è in grado di offrire una pallanuoto bellissima. E di divertire".
Detto, fatto. Italia-Ungheria non è e non sarà mai una partita qualsiasi. Se si trattasse di calcio, sarebbe come Brasile-Argentina. Se fosse pallacanestro, ci troveremmo di fronte a una sfida tra Stati Uniti e Unione Sovietica di qualche decennio fa. Italia-Ungheria, in vasca, è LA PARTITA per eccellenza. E indipendentemente dal risultato finale, ci dice o ci racconta sempre qualcosa, incapace come è di passare inosservata allo sguardo di tifosi e addetti ai lavori. Questa sera ci ha detto che gli azzurri in modalità Europeo son degni non solo della zona medaglie, ma possono addirittura puntare al gradino più alto del podio.
Nel primo quarto i magiari di fatto non entrano mai in partita: il pressing dei nostri è così asfissiante da tenerli costantemente bloccati lungo il perimetro, negandogli quasi sistematicamente la possibilità di innescare il centroboa. E in difesa son talmente teneri che l'Italia segna a nastro. Bodegas apre le danze, Molina raddoppia, Gallo infila il tris con un bolide alla Holly e Benji che costringe il povero Nagy a entrare in porta insieme al pallone, Renzuto cala il poker e Bodegas il pokerissimo. E' Italia-Ungheria del campionato europeo di pallanuoto 2018, ma ci pare di vedere il remake di Brasile-Germania 1-7 della semifinale dei mondiali di calcio del 2014. 5-0 in appena otto minuti, noi che in attacco e specialmente in superiorità numerica sembriamo telecomandati da una Playstation e i magiari che in fase di non possesso assomigliano alla temperatura di Campobasso: non pervenuti.
Il secondo atto si apre con un missile acqua-aria di Figlioli, siamo 6-0 e a qualcuno passa per la testa la malsana idea che il match sia finito qui. Macché! L'Ungheria tira fuori denti e carattere, inizia a pressare come si deve e così facendo manda in tilt la Playstation azzurra. L'Italia oltretutto cala anche in difesa, e i ragazzi di Tamas Marcz ne approfittano infilandoci per ben quattro volte e rientrando prepotentemente dentro la partita. Ma quanta fatica e quanto tempo han dovuto spendere loro per schiodarsi da quota zero. E' nel terzo quarto che la contesa imbocca la strada dello Stivale. Il Settebello ritrova la difesa e la fluidità offensiva della prima frazione di gioco e si riprende l'inerzia dell'incontro. Del Lungo in apertura di quarto inanella tre paratone consecutive che nemmeno il miglior Buffon (o Tempesti) e Gallo, in superiorità numerica, realizza l'8-4 che ammazza l'Ungheria. E' il momento chiave del match: i magiari evaporano dalla vasca, mentre gli azzurri ricominciano a segnare in rapida sequenza tanto da trasformare l'ultimo atto in un allenamento come tanti altri e l'Ungheria in una Germania qualsiasi (cit. Dario Di Gennario di Rai Sport). Ungheria che tra il primo, terzo e quarto quarto mette insieme la miseria di un gol, al cospetto di un'Italia che invece segna tantissimo anche e soprattutto ad uomini pari, similmente a quanto accaduto contro i teutonici due giorni fa. Ed esattamente come due giorni fa il cielo sopra Barcellona ritorna a tingersi d'azzurro: l'Italia c'è e la sensazione è che da qui al 28 luglio ci regalerà molte altre notti magiche.
Luca Russo
 
 
***

Prima giornata - Lunedì 16 luglio
 
GERMANIA-ITALIA 1-14 (0-2, 0-4, 0-2, 1-6)
Germania: Schenkel, Reibel, van der Bosch, Real, Preuss, Juengling, Zech 1, Schulz, M. Stamm, Strelezkij, Restovic, Eidner, Goetz. All. H. Stamm.
Italia: Del Lungo, F. Di Fulvio 1 rig., Molina 1, Figlioli 2 (1 rig.), A. Fondelli 1, Velotto, Renzuto 2, Gallo 1, N. Presciutti 1, Bodegas 2, Echenique 2, Bertoli 1, Nicosia. All. Campagna.
Arbitri: Ivanovski (Mne) e Rakovic (Cro).
Superiorità numeriche: Germania 0/9, Italia 3/7 + 2 rigori trasformati.
Note: nessuno uscito per limite di falli.
IL NOSTRO COMMENTO
Certi amori fanno dei giri immensi... e poi ritornano. Più forti di prima. Chi vuole conferme in proposito, può studiarsi la luna di miele tuttora in corso tra il Settebello e la Picornell. Qui nel 1992 abbiamo vinto un oro olimpico, peraltro al cospetto dei padroni di casa. Qui oggi pomeriggio abbiamo iniziato alla grande l'Europeo. Capiamoci: la Germania non era esattamente un'avversaria fuori dalla nostra portata, e ce lo dimostra il fatto che in trentadue minuti e con ben nove superiorità numeriche a disposizione, la rete della bandiera l'ha trovata soltanto a 1'13" dalla fine. E però qui iniziano i meriti di un'Italia che, escluso il primo quarto chiuso con soli due gol all'attivo e la sensazione che ci fosse un po' troppa fretta di arrivare alla conclusione, la gara l'ha dominata in lungo e in largo, sia in difesa che in attacco.
Sebbene fosse poco irresistibile, si tiene a zero reti per quasi tutto il match una rivale come la Germania solo se riempi il duello con organizzazione, disponibilità a sacrificarsi per il compagno in difficoltà, attenzione tattica, cifra tecnica e talento: merce disponibile in grandi quantità nell'emporio ben allestito dal dottor Sandro Campagna. In fase di non possesso gli azzurri hanno tratto enormi benefici dalle eccellenti prestazioni di Bertoli e Presciutti e dalle parate in serie di Del Lungo, tra gli mvp dell'incontro. Dall'altra parte della vasca, è stato Bodegas a prendersi la scena, i titoli e le copertine: sua l'iniziativa da cui scaturisce il rigore dell'1-0, sua la rete del 2-0 con una bordata da media distanza e sempre sua la fantastica girata spalle alla porta che all'alba del secondo quarto ci ha portati sul 3-0 e che ci pare logico eleggere come marcatura piu bella della partita. In quel frangente l'Italia, per merito anche di un assalto ben riuscito di Renzuto Iodice, ha prodotto l'allungo decisivo che ha spaccato in due contesa ed avversario e che ha fatto delle ultime due frazioni di gioco una piacevole esibizione accademica.
Tuttavia qualche sbavatura il Settebello se l'è concessa: troppe le superiorità numeriche sprecate (3 su 7 il bilancio finale), un lusso che non potremo concederci quando le avversarie si chiameranno Ungheria, Serbia o Croazia. Ma tante anche le reti realizzate ad uomini pari, segno che con la palla tra le mani il ventaglio di opzioni offensive da cui gli azzurri possono attingere è ampio e qualitativamente valido.
Luca Russo
 
IL NOSTRO COMMENTO
La partita che tutti gli allenatori di questo mondo vorrebbero  dalla propria squadra: 14 gol uno più bello dell’altro realizzati con 10 giocatori (solo Velotto non ha segnato, ma ci è andato vicinissimo), un solo gol subito, per giunta a poco più di un minuto dal termine, e tanto, tanto spettacolo in acqua. Italia show alla Picornell, un debutto che fa ben sperare per gare più importanti, più impegnative.
Germania umiliata, roba da nascondersi sotto la panchina per la vergogna. E Stamm padre che forse avrà pensato: se c’ero in acqua io, questo non sarebbe successo.
Ma campioni come lui oggi la Germania se li sogna. Il più bravo contro l’Italia è stato Shenkel, il portiere. E’ merito suo se il Settebello ha fatto “soltanto” 14 gol. E’ merito anche di Del Lungo se l’Italia ne ha preso uno solo. Due parate su tutte, entrambe su Reibel: difficile dire se la più bella è stata quella con l’uomo in meno e con il pallone visto all’ultimo momento, oppure quella al termine della controfuga che ha fatto infuriare Campagna.
Difficile fare una classifica di meriti tra gli azzurri, tutti sopra la sufficienza. Ancor più difficile scegliere il gol più bello: il primo di Bodegas dopo essersi bevuto un difensore in dribbling? Il secondo di Bodegas con deviazione al volo su assist di Figlioli? Quello di Fondelli dopo lo slalom di Gallo tra i paletti tedeschi? Quello di Renzuto che ruba il pallone in difesa e poi va a concludere con un delizioso tocco davanti a Shenkel?
Una sola cosa è certa: questa Italia ha tanta qualità. Adesso deve tirarla fuori anche contro squadre più forti. Un dato su tutti per dimostrare quanto sia stata brutta la Germania: su 31 conclusioni degli azzurri, i tedeschi non sono stati capaci di respingerne nemmeno una.
Mario Corcione
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Tutto giusto, si parla di fallimento, via tutti e posto ai giovani. Una considerazione, ma perché si parla di giovani e poi un Manzi viene lasciato in prestito per fare minutaggio ? Perché Velotto va a Recco ? Perché la A2 è piena zeppa di stranieri ( con rispetto ) mezze figure ? Mezze figure stranieri vale anche per il campionato di B. Vale pure per il femminile, stessa storia. Perché discutiamo Del Lungo quando abbiamo una serie di portieri stranieri ? Siamo pieni di stranieri senza senso, poi ci meravigliamo che inseriamo oriundi ? Ok facciamo una squadra di giovani italiani, ma poi a Tokyo se si arriva ottavi o noni dobbiamo essere soddisfatti. È vero Molina è avanti con l'età, ma penso che abbia tanto da insegnare ai giovani, insegnamenti che non sono quelli di un Ct o del proprio allenatore di club. Iniziamo a ragionare su quello che è lo stato attuale del sistema pallanuoto, poi si discute se via Campagna e tutto il circo.
13 R
 
Quando abusi dei naturalizzati, automaticamente lanci il messaggio che la scuola pallanuoto Italiana vale poco o niente, che giovani talenti possono spaccarsi la schiena tutti i giorni, ma tanto verranno soppiantati da oriundi magari più dotati fisicamente. Passi Figlioli, che sostanzialmente è arrivato in Italia giovane e che ha imparato a giocare qui, ma gli altri naturalizzati non hanno ragion d'essere, non ci si stupisca se poi ci perdiamo dei talenti per strada che preferiranno scendere di categoria e vivere di rendita, piuttosto che mettersi in gioco per ambire a una nazionale dove non arriveranno mai.
fede
 
Ma Figlioli che dice nell'intervista post partita x ben tre volte... "meno male che abbiamo perso" !!! Questa frase non l'ho capita.... mah.. chissà cosa avrà voluto dire!
BR
 
È finito un ciclo tra Campagna e la nazionale! ha dato tanto all'Italia, ma ora deve essere obiettivo con se stesso e farsi da parte.
Gio
 
Le capacità" di un buon allenatore sono quelle di far crescere e costruire atleti fin da giovani,senza l"assilllo del podio,poi nella crescita si avranno risultati, ma se si pesca sempre all" estero faremo la fine Lo a nazionale italiana, bisogna cambiare tutto, partendo dagli allenatori,e dagli obiettivi
Eraldo
 
Nessuna parentela , ma scusa cosa cambiava 5-6 posto??? Sempre da vedere, guardando le prestazioni di Molina e del mancino poi... Poi i nomi non hanno importanza , va bene Manzi, Casasola,Di Somma ecc eccc MA DEVONO ESSERE ITALIANI E DI PROSPETTIVA, MOLINA HA 33 ANNI!!!!
Rob
 
Rob, i tuoi commenti mi sanno un po' di parzialità...sai..figli e parenti...Francamente penso che nemmeno Velotto sia un giocatore ancora maturo per una vetrina internazionale come questa, figuriamoci i vari Dolce e addirittura Campopiano. Io preferisco, a questo punto Manzi. I naturalizzati sono un valore aggiunto, senza dubbio. E se non ci fossero stati, oggi forse staremmo parlando di un ottavo o nono posto addirittura. Grosso materiale su cui lavorare a livello giovanile non ce n'è in giro; per cui meglio così che i regolamenti permettano le naturalizzazioni. Ed aspettiamo che qualcosa venga fuori dai 2000 a seguire. Chissà...
Antonio P.
 
Zeru titoli: bisogna naturalizzarne un altro.
Robo
 
A casa Campagna e Pomilio,in un altra nazione sarebbero stati mandati via da tempo,e sostituiti dalla " alternanza,,in Italia il sistema Feudo Barelli Docet!!!!!
Eraldo
 
Flop forse è un po' eccessivo. Diciamo che, dopo una serie di squadre alla portata, la corsa si è bloccata davanti a una di pari livello (Spagna, a prescindere dall'episodio del gol non dato) e una obiettivamente più forte (Croazia). Secondo me la giusta finale sarebbe stata Serbia/Croazia. Ma il tabellone è stato organizzato per fare andare la Spagna più avanti possibile.
Nonno Nanni
RISPONDE MARIO CORCIONE: flop è fin troppo leggero considerato proprio il tabellone, nel quale l'Italia ha avuto un percorso più facile rispetto alla Spagna, che è arrivata in semifinale battendo la Grecia. Noi nei quarti abbiamo battuto la Russia, vuole mettere?  Ed abbiamo avuto un girone iniziale molto facile mentre la Spagna ha dovuto vedersela nel gruppo iniziale con il Montenegro.
 
Devo fare molta fatica per convincermi che a questo risultato ci si poteva arrivare solo acquistando altri due stranieri e ritenendo che non ci fosse un centroboa italiano degno della nazionale. Fuori i naturalizzati dalla nazionale di pallanuoto e spazio ai nostri giovani talenti.
Domenico
 
Campagna prego a Casa!!! Buttiamo tanti soldi paghiamolo ma viaaaaaa Abbiamo vinto solo con i cadaveri,e lasciamo perdere L episodio con la Spagna!!! Scusate ma Molina e il mancino straniero.... cosa hanno fatto,per giustificare i soldi dati e le speranze tolte ai giovani Italiani!!!! Dolce , Campopiano, Damonte non erano meglio sono giovani!!! SE NE DEVE ANDARE
Rob
 
Qui l'unica squadra defraudata è la Spagna dalla quale l'Italia ha prelevato in stile squadra di club il capitano (Molina) e il giocatore migliore (Echenique). La stessa Spagna dalla quale l'Italia perde tre volte su tre in stagione. Di cui l'ultima sconfitta nell'unica partita vera giocata in un europeo dove i titoloni e i commentoni si sono sprecati per le vittorie e le prestazioni con Russia, Georgia, Germania e un'Ungheria al limite del presentabile! Una Spagna di ragazzi giovani e ottimi giocatori (con Perrone un fenomeno) proprio come succedeva negli anni passati all'Italia che i giocatori principalmente se li scopriva e li cresceva. Prima che si perdesse il controllo delle naturaliZzazioni. Guardo i nomi delle due squadre e non posso non pensare che la sconfitta non sia non FALLIMENTO. ha davvero senso continuare a sacrificare le necessità del campionato per investire risorse e tempo nella nazionale che poi al limite riesce ad eguagliare i risultati degli anni passati quando i naturalizzati erano due se va bene è tutti gli altri erano ragazzini proprio come succede adesso nella Spagna?
Edoardo
 
 
 

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