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Ecco la decima e penultima puntata del nostro giallo

  Pubblicato il 08 Mag 2117  08:31

Venerdì 10 febbraio - Ore 16,00
 
"In cosa posso esserle utile?".
La graziosa bruna dietro il banco dell'ufficio informazioni del cinema Manzoni meritava ben altri argomenti di quello che Mauro Giordani, il giovane legale dello Studio Pesci, stava per portare alla sua attenzione.
"Io mi occupo del caso di Allyson Forbes, la pallavolista uccisa il 23 gennaio scorso".
"Si, conosco la storia. Poverina, che brutta fine... Lei è un poliziotto?".
"No, sono un avvocato. Quindi le dico subito che non è obbligata a rispondere alle mie domande".
"Certo, ma alle sue spalle, come può notare, non c'è nessuno. Quindi non ho nulla da fare, approfitti pure di me". Un invito, quest'ultimo, accompagnato da un promettente sorriso. Quel giovanotto biondo con la faccia del bravo ragazzo le era piaciuto a prima vista.
"Noi pensiamo che la sera in cui è stata uccisa, la Forbes potrebbe essere stata qui, diciamo intorno alle 20,30...".
"Un brutto orario, avvocato. A quell'ora c'è tanta gente, tranne il lunedì. Era un lunedì, per caso?".
"Si, era un proprio un lunedì. Chiaramente non sono qui per chiedere se qualcuno ricorda di averla vista, però..."
"... se magari in questo cinema ci fossero delle telecamere di sorveglianza...".
"E ci sono?".
"Certo che ci sono! E funzionano 24 ore su 24", e sparò un sorriso ancora più promettente del precedente.
"Però le vostre telecamere non hanno il sonoro, giusto?".
"Giusto".
"Quindi se le faccio qualche domanda un po' particolare, nessuno ci può ascoltare".
"Esatto. Faccia tutte le domande che vuole, avvocato".
"Me ne basta una sola? Ha già qualche impegno per stasera?".
"Si, certo. Sono a cena con lei, avvocato".
 
Il filmato delle telecamere di sorveglianza del cinema Manzoni scagionò Mario Vecchi.
 
Lunedì 23 gennaio - Ore 20,26

Allyson Forbes è seduta al bancone del bar del cinema Manzoni e aspetta che le servano il caffè.
La sua borsa è sullo sgabello alla sua destra.
Una ragazza bruna con un voluminoso giaccone rosso si avvicina al bancone e le rivolge la parola. Allyson sposta la borsa e la poggia a terra, davanti ai suoi piedi. La ragazza si siede.
Arriva il caffè. Allyson lo beve, scende dallo sgabello e si allontana. Senza la borsa. Passano una decina di secondi. La ragazza bruna che era seduta accanto alla Forbes si guarda intorno, prende la borsa di Allyson, la nasconde all'interno del giaccone e si allontana a sua volta. Il barman, intento a preparare il caffè per la ragazza, si gira per mettere la tazzina sul bancone e con stupore vede che la ragazza non c'è più.
Passa mezzo minuto. Allyson torna di corsa al bancone e si ferma sgomenta: la borsa non c'è. Si rivolge al barman, quest'ultimo allarga le braccia dispiaciuto.
Allyson va alla cassa del bar, è a circa cinque metri alla sinistra del bancone. Parla con la cassiera, le chiede se qualcuno le ha consegnato la borsa. La donna scuote la testa, lascia la cassa, si avvicina con Allyson al bancone del bar e si rivolge al barman. L'uomo, che evidentemente si è ricordato dell'improvvisa sparizione della ragazza col giaccone rosso, gesticola indicando lo sgabello dove la ragazza era seduta.
Allyson, che ha perso ormai le speranze di ritrovare la borsa, si allontana e si avvia verso l'uscita del cinema.
 
"Maledizione, e adesso come faccio... Non ho i soldi per il taxi e non posso neppure telefonare a Flavio: il cellulare è nella borsa. Adesso torno dentro e chiedo alla signora della cassa se mi fa fare una telefonata. E vado pure in bagno perchè sto scoppiando. Un momento, che scema che sono: qui vicino c'è la farmacia di... come diavolo si chiama? Non me lo ricordo mai. Visto che ci sono, mi faccio pure prestare i soldi per il taxi. Che ore sono? Le 20,40... Troppo tardi, la farmacia sarà chiusa. Oppure no, magari è aperta perchè è di turno... Sono solo due passi, che ci metto? Ecco, adesso giro l'angolo e... porca miseria, è chiusa! Non mi resta che prendere un taxi e far pagare la corsa a Flavio quando arrivo all'appuntamento... Ma dove ho la testa stasera?! Sopra la farmacia c'è la sua abitazione. Speriamo sia in casa... Dunque, vediamo, Caretti, Santeramo, Corvino, Durante... eccolo! Pronto? Pronto? Mi senti? Ciao, sono Allyson Forbes. Scusa il disturbo, ma mi hanno rubato la borsa  al cinema Manzoni e ho bisogno urgentemente di fare una telefonata. Posso salire un attimo? Che piano? Primo, ma certo, che domande! Se abiti sopra la farmacia...".
"Ciao Allyson, come stai?"
"Come vuoi che stia? Mi hanno rubato la borsa, maledizione! C'erano i soldi e il cellulare...".
"Non ti preoccupare, prendi questi 50 euro, me li ridarai la prima volta che ci vediamo. Adesso vado a prendere il cellulare, stavo parlando con un amico. Finisco la telefonata e sono da te. Mi ci vuole al massimo un minuto".
"Un minuto, ha detto. E chi ce la fa, io sto scoppiando! Dove sarà il bagno? Qui no, qui neppure... Ora glie lo vado a chiedere... E' permesso? Scusami, mi puoi dire dov'è il... Mio Dio!".
"Aspetta, Allyson, fatti spiegare...".
"Non c'è nulla da spiegare, non voglio sentire nulla, voglio solo andarmene da qui".
"No, ti prego, resta...".
"Lasciami, mi stai facendo male, lasciami! Ti ho detto di lasciarmi! No, no... aiuto, aiuto!".
"Zitta, maledizione, stai zitta. Ti ho detto di stare zitta!".
 
***
 
Lunedì 13 febbraio - Ore 10,30

"Le faccio le mie congratulazioni, avvocato".
"Non deve farle a me, il merito è tutto dei miei collaboratori. Hanno fatto un ottimo lavoro. Sono qui proprio per questo, per darle il dossier che mi hanno consegnato al termine dell'incarico. Adesso che Vecchi è stato scagionato, a noi non serve più. Ma può essere utile a voi, c'è ancora un assassino a piede libero".
Greta Pesci, l'avvocato di Mario Vecchi, consegnò il dossier a Paolo Rossi. Per il pm una sconfitta quasi indolore: era stato battuto da un'avversaria che, a dispetto delle sue dimensioni, aveva mostrato una bravura gigantesca.
Un copia del dossier, ovviamente, finì nelle mani di Gianni Arnò, e il commissario decise di portarsi il lavoro a casa.
"Cos'è quella roba? Gli altri uomini quando tornano a casa portano fiori e cioccolatini, tu soltanto cartacce. Questo lo prendo io!".
Silvia, la compagna di Arnò, sequestrò il dossier e lo portò in camera da letto. "Adesso ti siedi buono buono sul divano perchè c'è un bellissimo film francese con Daniel Auteuil e voglio vederlo assieme a te. Ho preso del sushi e altre schifezze assortite, ce le mangeremo mentre guardiamo la televisione. Quando andremo a letto, potrai riavere le tue cartacce, e io tirerò fuori le mie: anch'io ho del lavoro arretrato, devo correggere i compiti".
Metamorfosi di un commissario: non appena metteva piede dentro casa, Arnò perdeva ogni potere decisionale. Un burattino nelle mani di Silvia Borrelli, con l'aggravante che lui era felicissimo di farsi manipolare. E di chiederle il suo parere su tutto, anche sulle questioni giudiziarie.
"Mettiti nei panni di Allyson Forbes: cosa avresti fatto se ti avessero rubato la borsa con soldi e cellulare e avessi avuto urgente bisogno di telefonare?".
"Mettiamo le cose in chiaro commissario: se vuoi la mia consulenza, devi pagare".
Arnò posò il dossier che stava esaminando a letto, tolse gli occhiali alla compagna che stava correggendo i compiti e cominciò a "pagarla" in natura.
"Questo tipo di retribuzione mi va benissimo, non mi rivolgerò ai sindacati, ma temo che di questo passo io non finirò di correggere i compiti e tu non avrai la mia consulenza. Se proprio vuoi saperlo, al posto di Allyson Forbes avrei fatto la cosa più semplice: avrei chiesto alla cassiera del bar di farmi fare una telefonata".
"Ma lei era - fece notare Arnò - talmente arrabbiata per il furto della borsa che non ci ha pensato. E' uscita dal cinema e da quel momento ha fatto perdere le sue tracce".
"Forse ha preso subito un taxi e ha raggiunto l'amante. Ci avrà pensato lui a pagare la corsa".
"Si, ci ho pensato anch'io, e in questo caso sarebbe stato l'amante ad ucciderla. Ma tutte le compagnie di taxi sono state interpellate, nessun conducente ricorda di aver fatto quella sera il tragitto dal cinema Manzoni al luogo dell'appuntamento a Varese".
"Però Allyson magari si è fatta prestare il cellulare da qualcuno all'ingresso del cinema, ha avvertito l'amante, lui è venuto a prenderla al Manzoni e poi l'ha uccisa".
"Non ci troviamo con i tempi. La Forbes è stata uccisa intorno alle 22 e il filmato delle telecamere di sorveglianza del cinema ha dimostrato che lei è uscita dal Manzoni alle 20,40. E poi, se avesse fatto quella chiamata all'amante, sarebbe risultata sul tabulato delle telefonate di Flavio Manzi. Abbiamo controllato, a quell'ora non ha ricevuto nessuna chiamata".
"E allora, se non è stato nemmeno l'amante, c'è una sola ipotesi possibile - disse Silvia -: in quei venti minuti ha incontrato in zona il suo assassino".
"Già, ma chi? Forse questo dossier può essermi d'aiuto".
Mario Corcione
 
FINE DELLA DECIMA PUNTATA
(l'undicesima e ultima puntata sarà pubblicata lunedì 15 maggio)
 

LA PRIMA PUNTATA
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LA SECONDA PUNTATA
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LA TERZA PUNTATA
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LA QUARTA PUNTATA
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LA QUINTA PUNTATA
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LA SESTA PUNTATA
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LA SETTIMA PUNTATA
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L'OTTAVA PUNTATA
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LA NONA PUNTATA

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