BARCELLONA - Olanda campione d'Europa dopo 25 anni e quelli della Len tirano un sospirone di sollievo. Anche in questa partita, infatti, c'è stato un gol-fantasma per un'altra dormita di un giudice di porta, ma la vittoria della squadra di Havenga ha fatto diventare ininfluente la seconda svista nel giro di 24 ore.
Il gol-fantasma stavolta arriva molto presto, nel secondo tempo, sul punteggio di 2-1 per l'Olanda. Il tiro di Sleeking varca abbondantemente la linea di porta, ma nessuno se ne accorge. Il risultato dovrebbe essere 3-1 per le oranges e invece diventa 2-2 grazie ad una rete di Tsoukala con l'uomo in più. Ci pensano Megens e van der Sloot a sistemare le cose con due reti a testa, ma determinante per il successo olandese è soprattutto l'eccellente prova difensiva della squadra di Havenga, e in particolare di Koolhaas, neoacquisto dell'Orizzonte, che comincerà il prossimo torneo di A1 femminile con due campionesse d'Europa in organico (l'altra è la formidabile van der Sloot, oggi protagonista di un gran gol da quasi metà campo).
La Grecia non riesce a ripetere la grande partita giocata in semifinale contro la Spagna. Troppi gli errori con l'uomo in più e le reti prese a uomini pari. Asimaki stasera non ha beccato palla al centro, ma tutta la formazione di Morfesis non è stata all'altezza di una finale per l'oro non bellissima ma ben diretta da Peris e Varkonyi. Non sono mancati gli errori, ma è già tanto in questo Europeo quando una direzione di gara è equa.
BARCELLONA - La squadra di Oca si ritrova contro l'Ungheria e non c'è partita nella finale per il bronzo, diretta dal nostro Paoletti. Soltanto sul 5-1 c'è una reazione consistente dell'Ungheria, ma le ragazze di Biro sul 3-6 gettano al vento un paio di buone opportunità per rientrare in partita e le reti di di Leiton, Gual (2) e Clara Espar chiudono definitivamente la contesa (3-10) già al termine della terza frazione. Spagna in gol con 9 giocatrici su 11: cosa non di poco conto in una finale per salire sul podio.
Il Setterosa perde la finale per il quinto posto e in fondo i conti tornano. Perché erano almeno quattro le formazioni a noi superiori. Oltre ad Olanda e Grecia, protagoniste del match che mette in palio l'oro, e a Spagna e Ungheria, che si contenderanno il bronzo, pure la Russia si è dimostrata più in palla e preparata delle ragazze di Conti. A "dircelo" è stata la finale per il 5° posto giocata in modo disastroso dalle azzurre. Una partita che è rimasta in equilibrio solo nel primo quarto. Poi nel secondo le russe han preso il largo e le nostre sono sparite dalla vasca.
C'è un'immagine che più delle altre racconta il pomeriggio tecnicamente e agonisticamente orribile del Setterosa, ed è il 7-13 incassato da distanza siderale dalla Gorlero al termine della terza frazione di gioco. Quanto al resto l'Italia ha deluso su tutti i fronti. Sia in attacco, laddove abbiam fatto 6 su 5 in superiorità numerica, che in fase di non possesso, materia nella quale oggi la bella addormentata Italia si è meritata un'insufficienza piena. Dieci le reti prese dalle azzurre in parità numerica: il totale, limitato alle quattro partite importanti disputate in questo Europeo, sale così a 24 su 37, ben oltre il 50%. Poco, davvero troppo poco per una nazionale che a Barcellona si era presentata con l'ambizione di finire in zona medaglie. Per il mondiale del prossimo anno e le Olimpiadi che avranno luogo tra due estati, ci aspettiamo tutt'altro Setterosa.
BARCELLONA - Va in finale una Grecia stellare, spinta al successo da una percentuale globale al tiro (11 su 21) quasi incredibile considerata anche la forza della Spagna, grande favorita per la vittoria finale. Parte forte la squadra di Morfesis e vola sul 5-1 con tre gol a uomini pari (spasone di Asimaki, diagonale dal lato cattivo di Chidirioti e gran tiro da fuori della bravissima Eleftheria Plevritou. Tutto questo nonostante un arbitraggio a senso unico, che nell'area della Grecia fischia superiorità al minimo contatto e in quella della Spagna penalizza fortemente Asimaki. Ma la squadra di Oca non riesce a sfruttare nessuna delle otto superiorità che ottiene nei primi due tempi, vuoi per gli errori di mira vuoi anche per le parate di Diamantopoulou, che in questa gara ha vinto nettamente il confronto a distanza con Ester, poi sostituita tra i pali da Sanchez.
Nella seconda parte dell'incontro la direzione di gara di Alexandrescu e Wengenroth diventa equa. Anzi, è la Grecia ad ottenere un maggior numero di superiorità rispetto alle padrone di casa. Ciò nonostante la squadra di Morfesis, pur continuando a giocare molto meglio rispetto a una delle più brutte edizioni della Spagna viste negli ultimi anni, non riesce ad approfittarne e si mangia due volte l'uomo in più che potrebbe portarla sul +5 nella terza frazione, che invece si conclude sul 9-6.
Anche da questi errori delle elleniche, oltre che dalla strepitosa prestazione di Bea Ortiz, la Spagna trova la forza per ridurre il passivo a -2 (9-7), ma le ragazze di Morfesis stringono i denti e conservano il vantaggio fino al termine.
BARCELLONA - Bella partita, ben arbitrata dalla Mauss e da Peris: direzione di gara equa e che, soprattutto, fischia quel che vede, indipendentemente dal punteggio sul tabellone. Tanto è vero che l'Olanda, avanti di tre lunghezze, fallisce l'uomo in più del possibile +4 e subisce la reazione di un'Ungheria che, pur essendo inferiore alle avversarie, non molla mai, tenuta a galla anche dalle parate di Gangl, che neutralizza anche un rigore e gareggia in bravura con la dirimpettaia Aarts. La squadra di Biro (squalificato per le continue proteste contro Stavridis in Italia-Ungheria) arriva così a giocarsela fino al termine (8-7) e nel finale Keszthelyi riprova la stessa entrata decisiva contro le azzurre, ma le oranges di Havenga fanno buona guardia e raggiungono meritatamente la finale.
"Mancano soltanto due anni alle Olimpiadi, non è proprio il caso di fare rivoluzioni. Potrà esserci, io credo, soltanto qualche avvicendamento, ma il gruppo è questo. Del resto, il nostro movimento pallanuotistico lamenta un buco generazionale che ha fatto sì che - tranne qualche eccezione - le atlete più interessanti siano quelle dal 2000 in poi".
"C'è grande equilibrio e tutto può accadere in queste battute finali dell'Europeo, ma la Spagna - grazie anche al ritorno di Garcia - ha qualcosa in più delle altre formazioni. In questo momento, come valori, è la seconda forza al mondo dopo gli Stati Uniti".
"La spagnola Bea Ortiz su tutte, poi le greche Eleftheriadou ed Eleftheria Plevitrou, che sono cresciute moltissimo".
Le dichiarazioni del cittì Conti. "Fermo restando che ogni sconfitta brucia, dobbiamo trasformarle in occasioni di crescita e acquisire indicazioni per migliorare. Abbiamo già cominciato a lavorare per la prossima stagione. Una prima analisi ci indica una squadra equilibrata, con altre potenzialità da esprimere. Con un anno di allenamenti in più arriveremo ai mondiali, che assegnano un pass olimpico, con maggiore solidità. Al di là del risultato del torneo, sappiamo come e su quali dettagli soffermarci. La Russia è l'unica squadra europea di alto livello che non abbiamo ancora affrontato in stagione e sarà un'occasione per ricevere ulteriori informazioni e onorare il torneo sino alla fine con una bella partita".
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Quarti di finale - Lunedì 23 luglio
ITALIA-UNGHERIA 9-10 (3-1, 1-4, 4-1, 1-4)
Italia: Gorlero, Tabani 1, Garibotti 4, Avegno 1, Queirolo 1, Aiello, Picozzi, Bianconi 1, Emmolo 1, Palmieri, Gragnolati, Dario, Lavi. All. Conti.
Ungheria: Gangl, Szilagyi 2, Parkes 2, Gurisatti, Szucs, Horvath, Illes, Keszthelyi 3, Leimeter 2, Gyongyossy 1, Csabai, Garda, Toth. All. Biro.
Arbitri: Mercier (Fra) e Stavridis (Gre).
Superiorità numeriche: Italia 5/12 + un rig. (parato da Gangl a Gorlero a 18" dal termine), Ungheria 4/7 + 2 rigori (uno parato da Gorlero a Keszthelyi nel terzo tempo).
Note: espulso Biro (all. U) per proteste nel quarto tempo. Uscita per limite di falli Illes (U) nel terzo tempo.
LE PERCENTUALI AL TIRO DELLE AZZURRE CONTRO L'UNGHERIA E GLOBALI
L'ARTICOLO DI FRANCO CARRELLA SULLA GAZZETTA DELLO SPORT WEB
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Uscire dall'Europeo in questo modo fa male...
"Fa malissimo. Fatta eccezione per il doppio vantaggio (4-6) conquistato dall'Ungheria a cavallo del secondo e terzo tempo, l'Italia è sempre stata avanti, addirittura di due lunghezze dopo due minuti e mezzo del quarto tempo".
Un epilogo beffardo e immeritato e tanti rimpianti per il gol decisivo preso da Keszthelyi a 29" dalla sirena...
"Sicuramente poteva essere evitato con un po' più di attenzione, ma i rimpianti riguardano anche le occasioni in superiorità: se avessimo fatto qualcosina in più del 5/12 finale questa partita non l'avremmo persa".
Grande amarezza anche per il rigore del pareggio sbagliato a 18" dalla fine, ma non per l'errore di Bianconi, bensì per la parata di Garda....
"Si, perchè fino a quel momento il portiere dell'Ungheria aveva perso nettamente il confronto con Gorlero, che stasera ha fatto una gran partita".
Le altre più brave tra le azzurre?
"I due centri Aiello e Palmieri. Non si possono ignorare, hanno conquistato ben dieci espulsioni al centro".
Europeo finito, rimangono i posti di consolazione. Bilancio?
"A Barcellona ci sono sei squadre più o meno tutte sullo stesso livello. Ne abbiamo affrontato tre ottenendo un pareggio e due sconfitte di misura, entrambe incassate in partite che avremmo potuto vincere. Non abbiamo visto il miglior Setterosa, più di un'azzurra non è apparsa al top in questo europeo, ma è altrettanto vero che a Barcellona atlete come Avegno, Gragnolati e Picozzi hanno incamerato tanto minutaggio e tanta esperienza che potrà essere molto utile per il futuro di questa nazionale".
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Resta un'opera incompiuta che troverà definizione in futuro. Le basi sono poste. Gruppo rinnovato, gioco intenso, difesa più solida e attacco da migliorare che non sempre ha finalizzato la mole di occasioni prodotte. Il Setterosa vice campione olimpico esce nei quarti di finale dalla 17esima edizione dei campionati europei, in svolgimento alla piscina Picornell di Barcellona. Passano le campionesse in carica dell'Ungheria che vincono per 10-9 (1-3, 4-1, 1-4, 4-1) una partita caratterizzata da molteplici break e decisa dalla parata di Gangl sul rigore tirato da Bianconi a 18 secondi dalla fine.
L'Italia (avanti 2-0, 3-1, 4-2, 8-6 e 9-7 a 5'30 da giocare) certamente non ha demeritato lungo il cammino, perdendo di misura con la Grecia e pareggiando con l'Olanda, vice campione in carica, nei preliminari. Partite che avrebbero potuto avere un esito diverso, con maggiore incisività e lucidità nei momenti topici, e che avrebbero potuto cambiare il volto del torneo per le azzurre che comunque hanno dimostrato di giocare alla pari con tutte le big continentali malgrado la fase di assestamento.
Resta il quinto posto, obiettivo immediato del Setterosa che passerà dalla semifinale probabilmente contro la Germania in programma mercoledì alle 13:15 e potrebbe decidersi contro la Russia (bronzo olimpico e mondiale) venerdì alle 18:15.
La cronaca. L'Italia salva in inferiorità e colpisce in superiorità con Garibotti. Poi raddoppia con Avegno dopo un errore per parte in più. L'Ungheria torna in scia con una carambola che porta Parker ad un facile tap-in per il primo gol in superiorità (1/3), ma risponde Bianconi in no-look per il 2/3 in più e il 3-1 che chiude il parziale. Il secondo tempo si apre con le magiare che vincono lo sprint e trasformano con Keszthelyi la quarta superiorità numerica che avevano guadagnato negli ultimi secondi del precedente periodo. Le azzurre falliscono la quarta opportunità in più, ma difendono bene e allungano di nuovo con un tiro a schizzo di Garibotti (4-2). Poi Gyongyossy lavara su Picozzi al centro e guadagna il rigore che Keszthelyi trasforma nel -1 (3-4), cui il Setterosa non risponde né in più (2/5) né in controfuga. Così arriva il pari di Parkes, autrice di una deviazione sulla ribattuta del palo (4-4); mentre l'Italia non sfrutta la terza superiorità del periodo (da 2/3 a 2/6) e l'Ungheria raggiunge con una girata ai 2m di Gyongyossy il primo vantaggio (5-4) a 7 secondi dal cambio campo (5-4). Nel terzo tempo le azzurre ribaltano il punteggio dopo aver subito dall'esterno il 6-4 di Leimeter. Rispondono con Tabani - che alza la percentuale in più (3/7) e interrompe il break di 0-3 -, Emmolo che la mette all'incrocio dal perimetro e Garibotti due volte in più (5/11) dopo una paratona di Gorlero sul rigore di Keszthelyi che neutralizza il potenziale 7-7. Nei primi 6 minuti del quarto tempo l'Ungheria impatta; segna prima con la mancina Leimeter (7-8; 3/6 in più) - respinta indietro da capitan Queirolo (9-7) - poi due volte con Szilagyi, prima in parità numerica e poi in superiorità (9-9; 4/7). L'Italia gioca e fallisce la 12esima e prima occasione in più del tempo; mentre una magia della capitana Keszthelyi scappata ad Avegno porta avanti le magiare a 29 secondi. Le azzurre ci credono e Palmieri conquista rigore dieci secondi dopo, però Gangl respinge la conclusione di Bianconi.
Il commento del cittì Fabio Conti: "L'ultima occasione lascia un fondo di amarezza. Ci aspettavamo una partita equilibrata, mani addosso, molto intensa; abbiamo commesso qualche errore di troppo in fase difensiva, dove abbiamo sofferto il contatto fisico; meglio in attacco con maggiore decisione e cattiveria al tiro. Ciò premesso, il torneo sta dimostrando il grande equilibrio che c'è tra le migliori squadre d'Europa. C'è ancora da lavorare su molti dettagli. Le ragazze hanno messo tutto quello che avevano in acqua. Rivolgo i complimenti a tutte. Questo è il secondo anno di un nuovo cammino; la base c'è, raccogliamo i suggerimenti pervenuti e continueremo a lavorare".
Il commento del capitano Queirolo: "Mi dispiace perché ho la sensazione che abbiamo dominato la partita. Quando siamo andate sotto nel punteggio è per demeriti nostri, commettendo errori in difesa che è la nostra forza. Abbiamo subito gol che potevamo evitare. Questo mi fa arrabbiare. Avremo potuto pareggiare col rigore. Ma quella palla è pesante. E' come tirare in porta una palla da 5 kg. Iniziamo un quarto tempo sul +2, avremmo dovuto gestire meglio la partita L'Ungheria è stata brava a sfruttare i nostri errori. Applaudiamo le avversarie e restiamo con la nostra amarezza. Onoreremo fino alla fine il campionato. Giocheremo col coltello tra i denti".
GRECIA-RUSSIA 11-10 d.t.r
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
BARCELLONA - Verdetto giusto, sia pure stabilito dai rigori. La Grecia è la squadra che meritava di più di andare avanti: è stata in vantaggio 4-1 e nel finale dei tempi regolamentari è stata raggiunta (6-6) a 27" dal termine da un gol di Gorbunova in superiorità. Ai rigori, battuti molto bene da entrambe le squadre, l'unico errore è di Serzhantova (traversa). Gran partita di Nikoleta Eleftheriadou: tre gol, compreso quello del 6-5 (palomba magnifica) che avrebbe potuto dare il successo alla squadra di Morfesis già nei tempi regolamentari. Ottimo l'arbitraggio di Koryzna e Margeta.
Grecia in semifinale, dunque, ma l'eliminazione della Russia non può valere come bocciatura: nel girone preliminare ha perso di una sola lunghezza con l'Ungheria e ha giocato alla pari con la Spagna. Contro la Grecia, infine, ha trovato la forza di ribaltare (da 4-1 a 4-5) una situazione molto delicata.
OLANDA-GERMANIA 22-2
FRANCIA-SPAGNA 5-14
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FASE PRELIMINARE
Classifica finale girone A: Olanda 13; Grecia 12; Italia 10; Francia 6; Croazia e Israele 1
Classifica finale girone B: Spagna 15; Ungheria 12; Russia 9; Germania 6; Serbia 3; Turchia 0
REGOLAMENTO: le prime quattro di ciascun girone ai quarti di finale (2A-3B, 3A-2B, 1A-4B, 4A-1B)
Quinta giornata - Sabato 21 luglio
FRANCIA-ITALIA 3-11 (1-3, 1-2, 0-2, 1-4)
Francia: Chabrier, Millot 1, Bachelier, Barbieux, Guillet, Mahieu 1, Valverde, Battu, Deschampt, Bacquet, Paullat, Daule 1, Derenty. All. Bruzzo.
Italia: Gorlero, Tabani 1, Garibotti 4, Avegno 1, Queirolo 2, Aiello, Picozzi, Bianconi 1, Emmolo 2, Palmieri, Gragnolati, Dario, Lavi. All. Conti.
Arbitri: Toygarli (Tur) e Varkonyi (Hun).
Superiorità numeriche: Francia 1/9, Italia 5/11.
Note: Derenty in porta per la Francia. Uscita per limite di falli Daule (F) nel secondo tempo, Picozzi (I) nel quarto.
L'ARTICOLO DI FRANCO CARRELLA
IL NOSTRO COMMENTO
Difendere il terzo posto nel girone. E tentare un ultimo e disperato assalto al secondo. Ecco perché oggi era necessario vincere contro la Francia e farlo in goleada. Se per evitare il sorpasso delle transalpine ci bastava sconfiggerle, per soffiare la piazza d'onore all'Olanda (che poi peraltro ha vinto addirittura il girone) dovevamo imporci segnando a nastro e allo stesso tempo sperare che le arancioni perdessero contro la Grecia, fosse anche di misura.
La prima missione è stata portata a termine. La seconda, invece, è fallita. E il perché è presto detto: troppo pochi, in ogni caso, gli otto gol di scarto che abbiamo messo tra noi e le francesi per ottenere il secondo posto.
Contro la Francia il Setterosa ha giocato da Setterosa solo nell’ultima frazione di gioco, quando cioè la vittoria era già al sicuro. Dopo una buona partenza e il 2-0 firmato in rapida sequenza da Tabani e Queirolo, l’Italia ha ceduto un pochino in difesa, concedendo alle francesi ben tre superiorità numeriche, ma anche in attacco, laddove sia in materia di preparazione al tiro che di conclusione vera e propria ci son mancate la pazienza e la precisione necessarie. La Francia, molto più rognosa di quanto ci aspettavamo, ci è rimasta attaccata addosso sino alle reti del 4-1 e del 5-1 siglate rispettivamente da Emmolo e Garibotti ad inizio secondo quarto. Poi però si è addormentata sia in fase offensiva che in difesa. Ecco, è stato in quel momento che l’Italia ha prodotto l’allungo decisivo, il che significa che abbiamo impiegato tre o quattro minuti di troppo, oltre ai primi otto, per portarci a casa la vittoria e per domare un avversario molto più abbordabile di quanto ci dica l’11-3 finale. Nel terzo e nell’ultimo quarto siamo sì migliorate dietro, tanto è vero che la Francia è stata a digiuno di marcature per sedici lunghissimi minuti, ma in attacco si son riviste le forzature, la fretta, l’imprecisione e la scarsa preparazione al tiro delle prime due frazioni di gioco: il 5/11 conclusivo in superiorità numerica è un dato che non giunge a caso e sul quale Fabio Conti e le ragazze dovranno riflettere a lungo da qui al quarto di finale. Solo la Garibotti, mvp della contesa insieme alla Tabani (un muro in difesa!) e alla Gorlero, è rimasta fedele al suo curriculum e alle sue capacità balistiche dalla breve e media distanza: con le reti del 6-2, 7-2 e 8-2, quest’ultima indubbiamente la più spettacolare della serata, ci ha consegnato un vantaggio degno del divario tecnico tra noi e le nostre cugine.
E adesso c'è l'Ungheria nei quarti di finale. La percezione diffusa è che per finire in zona medaglie servirà un Setterosa più brillante, lucido e determinato di quello che s’è visto contro la Francia.
Luca Russo
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Quarta giornata - Giovedì 19 luglio
ITALIA-CROAZIA 24-3 (7-2, 6-0, 5-0, 6-1)
Italia: Gorlero, Tabani 2, Garibotti 3, Avegno 2, Queirolo 3, Aiello 1, Picozzi 1, Bianconi 3, Emmolo 4, Palmieri 4, Gragnolati, Dario 1, Lavi. All. Conti.
Croazia: Ratkovic, Miljkovic 1, Topic, Balic 1, Lordan, Skelin, Badzim, D. Butic, Bukic, I. Butic 1, Pavic, Saftic, Barisic. All. Matutinovic.
Arbitri: Kunikova (Svk) e Wengenroth (Sui).
Superiorità numeriche: Italia 9/13 + 1 rigore, Croazia 0/1.
Note: in porta Barisic (Cro). Nel secondo tempo in porta Ratkovic (C). In porta Lavi (I) nel quarto tempo. Uscita per limite di falli Skelin (C) nel secondo tempo, Badzim (C) nel terzo tempo.
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Con l'aiuto del nostro opinionista Stefano Posterivo esaminiamo Italia-Croazia.
Per le azzurre è stato un allenamento...
"Nemmeno quello. Queste partite sono tutt'altro che allenanti: troppo netto il divario di valori in acqua, tutto è fin troppo facile e quindi di nessuna utilità".
Una curiosità: i primi 11 tiri scagliati dal Setterosa sono andati tutti a finire in rete...
"Questo conferma la facilità dell'impegno, La cosa più importante in queste gare è evitare di farsi male".
Ha debuttato nell'Europeo Lavi. Non è stata fortunata: fino a quando l'azzurra non è entrata, Butic non ha toccato palla. E' arrivata Federica e il centro croato ha segnato in beduina il gol più bello della partita, senza alcuna colpa da parte del portiere del Rapallo.
"Però Lavi non è stata a guardare, ha avuto comunque un paio di opportunità nelle quali ha dimostrato la sua bravura".
Russia, Spagna o Ungheria: non si conosce ancora l'avversaria delle azzurre nei quarti. Se potessi scegliere?
"Eviterei la Spagna, che gioca in casa e ha qualcosa in più rispetto alle altre, a cominciare da Bea Ortiz che in questo momento è, a mio avviso, la miglior giocatrice al mondo. Tra Russia e Ungheria scelta difficilissima, più o meno si equivalgono".
IL NOSTRO COMMENTO
Il Setterosa si abbatte come una furia sulla povera Croazia, battuta per 24-3, e tiene in vita la speranza di agguantare almeno la piazza d’onore nel girone. Dopo aver perso di vista il primo posto per effetto della sconfitta subita dalla Grecia e del pareggio maturato nell’incontro con l’Olanda, le ragazze di Conti han messo nel mirino il secondo per evitare un accoppiamento proibitivo contro Spagna o Russia nella fase ad eliminazione diretta. Sia chiaro: anche l’Ungheria è un avversario parecchio scomodo, ma non quanto lo sarebbero le iberiche o in subordine le russe. E sia ben chiara anche un’altra cosa: l’obiettivo secondo posto non dipende più soltanto dalle nostre buone o pessime prestazioni e dalla nostra capacità di segnare a grappolo pure contro la Francia nel prossimo ed ultimo turno, c’è anche da sperare che le olandesi escano sconfitte dall’incrocio con la Grecia. Per farla breve, il quarto di finale che ci attende sarà in ogni caso una brutta gatta da pelare. E le semifinali non così scontate a differenza di quanto sarebbe accaduto se ci fossimo imposte come prima forza del raggruppamento.
Il match contro la Croazia doveva essere poco più che un allenamento. La selezione balcanica non poteva incuterci timore, non dopo averle prese di santa ragione da Olanda (1-21), Grecia (2-21) e Francia (6-17). Ma proprio in ottica seconda piazza e nel tentativo di metterci alle spalle le arancioni a noi serviva vincere di goleada. E goleada è stata. Il Setterosa ha attaccato bene dal principio alla fine del match e in ogni situazione: dal perimetro, da distanza ravvicinata, in parità numerica, in superiorità numerica e in controfuga. E soprattutto si è calato in vasca con al seguito l’umiltà necessaria per non prendere sottogamba una sfida dall’esito già scritto in partenza. Una delle due ombre di giornata è emersa dalla difesa sfoderata dalle azzurre nella prima frazione di gioco: non ci aspettavamo che la Croazia restasse a lungo incollata a quota zero reti, ma nemmeno che ci infilasse addirittura due volte in un solo quarto. Distratta la Gorlero, e poco attente anche le altre sei che non hanno ben protetto l’estremo difensore, sia sul 4-1 che sul 5-2 realizzato dalle croate. Dal secondo atto in poi le azzurre hanno messo a punto la fase difensiva, tanto è vero che la selezione di Matutinovic – incomprensibilmente polemico nei confronti dei direttori di gara dal fischio di inizio alla sirena conclusiva - il gol lo ha ritrovato solamente nelle battute finali della partita. L’altra ombra va ricercata nel terzo quarto, quando cioè abbiamo beccato una controfuga che avremmo potuto evitare se in occasione della conclusione a salve della Bianconi invece di restar lì a guardarla, ci fossimo coperte con le indispensabili marcature preventive. Errori, questi, che contro la Croazia non ti presentano il conto, ma che quando l’Europeo entrerà nel vivo potrebbero costarci una medaglia o la zona medaglie.
Luca Russo
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Terza giornata - Martedì 17 luglio
OLANDA-ITALIA 6-6 (1-2, 1-2, 2-0, 2-2)
Olanda: Aarts, Wegens 1, Genee 1, Van Der Sloot 2, Wolves, Stomphorst 1, Rogge, Sevenich 1, Joustra, Koolhaas, Voorvelt, Sleeking, Willemsz. All. Havenga.
Italia: Gorlero, Tabani 1, Garibotti 1, Avegno 1, Queirolo, Aiello, Picozzi 1, Bianconi 1, Emmolo, Palmieri, Gragnolati 1, Dario, Lavi. All. Conti.
Arbitri: Alexandrescu (Rou), Schwartz (Isr).
Superiorità numeriche: Olanda 2/7, Italia 3/10 + 1 rigore.
Note: uscita per limite di falli Rogge (O) nel quarto tempo.
L'ARTICOLO DI FRANCO CARRELLA SU "LA GAZZETTA WEB"
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Con l'aiuto del nostro opinionista Stefano Posterivo esaminiamo il match Olanda-Italia
Un punto guadagnato o due punti persi?
"E' un bel dilemma. In vantaggio 2-4 grazie ad un buona prima parte di gara, l'Italia ha avuto la possibilità di chiudere la partita con l'uomo in più e non c'è riuscita. Ma è anche vero che poi il Setterosa è andato a finire sotto 6-4 ed è stata l'Olanda a sprecare il +3 in superiorità".
Quali le cause del parziale di 4-0 che ha consentito all'Olanda di capovolgere le sorti dell'incontro?
Benchè il Setterosa abbia sofferto il pressing iniziale delle avversarie, paradossalmente il break a favore della squadra di Havenga è avvenuto quando le olandesi hanno optato per una difesa meno aggressiva. In questo frangente abbiamo preso qualche contropiede di troppo, ma soprattutto le azzurre hanno sprecato molte occasioni in superiorità: con l'uomo in più sono state poco lucide sotto porta e non sono riuscite a trovare le giuste soluzioni per superare una difesa molto chiusa".
Un giudizio sull'olandese Koolhaas, neoacquisto dell'Orizzonte...
"L'avevo già vista ad Atene in Europa League. Gran fisico, giocatrice molto forte in difesa. Tira anche bene, ma in nazionale non va spesso alla conclusione. Sicuramente un ottimo acquisto da parte dell'Orizzonte".
Arbitraggio pessimo, che ha scontentato entrambe le squadre. Sul 2-4 per l'Italia è stato negato un rigore ad Aiello, compensato poi dal penalty regalato alla stessa azzurra sul 6-5. Nell'Olanda grande van der Sloot in fase di conclusione, come sempre. E le migliori tra le azzurre?
"Picozzi su tutte, poi Gorlero e Tabani. Gol bello e importantissimo di Gragnolati, fondamentale per la conquista del pareggio".
IL NOSTRO COMMENTO
Cercavamo una reazione dopo la cocente e per certi versi immeritata sconfitta subita dalla Grecia. E una vittoria per mettere in cassaforte almeno la seconda piazza, dopo aver perso di vista il primato nel girone. Dobbiamo invece accontentarci di un pareggio che non compromette le nostre possibilità di accedere alla fase ad eliminazione diretta, ma che a questo punto ci allontana anche dal secondo posto e da un accoppiamento non troppo proibitivo nei quarti di finale. Questa sera è come se avessimo assistito a tre partite in una. La prima vinta dall'Italia, la seconda dall'Olanda e la terza e conclusiva terminata in parità.
Gli ultimi due precedenti tra le azzurre e le arancioni, risalenti al 23 marzo e 5 luglio scorsi (una vittoria per parte), ci lasciavano immaginare una sfida equilibrata. E così è stato dall'alba al tramonto del match, sebbene sia il Setterosa che le olandesi abbiano avuto, rispettivamente sul 4-2 e sul 4-6, l'occasione di affondare il colpo del ko. Nel primo quarto le difese hanno prevalso sugli attacchi, tanto è vero che da un lato all'altro della vasca si è segnato solo in superiorità numerica. E' nella seconda frazione di gioco che l'Italia dà l'impressione di poter mandare in frantumi l'equilibrio di cui sopra e piazzare l'allungo vincente. Il 3-2 siglato dalla Picozzi, autrice della rete più bella della serata e di una performance difensiva da 30 e lode, infonde coraggio alle nostre e smonta le certezze dell'Olanda che in pochi minuti spreca una controfuga comoda comoda e una superiorità numerica (nella circostanza splendida parata della Gorlero) e incassa il 4-2 della Garibotti. E' un'Olanda che pressa, difende e picchia a tutto campo quella dei primi due quarti, ma le azzurre tengono botta e replicano con una presenza fisica e una cattiveria agonistica da Settebello più che da Setterosa.
Dopo l'intervallo di metà gara, alla fisicità dei primi due atti, le arancioni aggiungono provocazioni e un'arroganza da codice penale, col benestare e la complicità dell'arbitro Alexandrescu (pessima a dir poco la sua direzione). Le azzurre cadono nel tranello, vengono meno in fase di non possesso e in attacco inanellano una lettura sbagliata dopo l'altra. Così dopo aver gettato alle ortiche la superiorità che poteva proiettarci sul 5-2, e farci ipotecare la vittoria, il Setterosa cede di schianto e in piscina si ha l'impressione che questo possa essere lo "sliding doors" della contesa: a cavallo tra la terza e l'ultima ripresa Bianconi e soci subiscono in rapida sequenza i colpi del 4-3, del 4-4, del 4-5 e del 4-6. Roba da stendere un toro. Ma non l'Italia di Fabio Conti. Che, dopo un digiuno di gol "inaugurato" nel secondo quarto e lungo addirittura 16 minuti, ritrova la via della rete e del pareggio per merito della Gragnolati e della Bianconi. Avremmo addirittura l'opportunità di portarci sul 7-6, ma le azzurre mandano in fumo anche l'ultima delle dieci superiorità numeriche di giornata (appena tre quelle convertite in rete). Il resto lo fa la gestione fallimentare del cronometro (Alexandrescu e Schwartz dove eravate?), che nell'ultimo minuto di gioco si "mangia" e allo stesso tempo ci "ruba" due secondi. La strada per la zona medaglie è in salita, ma noi italiani siamo fatti così: se non è difficile, non ci piace.
Luca Russo
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Seconda giornata - Domenica 15 luglio
ITALIA-GRECIA 6-7 (2-3, 2-2, 2-1, 0-1)
Italia: Gorlero, Tabani, Garibotti, Avegno 1, Queirolo 2, Aiello, Picozzi, Bianconi 2, Emmolo 1, Palmieri, Gragnolati, Dario, Lavi. All. Conti.
Grecia: Diamantopoulou C., Tsoukala 1, Diamantopoulou V. 1, Eleftheriadou 1, Plevritou M., Avramidou 1, Asimaki 2, Chydirioti, Patra, Protopapas, Plevritou E. 1, Xenaki, Stamatopoulou. All. Morfesis.
Arbitri: Buch (Esp) e Naumov (Rus).
Superiorità numeriche: Italia 4/10, Grecia 2/4.
Note: uscita per limite di falli Bianconi (I) nel quarto tempo.
L'ARTICOLO DI FRANCO CARRELLA SU "LA GAZZETTA DELLO SPORT WEB"
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Con l'aiuto del nostro opinionista Stefano Posterivo esaminiamo il match Italia-Grecia.
Un'occasione sprecata...
"Si, perchè nel terzo e quarto tempo, facendo più zona M, il Setterosa era riuscito a trovare la strada giusta in difesa per limitare la pericolosità di Asimaki, che nelle prime due frazioni aveva fatto danni pesanti. Purtroppo, però, quel gol preso da Diamantopoulou a un secondo dal termine del terzo tempo ha restituito alla Grecia pareggio, morale e fiducia".
Il resto lo ha fatto la scarsa precisione al tiro. Chiudiamo con un 6 su 27 globale e con una percentuale con l'uomo in più sporcata dalle ultime quattro superiorità sprecate. Ma pesano, nel contesto della gara, anche i 5 gol presi a uomini pari.
"Sono decisamente troppi, soprattutto se si considera che in totale la Grecia ne ha segnati 7. Ma, ripeto, il problema era stato superato da Conti con una difesa decisamente più efficace rispetto ai primi due tempi. La squadra di Morfesis nella seconda parte della gara è andata a segno soltanto due volte: il già citato gol di Diamantopoulou che le ha permesso di ottenere il pareggio e la rete della vittoria realizzata da Avramidou in superiorità".
Le migliori tra le azzurre?
"Queirolo e Bianconi sono state le più incisive in fase di realizzazione. Ancora una volta mi è piaciuta Avegno, che tra l'altro ha segnato il primo gol della gara".
LA PARTITA VISTA DA LUCA RUSSO
Il Setterosa avrebbe voluto mettere nel mirino un quarto di finale relativamente comodo e imboccare l’autostrada verso le semifinali dell’Europeo. Ma non ci riesce. Ce la fa la Grecia, abile a sfruttare la serata di scarsa gloria dell’Italia in materia di superiorità numerica. A differenza di quanto si è visto ieri contro Israele, le azzurre al cospetto delle elleniche partono col piede giusto. E’ un Setterosa convinto in fase d’attacco e aggressivo quanto basta in difesa, quello ammirato in avvio. Solo l’arbitro scarabocchia il gran lavoro iniziale delle azzurre: dapprima fischiandole contro qualche controfallo di troppo, poi costringendole all’inferiorità numerica con un’espulsione piuttosto severa che regala alla Grecia il primo vantaggio della serata. Ma il Setterosa regge, per merito di una Bianconi in gran forma e malgrado una Gorlero non impeccabile tra i pali. E’ nel secondo quarto che viene meno quanto di buono l’Italia aveva mostrato nelle battute iniziali. La Grecia si porta sul 2-4 e le azzurre rischiano di crollare. Gorlero, in ripresa dopo un primo atto così così, e Bianconi, chirurgica come non mai al tiro, ci tengono a galla. Lo svantaggio dell’Italia non supera mai le due reti. Serve la terza frazione di gioco per rivedere il Setterosa di inizio partita. Sale in cattedra la Queirolo che con due gol ci riporta avanti, ma è solo un fuoco di paglia. La Grecia ci riprende e nell’ultimo quarto ci affossa definitivamente, approfittando di quasi tutte le superiorità numeriche a disposizione, diversamente dall’Italia che non ne capitalizza una nemmeno per sbaglio. Chiusura polemica: queste son partite di pallanuoto, non i 35-4 di ieri.
Luca Russo
IL NOSTRO COMMENTO
BARCELLONA - Se la partita fosse finita al termine del secondo tempo, con la Grecia avanti 4-5, non ci sarebbero rimpianti. Perché fino al cambio campo il Setterosa ha giocato male: azzurre imprecise in fase di conclusione e poco attente in difesa, dove hanno preso due gol dal centro da Asimaki e altre due reti a uomini pari decisamente evitabili.
Ma la sconfitta è arrivata, invece, al termine di una seconda parte di gara nella quale la squadra di Conti si era espressa decisamente meglio rispetto ai primi due tempi. E quindi si tratta di uno stop amaro, che brucia.
Brucia perché, dopo aver recuperato uno svantaggio di due gol (3-5) ed essere passato a condurre (6-5) realizzando tre reti di fila, il Setterosa si è smarrito… sul più bello: ha sprecato l’uomo in più per andare sul +2, poi quello per ritornare in vantaggio dopo il pareggio di Diamantopoulou e infine la superiorità che avrebbe permesso alla squadra di Conti di ottenere almeno il pareggio dopo la rete decisiva di Avramidou.
Morale della favola: almeno un punto gettato al vento, forse tre. E non si può dire nemmeno che la vittoria della Grecia non sia meritata: la squadra di Morfesis l’ha ottenuta con un numero nettamente inferiore di superiorità rispetto alle azzurre ed ha trovato la forza di pareggiare e tornare a condurre l'incontro proprio nel momento migliore dell’Italia.
Hanno arbitrato lo spagnolo Buch e il russo Naumov: appartengono a quel gruppetto di direttori di gara che avrebbe dovuto essere eliminato da tempo dalle manifestazioni internazionali e lo hanno confermato anche stasera con una quantità di decisioni esattamente contrarie rispetto a quello che è accaduto in acqua.
Mario Corcione
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Prima giornata - Sabato 14 luglio
ISRAELE-ITALIA 2-21 (0-3, 0-6, 1-5, 1-7)
Israele: Peres, Bogachenko, Tal, Shechori, Noy 1, Futorian, Strugo 1, Ben David, Barnea, Mone, Hochberg, Felix, Geva. All. Mavrotas.
Italia: Gorlero, Tabani, Garibotti 6, Avegno 1, Queirolo, Aiello 3, Picozzi 2, Bianconi 3, Emmolo 2, Gragnolati, Palmieri 4, Dario, Lavi. All. Conti.
Arbitri: Koryzna (Pol) e Wengenroth (Sui).
Superiorità numeriche: Israele 0/2 + 1 rigore, Italia 7/9.
Note: nessuna uscita per limite di falli.
LA PARTITA VISTA DA STEFANO POSTERIVO
Con l'aiuto del nostro opinionista Stefano Posterivo esaminiamo il match Israele-Italia.
Come si prevedeva, gli Europei femminili sono cominciati con due goleade, dell’Italia e dell’Olanda. E ce ne saranno tante altre. Risultati che non fanno certo il bene della pallanuoto. Rimedi?
“Ridurre a otto il numero delle partecipanti alla fase finale e creare una fase finale B per dare modo alle escluse di giocare. Purtroppo in Europa le nazionali femminili di un certo livello sono soltanto cinque: da decenni, ormai, si attende la crescita di altre squadre e purtroppo questo salto di qualità non arriva mai”.
Rimanendo nel campo organizzativo, pensi che un giorno finalmente qualcuno della stanza dei bottoni riuscirà a dire ai registi delle partite di pallanuoto che i replay non si fanno durante le azioni ma nei tempi morti per evitare, cosa avvenuta anche oggi, di perdere un buon numero di gol in diretta?
“No, ormai mi sono rassegnato. Tra l’altro hanno fatto dei replay anche per azioni assolutamente senza interesse, per delle semplici parate”.
21 gol azzurri. Era meglio farne qualcuno in più, visto che in tornei del genere la differenza reti è importante.
“Il Setterosa li avrebbe fatti se le azzurre fossero scese in acqua con maggior determinazione in avvio. Ma ci può stare, non è facile avere motivazioni quando giochi davanti a così pochi spettatori”.
Un giudizio globale sul debutto del Setterosa?
“E’ impossibile darlo. Tutto troppo facile per le azzurre: basta contare il numero dei palloni che sono arrivati ai nostri centri per rendersi conto di quanto sia stato semplice questo debutto”.
LA PARTITA VISTA DA LUCA RUSSO
BARCELLONA - A Belgrado fu bronzo. A Rio de Janeiro, nello stesso anno ma con sullo sfondo i cinque cerchi, argento. Non c'è due senza tre, verrebbe da dire. E se i proverbi non sono un'opinione, il Setterosa dovrebbe coronare l'Europeo che è appena iniziato con un'altra medaglia, di quale metallo poi si vedrà. Una cosa però è certa: le vicecampionesse olimpiche hanno il dovere di puntare al bersaglio grosso quando il terreno di caccia è quello del Vecchio Continente e non è frequentato dagli squali d'oltreoceano. E allora ben venga il successo facile facile ottenuto ai danni di Israele nel primo round della rassegna continentale. Che l'inizio fosse sul velluto se lo immaginavano un po' tutti, e pure che l'affermazione fosse così larga nelle proporzioni. Ma nessuno si sarebbe aspettato che il Setterosa al cospetto di un avversario piuttosto tenero impiegasse addirittura 3 minuti e 37 secondi e ben due superiorità numericheper trovare la via del gol. Un avvio col freno a mano tirato che è stato replicato anche nel secondo quarto, dopo il primo chiuso dalle ragazze di Conti con "appena" tre lunghezze di vantaggio. Poi però l'Italia, completato il processo di ambientamento e superato lo scoglio dell'intervallo di metà gara, ha dilagato, e così gli ultimi due atti sono stati poco più che una tranquilla sessione di allenamento: merito di una fase difensiva compatta che ha concesso alle volenterose israeliane la miseria di una sola rete su azione (la seconda è arrivata su rigore), ma anche della coppia Bianconi-Palmieri, che con due gol a testa nel breve volgere di pochi minuti hanno messo i sigilli al successo quando, giunti all'altezza della seconda frazione di gioco, il match non si era ancora del tutto colorato d'azzurro.E porta proprio la firma della Palmieri la marcatura più bella di giornata, un tap-in dopo una traversa che ha proiettato l'Italia sul momentaneo 8-0: nulla di trascendentale sotto il profilo tecnico, ma un capolavoro di opportunismo e di concentrazione affrescato di fronte a un rivale la cui scarsa caratura avrebbe potuto indurre il Setterosa a prendere sottogamba il match. Palmieri che inseriamo anche tra le tre migliori in vasca, perché oltre a trovare quasi immediatamente una certa confidenza col gol, con il suo lavoro di smistamento palloni in zona centrale ha fatto quasi da playmaker della manovra azzurra, conferendole la velocità e la fluidità necessarie per sfondare il comunque poco granitico muro israeliano.
Gli altri due "oscar" li assegniamo ai due portieri. La Peres se lo è meritato per aver disinnescato molte delle conclusioni italiane: non fosse stata in giornata, il passivo per Israele sarebbe stato di proporzioni ancora più ampie di quelle delineate dal risultato finale. La Gorlero per la capacità di rilanciare immediatamente l'azione: 3 gli assist coi quali ha impreziosito una prestazione già ottima alla luce del tanto di buono che ha combinato tra i pali.
Luca Russo
I VOSTRI COMMENTI
Egregio Ferrari. Lei in parte ha ragione. Ma l'atteggiamento della squadra non era quello giusto. Se non cambiano loro provi il citti a pescare qualcun altro. Non ce ne sono molte all'altezza però...purtroppo. due/tre.
Antonello
Ecco di nuovo la sola dozzina di tecnici, dirigenti, genitori di atlete evidentemente non all'altezza del campo internazionale. Allora mortificati da medaglie Europei,Mondiali e Olimpiadi però vinte da una sola atleta, ora invece guarda un pò persa dal tecnico. A quanto risale un nostro club vincente in Europa? La nazionale femminile da anni ormai camuffa in positivo il lavoro che i club non possono o non sanno svolgere. Finora la nazionale ha raccolto molto più di quanto ha nelle sue corde e questo proprio grazie al lavoro di Conti e il suo staff.
Marco Ferrari
Sono d'accordo con stiamo scherzando. Chi non è attaccato alla maglia vada a casa. C'è qualcuna fra le senatrici che se la tira più di Cristiano Ronaldo. Si ricordino la finale scudetto di quest'anno. Umiltà, fame di vincere. Questo serve. Chi non ce l'ha stia a casa e lasci il posto a chi, magari più indietro, darebbe qualsiasi cosa per esserci. Coraggio c.t. un po' di coraggio.
Antonello
Sta venendo fuori la verità di questi anni.....Conti quando e' arrivato , ha provato a rinunciare a DiMario,è solo dopo che ha fallito , e' tornato sui suoi passi.Da li ha vissuto di rendita della classe di Tania. Diciamocelo sinceramente,questa delle medaglie di Conti,era una nazionale "Dimario dipendente". Oggi Tania non c'è più' ,ed ecco tornate le tenebre,perché indipendentemente dalla sfortuna sbandierata da qualcuno,questa squadra non ha un gioco e va avanti per tentativi. Ma poi,dopo un decennio ,ma quale allenatore ha ancora qualcosa da dare ad un gruppo che ormai lo ascolta come si ascolta la Radio mentre si cucina ??
Andrea Ventimiglia
RISPONDE MARIO CORCIONE: Ho tagliato alcuni suoi passaggi, a mio avviso offensivi nei confronti di Conti. Ho lasciato l'ultimo perchè intendo risponderle. Non è vero che le azzurre ascoltano Conti come si ascolta la radio, ed è questo il problema: lo ascoltano ma in campo non sempre applicano quello che lui dice.
In tutto il mondo saltano i ct con risultati negativi.! Ma Conti prima di fare il ct dell'Italia ha fatto esperienza da ct in altre nazionali?? C'è sempre un inizio ed una fine !!! Non mi sembra una giustificazione. Poi se uno é un fan a prescindere, allora va bene tutto
Francesco
Ottimi allenatori, di club, ma fare il Ct è ben diversa attività, visto che non si lavora tutti i giorni sul campo. Per altro mi sembra che abbiano già fatto e scelto strade differenti. La differenza con altre squadre è piuttosto mentale che tecnica e lo dimostrano i risultati sul campo. Poi se come d'uso in Italia deve essere il ct a saltare è un altra storia.
13 R
Per un attimo voglio lasciare l’argomento CT, sicuramente bravo sul lato tecnico ma con enormi carenze gestionali. Ma le giocatrici, simbolo di una nazione, che dopo delle partite indegne come queste in tv erano tutte arrabbiate e subito dispensavano sorrisi a destra e sinistra, ma un po’ di vergogna personale non l’avete avuta? Qui bisogna intervenire a livello dirigenziale e togliere le presuntuose dal gruppo, che tra l’altro viste come le nuove di Mario hanno fatto delle prestazioni allucinanti.
Stiamo scherzando?
Dai commenti di Conti sembra che lui si trovasse da tutt'altra parte. Non penso che siamo allo stesso livello delle prime 5. Caro 13t secondo te la presunta mancanza di allenatori dovrebbe indurre la federazione a tenere quelllo attuale dopo più di un fallimento? Non mi sembra serio e costruttivo. Comunque vuoi i nomi? Posterivo, Sinatra, Puliafito, e forse anche Capanna .
Francesco
Coerente con la mia posizione di sempre, chiedo a Marcello, fuori i nomi del sostituto di Conti, e del suo programma. Al limite anche di una bozza della sua rivoluzione che spero abbia in testa. Troppo facile dire Conti a casa. Bene, Conti a casa quindi ? Come procederebbe Marcello se fosse il presidente della Fin ? Idee, nomi, programmi, please
13 R
Io non capisco la sicurezza di Conti che bleffando con se stesso vede positivo anche nella partita odierna.secondo me bisogna urgentemente correre ai ripari perché bruciare una nazionale rosa che in passato ci ha dato tanta soddisfazione è cosa bruttissima.prego che la FIN si attivi al più presto per rifondare un movimento che in tempi non remoti ci ha dato tanto lustro.Conti go home
Marcello
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